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Igino

Fabulae

Tirreni


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I Tirreni, che in seguito furono chiamati Etruschi, praticavano la pirateria; il padre Libero s'imbarcò ragazzino sulla loro nave e li pregò di portarlo a Nasso; questi lo accolsero, ma, attirati dalla sua bellezza, avevano intenzione di stuprarlo tutti assieme; Acete, il timoniere, li fermò, e per questo dovette subire le loro offese. Come Libero vide che permanevano nel loro intento, trasformò i remi in tirsi, le vele in pampini, le gomene in edera; poi uscirono fuori pantere e leoni. Non appena videro ciò, i pirati, terrorizzati, si gettarono in mare e il Dio lì nel mare li trasformò con un'altra meraviglia: infatti ciascuno che si era tuffato venne trasformato in un delfino; per questa ragione i delfini vennero chiamati Tirreni e il mare venne detto Tirreno. Il numero di questi uomini era dodici: Etalide, Medonte, Licabante, Libide, Ofelte, Mela, Alcimedonte, Epopeo, Ditti, Simone, Acete; quest'ultimo era il timoniere, al quale Libero per misericordia salvò la vita.




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- Igino

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