LA SECONDA 

GUERRA MONDIALE  

 

LA GUERRA SEGRETA DI ENIGMA

Io so che tu sai che io so

Questa non è la storia dei servizi segreti della seconda guerra mondiale e neanche quella del controspionaggio. E' solamente "una storia" sulle intercettazioni. La storia delle macchine Enigma, Lorenz, Ultra... e del mondo che le circondava fatto di geni della matematica le cui uniche e prime armi a disposizione erano una lavagna su cui scrivere e un gesso. Il "tacete il nemico vi ascolta" qui aveva un senso ben preciso.

Annie Jameson e Guglielmo alla sua destra

  Guglielmo Marconi, nasce a Bologna il 25 Aprile 1874, figlio di Giuseppe e di Annie Jameson, giovane ragazza irlandese (la sua famiglia aveva una omonima nota distilleria di Whiskey irlandese fondata nel 1780). Guglielmo non studia regolarmente, dimostrando poco interesse nelle materie, ma promette molto bene in fisica studiando a casa sotto la guida del Prof. Vincenzo Rosa di Livorno. All'età di 20anni il giovane genio comincia a fare esperimenti che lo porteranno in poco tempo all’invenzione della telegrafia senza fili, messa a punto nel 1895 dopo 60 anni, circa, da quella a fili. Il suo apparecchio trasmetteva messaggi sfruttando le onde hertziane o elettromagnetiche (Heinrich Rudolf Hertz morto nel 1894) che si propagavano nell’etere, anche oltre la linea dell’orizzonte, per un gioco di rifrazione sulla ionosfera, alla velocità di 300.000 km/s praticamente 7 volte il giro della Terra in un secondo !!. Egli sperimentò a Villa Griffone di Pontecchio, prima in casa poi all’aperto, la trasmissione, tra un generatore ed un ricevitore di segnali radio tra punti non in vista, quindi fra la terraferma (La Spezia) e un bastimento in navigazione a circa 15 Km di distanza, oltre la linea d'orizzonte e curvatura. Marconi scoprì allora che la portata delle trasmissioni si innalzava più l’antenna si elevava dal suolo. Poiché l’ente postale italiano non era interessato al brevetto se ne andò a Londra dai ricchi parenti della madre depositando il brevetto il 5 marzo 1896. E' da allora che tutto il patrimonio delle scoperte, dei brevetti sta in Inghilterra (Un altro vanto della perspicacia delle poste) http://homepages.tesco.net/~martin.batesuk/marconi/marconi.htm . Qui fu subito presentato a William Preece direttore generale del British Post Office (posta inglese), ricercatore egli stesso, che gli mise a disposizione i mezzi per sperimentare i suoi apparecchi.
     

Servizio militare di Marconi: In 1914 he was commissioned in the Italian Army as a Lieutenant being later promoted to Captain, and in 1916 transferred to the Navy in the rank of Commander. He was a member of the Italian Government mission to the United States in 1917 and in 1919 was appointed Italian plenipotentiary delegate to the Paris Peace Conference. He was awarded the Italian Military Medal in 1919 in recognition of his war service.

  Preece ebbe a dichiarare "Marconi ha ideato un nuovo ed utilissimo mezzo di comunicazione tra le genti". Marconi stabilì la prima comunicazione oltre la Manica, fra Wimereux presso Boulogne sur mer (Francia) e South Foreland (Inghilterra) il 27 marzo 1899 e l’anno dopo ricevette dagli Usa i risultati delle elezioni Presidenziali. L’importanza “civile” del telegrafo senza fili risultò chiara a tutti quando, nel 1912, il più grande transatlantico del mondo il Titanic, mentre compiva il suo viaggio inaugurale, urtava contro un iceberg e in pochi minuti colava a picco. Soltanto l’SOS in codice Morse lanciato col radiotelegrafo senza fili consentì ad altre navi di venire in soccorso dei naufraghi, salvandone 700 su 1200. I primi impieghi bellici della radio-telegrafia tra navi, risalgono alla guerra anglo-boera del 1905 e al conflitto russo-giapponese, in cui l’ammiraglio Togo, grazie al radiotelegrafo, si fece una fama maggiore del dovuto (l'uso di Togo per indicare uno in gamba sopravvive tutt'ora). Gli italiani in Libia (1911) allestirono un’efficiente rete radiotelegrafica che, terminate le manovre militari, inaugurò il servizio pubblico nel paese africano. 
     

