NOTA
STAMPA
NOTA STAMPA
Ed
ora sappiamo finalmente la verità.-
Dopo le dichiarazioni fuori dai denti di Minervini
(Guglielmo) e quelle (farraginose)
di Giuseppe Panunzio, abbiamo inteso -anche scavando fra le
righe- che ha ragione la Palombella quando afferma che
dietro la crisi molfettese vi sono “interessi
personali”.-
Tutto nasce nell’ottobre-novembre 1997, quando Minervini
(Tommaso) assessore in
carica decide di dimettersi perchè convinto di avere
appoggi tali da potersi candidare a sindaco nel maggio
1998.-Aspirazione a quanto pare legittima, anche perchè
sino a quel momento nessuno aveva posto la propria
candidatura, nemmeno il sindaco in carica Minervini
(Guglielmo).-Senonchè nel febbraio successivo fra i tanti
mutamenti di fronte e di casacche, dopo i DS (che escono
allo scoperto nel gennaio 1998) altri avanzano la
candidatura di Guglielmo e Tommaso si ritira in buon
ordine.-
Eletto sindaco al ballottaggio Minervini Guglielmo forma la
sua nuova squadra: il vice-sindaco naturale dovrebbe essere
ancora Tommaso, per essere il primo eletto nella lista dei
DS.- Ed invece qui nasce il fattaccio: Guglielmo sceglie la
Palombella, perchè è palese che egli intende “punire”
Tommaso per aver osato sfidarlo o sfilargli la
candidatura.-Reato questo di lesa maestà, come giustamente
intende Lioce Tommaso; e non ci vengano a raccontare i Ds
che la formazione della squadra spetta al Sindaco, perchè
nessuno ha costretto la Palonbella ad accettare, nè tampoco
la segreteria Ds (leggi Samarelli) avrebbe accettato una
nomina non gradita.-.-
Interessi personali, quindi: si scrive così il patto di
ferro fra il Sindaco e qualcuno dei Ds: l’uno ottiene la
sanzione per uno sfidante, gli altri la defenestrazione di
uno scomodo “laburista”.- Un’ottica politica
assolutamente miope, perchè Guglielmo sin dal primo momento
ha voluto scontrarsi con la sua maggioranza consiliare e
paga oggi lo scotto della propria vendetta; i Ds invece
potranno contare alle prossime elezioni solo sui voti
dell’entourage di Alessandro Fiore.-
Sin qui ordinaria amministrazione da politicanti di basso
profilo, neanche avvezzi alle critiche.-Desta invece grande
meraviglia scoprire un Minervini (guglielmo) assolutamente
inedito: è costui il sindaco del rinnovamento, benedetto
dal Vescovo don Tonino, cattolico pressochè osservante,
leader del “ Percorso “ che si riproponeva allora alla
città "come luogo di aggregazione di tutti coloro che
considerano l'impegno politico come servizio e
condividono, ... i valori della solidarietà, della
legalità, della tolleranza e della pace"?
E’ costui l’uomo che oggi va lamentando tradimenti e
squallidi ricatti, che rifiuta
rituali feudali, che pontifica sulle lacerazioni interne ai
partiti e che vuole
si conquistino sul campo i riconoscimenti? Provi ora a
conquistare sul campo il
riconoscimento alla candidatura parlamentare e vedrà i
risultati.-
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Rita
Bonadies si dimette dai Democratici di Sinistra
Questa
è la lettera di dimissioni:
Al Segretario cittadino
dei Democratici di Sinistra
Unità di base di Molfetta
Al Presidente di Garanzia
dei Democratici di Sinistra
Unità di Base di Molfetta
Al Segretario Provinciale
dei Democratici di Sinistra
Via Trevisani Bari
Alla Direzione Nazionale
dei Democratici di Sinistra
epc, Agli
organi d’informazione
Oggetto: dimissioni
irrevocabili.
Dall’atteggiamento
univoco di alcuni componenti dell’unità di base contro la mia
persona, sento il dovere di lasciare il partito e gli incarichi da
me ricoperti all’interno del partito.
Infatti
nell’ultimo direttivo mi sono state mosse accuse che non
trovano fondamento nella realtà, ma solo menzogne di chi della
calunnia si è fatto una regola di vita.
Pertanto
stufa di dover assistere a processi sommari, di tipo staliniano, e
di dover partecipare a direttivi sterili se non giustificabili per
il protagonismo di alcuni e per lanciare accuse a chicchessia,
preferisco lasciare integra la mia onestà e la mia coerenza che mi
ha sempre contraddistinta.
Altresì, a ragion
veduta devo riconoscere che tutti i compagni che mi hanno preceduta
nel lasciare il partito avevano ragione (vedi Michele Pascarella con
altri 50 iscritti, Tommaso Minervini, ecc.), e voglio ricordare a
coloro che hanno la responsabilità del Partito che questi fatti non
depongono certo favorevolmente né a loro né al Partito.
Infine
voglio rammentare ai responsabili del Partito a livello locale e
provinciale che non è possibile che alcuni soggetti di poco conto
politico decidono le sorti del partito e provocano le dimissioni in
massa degli iscritti. La Federazione questi fatti li vede?
Angiulli come giustifica questa evasione di massa dal
partito?
A
mio avviso le pressioni sulla mia persona sono il frutto
dell’arrivismo di qualcuno che ha deciso di occupare gli incarichi
da me onorati fino ad oggi nel direttivo e nella segreteria.
Tanto
vi dovevo per dovere d’informazione.
Molfetta, 15/10/2000
Rita Bonadies
Membro del direttivo
e della Segreteria della Unità di Base di Molfetta
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