SIX MINUTE WAR MADNESS
intervista di Paolo Topa

(La Pecora Nera n°13_febbraio 2001)

 

 

Due anni fa avevamo inaugurato la serie di interviste sul nuovo panorama rock indipendente con una piacevolissima chiacchierata con Paolo Cantù dei SMWM.
Questa volta siamo tornati sul luogo del delitto ma, d'altronde, non poteva che essere così visto che la Redazione della Pecora è rimasta entusiasta del nuovo album Full Fathom Six uscito questa volta per Santeria (divisione Audioglobe).
In Italia, per certi versi, non si era mai arrivati così in alto: post-rock, noise, rabbia, malinconia, inquietudine e tante idee, talmente tante che ogni volta che si ascolta il disco sembra sempre di scoprire qualcosa di inaspettato, qualcosa che ti era sfuggito precedentemente.
Questa volta l'e-mail scorre a 360° sul filo di Federico Ciappini testi (unici) e voce (inconfondibile) dei SMWM con il quale ho avuto modo di parlare in più occasioni.
Ritratto di un gruppo ai massimi livelli artistici, di un musicista per niente incline ai compromessi, di un uomo in grado di andare oltre gli specchi.

>1 - Innanzitutto vorrei chiederti come giudichi Full Fathom Six a qualche mese dall'uscita sul mercato. C'è qualcosa di cui non siete rimasti particolarmente soddisfatti oppure tutti i tasselli del mosaico - a mente fredda - sono andati nella giusta posizione?
Mi piace più adesso, ma la stessa cosa mi era accaduta anche col disco precedente .
Probabilmente è perché non sono abituato ad ascoltare le cose che faccio, soprattutto appena il lavoro è stato ultimato. L'ho risentito qualche volta ultimamente, giusto per ripassare i pezzi prima dei concerti e sinceramente posso dire di essere abbastanza soddisfatto, anche se non posso negare di avervi trovato delle cose che avrebbero potuto essere rifinite meglio. Ad esempio sia il testo che la linea melodica di Panorama; Quel pezzo mi ha creato tantissimi problemi in fase di composizione, ad un certo punto sono arrivato ad odiarlo ed il risultato è stata un incisione quasi improvvisata, tanto da dover studiare a fondo per poterlo ricantare dal vivo. L'andamento è molto fluido, e dà l'impressione di poter essere eseguito con disinvoltura, invece segue un percorso tutto suo, estremamente irregolare e irrispettoso delle battute. Inoltre l'intreccio con le parti della chitarra baritono di Massimo ci costringe a fare i salti mortali. Il testo poi mi sembra poco convincente, privo di immagini particolarmente significative, sicuramente il meno riuscito dell'album.
Ma a parte questa e poche altre cose, sono contentissimo del risultato finale di Full Fathom Six. Sicuramente le nostre cose migliori sono lì dentro.

>2 -Le differenze con Il vuoto elettrico sono sotto gli occhi di tutti... F.F.S. è un disco a mio parere veramente rivoluzionario... sinceramente pensavo che difficilmente sareste migliorati ulteriormente e invece i passi avanti sono stati visibilissimi. Nella vostra nuova esplorazione musicale quanto ha inciso il lavoro di A Short Apnea (Iriondo-Cantù-Magistrali n.d.r.) e le sue metodologie di trattamento dei suoni e quanto il cambio di batterista (tra l'altro veramente di grande livello)?
Il lavoro di A Short Apnea ha inciso moltissimo. Questa esperienza ha cementato un rapporto che già era di altissimo livello tra Paolo, Xabier e Fabio. Penso che ASA sia una delle cose più importanti che siano successe nel panorama del rock sperimentale degli ultimi anni ed inevitabilmente questo non poteva che riflettersi nel lavoro dei Six. Per quanto riguarda Jack, è sublime suonare con lui. E' un musicista dotato di una grande sensibilità, riesce a cogliere le sfumature di un brano e ad esaltarne le caratteristiche senza mai andare sopra le righe.
E' evidente quindi che la combinazione di queste due fortune abbia portato l'insieme a fare qualche passo avanti.

>3 - Devo confessare (non sicuramente a te visto che lo sai già) di provare un'invidia cieca e smisurata per come riesci a comunicare e ad interpretare la musica dei SMWM. Nichilismo, pessimismo, situazionismo, esistenzialismo, misantropia... quali di queste parole (o nessuna di queste) potrebbe individuare al meglio l'approccio che hai nei confronti dei tuoi testi, delle tue interpretazioni vocali?
Nichilismo, pessimismo, situazionismo, esistenzialismo, misantropia...perfetto!
Lo dico sempre, sono un pessimista cosmico. Comunque ti ringrazio moltissimo di tutti questi complimenti.