IL MORSE

Morse

  SOS is the international Morse code distress signal. It consists of three dots, three dashes and three dots (trepuntitrelineetrepunti come unica parola). (···---···).This is the same as for the letters S, O and S, except that it is sent as one single letter - that is, with the inter-letter spaces converted to inter-element spaces. Although thought by some to mean Save Our Souls or Save Our Ship, (anche conosciuto come, salvate le nostre anime o salvate le nostre navi) in actuality the signal was agreed upon because it was easy enough for even an amateur to use or recognize, even with interference. The original radio distress signal was CQD. Proposed by Marconi and adopted in 1904, the CQ was a general attention notice with the D for distress. It was popularly rendered as "come quick, distress". (venite presto disastro). The CQD signal did not last long; at an international conference in Berlin in 1906 the German standard SOS was adopted and officially ratified in 1908. The CQD signal remained in use for a few more years, especially with British operators who had first proposed it. The first significant rescue following a radio distress signal was in January 1909 when 1500 people were recovered from the collision of the Republic and the Florida by the Baltic after it had heard the CQD message. The most famous first major use of SOS was with the sinking of The Titanic on April 15, 1912, when the radio operators used it in conjunction with the older distress signal. Urgent but not emergency calls used the prefix XXX.
     

 

STAZIONI RADIO TELEGRAFICHE DELLA GRANDE GUERRA 

Fu con la grande guerra che s’inaugurò un impiego continuativo e diffuso della radio in campo militare. Al posto dei palloni frenati o dirigibili, che dovevano avere il cavo telefonico penzolante a terra per comunicare, gli aerei degli osservatori d’artiglieria austriaci montavano un apparato trasmittente (50 watt, con un raggio utile di 20 km dove solo il rumore dei motori impediva di ricevere) il cui utilizzo nelle correzioni del tiro costò caro agli Italiani. I britannici sostennero che molto merito della vittoria di Messines (7 giugno 1917) spettò proprio alle segnalazioni inviate via radio alle artiglierie dagli osservatori dell’aeroplano. La prima installazione europea di apparati radio su aeroplani risale al 1910 ad opera del capitano francese Brenot. Fin qui vi abbiamo detto del canale normale della comunicazione ora

  parliamo di quello contrario (per motivi molto comprensibili) di Intelligence o controspionaggio. Tutto quello che viaggia nell’etere si può intercettare. Da questa regola nascerà l'intercettazione e poi la crittografia. Le prime a funzionare furono le grandi stazioni trasmittenti (d’armata) per i collegamenti fra le grandi unità. Dalla trincea invece si continuava a comunicare con le retrovie e i comandi con la telefonia convenzionale che era soggetta, per i cavi volanti (stesi a terra o su pali) a frequenti interruzioni per il tiro d’artiglieria ma non alla pericolosa intercettazione. Continuavano quindi a convivere con questi sistemi i colombi, i messaggi ottici e il ciclista o motociclista del caso. Anche in prima linea si arriverà all’impianto di piccole stazioni, intercettabili però fisicamente (localizzabili con la triangolazione vedi sotto) e tecnicamente in audio. La dissimulazione di piccoli apparati clandestini portò anche alla revisione del codice militare di guerra per la lotta allo spionaggio. Le stazioni di intercettazione potevano anche disturbare la trasmissione altrui se dotate di  potenti trasmittenti o captarla e carpirne i segreti. Le stazioni solo riceventi utilizzavano come antenna un semplice filo steso fra case o su tetti, aste per bandiere, grondaie, parafulmini o addirittura occultati all’interno delle case. Le riceventi a differenza delle trasmittenti non utilizzavano grande energia ed erano silenziose (dissimulazione perfetta). L'energia necessaria alle trasmittenti veniva spesso da motori a scoppio, da qui la rumorosità che destava sospetti. Naturalmente un nemico doveva identificare anche la banda di trasmissione e gli orari. Si cambiavano quindi cifrari, bande e orari anche settimanalmente. Al primato italiano di Marconi va aggiunto il Radio goniometro di Bellini e Tosi del 1907. Due o più stazioni dotate di radiogoniometro possono localizzare l'origine di una emissione clandestina con la "triangolazione". Tracciando dalle posizioni sulla mappa di ogni singola stazione goniometrica una linea nella direzione del segnale si forma una intersezione che corrisponde alla posizione del trasmettitore su cui far piovere bombe. Allo stesso modo una nave in alto mare determina la propria posizione grazie a due o più radiofari, tracciando da ciascuno di essi il rispettivo rilevamento sulla carta nautica. 
     

