Da "SVIJET", rivista settimanale Sarajevo, agosto 1998

IL PONTE VECCHIO. Finalmente, dopo 5 anni da quando è stato abbattuto il ponte Vecchio di Mostar, è stata esposta denuncia contro gli autori di questo atto criminale. La denuncia è stata presentata da Josip Shilich, nato a Mostar, ora impiegato presso l'Istituto per la tutela dei monumenti culturali di Zagabria, uno degli organizzatori della difesa di Zagabria negli ultimi attacchi "bellici". Al Tribunale circondariale di Zagabria Shilich ha inviato la denuncia con tutta la documentazione e i nomi dei componenti della compagnia del carro armato che ha abbattuto il ponte Vecchio. "E irrilevante che sia una mia denuncia privata contro quelli che hanno bombardato il ponte. Essenziale è che questo crimine venga condannato", dice Shilich. "Io da zagabrese, ma nato a Mostar, posso rappresentare benissimo gli interessi di quella parte del pubblico croato consapevole dello scempio morale provocato da questa guerra. Questa è stata anche una guerra del primitivismo contro cio' che e' "urbano". La pietra contro l'asfalto", aggiunge. I nomi delle persone responsabili Shilich non li può ancora fare, per non intralciare l'indagine. Oltre agli esecutori del crimine sono stati denunciati anche quelli che hanno comandato il bombardamento del ponte, nomi che sono ancora segreti. E' interessante che per il crimine commesso non è stato fatto il nome di Fraljka, ritenuto il principale responsabile perché se voleva poteva fermare questo crimine. Josip Shilich ha presentato la denuncia in qualità di membro della Presidenza della società croata per l'amicizia con la Bosnia ed Erzegovina.

Una delle "Tre semplici storie di criminalità"

CLAMOROSO ACCORDO TRA B. IZETBEGOVIC E M. MULICH

Nel contratto sul compenso per il terreno cittadino edificabile, sottoscritto tra l'Istituto per l'edificazione e la "Fratelli Mulich Company S.r.l." di Sarajevo, firmato da Bakir Izetbegovich, direttore dell'Istituto, e Muzafer Mulich, direttore della succitata ditta, sono coinvolti vari nomi ufficiali. [Ricordiamo che Bakir e' figlio di Alija Izetbegovich. E' stato uno dei dirigenti dell'urbanizzazione di Sarajevo, anche prima della guerra tra i serbi ed i musulmani, e fu lui a condurre i lavori del tunnel sotto l'aeroporto di Sarajevo "assediata", per la cui realizzazione, in condizioni disumane, venivano impiegati i cittadini serbi. A suo tempo abbiamo tradotto un articolo a riguardo. N.d.CRJ)

Cioè, nel citato contratto sì constata che l'organo competente della direzione del comune di Novo Sarajevo ha dato il nulla osta all'investitore un'area edile in Bulevard M. Selimovich a Sarajevo, in base al quale si stipula il contratto per il compenso. Il nulla osta urbanistico succitato non si poteva dare senza prima indire un concorso, secondo l'art.48 della Legge catastale cittadina. Il concorso non è stato mai indetto.

D'altra parte il contratto per il compenso per il terreno assegnato non si può firmare senza il contratto dell'assegnazione dell'area. Nel caso concreto il Sig. Bakir Izetbegovich ha direttamente trasgredito la legge firmando l'accordo del compenso senza prima stipulare il contratto sull'assegnazione del terreno. (...)


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