L’incontro
(By Lara85)
Non era la prima volta che vedeva quel pianeta, eppure ogni volta che ci ritornava si sentiva avvolto da una forza sconosciuta. Una forza che sentiva solo in quel posto.
Sospirò, mentre il padre continuava a parlare.
"Che magnifico pianeta, non trovi Broly?"
Si, è davvero magnifico.
"La Terra è il miglio pianeta dell’universo…" Paragas si girò verso il figlio e sorrise "… e presto sarà nostro!"
Lui lo guardò con aria assente, l’avrà sentito parlare della Terra centinaia di volte e non poteva fare altro che dargli ragione. Broly era un saiyan puro, con i capelli lunghi poco più giù del collo, alcuni scendevano verso il basso, altri verso i lati della faccia, e gli occhi neri, vestiva solo con un paio di pantani larghi bianchi ornati da una stoffa rossa, tenuta con una cintura dorata. Portava bracciali sia alle braccia che ai polsi, un pendaglio al collo messo come una collana e un girocollo, tutti dorati, com’era dorato pure il diadema che portava sulla fronte, ma quest’ultimo non lo portava come un gioiello.
"Padre…"
"Mh?"
"… posso fare un giro?"
Paragas lo guardò per un po’. Anche lui era un saiyan, ma a differenza del figlio portava i capelli corti, tenendo lunghe solo le basette, dove le punte andavano disordinatamente verso l’alto. Una cicatrice gli segnava l’occhio e gli divideva il sopracciglio. Era coperto da un’armatura rossa che lasciava scoperte le gambe, e da un mantello bianco che copriva solo il lato destro del corpo. "No, è troppo pericoloso."
"Pericoloso?"
"Potresti attirare i nostri nemici e scatenare una battaglia distruttiva!"
L’espressione di Broly cambiò da inespressiva ad arrabbiata "Ma io sono stufo di rimanere nella navicella!"
"Calmati…" Paragas alzò la mano destra, il controller si azionò "… farò venire qualcuno." Uscì dalla stanza e chiamò una delle guardie.
Respira. Prendi coraggio. Respira. Pluf. Respira. Fuori.
"Non ci riesco!"
"Perché non ti applichi abbastanza… " disse Sibilla alla sua allieva "… altri pensieri riempiono la tua mente." La Maga era seria, i capelli viola che uscivano dal cappello nero le coprivano completamente le orecchie. Era nero anche il resto del vestito che lasciava scoperte solo le mani e la faccia rugosa. Guardava la ragazza da sopra la sfera di cristallo. Scendeva da questa solo quando doveva guardare nel futuro.
Lei fece una linguaccia. "Va bene, ci riprovo!"
Respira. Respira. Pluf. Respira…
La ragazza era dentro il lago che circondava il palazzo della Maga.
… Respira. Respira. Si!
Sentì l’acqua penetrare dentro di lei, spargersi all’interno del suo corpo. Dentro e fuori, l’avvolgeva e la possedeva come il migliore degli amanti.
Aprì gli occhi. Ci era riuscita, l’elemento acqua era suo.
Uscì "Complimenti Annie"
"Grazie!" disse lei inchinandosi.
"Per oggi può bastare" disse Sibilla allontanandosi.
Si vestì senza fretta e uscì dal palazzo.
Aveva percorso in volo poco + di un Km che avvertì delle Aure sconosciute. Aumentò la velocità, ma quelle si avvicinavano sempre di +. Volò più veloce che poteva quando si sentì artigliare una gamba. Fu costretta a fermarsi. Si girò in tempo per vedere i suoi aggressori, poi ricevette un pugno in testa e svenne.
Quando si svegliò era in braccio ad un suo aggressore, o uno che gli somigliava. La testa le faceva male. La persona che la reggeva era senz’altro un alieno… alieno… forse è un sogno. Ma le sembrava tutto troppo particolare per essere un sogno. Aprirono una porta e la lasciarono cadere per terra. Annie capì solo in quel momento che l’aveva catturata. Si alzò verso la porta e provò ad aprirla, ma era chiusa. Si allontanarono e sparò una sfera di energia alla serratura, ma senza successo.
"Sempre forte per essere una ragazza"
Annie si girò "Chi sei tu?"
L’uomo si alzò dalla sedia e fece qualche passo verso lei "il mio nome è Broly!"
La ragazza appoggiò la schiena alla porta "Cosa vuoi da me?"
