LA SECONDA 

GUERRA MONDIALE  

 

DESTINAZIONE GULAG

Glavnoye upravleniye lagerey = Gulag
La consegna dei "dissidenti" russi a Stalin e dei croati a Tito
(soldati delle legioni straniere Wehrmacht e Waffen caduti prigionieri degli alleati nel 1944/45)

in calce l'altra violenza

"L'inferno dei vinti"

 .Traditori?

Risponde Solgenitsin: «Non si sarebbero mai arruolati nella Wermacht, se non fossero stati spinti dalla disperazione, se non avessero provato un odio assoluto contro il regime sovietico». - Russi coi tedeschi? Il loro numero era insignificante,- rispose Molotov,- il problema non esisteva, non c'era alcuna ragione di far le promesse che Londra suggeriva (Era anche una sconfitta morale asserire che fossero in molti come erano, un'amnistia agli arruolati per forza ?, escludendo i collaboratori volontari, le Waffen SS e altri criminali ??).

Confini del dopoguerra (recenti)

A Washington si era contrari alla consegna: «Ci assumiamo rischi inutili consegnando prigionieri tedeschi di origine russa. Saremo noi i responsabili del grande massacro che i sovietici commetteranno». Né lui né il collega erano al corrente degli accordi già presi con gli inglesi ?. «Erano tre anni che la propaganda inglese esaltava gli eroismi del popolo russo sottacendo altri aspetti politicamente non condivisi. Aveva fatto credere che i suoi capi fossero simili ai nostri" ha scritto Hugh Trevor-Roper, accademico che ebbe incarichi di rilievo nel MI5

Indiani nelle fila del Reich: a sinistra un sikk

*Una delle conseguenze dei buoni rapporti d'anteguerra della Germania con l'Unione Sovietica,  è l’espulsione reciproca di antinazisti e comunisti di nazionalità tedesca rifugiatisi in Urss in tempi diversi. In coincidenza con le purghe staliniane questi comportamenti venivano amplificati, senza suscitare eccessive prese di posizione e levate di scudi, nei partiti antifascisti occidentali. Dalla patria del marxismo (Marx è nato a Treviri in Germania) molti erano emigrati per edificare il socialismo in Unione Sovietica negli anni 20

(lo stesso Lenin, profugo in Svizzera, ottiene il permesso di attraversare la Germania  e rientrare a S. Pietroburgo in Russia. E' il 9 aprile 1917. Sei mesi dopo è il trionfatore della rivoluzione d’ottobre)

La grande maggioranza venne soppressa o “annullata” entro il 1940. Gli arresti raggiunsero il massimo nel 1937 (619) e continuarono fino al 1941. La sorte di metà di queste persone (666) è sconosciuta: presumibilmente, esse morirono durante la prigionia, ma un quinto (132) fu sicuramente riconsegnato ai Nazisti. Il loro destino ci è noto attraverso le "Kaderlisten", liste compilate sotto la responsabilità dei dirigenti del Partito comunista tedesco, Pieck, Florin e Wehner. Tra il nov-dic. del '37 furono espulsi 148 tedeschi e altri 445 l'anno dopo. Accompagnati alla frontiera polacca o lettone, talvolta a quella finlandese Gli espulsi - tra cui alcuni membri dello Schutzbund, la Lega di protezione repubblicana del Partito socialista austriaco - venivano immediatamente controllati dalle autorità tedesche chiamate a prelevarli. In alcuni casi, come quello del comunista ebreo austriaco Paul Meisel (morirà ad Auschwitz) nel maggio del 1938, l'espulso veniva portato fino alla frontiera austriaca passando per la Polonia e consegnato alla Gestapo direttamente. Questa intesa perfetta tra nazismo e comunismo prefigurava il patto Ribbentrop-Molotov del '39. Quando Stalin e Hitler ebbero sconfitto la Polonia, la Germania e l'URSS si trovarono ad avere una frontiera comune che permetteva di trasferire gli espulsi direttamente dalle prigioni sovietiche a quelle tedesche !!!. Dal 1939 al 1941 furono consegnati alla Gestapo da 200 a 300 comunisti tedeschi, come segno della buona volontà sovietica verso il nuovo alleato. Il 27 novembre 1939 fu sottoscritto un accordo bilaterale, in seguito al quale, fino al 1941, furono espulse circa 350 persone, tra cui 85 austriaci.

