L’indirizzo viene
indicato nel momento stesso della costituzione del Governo.
Il nuovo Governo si
deve presentare davanti al Parlamento entro 10 giorno dal giuramento davanti al
Capo dello Stato e deve chiedere la fiducia di entrambe le camere, esponendo il
programma politico che vuole realizzare.
Condendo la fiducia o
negando la fiducia il Parlamento approva o respinge l’indirizzo politico
governativo.
In seguito alla
mancata o meno attuazione del programma da parte del Governo, (il nostro è un
governo parlamentare, ossia è responsabile politicamente verso il Parlamento),
il Parlamento può presentare e approvare una mozione di sfiducia con la quale
revoca la fiducia e costringe il Governo a dimettersi.
Il programma politico
è predisposto dal Governo, ma di fatto viene elaborato, in base all’accordo
delle forze politiche che fanno parte della maggioranza, dal Parlamento.
C
Un altro momento
importante per la verifica dell’indirizzo è costituito dal controllo
finanziario sul disegno di legge del bilancio (bilancio preventivo), e della
legge finanziaria che il Governo deve presentare ogni anno al Parlamento (art.81
comma1).
Il bilancio preventivo, nel quale vi sono le entrate e le uscite relative all’anno che sta per iniziare, è un documento giuridico-contabile fondamentale per poter valutare gli obiettivi che il Governo intende realizzare e con quali mezzi raggiungerli.
La legge finanziaria
(introdotta versi la fine degli anni ’70), oltre ad introdurre nuove entrate
e/o nuove uscite, contiene i punti generali per redazione del bilancio dello
Stato.
Se il parlamento
approva la legge finanziaria e la legge di bilancio, concede l’autorizzazione
al Governo per gestire le entrate e le uscite nell’anno successivo.
Altre forme di
controllo parlamentare sul governo sono costituite da:
-
interrogazioni
-
interpellanze
-
mozioni
INTERROGAZIONI
L’interrogazione è
una domanda scritta che un parlamentare rivolge al Governo o ad un suo ministro,
per sapere se se è a conoscenza di un determinato fatto e infine se e quali
provvedimenti intende adottare.
La risposta può
essere scritta o orale, orale in aula o in commissione; nel caso di risposta
orale il parlamentare cha ha presentato l’interrogazione può replicare
brevemente e dichiararsi più o meno soddisfatto.
L’interrogazione
serve al Parlamento per ottenere informazioni o spiegazioni che possono servire
per valutare l’operato del Governo.
INTERPELLANZA
L’interpellanza è una domanda scritta che un
parlamentare rivolge al Governo o ad un ministro, nella quale chiede quali sono
i motivi e le finalità di un determinato comportamento e quali siano i
provvedimenti che intende prendere al riguardo.
Pertanto il Governo è
chiamato a motivare la propria posizione di fronte al Parlamento rispondendo al
parlamentare cha ha presentato l’interpellanza. Questi può replicare
brevemente e dichiararsi più o meno soddisfatto, infine il parlamentare può
tramutare ’interpellanza in mozione aprendo un dibattito in Parlamento sull’argomento.
MOZIONE
La mozione è una richiesta scritta con la quale si
promuove una discussione e conseguente votazione su una determinata questione.
Una mozione può
essere la conseguenza di un’interpellanza oppure può essere presentata da 1 o
più capigruppo o ancora da 10 deputati o 8 senatori.
L’approvazione di
una mozione da una delle 2 camere (o tutte e 2), non obbliga giuridicamente il
Governo a rispettare il risultato della mozione, ma in caso di inosservanza può
venire meno il rapporto fiduciario con il Parlamento.
Le mozioni più
importanti sono la mozione di fiducia e quella di sfiducia.
ALTRE ATTIVITÀ DI CONTROLLO
Altre
attività di controllo sono le risoluzioni, cioè deliberazioni di una camera su
una proposta fatta da uno o più
parlamentari in seguito alle comunicazioni dal Governo.
Le inchieste e le indagini conoscitive su argomenti di pubblico interesse affidate ad apposite commissioni parlamentari.