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Due
anni fa avevamo inaugurato la serie di interviste sul nuovo
panorama rock indipendente con una piacevolissima chiacchierata
con Paolo Cantù dei SMWM.
Questa volta siamo tornati sul luogo del delitto ma, d'altronde,
non poteva che essere così visto che la Redazione della
Pecora è rimasta entusiasta del nuovo album Full Fathom
Six uscito questa volta per Santeria (divisione Audioglobe).
In Italia, per certi versi, non si era mai arrivati così
in alto: post-rock, noise, rabbia, malinconia, inquietudine
e tante idee, talmente tante che ogni volta che si ascolta il
disco sembra sempre di scoprire qualcosa di inaspettato, qualcosa
che ti era sfuggito precedentemente.
Questa volta l'e-mail scorre a 360° sul filo di Federico
Ciappini testi (unici) e voce (inconfondibile) dei SMWM con
il quale ho avuto modo di parlare in più occasioni.
Ritratto di un gruppo ai massimi livelli artistici, di un musicista
per niente incline ai compromessi, di un uomo in grado di andare
oltre gli specchi.
>1 - Innanzitutto vorrei chiederti come
giudichi Full Fathom Six a qualche mese dall'uscita
sul mercato. C'è qualcosa di cui non siete rimasti
particolarmente soddisfatti oppure tutti i tasselli del mosaico
- a mente fredda - sono andati nella giusta posizione?
Mi piace più adesso, ma la stessa cosa mi era accaduta
anche col disco precedente .
Probabilmente è perché non sono abituato ad
ascoltare le cose che faccio, soprattutto appena il lavoro
è stato ultimato. L'ho risentito qualche volta ultimamente,
giusto per ripassare i pezzi prima dei concerti e sinceramente
posso dire di essere abbastanza soddisfatto, anche se non
posso negare di avervi trovato delle cose che avrebbero potuto
essere rifinite meglio. Ad esempio sia il testo che la linea
melodica di Panorama; Quel pezzo mi ha creato tantissimi
problemi in fase di composizione, ad un certo punto sono arrivato
ad odiarlo ed il risultato è stata un incisione quasi
improvvisata, tanto da dover studiare a fondo per poterlo
ricantare dal vivo. L'andamento è molto fluido, e dà
l'impressione di poter essere eseguito con disinvoltura, invece
segue un percorso tutto suo, estremamente irregolare e irrispettoso
delle battute. Inoltre l'intreccio con le parti della chitarra
baritono di Massimo ci costringe a fare i salti mortali. Il
testo poi mi sembra poco convincente, privo di immagini particolarmente
significative, sicuramente il meno riuscito dell'album.
Ma a parte questa e poche altre cose, sono contentissimo del
risultato finale di Full Fathom Six. Sicuramente le nostre
cose migliori sono lì dentro.
>2 -Le differenze con Il vuoto elettrico sono
sotto gli occhi di tutti... F.F.S. è un disco a mio
parere veramente rivoluzionario... sinceramente pensavo che
difficilmente sareste migliorati ulteriormente e invece i
passi avanti sono stati visibilissimi. Nella vostra nuova
esplorazione musicale quanto ha inciso il lavoro di A Short
Apnea (Iriondo-Cantù-Magistrali n.d.r.) e le sue metodologie
di trattamento dei suoni e quanto il cambio di batterista
(tra l'altro veramente di grande livello)?
Il lavoro di A Short Apnea ha inciso moltissimo. Questa
esperienza ha cementato un rapporto che già era di
altissimo livello tra Paolo, Xabier e Fabio. Penso che ASA
sia una delle cose più importanti che siano successe
nel panorama del rock sperimentale degli ultimi anni ed inevitabilmente
questo non poteva che riflettersi nel lavoro dei Six. Per
quanto riguarda Jack, è sublime suonare con lui. E'
un musicista dotato di una grande sensibilità, riesce
a cogliere le sfumature di un brano e ad esaltarne le caratteristiche
senza mai andare sopra le righe.
E' evidente quindi che la combinazione di queste due fortune
abbia portato l'insieme a fare qualche passo avanti.
>3 - Devo confessare (non sicuramente
a te visto che lo sai già) di provare un'invidia cieca
e smisurata per come riesci a comunicare e ad interpretare
la musica dei SMWM. Nichilismo, pessimismo, situazionismo,
esistenzialismo, misantropia... quali di queste parole (o
nessuna di queste) potrebbe individuare al meglio l'approccio
che hai nei confronti dei tuoi testi, delle tue interpretazioni
vocali?
Nichilismo, pessimismo, situazionismo, esistenzialismo,
misantropia...perfetto!
Lo dico sempre, sono un pessimista cosmico. Comunque ti ringrazio
moltissimo di tutti questi complimenti.
