Il seguente articolo e' apparso su "il manifesto" del 27 Novembre 1998:


BOSNIA/VERITA' DOPO SEI ANNI RIEMERGE UNA FOSSA COMUNE DI SERBI NELLA CAPITALE BOSNIACA. CRIMINI DI GUERRA DIMENTICATI?

Sarajevo, doppio assedio

Dopo le rivelazioni sulle fosse di Kazani, si scavano le fosse di civili serbi nel Cimitero del Leone. Dalle testimonianze, i civili risulterebbero uccisi all'interno dell'ospedale Kosevo già nell'estate del 1992

- TOMMASO DI FRANCESCO -

I primi dieci corpi di serbo bosniaci sono stati riesumati ieri in una fossa comune nel Cimitero del Leone a Sarajevo, nella zona alta del cimitero a ridosso del limite del campo. I dieci corpi non identificate, sono stati sotterrati uno accanto all'altro, alcuni in sacchi di plastica, altri avvolti in coperte, altri con i soli abiti. "Si tratta di civili e fra essi c'è anche una donna anziana - ha spiegato Milan Ivancevic, della commissione serbo-bosniaca per i prigionieri e i dispersi - tutti sono morti nel 1992 nel primo anno di guerra". "Dobbiamo stabilire bene le cause della morte - ha detto Zelko Karan, il patologo del team serbo-bosniaco - e poi dovremmo tentare di identificarli dopo tutto questo tempo". E' cominciato così ieri lo scavo di una nuova fossa comune di Sarajevo per riesumare le salme di vittime di civili serbi uccisi dai musulmani durante il conflitto bosniaco del 1992-1995.

La portavoce dell'ufficio dell'Alto rappresentante internazionale per la Bosnia secondo Dayton, Alexandra Stiglmayer - dello scavo era informato il Tribunale dell'Aja -, ha dichiarato che dalle testimonianze nella fossa "vi sarebbero decine di corpi di civili serbi". L'operazione di riesumazione - ha sempre detto la portavoce - è particolarmente drammatica perché "la fossa è stata localizzata in un cimitero del centro, presso una zona residenziale". Secondo informazioni attendibili e molte denunce comparse sulla stessa stampa indipendente di Sarajevo, le diverse vittime serbe i cui corpi furono gettati nella fossa comune sarebbero state uccise dai musulmani in un vicino ospedale. E l'ospedale davanti al Cimitero del Leone è il Kosevo.

Con la fossa del Cimitero del Leone, siamo alla seconda scoperta dopo le rivelazioni sul "Dossier Kazani", dal nome delle gole sotto il monte Trebevic, dove a partire dal 1992 - il feroce assedio serbo-bosniaco della città comincia ad aprile - vennero gettati centinaia di corpi - migliaia per Chris Hedeges, il giornalista inviato del New York Times che è stato il primo, un anno fa, a riprendere la notizia lanciata da una rigorosa inchiesta in 5 puntate del periodico indipendente Dani e poi duramente commentata su Zvijet da Zlatko Dizdarevic (vedi testo accanto), la voce di Sarajevo sotto le bombe, già direttore di Oslobodenje.

Che cos'è il "Dossier Kazani"? I gruppi paramilitari musulmani che organizzarono la difesa di Sarajevo nel 1992, all'inizio della guerra in Bosnia, uccisero un gran numero di civili serbi, secondo le 56 pagine di documenti riservati della Corte militare bosniaca. I documenti, solo in parte pubblicati da Dani, sono la prima conferma ufficiale dei crimini di guerra commessi a Sarajevo dalle forze musulmane contro i serbi e i civili che pativano così un "doppio assedio": quello delle milizie di Karadzic e quello delle truppe speciali del "presidente" musulmano Izetbegovic. Gli omicidi sono paragonabili a quelli commessi dai serbi contro i civili musulmani e croati. Per crudeltà e forse anche per numero: le unità paramilitari musulmane avrebbero ammazzato duemila persone. I documenti del Dossier, confessioni e testimonianze di soldati musulmani che presero parte alle uccisioni, vennero usati dalla Corte militare di Sarajevo nel '94, quando furono emesse sentenze contro alcuni miliziani. "Ma nessuno dei colpevoli ha ricevuto condanne superiori ai sei anni di prigione. Alcuni se la sono cavata con pochi mesi. Altri sono stati scarcerati subito dopo la sentenza...", ha ricordato Chris Hedges nella sua denuncia.

Un'inchiesta del governo sulle fosse comuni a Kazani, sul monte Trebevic, luogo scelto per disfarsi dei cadaveri, è stata sospesa nel 1996, dopo che una piccolissima parte dei resti era stata rimossa dalla fossa comune. Secondo le testimonianze dei miliziani coinvolti, sia la polizia musulmana sia i leader politici, a partire da Izetbegovic, erano a conoscenza dei crimini di guerra. I soldati hanno dichiarato al tribunale di aver scaricato molte vittime serbe in un crepaccio a Kazani, vicino alle trincee tenute dai musulmani. I militari coinvolti nei massacri appartenevano tutti alla Decima Brigata di Montagna, sotto il comando di Musan Topalovic, il famoso e famigerato comandante "Caco", uomo della malavita depositario di molti segreti della difesa di Sarajevo, ucciso il 6 ottobre 1993 dalla stessa polizia musulmana in un regolamento di conti fra le fazioni musulmane.

I verbali dicono, fra l'altro, che il 20 dicembre 1994 Zijo Kubat, Esad Tucakovic, Omer Tendzo, Asif Alibasic e Samir Seferovic furono dichiarati colpevoli dei crimini commessi nel 1993. Tra le loro molteplici imprese, il rapimento e l'uccisione di una coppia serba, Vasilij e Ana Lavriv... [segue una ripugnante descrizione della esecuzione dei due serbi.]


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