Lui la guardò inespressivo. Annie aveva i capelli castani chiari, tagliati sopra le spalle e gli occhi marroni. Avrà avuto poco più di 20 anni, coperta con una maglietta trasparente, un paio di jeans azzurro chiaro e scarpe con strappi, azzurre e blu. Sotto portava ancora il costume a due pezzi blu che copriva a malapena il petto e spuntava dai pantaloni.
Il saiyan le passò le dita sul viso e scese verso il seno. La ragazza gli scansò la mano e gli diede uno schiaffo. Ma lui non cambiò espressione, né si mosse, mentre la sua mano le pulsava per il dolore.
Miseriaccia… di solito con questi schiaffi stendo anche i lottatori.
Broly la prese i polsi. Lì portò sopra e la sollevò da terra, tenendola con una sola mano.
L’altra mano le sfiorò le labbra e si abbassò toccando il collo, prese la maglietta e la strappò.
"No" gemette Annie.
Gli guardò il viso, stupita di vedere che era inespressivo, una strana reazione considerato quella che stava facendo.
Porca miseria Annie… t sta violentando! Te ne rendi conto?!? La ragazza lo colpì in mezzo alle gambe col ginocchio. Il volto di Broly si contrasse per il dolore e le lasciò i polsi. Lei corse dall’altra parte della stanza, verso l’unica finestra, ma cadde a terra per una Ki-blast alla schiena.
"Hai fegato… ma facendo così provochi solo la mia ira!" Si avvicinò e la prese per il collo, l’alzò da terra e strinse la mano "Non farlo più!" la lasciò cadere, lei tossì e respirò a fondo.
E’ inutile fermarlo con le cattive… o gli parlo… o dovrò sottostargli! Pensò la ragazza.
All’improvviso si sentì artigliare le spalle a terra, ritrovandosi sdraiata sotto il saiyan.
"Non urli né piangi, non sei spaventata da me?" le disse calmo, quasi dolce.
"Piangere o urlare non mi aiuterà di certo!"
"Tu…" con la mano le toccò il viso "…sei diversa dalle altre."
Lei girò la testa da un lato per non essere toccata "Che hai fatto a loro?"
"Mi ci sono divertito un po’"
La fermò a terra, ma con sorpresa della ragazza, ma stimolò prima di possederla, e il suo corpo si rilassò piano piano, fino a concedersi completamente al saiyan.
Quest’ultimo quando finì la lasciò cadere sul pavimento, si alzò e si distese sul letto, ancora ansimante.
"Broly…" lo chiamò la ragazza "…posso venire vicino a te?" Intanto si era alzata e avvicinata.
Lui scansò il lenzuolo e la guardò mentre entrava nel suo letto.
L’avvolse con il suo braccio e la guardò negli occhi.
Il suo viso di trovava sopra la faccia di Annie. Con lei la mano gli tocco i capelli, le guance e gli sfiorò la bocca. Sempre con la mano lo attirò a se e gli serrò le labbra con le sue.
Nonostante la sua età e il fatto che fosse andato con tante donne, Broly non aveva mai ricevuto un bacio, ne sapeva che esistesse.
Avere quel contatto, così, all’improvviso, gli provocò un piacevole brivido lungo la schiena.
Poi… quel gioco con le lingue lo eccitava e senza rendersene conto abbracciò più forte la ragazza.
Si lasciarono per riprendere aria e si addormentarono insieme
"Svegliati Broly, dobbiamo partire!"
"Eh?" Sbadigliò, si alzò dal letto e si vesti con calma "Io non parto!"
"Che cosa?" Paragas guardò sorpreso che la ragazza che aveva fatto catturare era ancora viva "Non sarà per questa femmina?!?" gli chiese preoccupato.
Il saiyan si fermò, non lo sapeva, desiderava solo rimanere sulla Terra. Si girò verso Annie, trovandola ancora addormentata.
Non rispose al padre, gli disse solamente che aveva fame, e di prendere un vestito per lei.
Paragas uscì dalla stanza sbattendo la porta.
"Mmmmh!" mugugnò Annie, svegliandosi. Broly se sedette vicino a lei, toccandole il viso.
Lei rise quando la toccò, gli tirò il braccio, costringendolo ad abbassarsi l’abbracciò possessiva.
Si scambiarono un altro bacio, fermandosi solo quando una guardia entrò nella stanza portando il vestito, e uscì senza dire una parola.
