Cineforum e concorso letterario per gli studenti del Liceo scientifico

ALLA SCOPERTA DELLA LIBERTA'

L'associazione culturale 'la Tenda' propone, insieme ad alcuni insegnanti, tra i quali ricordiamo in particolare la prof.ssa Rita Montanari e il prof. Leonardo Gallotta, un cineforum per le ultime classi del Liceo scientifico 'A. Roiti' — l'iniziativa vede, inoltre, la collaborazione della Circoscrizione Est, della Cirscoscrizione Centro Cittadino e dell'Associazione Genitori 'Luigi e Zelia Martin'.

Si tratta di un percorso per immagini, costruito sulla traccia delle catechesi tenute ai giovani da S.E. Mons. Caffarra nel 1997-1998 ('Liberi è bello'). Il cineforum si compone di due film — entrambi saranno proiettati alla sala Boldini a partire dalle 10 del mattino —: si inizia sabato 17 febbraio con La vita sognata degli angeli (E. Zonca) e si prosegue giovedì 22 febbraio con La leggenda del santo bevitore (E. Olmi). I film saranno seguiti da una accurata spiegazione ad opera di un esperto cinematografico: dott.ssa Loretta Guerrini, dell'Università di Bologna, per il primo film, e don Massimo Manservigi, regista e direttore de 'La Voce di Ferrara-Comacchio', per il secondo. Al termine ci sarà spazio anche per il dibattito con gli studenti.

Al cineforum si collega poi un concorso letterario per le classi partecipanti all'iniziativa, che consentirà di premiare i tre migliori elaborati: al primo classificato L. 500.000, al secondo L. 300.000, al terzo L. 200.000.

Come sopra detto, l'iniziativa vuole far riscoprire il significato della parola 'libertà'. Al riguardo, è opportuno soffermarci brevemente su due aspetti, tra tutti quelli che toccheremo. Innanzitutto, la libertà come dimensione dell'essere: la libertà — contrariamente alla moderna e pericolosa identificazione della libertà con un arbitrio assoluto e senza limiti (cfr., su questo punto, per tutti, R. Pizzorni, Il diritto naturale dalle origini a S. Tommaso d'Aquino, Bologna 2000, 559 ss.) — segue o dipende dall'essere, è espressione, cioè, del suo dinamismo. "Nell'intimo della coscienza l'uomo scopre una legge che non è lui a darsi, ma alla quale invece deve obbedire e la cui voce, che lo chiama sempre ad amare e a fare il bene e a fuggire il male, quando occorre, chiaramente dice alle orecchie del cuore: fa questo, fuggi quest'altro" (Gaudium et Spes, 16). In altri termini, l'uomo scopre dentro di sè una legge, seguendo la quale realizza se stesso, la sua umanità, la sua felicità.

Il secondo aspetto che qui ci preme evidenziare è il seguente: dopo la scoperta di una legge eterna e immutabile scritta nel suo cuore, l'uomo sperimenta la sua connaturata incapacità di perseguire pienamente ciò che tale legge gli comanda — il bene — e, quindi, di realizzare se stesso. "Questa ordinazione verso Dio, la libertà dell'uomo, poiché è stata ferita dal peccato, non può renderla effettiva in pieno se non mediante l'aiuto della grazia di Dio" (Gaudium et Spes, 17).

Si giunge così all'ultimo passaggio. Al giovane ricco che domanda la strada che porta alla felicità, Cristo risponde: 'vieni e seguimi'. "Dunque, la via che conduce alla pienezza della libertà è la sequela di Cristo... con Lui tu sei reso capace di vivere in pienezza ('il centuplo') ogni esperienza umana" (C. Caffarra, Liberi è bello, 3, 24 ss.).

Vale la pena di riproporre, in conclusione, le parole di Joseph Roth (La leggenda del santo bevitore) — da cui Olmi ha tratto l'omonimo film —, nelle quali viene descritta la bellezza di questo incontro: "In quel momento si aprì la porta e, mentre avvertiva un terribile dolore al cuore e una grande debolezza al capo, Andreas vide che era entrata una ragazzina e che si sedeva proprio di fronte a lui, sul sedile imbottito. Era giovanissima, giovane come gli pareva non fosse mai stata nessuna ragazza veduta prima, ed era completamente vestita di colore blu cielo. Era blu come lo può essere solo il cielo in certi giorni, e soltanto in quelli benedetti... Andreas le chiese: "Come si chiama?". "Teresa" rispose lei. "Ah," esclamò Andreas "ma questo è bellissimo! Non avrei mai pensato che una così grande, così piccola santa, una così grande e così piccola creditrice mi concedesse l'onore di venirmi a cercare, dopo che io ho tardato tanto ad andare da lei".


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