>4 - Vorrei puntare l'attenzione su
due canzoni simbolo dell'ultimo album: Panorama e Washington
che urla. Mentre nella prima sperimenti un modo di cantare
sicuramente per te inusuale (qualcuno ha parlato di Robert
Wyatt...mah!) nella seconda reciti alla grande un testo enigmatico
ma allo stesso tempo molto significativo. Puoi parlarmi di
quali differenti intenzioni ti sei armato per questi due pezzi
e in che modo li vivi?
Di Panorama ne ho parlato abbondantemente prima
e mi stupisce il fatto che il pezzo abbia così impressionato,
l'ho cantato così perché non sapevo come altro
fare, vogliamo dire che la carenza di idee ha dato risultati
quantomeno soddisfacenti?
Washington che urla, invece è un testo che ha
un grandissimo significato per me, perché lì
dentro c'è un pezzo molto delicato della mia vita,
c'è molto del mio dolore e del mio amore, cos'altro
posso dire? Forse che il fatto che tu lo definisca enigmatico
significa per me essere riuscito in ciò che volevo
e cioè a fare in modo che solo qualcuno potesse comprenderlo
fino in fondo, senza però privare chiunque altro del
piacere di una buona canzone con un buon (spero) testo.
Le intenzioni di cui mi sono armato per i due pezzi sono quindi
state assai differenti.
Panorama è stato uno sforzo diciamo pure squisitamente
tecnico, finalizzato cioè a completare nel miglior
modo possibile una musica.
Washington che urla è stata un'altra cosa, chiamale
se vuoi emozioni...
>5 - Questa domanda te l'ho già
fatta personalmente ma ho tutta intenzione di approfondire...mi
hai detto che preferisci di gran lunga suonare in studio rispetto
alla situazione live. Si tratta di una tua personale condizione
psicologica o mal digerisci il contatto con il pubblico, l'essere
tuo malgrado al centro dell'attenzione?
Si tratta sicuramente di una mia personale condizione
psicologica. Suonare dal vivo, mi crea delle tensioni fortissime
e rischia ogni volta di compromettere la buona riuscita di
un concerto. Ho paura di bloccarmi, mi viene il vomito, la
pressione se ne va sotto i piedi...un dramma! Il pubblico
non c'entra, anzi, vedere che ci sono persone che magari si
fanno chilometri per venirti a vedere è bellissimo.
Poi scambiare due chiacchiere dopo il concerto, ricevere una
pacca sulle spalle o un abbraccio, è commovente.
>6 - Parlando con Mirko Spino (Wallace
Records n.d.r.) ho saputo che sei un grande consumatore di
musica, un ascoltatore infaticabile. Ci sono differenze di
gusti con gli altri SMWM e attraverso quali canali ricerchi
la musica che ritieni di doverti cibare? E in Italia?
Mirko, è uno dei miei migliori amici e sono contento
che lo conosca anche tu, sta facendo dei dischi assolutamente
meravigliosi con la sua etichetta e non ho parole per esprimere
la stima e l'affetto che provo per lui.
Per rispondere alla domanda posso dirti che non ci sono grandi
differenze coi gusti degli altri. Ascoltiamo tutti tanti dischi
e ognuno ha i suoi pallini, sai quelle cose magari un po'
distanti anche come attitudine dalle cose che facciamo e che
inevitabilmente non mettono d'accordo tutti. Ma a parte alcune
posizioni su alcuni artisti o generi, siamo molto affascinati
da tutto quello che esiste nelle varie musiche.
Per quanto riguarda i canali di approvvigionamento, sono i
soliti: i negozi diciamo così 'specializzati', le riviste
(The Wire, Blow Up), Internet (anche se con il dollaro così
alto adesso la faccenda si complica un po'), il passaparola,
che poi è ancora lo strumento più efficace per
conoscere cose realmente interessanti.
In Italia se ti impegni puoi trovare molto, però fai
una fatica della madonna. Ma non potrebbe essere altrimenti,
la musica che acquistiamo noi è spesso una faccenda
per pochi intimi e per lo più viene nella stragrande
maggioranza prodotta all'estero. La cosa migliore è
fare un viaggio a New York, di tanto in tanto; torni con una
valigia in più, il patrimonio dilapidato, ma tanta
felicità, ed il sano proposito di risparmiare i soldi
per tornarci l'anno dopo.
>7 - La tua partecipazione al disco
d'esordio degli A Short Apnea è limitata a un solo
brano, Neon Paralleli. A mio parere il testo contiene
dei passaggi, delle metafore che, a un'attenta analisi, non
possono far altro che far rabbrividire: "...mentre il
pensiero è una tazza piena di vermi, in continua convulsione..."
e ancora: "Neon paralleli, bianchi, corrono come frammentati
fili di sperma..." Penso che in tutto quello che scrivi
la componente sessuale sia fortissima, anche dove i riferimenti
non sembrano essere così espliciti. Sesso esplicito
ma mai volgare, anche se perennemente intriso e bagnato di
amore 'nero'. Puoi dirmi qualcosa di più a questo proposito?
