Rex Stout, nato nell'Indiana nel 1886, fu un bambino prodigio e condusse la sua lunga vita in modo alquanto eccentrico: cambiò ben trenta impieghi in pochissimi anni, passò dalla Marina al mondo della finanza, fino a trasferirsi a Parigi dove frequentò gli intellettuali dell'epoca. Morì a 89 anni, dopo aver scritto ben settantadue avventure di Nero Wolfe.

Il personaggio di Nero Wolfe, creato nel 1934, con il romanzo "Fer-de-lance" (La traccia del serpente) è caratterizzato da notevoli bizzarrie: la sua notevole mole, la sua pigrizia, l'odio verso il sesso femminile, fanno da contrappunto alla sua grandissima genialità, che gli consente di risolvere tutti i suoi casi senza praticamente uscire mai di casa.

Certo ha un aiutante di altissimo livello, Archie Goodwin, che è il suo esatto contrario e che gli consente tutti i capricci del "genio", anche se sovente lo "pungola" costringendolo a lavorare. Come dice lui stesso, si è o è stato licenziato dal suo grosso datore di lavoro almeno una quarantina di volte, ma puntualmente i due sono sempre insieme. Non sarebbe concepibile Wolfe senza Archie e viceversa!

Una frase di Wolfe è rimasta memorabile: ecco la risposta che dà ad una signorina che gli chiede: "Siete innamorato di voi stesso, vero?" "Naturalmente. Mi schiero sempre dalla parte della maggioranza".

Altrettanto famosa è la passione di Wolfe per le orchidee; le cura e le coltiva personalmente nella serra nell'attico come fossero suoi figli. Un altro "amore" del grande investigatore è l'alta cucina: i suoi pranzi e cene sono da manuale per la raffinatezza e la prelibatezza dei piatti, grazie all'assistenza del suo chef personale, Fritz.

   

Memorabili sono state le interpretazioni televisive di alcuni dei più celebri casi di Nero Wolfe, con Tino Buazzelli nei panni del corpulento investigatore e Paolo Ferrari in quelli di Archie Goodwin: entrambi assolutamente perfetti nelle loro parti e mai più superati.

 

Ecco alcune delle caratteristiche salienti di Wolfe, dalle quali Goodwin riesce ad interpretare chiaramente le intenzioni del suo principale:

  • Quando le piege delle sue guance si discostano leggermente dagli angoli della bocca, Wolfe è divertito (secondo lui sta sorridendo...)
  • Se le sue palpebre si abbassano leggermente e si risollevano lentamente Wolfe sta approvando qualcosa.
  • Se Wolfe arrotonda le lebbra come se volesse zufolare, anche se non emette alcun suono, significa che si è arreso ad un'emozione e sta fischiettando.
  • Attenzione! se le labbra del grande genio sporgono un poco in fuori poi in dentro poi ancora in fuori, egli sta facendo quello che Archie chiama "ginnastica labiale": si sta concentrando su un problema ed è assolutamente vietato disturbarlo.
  • Se inclina la testa di un paio di centrimetri, Wolfe si sta inchinando.
  • La sua alzata di spalle consiste nel sollevare le spalle in modo impercettibile e poi lasciarle ricadere.
  • Il gesto più "violento" che concepisce consiste nel levare una mano con il palmo in fuori, mentre se con l'indice della mano destra descrive piccoli cerchi sulla scrivania, ciò significa che è particolarmente agitato