FREELAND RECORDS
intervista a Maurizio Scudieri

(La Pecora Nera n.13_febbraio 2001)


di Paolo Topa

 

Una delle etichette indie più importanti e produttive degli ultimi anni. E' questa la definizione più adatta per la Free Land di Catania, label in grado di acquisire sempre più visibilità all'interno di un panorama nazionale contraddittorio, dove a una innegabile crescita artistica delle nuove proposte fa da contraltare una cronica asfissia del mercato. Incontro Maurizio Scuderi, label manager della Free Land, all'OFFfest del Leoncavallo e subito gli compro due dischi. Lui mi guarda un po' e mi regala il terzo. Ci stringiamo la mano e gli prometto un'intervista sul prossimo numero della Pecora...due righe tanto per ribadire che cosa significa investire/spendere/bruciare denaro per produrre musica di qualità al di fuori delle logiche di mercato.
Tanto più in una città come Catania. Dieci domande e dieci risposte. Ecco a voi il battibecco telematico frutto di qualche email tra me e Maurizio. Con una battuta finale degna di un fine umorista...

> 1 - E' da un paio di anni che tengo sott'occhio le produzioni della Free Land Records e devo dire che mi sono fatto un'idea decisamente positiva dei lavori e soprattutto della sua filosofia musicale. Mi faresti un breve cronistoria del perché e del percome ti sei ritrovato a un certo punto della tua vita ad avere a che fare con la produzione di dischi?
E' stato un mix di fattori. La 'deleteria' passione par la musica la imputerei quale causa principale.
Ulteriore elemento fu il fatto che, finiti gli studi universitari, avevo voglia di cambiare per così dire 'registro'.
Quattro soldi racimolati facendo il barista al pub e regalati per la laurea, una sfrenato amore musicale che mi accompagna dall'età di 12 anni (primo disco acquistato: AC/DC Back in black), un pizzico di presunzione e follia, sheckerare e la Free Land è nata.

> 2 - Della Free Land ho comprato e ascoltato parecchi dischi.
Ho l'impressione che sia una realtà perfettamente integrata con l'ambiente musicale di Catania, a mio parere vera capitale italiana del rumore (Uzeda, White Tornado e The Pornography per citare pionieri ed epigoni).
Quanto è importante la Catania musicale per la Free Land e, all'opposto, quale dazio devi pagare per la lontananza dalle grandi metropoli del nord?

Catania è una città che credo sia stata eccessivamente sopravvalutata, musicalmente parlando.
Credo che, in generale, nessuno debba niente a nessuno. Ciascuno di noi ha fatto il suo percorso autonomamente, con un'etica e una morale diversa, ed è sul campo dell' etica e della morale che preferirei distinguermi.
Dal punto di vista musicale Catania non mi ha per niente influenzato.
Quando, agli albori, io ascoltavo roba Touch & Go qui si disquisiva sul pop dei Denovo.
Ciò che è successo dopo, pertanto, è irrilevante dal mio punto di vista.
La lontananza non mi permette di avere maggiori contatti 'personali' con realtà a me affini, per il resto sto benissimo a Catania.

> 3 - Qual è il gruppo ideale per la Free Land? quello che ha prodotto un buon demo o quello riesce ad avere un buon impatto live? Fammi una radiografia di cosa cerchi e di cosa non riesci a trovare...
Il gruppo ideale Free Land è in primis, composto da persone educate e rispettose. Poi fa musica che mi piace. La mancanza del primo requisito esclude automaticamente il secondo. Cioè se un gruppo fa musica splendida ed è composto da idioti, lascio perdere.
Io cerco persone con le quali sia possibile discutere e confrontarsi. Se non fanno la musica che a me piace cerco di aiutare, se la fanno tanto meglio.

> 4 - Mi sembra che le tue proposte musicali siano tendenzialmente differenti le una dalle altre. Ti ritrovavi a produrre gli Angeli che sono un gruppo hardcore e contemporaneamente 'sparavi' fuori il noise estremista di White Tornado.
Adesso, tra gli altri, ti ritrovi il math rock dei Cadosanto.
Nessun punto di riferimento o molteplici punti di riferimento?