>4 - Vorrei puntare l'attenzione su due canzoni simbolo dell'ultimo album: Panorama e Washington che urla. Mentre nella prima sperimenti un modo di cantare sicuramente per te inusuale (qualcuno ha parlato di Robert Wyatt...mah!) nella seconda reciti alla grande un testo enigmatico ma allo stesso tempo molto significativo. Puoi parlarmi di quali differenti intenzioni ti sei armato per questi due pezzi e in che modo li vivi?
Di Panorama ne ho parlato abbondantemente prima e mi stupisce il fatto che il pezzo abbia così impressionato, l'ho cantato così perché non sapevo come altro fare, vogliamo dire che la carenza di idee ha dato risultati quantomeno soddisfacenti?
Washington che urla, invece è un testo che ha un grandissimo significato per me, perché lì dentro c'è un pezzo molto delicato della mia vita, c'è molto del mio dolore e del mio amore, cos'altro posso dire? Forse che il fatto che tu lo definisca enigmatico significa per me essere riuscito in ciò che volevo e cioè a fare in modo che solo qualcuno potesse comprenderlo fino in fondo, senza però privare chiunque altro del piacere di una buona canzone con un buon (spero) testo.
Le intenzioni di cui mi sono armato per i due pezzi sono quindi state assai differenti.
Panorama è stato uno sforzo diciamo pure squisitamente tecnico, finalizzato cioè a completare nel miglior modo possibile una musica.
Washington che urla è stata un'altra cosa, chiamale se vuoi emozioni...

>5 - Questa domanda te l'ho già fatta personalmente ma ho tutta intenzione di approfondire...mi hai detto che preferisci di gran lunga suonare in studio rispetto alla situazione live. Si tratta di una tua personale condizione psicologica o mal digerisci il contatto con il pubblico, l'essere tuo malgrado al centro dell'attenzione?
Si tratta sicuramente di una mia personale condizione psicologica. Suonare dal vivo, mi crea delle tensioni fortissime e rischia ogni volta di compromettere la buona riuscita di un concerto. Ho paura di bloccarmi, mi viene il vomito, la pressione se ne va sotto i piedi...un dramma! Il pubblico non c'entra, anzi, vedere che ci sono persone che magari si fanno chilometri per venirti a vedere è bellissimo. Poi scambiare due chiacchiere dopo il concerto, ricevere una pacca sulle spalle o un abbraccio, è commovente.

>6 - Parlando con Mirko Spino (Wallace Records n.d.r.) ho saputo che sei un grande consumatore di musica, un ascoltatore infaticabile. Ci sono differenze di gusti con gli altri SMWM e attraverso quali canali ricerchi la musica che ritieni di doverti cibare? E in Italia?
Mirko, è uno dei miei migliori amici e sono contento che lo conosca anche tu, sta facendo dei dischi assolutamente meravigliosi con la sua etichetta e non ho parole per esprimere la stima e l'affetto che provo per lui.
Per rispondere alla domanda posso dirti che non ci sono grandi differenze coi gusti degli altri. Ascoltiamo tutti tanti dischi e ognuno ha i suoi pallini, sai quelle cose magari un po' distanti anche come attitudine dalle cose che facciamo e che inevitabilmente non mettono d'accordo tutti. Ma a parte alcune posizioni su alcuni artisti o generi, siamo molto affascinati da tutto quello che esiste nelle varie musiche.
Per quanto riguarda i canali di approvvigionamento, sono i soliti: i negozi diciamo così 'specializzati', le riviste (The Wire, Blow Up), Internet (anche se con il dollaro così alto adesso la faccenda si complica un po'), il passaparola, che poi è ancora lo strumento più efficace per conoscere cose realmente interessanti.
In Italia se ti impegni puoi trovare molto, però fai una fatica della madonna. Ma non potrebbe essere altrimenti, la musica che acquistiamo noi è spesso una faccenda per pochi intimi e per lo più viene nella stragrande maggioranza prodotta all'estero. La cosa migliore è fare un viaggio a New York, di tanto in tanto; torni con una valigia in più, il patrimonio dilapidato, ma tanta felicità, ed il sano proposito di risparmiare i soldi per tornarci l'anno dopo.