Nel secondo conflitto gli impianti di radio telegrafia, si spalmarono su tutti i comandi e mezzi militari in un sistema integrato e collegato. La potenza europea che dimostrò il migliore uso strategico della radio fu la Germania nazista che dotò ogni “ogni !!!” carro armato di radio. La comunicazione via radio permise al comandante della divisione corazzata di mantenere il contatto con le sue forze mobili (offensiva veloce e profonda-blitzkrieg). Il merito di questo progetto fu di Heinz Guderian e del generale Fritz Fellgiebel, che svilupparono i principi del comando basato sull’uso della radio oggi ancora diffusamente utilizzati in altro scenario. Ma veniamo al nocciolo della nostra inchiesta Enigma

 

ENIGMA

Le comunicazioni strategiche furono, all’indomani del primo grande conflitto, indirizzate a sistemi crittografici che consistono essenzialmente nello sostituire ad ogni lettera alfabetica un’altra secondo uno schema complesso. Schemi che devono essere flessibili di facile decrittazione (per il ricevente) e diffusione (per il trasmittente). La più celebre di queste macchine è Enigma inventata nel 1918 dal tedesco Arthur Scherbius e usata dal 1923 per uso commerciale (spionaggio industriale). L’appropriazione da parte dell’esercito tedesco del sistema ne fa la base del nostro racconto. La macchina come detto si modificava e complicava man mano che uscivano nuovi modelli. Il suo cuore era costituito da una serie di rotori (tre nei modelli più comuni e quattro per quelli "super" installati solo sugli U-boat) e di spinotti elettrici. La riservatezza e il segreto non bastò ad evitare che il servizio segreto polacco ne venisse in possesso. Furono loro, infatti, poco prima dello scoppio della guerra a intercettare una valigia diplomatica che conteneva il più prezioso tra i segreti tedeschi. Ma avere un'esemplare della macchina non bastava.

http://www.trentoincina.it/mostrapost.php?id=268  ultra

  La chiave di Enigma è la disposizione iniziale dei rotori; questa chiave veniva cambiata ogni 24 ore secondo una regola prefissata; in definitiva la vera chiave, il vero "Enigma" era questo. Anche i collegamenti interni dei rotori sono segreti. Inoltre i tre (o più) rotori possono essere scambiati tra di loro. E a ogni combinazione corrispondeva un codice di cifra diverso: l'operatore regolava la macchina, iniziava a battere sulla tastiera il messaggio in chiaro e ogni volta che premeva un tasto la corrispondente lettera cifrata si illuminava. Per esempio, la parola "cane" poteva diventare "wzik". Ma con una regolazione iniziale differente "cane" avrebbe potuto diventare "stfr". Per riottenere il messaggio in chiaro, l'operatore ricevente doveva regolare rotori e spinotti sull'identica posizione iniziale della macchina trasmittente, digitare sulla sua tastiera il messaggio cifrato e leggere sul pannello la parola "cane". Anche con una copia esatta di Enigma (la macchina), restava da scoprire la regolazione "giornaliera" dei rotori e degli spinotti. Se non si scopriva la chiave del giorno, il giorno dopo l'enigma riprendeva. A questo punto entravano spesso in ballo i romanzi che alla pagina xx davano il via alla combinazione.
     

