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IL GRANDE OMI
intervista a Franci Omi
(Pecora Nera n.9_giugno 1999)
di Riccardo Moreschi e Catia Casalini

 

Sono passati tre anni dal concerto del Grande Omi cui io e Catia assistemmo al Magazzino 47 di Brescia. Dalla nostra intervista di allora il gruppo è passato al primo Cd per il Consorzio Produttori indipendenti e ora al secondo disco sempre per il CPI (o meglio la Sonica Factory che ne ha preso il posto assieme ai Dischi del Mulo). Ne abbiamo chiaccherato con Franci Omi, tra una partita interrotta a Tomb Raider III e un caffè che si rovescia sul gas...

>Richi - Come sono le impressioni da gruppo che è entrato nel mercato musicale? Cosa è cambiato rispetto a prima?
La cosa che è cambiata è la pressione rispetto a quello che facciamo. Sai che le cose che fai hanno perlomeno la possibilità di arrivare a migliaia di persone. Hai quindi più paura e presti più attenzione alle cose che fai. Per quanto riguarda il 'mercato della musica', bisognerebbe chiedere ai Marlene o a chi ci è entrato un po' di più. Noi comunque siamo un gruppo su livelli non alti, per esempio in termini di vendite o diffussione...da quello che posso sentire, anche da giornalisti siamo, e la cosa mi fa un po' ridere, un 'gruppo di culto'...sinceramente non ho notato un'enorme differenza rispetto a prima. C'è il fatto di andare in studio di registrazione, lavorare con professionisti cui abbiamo cercato di rubare più mestiere possibile e in due anni abbiamo imparato tantissime cose, sia dal punto di vista tecnico, nel modo di gestire una registrazione, un arrangiamento, come fare un sound-check senza metterci due ore...

>Siete quindi soddisfatti finora? La mia impressione è che, come tanti altri gruppi del Consorzio, siate rimasti nel limbo delle nuove formazioni che però non riescono a fare un passo più avanti.
La cosa di cui siamo contenti è che abbiamo una cerchia di fans molto affezionati al Grande Omi. Soddisfatti è una parola grossa. Abbiamo avuto grossi problemi con l'agenzia che gestisce i nostri concerti...

>Infatti è una cosa che hanno notato moltissime persone cui piace la vostra musica: avete fatto pochissimi concerti!
E' un gioco di accuse reciproco: l'agenzia dice che noi avremmo potuto fare meglio dal vivo. Questo, soprattutto all'inizio, è vero: appena uscito il disco la chitarrista è uscita dal gruppo e noi siamo partiti in tournée senza essere pronti. Dal momento in cui l'assetto del gruppo si è sistemato ci sarebbe voluta un'agenzia che credesse nel progetto mentre loro, per esempio non sono venuti a vedere nemmeno un nostro concerto. Non sapevano nemmeno come eravamo: se eravamo bravi, se facevamo schifo...non ci hanno creduto. Chiaramente è la nostra versione. Loro comunque introiettano bene, essendo la stessa agenzia di Marlene kuntz, CSI, Ustmamò ecc. e gruppi come noi, Il Santo Niente, I Santa Sangre e tanti altri, chissenefrega se suonano o no...non so però se chi legge vuole sapere questi orribili dettagli perché sono molto tristi ... [pausa: il caffè si è rovesciato sul fuoco] ...per esempio un classico delle agenzie (perlomeno quelle grosse) è che al momento di proporre un gruppo di punta c'è un patteggiamento sui gruppi minori: ti do questo se prendi anche questo e me lo fai suonare...è il lato più fetido del business musicale. Comunque la nostra agenzia non faceva neanche quello: se ne è altamente sbattuta di noi e di altri, e infatti c'è stata una rivolta all'interno del Consorzio.

>Inizialmente però avete avuto una promozione anche in TV...
Siamo passati su Videomusic, a Cos'è (credo sia Com'è n.d.r.) su Tele+ in chiaro. A me personalmente rompe le palle questa cosa. Mi piace suonare, mi diverte suonare... amo suonare...chiamalo come vuoi e poi ci sono quelle cose lì. Le chiamano tutti 'le marchette'. Poi ognuno pone il limite dove vuole. Noi andiamo solo in posti dove ci fanno suonare dal vivo: in qualsiasi contenitore televisivo del cazzo in cui vai sei tu con i tuoi strumenti e bene o male sono quelli che parlano.

