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LivioAb Urbe ConditaLibro XXII - Capitolo XLVIIIVai al brano corrispondente in LatinoOrmai anche nell'ala sinistra, dove erano stati collocati i cavalieri degli alleati contro i Numidi, era stata ingaggiata la battaglia dai Romani, in un primo tempo con fiacchezza cominciata da una frode Cartaginese. Quasi cinquecento Numidi, che avevano nascoste, oltre alle abituali armi e giavellotti, delle spade sotto le corazze, sotto le sembianze di disertori in quanto avevano cavalcato dal proprio esercito con gli scudi dietro le spalle, scendono velocemente dai cavalli e, gettati davanti ai piedi dei nemici gli scudi e i giavellotti sono accolti nel centro dello schieramento, sono portati nelle ultime file e viene ordinato loro di stare fermi là dietro. E fino a quando la battaglia non si accese in ogni settore, rimasero tranquilli; dopo che la lotta aveva occupato l'attenzione di tutti, afferrati allora gli scudi che erano sparsi a terra da ogni parte fra mucchi di cadaveri, attaccano alle spalle lo schieramento Romano, e colpendo le spalle e tagliando le ginocchia fecero un'enorme strage e un alquanto maggiore spavento e confusione. Essendoci da una parte il terrore e soldati in fuga, dall'altra una battaglia ostinata nonostante le ormai poche speranze di salvezza, Asdrubale, che era a capo di quel settore, fa uscire dalla mischia dei Numidi, poiché la loro battaglia contro i Romani era fiacca, e li invia ad inseguire in ogni parte i soldati in fuga, unisce i cavalieri Galli e Spagnoli agli Africani, ormai quasi stanchi più della strage che della battaglia.Hai trovato degli errori nella traduzione? Non esitare e invia la tua correzione compilando il modulo sottostante, specificando il punto in cui, nella traduzione, è presente l'errore. Grazie. |
Letteratura: - Livio |