"Che (effetto) mi fa mai il bacio di Cloe? (Le sue)
labbra (sono) più morbide delle rose e (la sua) bocca (è) più dolce
(del miele) dei favi, ma il (suo) bacio (è) più pungente del
pungiglione di un'ape. Spesso baciai capretti, spesso baciai cuccioli di
cane appena nati; ma questo bacio è diverso: il mio respiro è
affannoso1, il cuore (mi) balza (in
petto), l'anima (mi) si scioglie, eppure desidero baciar(la) di nuovo! O
vittoria malvagia, o strana malattia, della quale non so neppure dire il
nome! Cloe ha assaggiato2 dei veleni,
quando stava per baciarmi? Come (mai), allora, non è morta3? Come cantano gli usignoli! E invece la
mia zampogna tace. Come saltellano i capretti! E io sto seduto. Come
sono in rigoglio i fiori! E io non intreccio ghirlande, ma le viole e il
giacinto fioriscono, Dafni invece appassisce."
Soluzione
dell'esercizio:
le
proposizioni introdotte da oion
sono delle esclamative. Non è facile capirlo, perché in greco il
punto esclamativo non esiste: puoi riconoscerle perciò soltanto dal
senso. In questo caso, per esempio, non avrebbe alcun senso
considerare oion comparativo e
tradurre: "come cantano gli usignoli, così la mia zampogna
tace" (a parte il fatto che de
non significa "così"): infatti il rapporto non è di
somiglianza, ma di opposizione.
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