Efesto, essendo al corrente di queste cose (= dell'adulterio) - penso - da molto tempo, dava loro la caccia, e dopo aver sistemato intorno al letto delle reti invisibili, se ne andò a lavorare1 alla fornace; quindi Ares entra (in camera) di nascosto, come credeva, ma lo vede Elios e (lo) riferisce ad Efesto. Dopo che (i due amanti) furono saliti sul letto e si furono messi2 "all'opera" e si trovarono dentro i lacci, le reti si avviluppano intorno a loro, ed irrompe Efesto. Lei (= Afrodite) dunque - infatti si trovava ad essere nuda - non sapeva come coprirsi, vergognosa (com'era), mentre Ares sulle prime tentava di fuggire e sperava di rompere le reti, ma poi, compreso di trovarsi3 in una (situazione) senza via d'uscita, supplicava (Efesto); invece (Efesto), chiamati a raccolta gli dèi, mostrò4 loro l'adulterio; ed essi, nudi entrambi, tenendo gli occhi bassi5, legati assieme, arrossirono4. Soluzione dell'esercizio:
ousa, retto da etuce; ecomenon, retto dal verbo di percezione suneiV; laJwn, che ha qui il valore avverbiale di "di nascosto"; di norma, però, è il verbo lanJanw che regge un participio predicativo, e non il contrario, per cui l'espressione che ci saremmo aspettati è piuttosto lanJanei eiselJwn. |
Note (con la traduzione letterale): (1) lavorava essendosene andato; (2) erano; (3) di essere tenuto; (4) letteralmente presente; (5) avendo chinato in giù la testa.
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