In questo spazio cerchiamo di comprendere a quali ideologie, a quali ragionamenti geopolitici ed a quali interessi imperialistici attuali risponde la creazione, nel centro-sud della di quella che era la SFRJ, di una "catena" di staterelli a prevalenza musulmana: la trasversale verde. | |
Con la creazione di uno Stato indipendente nei confini della ex-repubblica federata di Bosnia ed Erzegovina, avvenuta tramite un referendum boicottato da più di un terzo della popolazione residente e vinto dai secessionisti con una maggioranza attorno al 65%, si è voluto dare all'inizio del 1992 un colpo ulteriore - dopo la indipendenza di Slovenia, Croazia e Macedonia - alla struttura multi-nazionale della Jugoslavia. Ogni discorso su "Sarajevo multietnica" è diventato infatti, a quel punto, demagogico ed ipocrita: era la Jugoslavia stessa ad essere multietnica. Le ragioni della secessione della Bosnia e della guerra tra micro-nazionalismi che ne è logicamente conseguita non si possono comprendere se non si tiene conto della storia recente di quelle terre, né tantomeno se si ignorano particolari rilevanti come la biografia del leader musulmano Alija Izetbegovic. |
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Il Montenegro - altra area strategicaLa nostra pagina sul contesto geopolitico dell'Europa attuale
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Per un punto di vista jugoslavista e comunista:
Sul programmato incontro tra le leadership serba ed albanese negli USA l'8 aprile 1997. L'albanese chiede al serbo: "Che ne dici, vicino, di trovarci a New York per discutere da uomini?"
Documenti ed analisi:
Storia e cultura:
Il punto di vista degli albanesi:
Il punto di vista dei serbi:
La regione del "Sandzak" (detta dai serbi "Raska"), a cavallo di Serbia e
Montenegro, e' abitata da musulmani di origine slava, turca ed albanese,
oltreche' da serbi e montenegrini. In questa regione le autorita'
jugoslave notarono l'intensificarsi dei contatti con la Turchia ed i
paesi islamici gia' negli anni '80, quando si parlo' di traffici di armi
dirette ai settori islamisti e secessionisti.
In Sangiaccato gli islamisti sono oggi rappresentati dalla locale
sezione del Partito di Azione Democratica (proprio lo stesso SDA forte
nella Bosnia di Izetbegovic), che qui e' guidato da Sulejman Ugljanin, un
personaggio in
stretto contatto con uomini dell'establishment turco, deputato al
parlamento della Serbia. Organo del
partito e' il giornale "Sandzacke Novine", che viene normalmente
distribuito nelle edicole di Novi Pazar e di tutta la regione. Simbolo
dei nazionalisti sangiacchesi (che dal 1992 amano definirsi "bosniaci"
per sottolineare una loro identita' affine a quella dei
musulmani di Bosnia), che accompagna la
testata del suddetto giornale,
e' lo scudo con tre gigli e tre mezzelune islamiche,
analogo alla bandiera della Bosnia di Izetbegovic.
"The Times", 11/12/1995, a pag. A10