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Sallustio

De Catilinae Coniuratione

Capitolo IX


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Dunque in pace ed in guerra erano rispettati i buoni costumi; la concordia era grandissima, non esisteva l'avidità. Il diritto e la morale valevano presso di essi non tanto per le leggi quanto per naturale inclinazione. Sfogavano i litigi, le discordie, i rancori con i nemici, i cittadini gareggiavano fra loro in virtù. Nei sacrifici agli dei non erano magnifici, nella vita privata erano invece parsimoniosi e fedeli fra amici. Curavano se stessi e lo Stato con queste due doti, l'audacia in tempo di guerra e l'equità in tempo di pace. Di queste cose ho prove molto convincenti, poiché in guerra si presero provvedimenti verso chi aveva combattuto il nemico contro gli ordini e chi si era prolungato nel combattere dopo il segnale di ritirata, più spesso che contro chi aveva osato abbandonare le insegne o chi si era ritirato dalla propria posizione perché respinto; in tempo di pace, invece, esercitavano il potere più con il concedere benefici che con l'incutere timore, e preferivano perdonare invece che punire.




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