E' vero, ho sicuramente un immaginario sessuale 'noir'...
non so... ne sono estremamente affascinato, mi piace trovare
immagini forti che abbiano a che fare con il corpo e la carnalità,
mi piace scavare nei punti più nascosti della mia immaginazione
e trovarvi delle pulsioni così primitive e maledettamente
sofisticate. E' lo stesso motivo per cui mi sono innamorato
dei romanzi di James Ellroy, delle canzoni dei Velvet Underground
e dei New Wet Kojak ,delle fotografie di Joel-Peter Witkin.
So che non è una risposta esauriente, ma non saprei
cos'altro dirti, sono cose che non riesco proprio a spiegare.
Il piacere...come si fa a spiegare il piacere?
Ocio!: ho partecipato a quattro brani di ASA.
>8 - Cosa significa per te suonare nei
SMWM? Quale obiettivo vi prefiggete e quali obiettivi vi sentite
in grado di considerare raggiunti? A tale proposito mi giunge
strano un verso di Full Fathom Six che recita: "Un
sestetto affiatato non è ciò che rende la vita
leggera..." e ancora "...questa storia si chiuderà
male per me..." A te la parola...
Suonare nei Six significa molto per me. Amo la musica
fatta in un certo modo e amo i ragazzi della band con cui
c'è un legame molto forte (suoniamo insieme dal 1992).
Non ci sono obiettivi che ci prefiggiamo, se non quello di
continuare a crescere e fare sempre un passo avanti. Se abbiamo
raggiunto degli obiettivi? Forse quello più importante
è stato quello di essere riusciti soprattutto negli
ultimi tre - quattro anni a diventare un gruppo con un'identità
precisa, nel senso che nessuno ci potrà mai dire che
copiamo questo o quel musicista. Siamo maturati molto strada
facendo e siamo diventati capaci di fare la 'nostra musica'.
Siamo rispettati da chi rispettiamo e da chi segue certe cose.
E' un grandissimo risultato.
Per quanto riguarda i versi che citi (e mi complimento ancora
una volta per l'attenzione con cui hai ascoltato il disco),
penso non ci sia nulla da aggiungere. Ti prego di non prendere
questa mia affermazione come un gesto di cattiva educazione,
è che certe cose uno se le tiene per sé.
>9 - Quando ascolto i SMWM penso che
il mondo dell'editoria musicale sia un mondo di facce di cazzo.
Tutti si sono accorti del fatto che F.F.S. è un disco
come pochi ne sono usciti in Italia (da sempre). Sorge lo
ha detto su Rumore, Blow Up lo ha ribadito... insomma grandi
pacche sulle spalle a tutti ma uno straccio di copertina non
si sono degnati di darvela. Penso che sarebbe stato un obbligo
morale visto che il risultato artistico lo meritava... Penso
agli Afterhours e alle copertine del Mucchio e di Rumore con
tanto di intervista in apertura del giornale. Da lì
in poi molta gente li ha scoperti, gli orizzonti si sono allargati.
E voi? Questioni di spinte?
Una copertina farebbe piacere a chiunque credo, ma questa
è una domanda che non devi fare a me. Il fatto di avere
avuto delle ottime recensioni è già una bella
soddisfazione così come lo è stata quella di
aver sentito molto meno che in passato ricorrere il nome degli
Afterhours quando si parla di Six Minute War Madness. Tra
noi e loro c'è solo il fatto che Xabier suona in entrambi
i gruppi; con quello che fanno loro noi non c'entriamo un
cazzo!
Non so se sia una questione di spinte o meno, sinceramente
non ci ho mai pensato. Comunque va bene così. Un'intervista
con domande intelligenti come questa mi dà una serie
di stimoli infinitamente maggiori che una copertina su una
delle riviste che hai citato.
>10 - Dopo averti massacrato le palle chiudo in bellezza
chiedendoti se stai già scrivendo qualcosa per il futuro
e quali occasioni dal vivo ci saranno per venirvi a sentire...sai
già che se ci sarà l'occasione mi piacerebbe
portarvi a suonare dalle nostre parti... sempre se non sarete
diventati nel frattempo delle rock star!!!
Non sto facendo nulla, sono pigrissimo e poi il mio metodo
è quello di scrivere quando esiste almeno una traccia
sonora. Prossimi live al momento non sono in programma ma
con l'inverno qualcosa combineremo. Dalle tue parti? Più
che volentieri!!! Tanto vino però, mi raccomando.
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