Io ascolto di tutto. Dagli Slayer a Zappa, da Coleman a Elliot Smith.
Musicalmente parlando non mi pongo limiti.
Una band deve piacermi a 360 gradi. Nessun limite riguardo al genere.

> 5 - Ho l'impressione che il giro indie sia diventato progressivamente più visibile con l'andare del tempo.
Questo però paradossalmente non significa che i dischi si vendano con più facilità, anzi... Se tu dovessi definire la causa principale di questa situazione un po' del cazzo come la chiameresti?

Ignoranza e prevenzione.
Il giro indie mondiale è visibile.
Il giro indie italiano paga il dazio di una esterofilia cieca e ottusa da parte di tutti, stampa specializzata e fruitori.

> 6 - Ah... ora arriva la parte dolente. Le vendite.
Immagino che il tasto non sia dei più felici ma d'altronde penso che non si possa fare a meno di questo discorso.
Quando ti puoi ritenere soddisfatto dal punto di vista commerciale della vendite di un disco? La volta che ti è andata meglio? e quella che ti è andata peggio?

Mi ritengo soddisfatto quando riesco a pareggiare entrate e uscite. Se dovessi pensare al guadagno sarei pazzo da legare.
Angeli e Gorge Trio sono le stelle Free Land.
Il peggio? E' passato.

> 7 - Sul numero precedente Mirko Spino aveva sottolineato il fatto che le realtà indipendenti come la sua (Wallace Records) non possono essere incasellate semplicemente come la versione piccola e sfigata del ex C.P.I..
Questa posizione ti trova concorde?
Non c'è nessun collegamento tra l'esperienza del Consorzio e quello delle nuove etichette indie?

Non ho mai seguito le vicende del Consorzio e, francamente, non la ritengo una cosa grave.
Non saprei cosa risponderti.
Se Mirko ha detto determinate cose avrà le sue buone ragioni.

> 8 - Facciamo un'ipotesi.
Un giorno suona alla tua porta un gruppo che ti fa veramente cagare. Però capisci che questo gruppo può vendere sopra le 10.000 copie. Calci nel culo o porte aperte?
Fossi al tuo posto non saprei che fare...

Se mi fa cagare non vedo altro che 'calci'.

> 9 - All'OFFfest sono rimasto strabiliato dai 'tuoi' Cardosanto.
Sinceramente non pensavo che in Italia ci fosse qualcuno in grado di suonare in quella maniera. Dal vivo sono stati una furia, sicuramente il miglior concerto della serata. Che cosa bolle in pentola per il futuro prossimo della Free Land? Nuovi 'acquisti'... nuove uscite...

Ti ringrazio. Sono bravini...
Futuro...Usciranno a febbraio 2001 un gruppo svedese ed uno norvegese, una sorta di Scandinavian assault (titolo di un famoso album dei Venom), rispettivamente gli Unethical treatment of instruments e Skarnspage.
A marzo uscirà, in collaborazione con Wallace, il disco di un gruppo croato di nome Uzrujan.
Ad aprile il nuovo dei Gorge Trio.

> 10 - Che tipo di rapporto ti lega con le altre realtà che hanno partecipato all' OFFfest? qualcuno sussurra che si è trattato di un incontro tra bottegai più interessati a vendere i propri dischetti che altro. Sinceramente ho avuto l'impressione che qualcuno dei partecipanti sia caduto nella trappola (alcuni hanno cercato di fermarmi proprio come si fa nei lunapark... psss! vieni... dai... compra questo-quell'altro...).
Fammi un tuo personale bilancio...

Secondo me è stata una bella esperienza.
Ho capito tante cose ed ho conosciuto ottime persone.
Parlare di bottegai mi sembra eccessivo, e comunque chi pensa ciò è un idiota. Certo è che il vendere i propri cd era cosa naturale e non un optional.
Al prossimo OFFfest, se ce ne sarà un prossimo, invece dei banchetti, proporrò biliardino e freccette e come sottofondo musicale le band.
Questa è bella...come si dice in questi casi? Touché...

freeland@wabi.com
maurizio@freelandrecords.it
www.freelandrecords.it

Per contatti: Free Land Records
C.P. 106 Garavina di Catania (CT)
Tel. 095.7152250 - Fax 095. 314007
Cell. 0339.5401809

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