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Il
disco di The Pornography, recensito nello scorso numero con
il titolo di Car (Wallace Rec.), non è senz'altro
musica per tutte le orecchie e per tutte le stagioni. I giovani
catanesi guardano e macinano rumore dove altri non immaginerebbero
neppure vi sia qualcosa, provocando sensazioni di fastidiosa
claustrofobia con delle chitarre e dei bassi simili a dei
coltelli. Per certi versi si tratta di un disco quasi impossibile
da digerire completamente, visto che le strutture rasentano
l'improvvisazione(?) e la ripetitività dei suoni all'interno
dello stesso brano sega le gambe ai facili ascolti. Se avete
propensione per il noise più intransigente e non avete
paura di soffocare fisicamente all'ascolto di un semplice
disco correte a procurarvi questo CD...nel frattempo sentiamo
che cosa hanno da aggiungere sul disco i diretti interessati.
1> Viste le scarne informazioni presenti
sul vostro CD d'esordio, mi piacerebbe sapere qualche cosa
di più su di voi: innanzitutto non sono riuscito a
comprendere precisamente che tipo di strumentazione utilizzate.
E poi mi sembra di sentire qualche cosa di scordato...
La band si è formata circa 2 anni fa ed è composta
da tre elementi: due di noi suonano strumenti a corda e un
terzo si occupa di drum machine e campionatori. Nella maggior
parte dei pezzi utilizziamo due bassi e più di rado
chitarra e basso. L'impressione che hai riguardo a qualcosa
che suona scordato è in parte esatta: utilizziamo infatti
accordature non proprio convenzionali e fra noi non siamo
quasi mai accordati. Tra l'altro ricerchiamo volutamente la
dissonanza armonica nella melodia di ogni singolo strumento.
2> Il vostro suono si presenta nella
forma del rumore deflagrante, noise allo stato puro. Quello
che mi incuriosisce è la sensazione di ossessiva prigionia
che fuoriesce da quasi tutte le composizioni. Perché?
Non c'è un perché conscio nella claustrofobia
del suono e delle composizioni: quando creiamo un pezzo so
solo che tutti e tre lo vogliamo esattamente a quel modo.
La ricerca e lo stimolo comune è quello di renderlo
fastidioso, angosciante, difficile da tollerare. Non so darti
un vero perché, ci piace così.
3> Ho l'impressione che Catania sia
la capitale del noise più intransigente: White Tornado,
Uzeda.... A proposito dei primi mi sembra che la concezione
del cantato dei Pornography rimandi idealmente a quella del
singer Massimiliano Sapienza. Punti di contatto casuali, scambio
di idee o cos'altro?
I White Tornado mi piacciono molto, per me è la migliore
band tra quelle che suonano a Catania. Tuttavia non trovo
assonanze con la voce di The Pornography; nei W.T. la voce
è protagonista, 'tira' con la musica, mentre da noi
è strozzata dagli strumenti.
4> Un altro tratto caratteristico del
vostro Car sta nell'alternanza di rumore e silenzio.
Distruggere ed osservare con il fiatone. E' un'idea sbagliata
quella che mi sono fatto?
La tua idea è esatta, il quasi silenzio è parte
del suono, è attesa. Quello che volevamo era creare
un silenzio che predisponesse ad una esplosione sonora per
poi deludere volutamente l'aspettativa. Dopo ogni stacco,
infatti, si ripete quasi sempre quello che lo ha preceduto.
Lo abbiamo fatto perché cercavamo di non provocare
eccitazione ma ripetitività, alienazione, lentezza.
5> Tornando a questi enigmatici silenzi
tombali, mi sembra che tutti coloro che ricercano questo tipo
di soluzioni (in Italia gli Starfuckers, ma loro si aggirano
in altri territori sonori) siano propensi a considerare il
vuoto come forma di comunicazione alternativa rispetto al
suono: gli si dà la stessa importanza partendo dalla
'manipolazione dei tempi e degli spazi'. Che pensate a tal
proposito?
Il vuoto nei nostri pezzi non è esattamente vuoto.
Il silenzio assoluto non esiste, parlerei più che altro
di un'enorme differenza di volumi: infatti in quelli che sembrano
'vuoti' puoi sentire microrumori, scricchiolii, fruscii...
Uno dei motivi per cui abbiamo registrato in una casa vuota
e non in uno studio è che volevamo proprio questo:
un ambiente che suonasse con noi. Organizzare, strutturare
suono e non suono è una cosa che adoriamo, ti permette
di comunicare con una specie di 'niente'.
6> Devo ammettere che ho un debole per
il suono di chitarra dei Pornography: mi sembra stramaledettamente
'cool', anche se non condivido la mancanza di dinamismo e
l'eccessiva ripetitività. Che cosa cercate in questo
strumento e in che modo lo utilizzate nell'economia delle
canzoni?
Grazie per il complimento, il suono delle chitarre così
come quello dei bassi credo sia particolare perché
utilizziamo strumenti fatti in alluminio. L'utilizzo delle
chitarre, che in questo disco è assai raro (3 pezzi
su 7), è dettato da una motivazione strettamente armonica:
quando servono determinate sonorità rispetto ad altre,
quando la melodia non è esprimibile dai due bassi ricorriamo
all'utilizzo della chitarra e viceversa. Quello che cerco
nello strumento è che 'funzioni', che esprima qualcosa
che in quel momento un altro strumento non riuscirebbe ad
esprimere.
7> Ultima domanda: ogni tanto non vi
viene voglia di fare un po' i cazzoni tralasciando sperimentazione,
chitarre lancinanti e batterie aliene? Una bella cover di
qualche gruppo 'easy listening' l'avete mai suonata per distrarvi
durante le prove?
Ci accomuna una grande passione per gli Exploited, l'OI e
il Punk-Hardcore dei primi anni '80, così capita di
fare qualche cover o di improvvisare micro pezzi di qualche
decina di secondi. Non è proprio easy listening ma
ci divertiamo di più...!.
Paolo T.
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