IL RAPPORTO GIURIDICO

I rapporti umani possono essere di vario genere: possono ispirarsi all’affetto, al sentimento, all’amicizia, alla convenienza, ecc. E’ evidente la differenza tra le relazioni accennate e quella che intercorre tra debitore e creditore. A differenza delle prime, solo la seconda è regolata dal diritto nel senso che il creditore ha il diritto di ottenere dal debitore il pagamento del debito.

Il rapporto giuridico è dunque la "relazione tra due soggetti regolata dal diritto".

I soggetti si distinguono in:

 

Soggetto attivo - è colui al quale l'ordinamento giuridico attribuisce un potere sul soggetto passivo;

Soggetto passivo - è colui sul quale incombe il dovere nei confronti del soggetto attivo.

 

SITUAZIONI GIURIDICHE SOGGETTIVE ATTIVE

Il diritto soggettivo

La situazione giuridica soggettiva attiva più rilevante è costituita dal diritto soggettivo ovvero il "potere di agire per il soddisfacimento del proprio interesse, protetto dall'ordinamento giuridico".

I diritti soggettivi si distinguono in:

diritti assoluti e diritti relativi;

diritti patrimoniali e diritti non patrimoniali;

diritti reali e diritti di credito.

I diritti assoluti come il diritto di proprietà, il diritto 
all'integrità fisica, il diritto all'onore ecc. possono 
essere fatti valere nei confronti di tutti.

I diritti relativi invece possono essere fatti valere solo nei confronti di alcuni specifici soggetti (Il creditore può agire solo nei confronti del suo debitore).

I diritti patrimoniali sono quelli che possono essere valutati
in denaro (denaro o altri beni valutabili in denaro).  I diritti patrimoniali, a loro volta, si suddividono in:

diritti reali (attribuiscono al titolare una signoria sulla cosa escludendo le ingerenze di chiunque; sono quindi diritti assoluti caratterizzati anche dall'immediatezza, ovvero la possibilità di esercitare il diritto senza la collaborazione di altri soggetti);

diritti di obbligazione o di credito (attribuiscono al titolare un potere da esercitare solo nei confronti di soggetti determinati; sono quindi diritti relativi, privi pertanto dell'immediatezza ovvero per il loro esercizio è necessaria la collaborazione del soggetto passivo. Per soddisfare il mio credito non posso, ad esempio, mettere le mani nelle tasche del debitore.

I diritti non patrimoniali attribuiscono al titolare un vantaggio non valutabile economicamente (ad esempio, nel matrimonio non è patrimoniale il diritto alla fedeltà, alla coabitazione, all'assistenza  morale ecc.).

La potestà

Un esempio di potestà è rappresentato dalla "potestà dei genitori sui figli minori". In questi casi, i diritti dei figli minori sono esercitati dai genitori, tenendo conto del loro interesse. Le potestà vanno quindi esercitate non nell'interesse proprio come per i diritti soggettivi, bensì nell'interesse altrui.

Il diritto di azione in giudizio

 Il diritto di azione in giudizio attribuisce al suo titolare il potere di ricorrere all'autorità giudiziaria proponendo alla stessa domanda giudiziale (citazione o ricorso). Chi propone la domanda viene indicato con il termine attore, mentre colui contro il quale la domanda è proposta prende il nome di convenuto.

SITUAZIONI SOGGETTIVE PASSIVE

Come si è detto, si distinguono le seguenti situazioni soggettive passive:

dovere generico;

dovere specifico od obbligo;

onere.

Il dovere generico grava su tutti e consiste nel rispetto di un diritto assoluto altrui (non uccidere, non appropriarsi delle cose altrui ecc.).

Il dovere specifico od obbligo grava invece su soggetti determinati, obbligati a tenere un certo comportamento nei confronti del titolare di un diritto relativo (solo il  compratore deve pagare al venditore il prezzo della cosa comprata).

L'onere rappresenta, invece, un comportamento non obbligatorio ma che bisogna tenere se si vuole ottenere un determinato vantaggio (dinanzi al giudice, devo provare il mio diritto; se non lo provo, il giudice rigetta la mia domanda).