 

Cosi l’articolo di Piero BUCARELLI su "Il Giornale" del 22 gennaio 1995 su uno scottante argomento del dopoguerra che cercheremo di allargare in queste pagine, oltre il caso Cosacchi dello Zar ex Russi bianchi esiliati, Ucraini, mussulmani etc…

(in corsivo rosso i brani citati e il testo completo al sito). ... Ma questo non era solo un problema dell'immediato dopoguerra. Le prime avvisaglie s'erano manifestate in Italia sul finire del '43. I soldati, che noi continueremo per altri due anni a definire tedeschi (ma li chiamavamo Mongoli per i loro occhi a mandorla o per il colore della pelle perche dovevano venire da oltre gli Urali), erano il commonwealth  nazista del globo terracqueo. Si andava dagli Indiani antibritannici della Wehrmacht, di cui nessuno conosce la sorte una volta finiti in mani inglesi, ai Russi bianchi (che erano anche quelli di Estonia, Lettonia Lituania, ma non solo, inglobati nell'Urss col patto Ribbentrop-Molotov) ai Russi-Russi, o agli ucraini, ai cosacchi, ai caucasici e orientali (Turcomanni), ai mussulmani veri e propri, ai ceceni, francesi, valloni, olandesi, danesi, spagnoli etc…etc..…
- per gli "alleati" il problema dei russi in uniforme tedesca cominciò  pochi giorni prima dello sbarco in Normandia. I servizi d'informazione fecero sapere che molte migliaia di russi (armati o del servizio obbligatorio del lavoro) presidiavano le coste prescelte per lo sbarco (c'erano anche italiani). Che cosa farne? Come trattarli  una volta catturati ? e poi quello si sarebbe fatto unilateralmente o in accordo/disaccordo con Stalin ?

Sia gli inglesi che i russi avevano alle spalle una collaudata pratica "pseudo-umanitaria" di rimpatrio: gli inglesi rispedivano ai tedeschi gli ebrei in fuga e i Russi rispedivano*(in basso a sx) i fuoriusciti comunisti tedeschi a Hitler che ricambiava. Sarà anche per questo che ognuno si fidava della parola dell’altro. Ufficialmente i Sovietici negavano però l’esistenza di una tal massa di "dissidenti"(circa 1 milione i soli Russi). Il 23 agosto 1944 i prigionieri accumulati erano già 3.750 e i sovietici ne chiesero la consegna nei loro porti. Ma non c’erano solo militari, come in tutti gli eserciti del mondo c’erano gli ausiliari e le donne. Questi neo tedeschi "acquisiti" che militavano nelle unità di supporto, come la difesa costiera, le unità del genio, s'erano consegnati senza scrupoli dall'estate del '41 a quella del '42 convinti che tanto la guerra non si sarebbe fermata su un ponte, su un fiume qualsiasi della Germania ma nel cuore stesso della Russia (Naturalmente non conoscevano lo sforzo bellico che era già stato messo in atto dagli alleati a favore della Russia, preceduto da accordi economici).
L'operazione Affitti e Prestiti (Lend and Lease) degli alleati, partita alla fine del 41, aveva portato in Russia alluminio, macchine utensili, gomma, stagno, benzina, nafta per migliaia di tonnellate. Ma cosa più importante quasi 11.000 carri armati e mezzi corazzati (altri 4.500 erano finiti in fondo al mare) e, quello che più conta, 400.000 camion (è difficile vederli in foto perché la propaganda vietava foto a mezzi che non fossero russi) erano arrivati a destinazione.