>7 - La tua partecipazione al disco d'esordio degli A Short Apnea è limitata a un solo brano, Neon Paralleli. A mio parere il testo contiene dei passaggi, delle metafore che, a un'attenta analisi, non possono far altro che far rabbrividire: "...mentre il pensiero è una tazza piena di vermi, in continua convulsione..." e ancora: "Neon paralleli, bianchi, corrono come frammentati fili di sperma..." Penso che in tutto quello che scrivi la componente sessuale sia fortissima, anche dove i riferimenti non sembrano essere così espliciti. Sesso esplicito ma mai volgare, anche se perennemente intriso e bagnato di amore 'nero'. Puoi dirmi qualcosa di più a questo proposito?
E' vero, ho sicuramente un immaginario sessuale 'noir'...
non so... ne sono estremamente affascinato, mi piace trovare immagini forti che abbiano a che fare con il corpo e la carnalità, mi piace scavare nei punti più nascosti della mia immaginazione e trovarvi delle pulsioni così primitive e maledettamente sofisticate. E' lo stesso motivo per cui mi sono innamorato dei romanzi di James Ellroy, delle canzoni dei Velvet Underground e dei New Wet Kojak ,delle fotografie di Joel-Peter Witkin. So che non è una risposta esauriente, ma non saprei cos'altro dirti, sono cose che non riesco proprio a spiegare. Il piacere...come si fa a spiegare il piacere?
Ocio!: ho partecipato a quattro brani di ASA.

>8 - Cosa significa per te suonare nei SMWM? Quale obiettivo vi prefiggete e quali obiettivi vi sentite in grado di considerare raggiunti? A tale proposito mi giunge strano un verso di Full Fathom Six che recita: "Un sestetto affiatato non è ciò che rende la vita leggera..." e ancora "...questa storia si chiuderà male per me..." A te la parola...
Suonare nei Six significa molto per me. Amo la musica fatta in un certo modo e amo i ragazzi della band con cui c'è un legame molto forte (suoniamo insieme dal 1992). Non ci sono obiettivi che ci prefiggiamo, se non quello di continuare a crescere e fare sempre un passo avanti. Se abbiamo raggiunto degli obiettivi? Forse quello più importante è stato quello di essere riusciti soprattutto negli ultimi tre - quattro anni a diventare un gruppo con un'identità precisa, nel senso che nessuno ci potrà mai dire che copiamo questo o quel musicista. Siamo maturati molto strada facendo e siamo diventati capaci di fare la 'nostra musica'. Siamo rispettati da chi rispettiamo e da chi segue certe cose. E' un grandissimo risultato.
Per quanto riguarda i versi che citi (e mi complimento ancora una volta per l'attenzione con cui hai ascoltato il disco), penso non ci sia nulla da aggiungere. Ti prego di non prendere questa mia affermazione come un gesto di cattiva educazione, è che certe cose uno se le tiene per sé.

>9 - Quando ascolto i SMWM penso che il mondo dell'editoria musicale sia un mondo di facce di cazzo. Tutti si sono accorti del fatto che F.F.S. è un disco come pochi ne sono usciti in Italia (da sempre). Sorge lo ha detto su Rumore, Blow Up lo ha ribadito... insomma grandi pacche sulle spalle a tutti ma uno straccio di copertina non si sono degnati di darvela. Penso che sarebbe stato un obbligo morale visto che il risultato artistico lo meritava... Penso agli Afterhours e alle copertine del Mucchio e di Rumore con tanto di intervista in apertura del giornale. Da lì in poi molta gente li ha scoperti, gli orizzonti si sono allargati. E voi? Questioni di spinte?
Una copertina farebbe piacere a chiunque credo, ma questa è una domanda che non devi fare a me. Il fatto di avere avuto delle ottime recensioni è già una bella soddisfazione così come lo è stata quella di aver sentito molto meno che in passato ricorrere il nome degli Afterhours quando si parla di Six Minute War Madness. Tra noi e loro c'è solo il fatto che Xabier suona in entrambi i gruppi; con quello che fanno loro noi non c'entriamo un cazzo!
Non so se sia una questione di spinte o meno, sinceramente non ci ho mai pensato. Comunque va bene così. Un'intervista con domande intelligenti come questa mi dà una serie di stimoli infinitamente maggiori che una copertina su una delle riviste che hai citato.


>10 - Dopo averti massacrato le palle chiudo in bellezza chiedendoti se stai già scrivendo qualcosa per il futuro e quali occasioni dal vivo ci saranno per venirvi a sentire...sai già che se ci sarà l'occasione mi piacerebbe portarvi a suonare dalle nostre parti... sempre se non sarete diventati nel frattempo delle rock star!!!
Non sto facendo nulla, sono pigrissimo e poi il mio metodo è quello di scrivere quando esiste almeno una traccia sonora. Prossimi live al momento non sono in programma ma con l'inverno qualcosa combineremo. Dalle tue parti? Più che volentieri!!! Tanto vino però, mi raccomando.

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