L’aria è colma di favolose irraggiungibili sostanze:
anch’io ti amai e non lo dissi mai.
Per te sarei passato anche tra i duri marmi:
svogliatamente ora non servo più a niente.
Siamo dentro un cristallo incorporeo stranamente incrisalidati:
anch’io ti volli e non lo volli mai.
Per te avrei attraversato anche sabbie mobili in punta di piedi.
Dov’è ora la tua stanza?
E sempre l’oscuro senso dei marinai quando annotta il mare in calma
e tutto resta ancora al suo posto.
" Davide Riccio "
|