(Dicesi  Crittografia la “Procedura che consente di inviare un messaggio evitando che persone non autorizzate possano leggerlo o arte di proteggere un testo o una comunicazione mediante una scrittura convenzionale conosciuta solo da chi scrive e da chi legge)

  Il 25 luglio 1939, nell'imminenza dell'attacco tedesco alla Polonia, si tenne a Varsavia una riunione tra gli uffici cifra polacchi, francesi e inglesi, nella quale i polacchi misero a disposizione degli alleati quanto sapevano per forzare Enigma. Nel 1942 si arrivò a decrittare già più di 80.000 messaggi al mese !! ma non erano tutti. Il ruolo dei polacchi fu riconosciuto pubblicamente solo nel 1989, in un discorso a Danzica, dall'allora Presidente USA George Bush [Senior]. I polacchi nel '39 poterono intercettare la Wehrmacht, ma non opporvisi !!.  Il controspionaggio tedesco  intanto non dormiva e col sistema del radiogoniometro va alla scoperta di centrali russe a bassa frequenza a Berlino (Operazione Rote Kapelle) alla vigilia dell'operazione Barbarossa (giugno '41). I messaggi di Enigma e degli altri viaggiavano nell'etere, ricordiamocelo. Da Berlino si triangola col Belgio poi col Baltico.

Introduzione alla crittografia

  la macchina Lorenz  http://www.liceofoscarini.it/studenti/crittografia/critto/lorenz.html 

  L’Operazione, a tutto campo, porta allo smantellamento dell’organizzazione tramite una sola parola “Procuratore” che compare su un testo sconosciuto di narrativa russa bruciata prima del Blitz. Bruciato tutto no, ne era rimasta solo una pagina pure annerita. Il romanzo viene scovato nei fondi di magazzino di un negozio di libri usati a Parigi. I tedeschi convinti della inattaccabilità di Enigma avevano distribuito 200.000 macchine. Già nel 41, nel mese di Novembre, il 70% del naviglio dell'asse era colato a picco. Si calcola che sulla perdita di 185 navi, 85 siano attribuibili a Ultra il computer decrittatore di Enigma di Bletchley Park (vedi nei personaggi Alan Turing e foto sotto a sinistra). Il primo Enigma a cadere nel maggio 40 è quello della Luftwaffe (aeronautica), un anno dopo quello della Marina e nel settembre (41) la Wehrmacht. Si trattava di macchine leggermente modificate nell'Hardware (rotori). Ma parliamo sempre di intercettazioni parziali e di altri sottosistemi locali in vigore. I comandanti italiani, come diceva Rommel che sospettava invece spie a Roma, cambiavano rotta in alto mare rispetto agli ordini ricevuti e gli andava anche bene. 
    http://www.trentoincina.it/mostrapost.php?id=248 Bletchley Park
 

L'incrociatore italiano Pola non aveva potuto cambiare rotta a Capo Matapan e il suo comandante, da prigioniero, aveva visto sulla plancia inglese le copie dei nostri dispacci dell'operazione del 28 marzo 1941.  (La decrittazione del codice tedesco Enigma" costò alla marina italiana tre incrociatori pesanti e due caccia torpediniere). Quando nel '45 Il comandante Brengola di ritorno dalla prigionia lo rivelò, non gli credette nessuno. Il segreto che circondava Enigma doveva durare ancora 25 anni, quello sui contenuti dei dispacci resterà in piedi fino al 2015 !!. 

Un episodio emblematico della decrittazione, per non farsi scoprire, fù il bombardamento di Coventry. 
Così, paradossalmente, Enigma divenne uno dei segreti più preziosi: a nessun costo i tedeschi dovevano sospettare che Enigma era stato forzato da Ultra. I tedeschi inviarono diversi dispacci che menzionavano l'intenzione di bombardare Coventry. Ma gli inglesi temevano che si trattasse di una trappola per svelare Ultra: se avessero evacuato le città sarebbe stato chiaro ai tedeschi che Enigma era bruciato. Churchill in persona ordinò: " La città non sarà evacuata, e speriamo che il bombardamento non ci sia”. Il bombardamento ci fu, e costò migliaia di vittime. Ma il segreto di Enigma restò tale. L’idea di processare Churchill nel dopoguerra si scontrò col segreto di Stato. Altre mosse, come mandare ricognitori ( già informati) su zone di accentramento forze, si vide in seguito, potevano coprire l'esistenza di Ultra. 

Poiché le operazioni sono secretate fino al 2015, tutto quello che abbiamo detto fin'ora è o potrebbe essere pura fantasia.

