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Livio

Ab Urbe Condita

Libro XXXIX - Capitolo LI
Morte di Annibale


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Il luogotenente T. Quinto Flaminino giunse dal re Prusia, sospetto ai Romani sia per avere accolto Annibale dopo la fuga di Antioco sia per avere mosso guerra contro Eumene. Là fra gli altri addebiti a Prusia da Flaminino era stato contestato sia il fatto che presso di lui si trovava l'uomo più pericoloso per il popolo Romano di tutti quelli che vivevano, il quale era stato il sobillatore di una guerra contro il popolo Romano prima per la sua patria, poi, annientato il suo esercito, per il re Antioco; sia il fatto che Prusia stesso, per compiacere il presente Flaminino e i Romani, prese la decisione di ucciderlo per conto suo e di condurlo sotto la sua potestà; dopo il primo colloquio i soldati di Flaminino furono subito inviati a sorvegliare la dimora di Annibale. Egli aveva sempre previsto nell'animo una tale morte, vedendo l'odio implacabile dei Romani nei suoi confronti, non confidava affatto nella lealtà dei re: in verità aveva anche sperimentato la leggerezza di Prusia: anche l'arrivo quasi dettato dal destino di Flaminino lo aveva spaventato. Per ripararsi da ogni evenienza minacciosa, aveva sempre pronto qualche piano di fuga, avava costruito sette uscite dalla casa, e di queste certe erano nascoste, perché non fossero sorvegliate e sbarrate. Ma il deciso comando dei re porta a quello che essi desiderano scoprire. Così i soldati cinsero di guardie l'intero perimetro della casa, in modo che nessuno da lì potesse fuggire. Annibale dopo che gli fu annunciato che i soldati erano nella parte anteriore della casa, tentò di fuggire nella parte posteriore, in quanto assai fuori mano e nascostissima vi era un'uscita, e non appena si rese conto che anche quella era stata sbarrata dal sopraggiungere dei soldati e che tutto intorno dalle guardie erano state dislocate delle chiusure, chiese il veleno che molto tempo prima aveva preparato per tali evenienze. "Libereremo il popolo Romano dal lungo affanno, dal momento che trovano ragionevole attendere a lungo la morte di un vecchio. Flaminino riporterà una vittoria né grande né memorabile su un vecchio inerme e tradito. Quanto sono davvero cambiati i costumi del popolo Romano, e questa giornata ne sarà una prova. I padri di questi avvertirono il re Pirro, un nemico armato, che aveva l'esercito in Italia, di guardarsi dal veleno: questi hanno inviato un luogotenente ex console per ottenere da Prusia la morte di un ospite attraverso un misfatto". Dopo avere maledetto la testa e il regno di Prusia, e invocando gli dei degli ospiti come testimoni della lealtà violata da quello, bevve il veleno fino in fondo. Tale fu la morte di Annibale.




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