Zukov "E' indiscutibile che l'Urss ricevette forniture importanti per la sua economia. Ma forse che tutto ciò poteva influire in modo decisivo sull'andamento della guerra ? Noi ricevemmo 18.700 aeroplani, 10.800 carri armati e 9.600 cannoni (tralascia i 400.000 camion !!!). Rispetto al complessivo da noi prodotto questi aiuti non rappresentano che il 10%. L'importanza relativa è fuori discussione, ma parlare di ruolo decisivo non è davvero il caso...".

Dimenticava di dire che il ruolo era quanto contavano nel momento del vero bisogno, quando eri nella m..... fino al collo. - Comparvero allora le missioni sovietiche promettendo perdono e calorose accoglienze: «Bruceremo nel fuoco quelle uniformi tedesche che indossate», disse il generale Vasiliev in un campo dello Yorkshire: «Si, con noi dentro», lo interruppero i prigionieri. Il balletto dei dubbi in seno ai prigionieri, se mostrarsi pentiti (servirà poi ?) ai politici che manifestavano propositi più umanitari di Hitler si chiusero l'11 ottobre 1944 con l’accordo delle "percentuali":Dalle memorie di Churchill h. 22 Mosca. «Troviamo un accordo sulle nostre questioni nei Balcani », propose senza preamboli il premier britannico. «Vi andrebbe bene se voi aveste un predominio del 90 % sulla Romania, se noi avessimo il 90 % sulla Grecia, e fare 50/50 sulla Jugoslavia?», e mentre l’interprete traduceva, Churchill abbozzava le suddette percentuali su un foglietto, aggiungendovi un «fifty-fifty 50/50» per l’Ungheria e una divisione della Bulgaria in 75 % ai russi e 25% agli «altri». (come avrebbe gestito quegli “altri" e i 10% resta un mistero, infatti Stalin si prese tutto). Poi allungò il pezzo di carta a Stalin. Ci fu una breve pausa, ricorda il primo ministro nelle memorie.

Quindi egli prese la sua matita blu, disegnò un largo visto sul foglio, e ce lo restituì. “Bruciamo il foglietto !?”. «No», rispose lapidario Stalin, “tenetelo voi». - A Mosca, comunicò Churchill estasiato a Roosevelt, avevo trovato «una straordinaria atmosfera di buona volontà», e Harold Nicolson, diplomatico e scrittore annotò: «Eden ha un vero affetto per Stalin», e «Stalin non ha mai mancato alla parola» (l'aveva detto anche Mussolini).

I prigionieri lasciarono i porti inglesi il 31 ottobre 1944. Gli ufficiali alleati che li accompagnavano riferirono che all'arrivo a Murmansk non c’erano state le previste feste. Ma di prigionieri ne avevano anche gli Usa che fecero la stessa scelta pur riconoscendogli il “diritto d'uniforme”; se invocato !. (il diritto d'uniforme permetteva ai prigionieri che si dichiaravano tedeschi, di finire in prigionia come Pow (Prisoner of War) tedeschi e non russi. Ma questo i transfughi Russi non lo sapevano e invece di dichiararsi tedeschi si dichiararono Russi e ritornarono a casa. A Yalta (nel febbraio 45) le cose andarono diversamente con le percentuali di Stalin che lievitavano in rapporto allo stillicidio di morti lasciato sul fronte orientale. Nel calcolo dei Russi traditori c’erano finiti anche i Baltici che Russi non lo erano mai stati, al massimo svedesi. L’accordo ufficiale di questi "rimpatrii" venne tenuto, segreto per pudore. Quando quindi sentite ancor oggi parlare di segreti di stato, di cose che non si possono rendere pubbliche, da chiunque !!!, vuol dire che sono porcate. Sic et sempliciter si usa nel gergo diplomatico, ma è bene che il popolino non lo sappia (vedi il caso recente di Wikileaks).
CINISMO INGLESE - Padre e madre «saranno consegnati, trattati duramente e probabilmente giustiziati», annotò tranquillo il funzionario del Foreign Office, «mentre il bambino, inglese per nascita, sarà allevato a cura dello Stato». I due, che lo storico indica con lo pseudonimo Sidorow, ebbero una doppia fortuna: la tempestiva nascita di un figlio e l'irriducibile anziana signora quacchera, Ethel Christie, ch'era stata crocerossina in Russia nel 1920. Scocciò mezzo mondo, fin che ottenne che Ivan (prigioniero politico in Russia finito nei battaglioni lavoro tedeschi) e Natalia sua moglie restassero in Inghilterra, dove tutt'ora vivono.