     

Baracca 3 a Bletchley Park

  da Marina difesa: (nota 1) Una questione non piccola, infatti, è quella del perché i britannici abbiano deciso di rivelare, nel 1971, quel segreto tra i segreti rappresentato dalle loro decrittazioni elettromeccaniche  tenacemente difeso per oltre trent’anni. Soltanto Franco Bandini («Un enigma dietro l’altro», Il Giornale, 27 ottobre 1996) si è posto per tempo questo fondamentale problema concludendo, alla fine, per la tesi della consueta «lepre meccanica» lanciata a bella posta a beneficio degli storici, allo scopo di coprire le peste di qualcosa di ben più importante. L’opinione corrente degli studiosi statunitensi e inglesi propende, oggi, per la stessa interpretazione, tanto da aver individuato la ratio di quella decisione nel tentativo di mascherare, empiricamente, per la durata di un’altra generazione, il substrato di intese clandestine intercorse tra il 1938 e il 1945 tra la Gran Bretagna e gli ambienti nazisti legati ai tentativi di rovesciare Hitler e di stringere un’intesa «razziale» tra il Reich e il Regno Unito diretta a un tempo contro i comuni rivali statunitensi e sovietici. Vedi, a questo proposito, di Sir John Keegan, Intelligence in War, ed. Vintage Books, New York, 2004.  da Marina difesa.it: RIVISTA MARITTIMA - la guerra continua !?
     

Manfredi Talamo - L'incursione in ambasciata

  Nato a Castellamare di Stabia (Napoli) nel 1895. Tenente colonnello dei carabinieri, dal giugno del '38 fu assegnato al Servizio informazioni militari (SIM), a Roma. Nell’estate del 1942, l’ennesima incursione ad una ambasciata, quella Svizzera, portò in luce un traditore, un doppiogiochista tedesco, l’addetto culturale Kurt Saurer. Il servizio di sicurezza tedesco faceva capo in quel momento a Kappler, ufficiale delle SS che minacciò inutilmente Talamo dal rivelare la cosa e dal prendere provvedimenti contro la spia, che doveva restare di esclusiva riservatezza e “competenza” tedesca. L’alterco si chiuse da parte italiana ma non da parte tedesca. Dopo l'armistizio, entrò a far parte del Fronte Militare Clandestino guidato dal colonnello Montezemolo. Arrestato dalle SS tedesche, fu incarcerato e torturato, ma non rivelò i nomi dei compagni. Kappler consumò la propria vendetta inserendolo fra i 335 delle Fosse Ardeatine il 24 marzo del 1944. Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
     

INTERNO D’AMBASCIATA

Palazzo Margherita Ambasciata Usa a Roma

 

Nell’estremo oriente sta andando a conclusione l’assalto giapponese a Pearl Harbour (8 dicembre 1941). Ora o mai più, domani sarebbe tardi. Ombre furtive si aggirano nei pressi della palazzina di Via Veneto dell’Ambasciata Americana. Il comandante della sezione prelevamento Manfredi Talamo, maggiore dei carabinieri, conosce il posto, c’è gia stato mesi prima, in una visita estemporanea, alla palazzina degli addetti militari, senza lasciare traccia. Aveva visto quello che c’era da vedere e ancor di più era entrato con la chiave. Il “Black code” usato dai i servizi segreti americani però era rimasto in cassaforte. Gli specialisti del Sim avevano già forzato l’ambasciata Jugoslava, a suo tempo creando con messaggi falsi caos nei comandi slavi nelle operazioni di Aprile del '41. Due uscieri sono da tempo infiltrati in ambasciata. Il loro comportamento irreprensibile ha permesso di duplicare in tempi diversi (5) la chiave dello sbadato addetto militare colonnello Norman Fiske. I tempi e le abitudini in ambasciata sono noti da tempo e nonostante la dichiarazione di guerra sia imminente gli Usa non sospettano nulla. La cassaforte si apre e tutto il codice dopo essere stato fotografato con microcamere viene rimesso al suo posto. Un ufficiale al Cairo, addetto militare d'ambasciata, Colonnello Frank Bonner Fellers (1896-1973) usa lo stesso codice da quando lo hanno mandato in loco per coordinare gli arrivi di materiale militare. Già ma gli Usa non sono in guerra, o come si direbbe oggi si dovrebbero astenere, altrimenti sembra una provocazione. Il comandante Fellers riceveva al fronte, come un piazzista, gli ordinativi dei carri americani Stuart, per rimpiazzare quelli inglesi, e di altri veicoli che andavano persi contro Rommel. Ogni sera, da buon piazzista, trasmetteva