>Che conseguenze ha avuto per voi la fine del Consorzio Produttori Indipendenti?
In parte dei ritardi. Il problema è nato dagli stravolgimenti all'interno della Polygram che è stata acquistata da Universal ecc. In Italia prima il 'capo' della Polygram era tale Senardi, che è quello che ha dato fiducia al progetto Consorzio, ai CSI ecc. Con il cambio di proprietà ha preso il suo posto il sig. Lafalce, che tenendo fede al suo nome, ha falciato diversi gruppi (per es. Casino Royale, Estasia) spostando l'attenzione sui festival (da Sanremo al Festivalbar). Questa situazione ha portato non pochi problemi al Consorzio che si è trovato a dover andare avanti contando molto di più sulle proprie forze. Hanno comunque deciso di portare avanti i progetti che gli interessano, tra cui noi. La divisione tra Sonica Factory e Dischi del Mulo non ha avuto ripercussioni sui gruppi...è stata più che altro una riorganizzazione interna. C'è un discorso artistico però molto importante però e cioè la fine del CPI e di ciò che ha rappresentato in Italia, che non è poco. Dagli anni '90 il Consorzio è stata la prima realtà indipendente in grado di portare alla luce cose interessanti che ora possono anche permettersi di entrare nelle classifiche di vendita, vedi Marlene Kuntz e CSI. Culturalmente ha rappresentato il fatto di ricominciare a crederci...da questo punto di vista la chiusura mi dispiace, però in effetti le ragioni storiche della sua esistenza, da un certo punto di vista non c'erano più. Credo che l'mtvizzazione della musica italiana abbia rappresentato la chiusura delle porte...si lavora sulla costruzione dei nuovi miti per il futuro, ma la possibilità di emergere è residuale.

>Come procede il disco nuovo? Quando uscirà?
Franci - (perplesso) bah!...il disco nuovo è stato registrato da parecchi mesi e abbiamo avuto tempo di riascoltarlo per bene. Abbiamo deciso (assieme a Maroccolo, Fantini e gli altri con cui lavoriamo) di rimetterci mano, senza grossi cambiamenti ma dandoci qualche nuova pennellata di colore. Per esempio ho intenzione mettendo mano alle tastiere che nel disco non ci sono...

>Richi (nascondendo lo stupore) - Inserendo le tastiere?
Franci - Sì...è stata una rottura di palle averlo lì pronto e non farlo uscire. E' stato utile perché ci ha permesso di vedere le cose in modo più distaccato. I programmi sono di lavorare questa estate e uscire in autunno o per fine anno in modo da avere il tempo anche di lavorarci bene in studio, capire cosa non va...non ne ho ancora parlato con gli altri ragazzi, ma fare il classico gruppo chitarre, basso, batteria mi ha un po' stancato, vorrei provare a fare altre cose.

>E' questa quindi la vostra nuova direzione musicale?
Guarda, noi di 'menate' di progetto non ce ne siamo mai fatte, facciamo quello che ci piace e poi vediamo. Credo però che la gamma di sonorità che escono da chitarra basso, batteria e voce sia quella lì. Sarà che il pianoforte è il mio vero strumento, visto che con la chitarra sono una chiavica, avrei voglio di integrarlo tra gli altri strumenti. Da questo punto di vista al Consorzio ci lasciano completamente liberi ed è uno dei motivi per cui sono contento di stare con loro. E' lo stesso motivo per cui un gruppo come i Marlene, che ha avuto offerte molto interessanti di casting, ha preferito rimanere con il Consorzio...mi sembra di essere la pubblicità del Consorzio, mi faccio schifo!