Quello che succedeva a bordo delle navi è facilmente descrivibile, checché ne dica Rigoni Stern a proposito di quei Cosacchi stanziati in Carnia. “È pura fantasia quello che dopo si scrisse, che si annegarono in massa nel fiume piuttosto che ritornare in URSS”. Lo stesso problema sottaciuto si presentava per i veri prigionieri Russi in mano degli italiani e dei tedeschi, che come in tutti gli eserciti del mondo al termine di una guerra viene considerato comunque traditore (per aver gettato le armi) e soggetto a rieducazione. Diceva Togliatti “Nelle condizioni in cui erano (i russi), hanno fatto quanto dovevano (o potevano) per i nostri prigionieri" (si riferiva alle decine di migliaia di italiani morti nelle marce del "davai" della primavera (ma la era ancora inverno) del 43). "Purtroppo noi italiani ci troveremmo molto imbarazzati se quelle autorità ci chiedessero conto dei prigionieri russi fatti dalle truppe italiane. Lo sa che non ne è tornato in Russia nemmeno uno? Messe e gli altri generali italiani li consegnavano ai tedeschi che li passavano ai forni crematori...”. (balle al quadrato del "migliore"). l’Appennino Emiliano era pieno di partigiani russi, aggregati ai partigiani o in formazioni autonome, evasi l’8 settembre '43 dai campi di concentramento del Nord Italia, e saranno ritornati sicuramente a casa o avranno scelto di non tornarvi senza raccontarlo a Lui che come ministro di stato li avrebbe di forza consegnati). Fra gli eccidi di preti della montagna si ricorda ad esempio quello di BOLOGNESI Don Sperindio, parroco di Nismozza (Reggio Emilia), fatto saltare con una mina mascherata e camuffata da pacchetto postale. L’aveva confezionata in quella maniera un ex prigioniero sovietico che faceva parte di una banda comandata da un altro russo. Aveva escogitato questa scatoletta con nastrino azzurro e l’aveva lasciata lungo la strada dove passava il giovane parroco. Don Sperindio vide quell’oggettino per terra, si chinò a raccoglierlo. Un’esplosione violenta, e di lui non rimasero che membra infrante. Quando comunicarono la disgrazia al russo  rispose: «Lui prete, lui paradiso!».  (25 ottobre 1944).
-Fu allora che le democrazie liberali aggiunsero, ridicolo al ridicolo. Cominciarono con una commedia per i giornalisti: vagoni ferroviari decorati con scritte inneggianti alla «gloriosa madrepatria sovietica», e al «Padre della vittoria, il grande Stalin», vennero a caricare i primi gruppi, e scomparvero dietro la linea di demarcazione. «Nessuno appare riluttante al ritorno», scrissero i giornali americani. L'8 giugno, il generale Bradley espresse un parere più realistico: «Non credo che questa gente abbia molto da vivere».

