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Sallustio

Bellum Iugurthinum

Capitolo XCII
La fortezza sul fiume Mulucca


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Non lontano dal fiume Mulucca, che divideva il regno di Giugurta da quello di Bocco, si trovava in un territorio nel complesso pianeggiante un picco roccioso, straordinariamente alto, sufficientemente esteso per una fortezza di modeste dimensioni, dotato di un unico e strettissimo accesso: infatti per natura era tutto scosceso come se fosse stato fatto ad arte. Mario si lanciò alla conquista di quel luogo con un violento attacco, visto che là si trovavano i tesori del re. Ma tale impresa ebbe successo più per caso che per un piano prestabilito. La fortezza aveva infatti un numero sufficiente di uomini e di armi, una grande quantità di grano e una sorgente di acqua, la sua posizione era inadatta ai terrapieni, alle torri e ad altre macchine d'assedio; la strada verso la fortezza era assai stretta e a strapiombo da entrambi i lati. Le vinee erano spinte avanti con grandissimo rischio e senza nessun risultato: infatti dopo essere avanzate un poco, esse venivano distrutte dal fuoco o dalle pietre; a causa della pendenza del luogo i soldati non riuscivano a stare in piedi davanti alle opere d'assedio, né lavoravano fra le vinee se non con grande rischio; i migliori morivano o venivano feriti, in tutti gli altri aumentava lo sconforto.




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