La ragazza si alzò pigramente dal letto e indossò l’abito. Era un vestito bianco con dei ricami rossi, con una scollatura profonda al petto, tenuto con un fiocco dietro il collo. Aveva le spalle scoperte e le maniche lunghe e larghe. La gonna avvivava alle caviglie, era tagliata fino al bacino e la scarpe erano semplici e rosse.
Broly la guardò a lungo, inespressivo, ma segretamente incantato da quella visione, da come il vestito le esaltava e le nascondeva le forme del corpo. Bastava solamente slacciare quel fiocco dietro la schiena e quel gioco del ‘vedo, non vedo’ si sarebbe rotto.
Un’altra guardia entrò nella stanza, stavolta per avvertirli che era pronto da mangiare.
Annie sbadigliò nuovamente mentre percorreva il corridoio vicino al saiyan e scortata dalla guardia, ma si svegliò tutt’un colpo quando vide il tavolo con tanto cibo da bastare per una decina di persone.
Ma capì che quel cibo era solo per lei e Broly. Quasi si vergognava del suo modo calmo di mangiare, mentre lui praticamente si ingozzava senza accennare minimamente a finire.
"Non hai più fame?" le chiese dopo un po’.
La ragazza annuì, ormai sazia, continuando a guardare quell’uomo mangiare.
Dopo il pranzo Annie fu condotta nella stanza, mentre Broly andò in un’altra parte dell’edificio.
Appena varcò la porta notò l’aspetto spoglio nella stanza. Le pareti, il soffitto e il pavimento era di un grigio metallizzato. L’unica finestra, abbastanza grande da passarci, aveva la vista a un verde paesaggio collinare e lontano da ogni forma di vita umana. Il letto e la sedia, gli unici mobili presenti, erano di legno. Fu colpita dall’aspetto puro delle lenzuola, così bianche da non sembrare mai usate, eppure ci aveva dormito, perché non erano ancora state rifatte.
Un rumore forte le face perdere il filo dei suoi pensieri, nella stanza entrò Broly, calmo e inespressivo come suo solito.
"Mio padre ha detto che partiremo domani!" disse avvicinandosi alla ragazza "Ha detto che devo ucciderti…" l’abbracciò "… ma io non voglio!"
Annie l’abbracciò a sua volta e appoggiò la testa al possente petto.
"… non avevo mai provato niente del genere per una ragazza!"
Avvicinò il viso e la baciò. Mentre teneva le labbra serrate alle sue la spine indietro, verso il letto. Fece scorrere la mani sulla schiena nuda, con una le toccò il collo e slacciò il fiocco.
Fecero nuovamente l’amore, ma questa volta Broly era dolce, deciso, consapevole che la sua compagna non si sarebbe ribellata.
Alla fine il saiyan appoggiò la testa al morbido seno di Annie, riposandosi.
"Come ti chiami?" le chiese dopo qualche minuto di silenzio.
"Annie." Gli rispose, toccandogli i capelli.
"Annie… mi piace!" alzò la testa e la guardò in faccia. "Ora devi andare!"
"Perché?" chiede guardandolo mentre si alzava e si vestiva.
"Farò credere a mio padre di averti ucciso!"
La ragazza si alzò a sedere "ma io non voglio lasciarti…" si alzò in piedi e lo abbracciò "…io voglio venire con te!"
"No, è troppo pericoloso!" Broly la guardò negli occhi già umidi, la baciò possessivo "Non ti preoccupare, piccola, io ritornerò!"
"Giuramelo!" disse quasi in lacrime.
"Te lo giuro!"
Così si lasciarono. Appena la ragazza si allontanò dalla navetta, il saiyan si sentì artigliare il cuore, una sensazione che dal petto saliva agli occhi, e le lacrime lottavano per uscire. Ma Broly le cacciò dentro, nascoste dietro al volto inespressivo. Le avrebbe fatte uscire quella sera, quando nessuno avrebbe potuto vederlo.
Annie invece non era riuscita a nasconderle, le sentiva uscire e rigarle il viso. Cercò di calmarsi ricordando la promessa che le era stata fatta. Piano, le lacrime rallentarono, fino a diventare respiri profondi. Doveva andare a casa sua, per riordinare i pensieri e gli eventi, scegliere se parlarne a qualcuno.
Già, parlare, sarebbe stata capace di ammettere ciò che era successo?
Di ammettere che quell’uomo le piaceva?
Lo stesso uomo che l’aveva violentata.
No, era meglio tenere tutto per se, anche se sarebbe stata dura.
-Fine Prima Parte-
Vai alla seconda Parte