SS danesiIl problema di una parte dei cosacchi in Italia lo abbiamo già visto. I Cosacchi erano convinti che gli occidentali avrebbero continuato la guerra, contro l'Unione Sovietica. Non avevano la minima idea del destino che li attendeva. Lo stato di servizio anticomunista pareva loro un'ottima presentazione agli "alleati". Se, in quei giorni, perfino gli ufficiali superiori inglesi ignoravano ancora gli accordi segreti (se no che segreti erano) di Yalta, si può capire che i Cosacchi non fossero informati sulle nuove realtà. Per i croati la vicinanza con l’Austria fece si che fossero gli stessi partigiani comunisti a venirsi a prendere ustascia, domobranci, belagardisti etc. antititini. Bucarelli dice che non ci furono problemi di rieducazione perché se li trascinarono legati ai cavalli e il problema della rieducazione si risolse per via. Nei reparti dei Russi, non si è detto, ma c’erano ancora vecchi fuoriusciti degli anni 20 (zaristi ma non solo) con cittadinanza a volte incerta.

- I Cosacchi non dovevano sospettare il loro destino. Potevano resistere, combattere, come minacciavano, fino all'ultimo. Bisognava convincerli a cedere le armi. Gli fecero credere che il loro campionario di armamenti tedeschi e russi, italiani e jugoslavi, antiquato ed eterogeneo, era di ostacolo alla formazione della «legione cosacca» di cui parlavano gli inglesi, da impiegarsi chissà dove, forse in Giappone. Il 26 maggio, a un rapporto di ufficiali superiori, il colonnello Malcom conobbe il suo compito, e inorridì: «Era il rinnegamento di tutto quanto avevamo detto ai Cosacchi…». «Non riuscivo a crederci», ricorda il maggiore Davies, che chiese di essere sostituito. E, invece, doveva restare, gli spiegarono i superiori, proprio per la fiducia che i Cosacchi riponevano in lui: gli avrebbero creduto, e sarebbero caduti nella trappola senza fare storie. E quando se ne fossero accorti, sarebbe stato tardi. Dopo Lawrence che tradì gli arabi un altro popolo veniva tradito. Poi si dice la democratica Inghilterra.

     
 

BASTARDI SENZA GLORIA

 Vincitori e Vinti

Se nel corso di una giornata non hai ucciso nemmeno un tedesco, allora per te è stata una giornata persa

http://www.nonsolobush.it/page4.php  James Bacque Crimes and Mercies http://www.history.ucsb.edu/faculty/marcuse/classes/133c/133cproj/08proj/Bacque1997Coon08z.htm i tedeschi

GERMANIA ' 45. L' estate dell' odio di Silvio Bertoldi
http://archiviostorico.corriere.it/1995/luglio/11/GERMANIA_estate_dell_odio_co_0_9507113612.shtml 
Marco Picone Chiodo Mursia 1987, ... e malediranno l' ora in cui partorirono http://www.thule-italia.net/Storia/TedeschiUmani.html 
 

Si inserisce in questo filone "revisionista", (ma diceva Sack in -Occhio per Occhio- sugli ebrei scampati all' Olocausto che diressero in Polonia campi di internamento (ad eliminazione) per tedeschi - "Non denunciare un crimine, per la legge ebraica significa rendersene complice"),  il Film di Quentin Tarantino - BASTARDI SENZA GLORIA- di "pura" fantasia che ha riaperto l'argomento violenza degli alleati sui vinti nella parte finale del conflitto (e anche dopo nel puro spirito di Occhio per Occhio). In altri capitoli (vedi anche questo e link sotto) alcuni argomenti sono già stati trattati  ma altro  aggiungiamo o definiamo meglio qui. Un articolo (più articoli) in tal senso sono usciti nel 2009 sulla rivista - Storia in rete - a cui ci riferiamo per alcune parti.

Regia e sceneggiatura: Quentin Tarantino- Attori: Brad Pitt, Diane Kruger, Mélanie Laurent, Christoph Waltz, Eli Roth. Universal Pictures

... ci paracaduta nella 2a   guerra mondiale e nella Francia occupata, per raccontare le imprese di un gruppo di soldati americani di origine ebraica impegnato ad ammazzare quanti più nazisti possa. Con l’aiuto di un’attrice tedesca schierata con gli alleati e della proprietaria di un cinema, scampata al massacro della sua famiglia, progettano addirittura di far saltare in aria un cinema in Francia dove, alla prima di un film di propaganda, è atteso Hitler stesso con i vertici del III Reich...

