Georges Feydeau
"Il più grande autore comico dopo Molière": così il commediografo Marcel Achard definisce Feydeau nel 1984. Da allora la sua posizione di primissimo piano è incontestabile: ed è stata oggetto di studi, ha conosciuto un'interrotta vita teatrale in Francia e all'estero, ha acquistato la statura del classico. La sua carriera di drammaturgo si apre e si chiude nell'arco di tent'anni quanti ne passano dalla prima rappresentazione di "Sarto per signora" (1887) a quella di "Ortensia ha detto: me ne frego!" (1916). Coincide dunque con la cosiddetta "belle époque". Nasce l'8 dicembre del 1862 a Parigi.Il padre, Ernest, vive di rendita e alterna la scrittura di opere di archeologia a romanzi libertini. La madre, la polacca Lodzia Zélewska, è famosa per la sua bellezza. Dopo gli studi avvia l'attività di drammaturgo con una serie di monologhi scritti per autori di gran nome e da essi rappresentati. La prima commedia in tre atti "Sarto per Signora" trionfa al Théâtre del la Renaissance. Nel 1889 sposa Marie-Anne Durand che gli darà quattro figli. Nel 1892 i successi di "Monsieur Chasse (Mio marito va a caccia)" e di "Champignol suo malgrado" segnano l'inizio del suo periodo più fecondo e fortunato: seguiranno infatti, per citarne solo alcuni: "La palla al piede", "L'albergo del libero scambio", "Il tacchino", "La dame di Chez Maxim's", "La pulce nell'orecchio", "Occupati d'Amelia". Muore il 3 giugno 1921 a Rueuil. Le sue commedie, esplicitamente legate alla tradizione del vaudeville, ci mostrano Feydeau ingegnere degli intrecci più intricati e teatrante perfettamente consapevole di tutte le risorse che gli può offrire il palcoscenico. I personaggi e le situazioni sono osservate con il distacco di un testimone che non vuol metterci nulla di suo. Feydeau è troppo intelligente per non accorgersi che la morale vigente è un guscio vuoto, è troppo disinteressato per cercare di combatterla, troppo onesto per fornire ai suoi personaggi l'alibi consolatorio del caso di coscienza o della complicazione psicologica. Egli raggiunge esiti sorprendenti elevando un genere, troppo spesso impantanato in vetuste ricette appena aggiornate, a perfetto strumento dell'immaginazione creativa di un autentico artista.