P/fo Lecco
Tipo Natante | Piroscafo salone |
Costruttore | Escher&Wyss - Zurigo |
Tipo di scafo | Acciaio,
prora dritta, poppa ellittica |
Anno Varo | 1874 |
Anno Rimodernamento | 1923 |
Anno Demolizione | 1937 |
DIMENSIONI
|
|
Lunghezza | 53 mt |
Larghezza | 11,14 mt |
Immersione media | 1,30 mt |
Dislocamento | 185 t |
Portata Totale | 500
passeggeri (1874) 850 passeggeri (1923) |
DATI
TECNICI
|
|
Costruttore | Escher&Wiss - Zurigo |
Tipo di macchina |
macchina a vapore a bassa pressione diagonale oscillante |
Potenza | 450CV |
Combustibile | Carbone |
Propulsione | 2 Ruote a pale |
Inversione | Al Motore |
Velocità media | 24 km/h |
NOTE
|
|
Notizie & Curiosità Il piroscafo "Lecco", costruito dalla Escher&Wyss di Zurigo, entra in servizio nel 1874, insieme al gemello "Como". Costruito per conto della "Società Italiana", svolge però per breve periodo il suo servizio per la società armatrice, che dopo pochi mesi si fonde con la "Società Lariana", dando origine alle "Società Riunite". Le loro dimensioni, più ragionevoli di quelle dei due grandi "Lombardia" ed "Elvezia", fanno sì che questi due piroscai gemelli vengano utilizzati decisamente più spesso per normale servizio di linea. Il "Lecco" viene tuttavia ricordato prevalentemente per la lunga serie di incidenti che ne punteggiano l'onorato servizio; si registrano una collisione nel luglio 1887, e due incendi a bordo, nel gennaio 1907 e nell'aprile 1910. Il "Lecco" rimane tra i piroscafi in servizio nel primo dopoguerra, contribuendo a risollevare le sorti economiche della "Lariana", in quegli anni in una profonda crisi. Nel 1923 il "Lecco" viene sottoposto ad un completo rimodernamento; rifatte interamente le sovrastrutture, con nuove vetrate più panoramiche, la cabina viene sopraelevata, e gli interni vengono riallestiti con una grandissima eleganza. Il 22 maggio 1923 rientra in servizio, appena rinnovato, per un'occasione specialissima: la visita del principe Umberto di Savoia alla commemorazione manzoniana nella città di Lecco. Il principe alle 10.45 s'imbarca a Como sul piroscafo "Lecco", che scortato dal "Como" fa rotta su Bellagio, dove il principe scende a terra e prosegue poi in auto per Lecco. Il 18 febbraio 1927 il "Lecco" viene noleggiato per l'inaugurazione delle feste per le reliquie di San Luigi, che devono essere trasportate da Lecco a Como. Il piroscafo, interamente addobbato e con a bordo il vescovo e molti fedeli lascia Como per Lecco; il suo viaggio viene festeggiato da tutti i paesi, e la gente a bordo del "Lecco" risponde festosamente. Ma, nel viaggio di ritorno all'altezza di Lezzeno la maggior parte dei 700 passeggeri a bordo si porta su un lato per salutare un altro piroscafo di passaggio; il "Lecco" sbanda paurosamente, e da alcuni oblò viene imbarcata molta acqua. Ma l'equipaggio è pronto a riportare la calma a bordo, e ad azionare le pompe di bordo. Tuttavia, all'altezza di Cernobbio dalla sala macchine si comunica al capitano Romolo Catelli la presenza di acqua nella sala macchine. Il capitano decide però di proseguire fino a Como, in considerazione delle garanzie di sicurezza offerte dal porto comasco. Il "Lecco" giunge al pontile 4, e tutti i passeggeri si portano sul lato di tribordo per sbarcare. Questa mossa è fatale per il "Lecco", che inizia ad affondare a poppa, alzando la prua. Soltanto il pronto intervento e la cooperazione del personale della Lariana, degli agenti di polizia presenti, e dei barcaioli riduce l'entità del disastro; il "Lecco" viene assicurato con numerose cime al pontile, e affiancato da un altro piroscafo, ma dopo mezz'ora s'inabissa completamente. Il naufragio del "Lecco" provoca quattro morti e una decina di feriti. E' doveroso ricordare la prontezza del macchinista Giacomo Pedraglio il quale, accortosi dell'affondamento imminente del piroscafo, anzichè salire in coperta apre le valvole delle caldaie, evitandone l'esplosione ed evitando una disgrazia ben maggiore. Va anche citato l'eroismo del barcaiolo Ugo Brunati, che dopo aver tratto in salvo molti passeggeri dalle acque gelide del porto viene travolto dal piroscafo. Il recupero del "Lecco" viene effettuato nel mese di maggio, grazie al lavoro di 5 palombari. Il piroscafo, di cui era rimasta fuori dall'acqua solo la ciminiera, viene fatto riemergere il 19 maggio 1927, alle ore 7.45, con l'ausilio di galleggianti e pompe di aria compressa. Rimesso a galla completamente il 26 maggio, viene trainato a Tavernola il 27, dove, risistemato approssimativamente, viene adibito a servizio merci per circa un'anno; viene quindi riallestito come piroscafo passeggeri Ma il suo servizio non dura molto; nel 1937, in seguito alla diffusione del trasporto automobilistico, e alla contrazione per contro di quello lacuale, si decide di demolire il "Lecco", ormai divenuto superfluo. |
Galleria Fotografica
Il piroscafo "Lecco" nel 1874
al pontile 4 di Como, allora di proprietà della "Società
Italiana". (foto
tratta da "A Tutto Vapore" di Enzo Pifferi)
Il piroscafo "Lecco" in navigazione
nei pressi di Cernobbio dopo il rimodernamento del 1923. (foto
tratta da "La Navigazione sui Laghi Italiani - Lago di Como"
di Francesco Ogliari)