     

SadatIl colonnello Nasser, nato nel 1918,  simpatizzava attivamente per la Germania nazista. I motivi erano semplici e comprensibili in un paese da sempre soggetto al piede inglese: i nemici dei miei nemici sono miei amici.

  col codice l’ordine in patria con annotazioni personali e dettagliate sulle manovre inglesi. Il Sim  (Servizio Segreto militare Italiano) intercettava e decodificava. Decodificava e passava ai tedeschi di Monte Calvo e Frascati le informazioni che risultavano oltremodo utili in Africa. Ma il codice no, nonostante le insistenze dei tedeschi. La riconoscenza (dopo) da vinti o vincitori ha sempre le braccine corte. Le informazioni fra comandi tedeschi viaggiavano quindi con Enigma e la probabilità di essere scoperti era grande, ma anche Ultra probabilmente aveva i suoi buchi. Questa volta ad andare a picco erano i convogli inglesi e gli stessi commandos che nel giugno del 42, ma anche prima, scatenarono una lotta senza quartiere nelle retrovie dell’asse in Africa, negli aeroporti italo tedeschi.
Il Presidente Anwar Sadat suo successore    
Monarchia indipendente dal 1922, l’Egitto era di fatto un protettorato britannico. Con l’entrata in guerra dell’Italia nel 1940, e il successivo intervento sul fronte libico di Rommel, l'Egitto era diventato uno dei punti strategici del conflitto, snodo verso i pozzi petroliferi del medioriente. Lo stesso primo ministro Ali Maher complottava con agenti nazisti, al pari del capo di stato maggiore Aziz Ali al-Misri, che teneva i contatti con Rommel attraverso Anwar Sadat (che trent’anni più tardi succederà a Nasser). Gli inglesi si erano sbarazzati di questa “quinta colonna” internando Maher, al-Misri, Sadat, e molti dei loro complici della fratellanza Araba nell’estate del 42 (in vista dei preparativi di El Alamein). Nasser che riusciva a restare nell’ombra aveva creato il movimento clandestino dei Liberi Ufficiali. Fu poi lui il protagonista della rivoluzione che cancellò nel dopoguerra l'inetta monarchia egiziana di Re Faruk soggetta agli Inglesi e nazionalizzò il canale di Suez gallina d'oro della corona Inglese. Da qui la reazione armata del 1956 che provocò anche l'intervento  dei francesi in un ultimo anelito di colonialismo, mentre a Budapest si regolava la partita dei paesi satelliti dell'Urss.    I tedeschi vantarono poi di aver decrittato il "Black Code" ma a Creta subirono “loro soli” pesanti attacchi da Commandos. Il 9 luglio 1942 la fortuna girò le spalle ai tedeschi. L’armata Inglese era distrutta e nulla sembrava si frapponesse fra Rommel e Alessandria. Scriveva Fellers “Artiglierie perdute 50%, morale a terra…marina impotente, carri da rimpiazzare 1460 !!!”. L’unico a dissentire da questo ottimismo era Kesselring « Non credo che Rommel possa andare oltre El Alamein». KesselringLa compagnia “I “ "informazioni" di Mellenthin o NFAKp 621 o Horch Kompanie, l'orecchio di Rommel, si era spinta troppo avanti in previsione della avanzata delle forze dell'asse. Anche gli inglesi del servizio "Y" la percepivano a pelle dalle antenne dei furgoni radiogoniometrici. Il 10 luglio gli inglesi della 9a divisione Australiana travolsero la Divisione Sabratha e la retroguardia dell'asse si ritrovò improvvisamente scoperta. "Tutti gli uomini validi in linea per tamponare la falla" , fu l'ordine. Fra questi, per difendere personalmente le attrezzature, anche la Horch del capitano Alfred Seebhom a Tell El Eisa. Seebhom fu travolto e gravemente ferito. Morirà di li a poco senza confessare nulla. Tutti i documenti rinvenuti negli automezzi, furono passati al vaglio, comprese molte tracce delle intercettazioni italiane dei dispacci dell'americano Fellers.  « E che razza di dispacci....... il più ampio e il più chiaro quadro delle forze e delle intenzioni avversarie che un comandante dell'Asse abbia mai avuto durante tutta la guerra». Dirà poi un americano per far pesare meno i rovesci inglesi in battaglia. Gli inglesi, con garbo, informarono il colonnello Frank Bonner Fellers dell'«infortunio» nel quale era incappato (ma la colpa di quell'incredibile vicenda era del colonnello Norman Fiske a Roma).  Da buoni alleati, in debito, non recriminarono mai sull'avvenimento. Roosevelt richiamò in patria Fellers e ordinò un'inchiesta, sul cui esito i cittadini americani non hanno mai saputo e sapranno nulla. Contrariamente a quanto sostiene qualcuno, su una presunta stroncatura della carriera di Fellers, questi da attachè al Cairo venne promosso Brigadiere Generale e assegnato allo Staff di MacArthur come capo delle operazioni psicologiche. Si fa risalire a lui la decisione di non cancellare la monarchia Giapponese evolvendo il paese, pur nella tradizione, verso una democrazia sostanziale attribuita a MacArthur nel '45 (post atomica).