Siparietto #1

> Catia - Ho visto il vostro concerto con gli Scisma al Fandango (BS n.d.r.); tra i pezzi nuovi mi è piaciuto molto Tragico, che riprende molto le vostre primissime cose, che sono quelle che io amo di più. Ti chiedo se c'è l'intenzione di riprendere quella direzione e di fare pezzi più emozionali. La mia impressione è che la forza dei primi tempi, che magari sentivo io per miei motivi personali sia venuta meno con il disco precedente...
E' complessa la domanda ma lo è anche la risposta... sembra la banalità dell'anno, ma un gruppo è fatto da più persone, tutte che pesano allo stesso modo. Io personalmente, ma anche Nico il bassista siamo innamorati della prima fase del Grande Omi e lo ricordiamo come il nostro periodo 'aureo', prima dei contratti ecc. che sono molto belli ma anche una gran rottura di cazzo. Da una parte hai la possibilità di realizzare un tuo sogno, dall'altro vedi la gallina dalle uova d'oro dall'interno e ti si smitizzano un casino di cose. Io mi auguro sempre che vengano canzoni come tragico. Quando mi viene un pezzo è come trovare un quadrifoglio, non c'è nessun tipo di premeditazione, ma anche perché non ne sarei capace. Se ne fossi capace scriverei un sacco di hit e le farei fare a qualche stronzetto giovane con i capelli pettinati bene e vivrei di rendita. Quando abbiamo fatto tragico ero felice come una pasqua...purtroppo è capitata in un momento particolare. Il testo dice "voglio morire in modo tragico, farmi trovare in posa plastica"...uno scherzo comune tra me e Pablo dei Bambini dell'asilo era di chiedergli " quand'è che ti ammazzi?"; quel maledetto si è ucciso tre giorni dopo e io non sono nemmeno riuscito a fargliela sentire. Per tre mesi non siamo riusciti a fare quella canzone...Tra le ultime cose che abbiamo fatto ce ne sono alcune così, magari non in modo così immediato. Abbiamo avuto una fase un po' cervellotica nel gruppo, la fase peggiore è stata con il primo disco: c'erano delle lungaggini molto diverse dal primo Grande Omi. Io mi auguro di migliorare l'affinamento compositivo e tornare indietro alla cazzoneria di fondo degli inizi.

>Richi - La mia impressione è infatti che voi, con il primo disco abbiate scoperto il lato della produzione delle canzoni, la cura dei particolari che prima, per impossibilità di mezzi o limiti vostri era un po' in secondo piano. Ciò però, pur essendo probabilmente un passaggio obbligato per un gruppo che passa dal garage ad uno studio di registrazione vi ha un po' penalizzato...
Io ho provato a risentirmi un po' di tempo fa (non bisognerebbe mai dire queste cose ma farsi pubblicità): ci sono quattro o cinque pezzi freschi come Neve, Veloce, Dieci...sono canzoni che tuttora vibrano. Altre cose non riesco più a sentirle.Volevamo dire una cosa che poteva essere detta in tre parole e ce ne abbiamo messe dieci: questo per me è un delitto nella vita e suonando lo è ancora di più (è un delitto terrificante).L'unica cosa che mi consola è che tutti i colleghi che abbiamo conosciuto in giro hanno questo atteggiamento verso il loro primo album. Se vi dicessi quale pezzo non piace ai Marlene...

> Richi e Catia - Diccelo!!! (fingendo disinteresse ma con la bava alla bocca)
No, no, loro...è uno dei pezzi preferiti dalle masse...

>Richi - Nuotando nell'aria???
Io non l'ho detto!

Richi&Catia: ragazzi, abbiamo deciso che questo è uno scoop!!!

Preambolo all'appello di Franci Omi:
in questi anni, suonando mi sono imbattuto in molti organizzatori di concerti, categoria da cui io voglio solo il denaro , che lo sappiano! Finora ho incontrato anche gente che ci crede (per es. da voi in ValleCamonica Paolo Mazzucchelli), ma nel 95% dei casi si tratta di orripilanti sensali a cui non interessa assolutamente niente se vendono musica o salami.Quindi vorrei fare un appello: gruppi di base, non accettate mai di suonare gratis per nessuno. Le corde le pagate, l'affitto della stanza lo pagate, il culo nelle prove ve lo fate, fate riconoscere la vostra professionalità e mandate affanculo chi vi chiede di suonare gratis!

>Richi - A me irrita molto il discorso per cui la musica è arte e quando entrano in ballo dei soldi ci si vende: dietro questa cosa c'è molta ipocrisia. Come dici tu una persona investe tempo e denaro in questo progetto e mi sembra giusto riconoscerla. Che poi il mercato musicale sia una realtà a volte aberrante e piena di marciume è un altro discorso. Considerare 'venduto' chi ha un contratto discografico è un'assurdità.
il mercato è una merda ma tutti i gruppi che vi si scagliano contro spesso li vedo alla Standa e alla Pam a fare la spesa. Oppure li vedo con la scarpina firmata, magari autoproduzione ma firmata...comunque non sto parlando di spennare la gente...soprattutto certe realtà come i Centri sociali o voi in Valle che organizzate cose...si tratta sempre di capire chi è il proprio interlocutore. Ci può essere la causa per cui vale la pena suonare gratis...il problema è che c'è un po' troppa gente che ci ha preso gusto con queste cose qua. Io credo invece al riconoscimento di un certo tipo di professionalità, che sia anche solo il gettone di presenza per il gruppo alle prime armi!

E' finita. E' fatta. Yuppi...bye...

 

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