 Una scheda del film n. 7 è visibile al link http://digilander.libero.it/freetime1836/cinema/indicecinema.htm

     

 

Prof. Iguchi argued the historical significance of Bonner Fellers, Brigadier General and deputy to General MacArthur at GHQ. He examined how Fellers' contention about the need to preserve the imperial throne so as to provide social stability in Japan contributed to maintain Hiroshima's status. He also stated that Fellers' political position in the Republican party also contributed to keep the status quo of the emperor, since success of the occupation of Japan was thought to be crucial to the political success of MacArthur.

 Il silenzio, complice gli inglesi, scese sulla vicenda di cui si nega ancora oggi l’esistenza. Su Pearl Harbour (3.000 morti) si può indagare ma sui “Fellers's papers” (30.000 morti) no.    «Dopo il 1945 fu palese e insistente il proposito americano di insabbiare il caso, ed a tale intento furono rivolte calde sollecitazioni e cauti inviti anche all'ex capo del Sim italiano, da parte del corrispondente americano, a lasciar perdere ” Il capo del Sim, Gen. Cesare Amé, aggiunse dell'altro, scrivendo “I servizi segreti italiani vennero minacciati nel dopoguerra dal dare la propria versione, mentre si concedeva al massimo che fosse stato un colpo dei tedeschi”!!!. 

   

Al Cairo intanto

  «Il nemico si è esteso sino all'estremo limite, e crede che noi siamo un'armata battuta. La sua tattica contro i neozelandesi è stata assolutamente inefficace. Egli spera di prendere l'Egitto con un bluff. Mostriamogli che si sbaglia». Con queste parole Montgomery cercava nell'Agosto del '42 di non deprimere i suoi e di coprire tutte le pecche dell’ultima stagione sfortunata. Al Cairo da giorni ci si preparava al peggio: Si bruciavano gli archivi, e tutto quello che non si poteva trasportare. Molti comandi stavano sfollando in Palestina e nell'Alto Nilo (verso Sud). Anche il re fantoccio, Faruk, aveva fatto le valigie; ma molti suoi giovani ufficiali, come Anwar el Sadat (futuro Presidente egiziano) si preparavano ad accogliere l'armata corazzata italo-tedesca come liberatrice. La bella danzatrice del ventre ...,era una spia dell'Abwehr (il servizio informazioni militare tedesco) e l'ammiraglio Canaris disponeva di altri elementi, oltre ai Fellers's papers, per tenere d'occhio il fronte interno egiziano. Dal 1 al 3 luglio Rommel tentò di sfondare, ma fu respinto. Ritenterà con la stessa fortuna !!.  Quando il comandante dell'aviazione informò Rommel che la flotta inglese aveva sgombrato il porto di Alessandria, questi ordinò perentoriamente altri attacchi anche se il suo superiore  Kesserling sapeva che gli equipaggi tedeschi erano ormai a 6oo chilometri dalla logistica e si addormentavano al volante dei pochi carri rimasti, rimasti oltretutto anche a secco. Solo il rapporto personale con Hitler di Rommel, il suo grado e l’insistenza compartecipativa di Mussolini gli avevano permesso, anziché attestarsi a difesa di tentare nuovi assalti. Poi andò come andò. 
   

La bella danzatrice del ventre, Mehkmet Fahmy (Hekmat foto sopra), aveva ballato provocatoriamente  il «Valzer di Tobruk» (ballo troppo allusivo dopo la resa in città ai tedeschi), scatenando una rissa tra egiziani e  militari inglesi al Night Club Cabaret "Kit Kat". Mehkmet Fahmy era una spia dell'Abwehr (il servizio informazioni militare tedesco)

 
     

  Al numero civico 119/A di via Veneto (foto sopra) si trova la sede dell'ambasciata degli Stati Uniti a Roma. Negli anni ' 80 del secolo XIX, a fervore edilizio imperante, venne la demolizione del Vecchio Palazzo Piombino, residenza dei Principi Boncompagni Ludovisi, nella centrale piazza Colonna. La famiglia decise quindi di costruirsi una nuova residenza, fra piazza Barberini e le mura aureliane nelle vaste tenute con ville che avevano. Gaetano Koch, architetto, ottenne l'incarico e completò l'opera nel 1891 nello stile neorinascimentale per molti aspetti rimembrante Palazzo Farnese.  Il seicentesco Palazzo Orsini, detto anche Palazzo Grande, (col Casino dell'Aurora era l'ultima testimonianza della Villa Ludovisi)  venne incorporato sul retro. Nel piano nobile c'è una sala da ballo ed una galleria riccamente decorate. Al secondo piano della nuova costruzione (vedi foto) si trovano la pinacoteca, la biblioteca e gli appartamenti privati. Sono di Koch anche la sistemazione del giardino circostante e le due palazzine che vi  sono costruite per i figli del Principe. Una all'angolo fra via Veneto e via Boncompagni, era diventata nel 1937 la sede del Consolato Generale degli Stati Uniti. Dopo che i Ludovisi dovettero venderlo, per gli alti costi di mantenimento, alla famiglia Savoia, il palazzo venne abitato dalla regina Margherita vedova di Umberto I, dal 1901 al 1926 (a lei si deve quindi l'attuale nome di Palazzo Margherita). La cappella sabauda ora collocata nella chiesa dell'Annunziata di Sabaudia, venne trasportata nel 1934 dal palazzo a Sabaudia,  nuova città sorta nella bonifica pontina.  Passato allo Stato nel 1946, l'intero complesso è stato "acquistato" dagli Stati Uniti  come sede definitiva della sua Ambasciata. 

« La nostra forza è svanita», fu costretto ad ammettere il Maresciallo Rommel. I fatti davano ragione a Kesserling, il quale aveva a suo tempo detto: "Non credo che Rommel possa andare oltre El Alamein".

http://www.mi5.gov.uk/

 

Cercate un lavoro ? questo potrebbe fare al caso vostro: il sito ufficiale dell'Mi five  servizio segreto di sua maestà la regina meglio noto Mi5, per intenderci quello di James Bond che assume personale a doppio 00. Vuoi essere dei nostri ?

 
     

la macchina cifra americana

  "Colossus", si chiama  il primo “calcolatore” britannico impiegato per trovare ad enorme velocità tutte le possibili combinazioni dei codici di Enigma.  "Colossus" o i colossi erano forniti di 1.500 valvole e pesavano più di una tonnellata. Non avevano “memoria” e non potevano essere “programmati”. Eppure, erano in grado di trattare 5.000 caratteri al secondo e di decifrare ogni giorno, dopo avere scardinato il sistema crittografato di "Enigma", più di 4.000 messaggi segreti tedeschi e altrettanti giapponesi e italiani. Churchill, però, non si rese conto fino in fondo delle enormi possibilità date dai calcolatori e dalle teorie di Turing (morto suicida nel 1954). Dopo la guerra, ordinò di smontare e distruggere tutti i modelli di "Colossus" utilizzati per sconfiggere i nazisti. Un'altra versione invece assegna a questo computer il solo  forzamento di Lorenz macchina usata dagli alti comandi tedeschi.  

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