IRVING PRIGIONIERO

Authorities in Vienna said that the 67-year-old author (David Irving) was being held under a warrant issued in November 1989 for speeches which were considered to break domestic laws preventing active denial of the Holocaust.The offence carries a maximum sentence of 20 years in prison. Major Rudolf Gollia, the interior ministry spokesman, said Mr Irving had been en route to a students' meeting in Vienna when he was stopped on a motorway in the southern province of Styria on November 11. He was transferred to a prison in Graz (2005).

per saperne di più

http://www.essereliberi.it/modello_articolo.php?id_artic=294&recordinizio=0 

I bambini polacchi deportati in Unione Sovietica durante la seconda guerra mondiale
http://www.unive.it/media/allegato/dep/Documenti/9-Come_gli_uccellini_fuori_dal_nido.rtf

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La Spartizione della Polonia dopo Yalta dal sito http://www.ricercaitaliana.it/prin/unita_op-2005112902_001.htm .. una ricerca specifica sulla Polonia costituisce un caso di particolare interesse per la massiccia espulsione della popolazione tedesca da tutto il territorio nazionale, ridefinito dai trattati di pace. In conseguenza delle disposizioni del Capo XIII del Trattato di Potsdam, la popolazione civile tedesca residente sui territori annessi ex novo alla Polonia avrebbe dovuto essere deportata nei settori d'occupazione sovietico e britannico in Germania. La deportazione durò fino al 1948 e coinvolse ben oltre 5 milioni di persone (ma altre fonti dicono il doppio). Quando le misure di espulsione erano pressoché terminate, il 16,5% circa (1 su 6) della popolazione della Repubblica federale tedesca e quasi il 25% (1 su 4) della popolazione della repubblica democratica tedesca (o DDR sotto controllo sovietico) erano profughi provenienti dai territori dell'Est. In questa prima fase, sia nella Germania occidentale che in quella orientale si mise in atto un'integrazione accelerata della popolazione profuga nei nuovi sistemi politici, economici e sociali del dopoguerra che saltò molte fasi riflessive (nazisti e fascisti o destra xenofoba in genere mise le uova nella DDR). La crisi demografica che ne seguì (alla perdita di milioni di persone) costituì uno dei problemi principali (anche se ufficialmente mai ammessi) per il nuovo Stato polacco (se ne andavano anche molti tecnici e uomini di alte capacità imprenditoriali). La scomparsa di classe dirigente, borghese e professionale in genere fu la causa di un generale impoverimento delle società europee dell’Est al di là dei danni di guerra. La situazione di pressoché totale disgregazione sociale e di sottopopolazione dei nuovi territori occidentali polacchi o Pomerania ebbe come conseguenza, fra l'altro, una difficoltà oggettiva di controllo del territorio da parte delle amministrazioni civili e delle forze di polizia. Ad accentuare la disgregazione sociale contribuirono inoltre, a partire dal 1947, le deportazioni sui nuovi territori occidentali di cittadini polacchi di etnia rutena (da Leopoli ora in Ucraina), precedentemente insediati nell'area carpatica a sud-est di Cracovia. Si trattò di deportazioni indiscriminate di massa, nominalmente giustificate dalla necessità di reprimere fenomeni di nazionalismo ucraino (URSS).

da altra fonte http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/migrants/pom2002_88_90/rc_pc_migrants_pom88-89_umlauf.htm   "Quando la popolazione tedesca dovette abbandonare la sua residenza al di là dell’Oder (Neisse), nel territorio dei Sudeti e in altri stati dell’est europeo, il flusso di profughi aumentò fino a diventare una migrazione di popolo. Sulla base del trattato di Potsdam, fino al 1950 vennero allontanate con la "forza" circa 12 milioni di persone, oltre 2 milioni non sopravvissero ai gravi disagi di questo esodo di massa” (come si vede le "stime" (perché di tali si tratta) variano in un arco molto ampio statisticamente eccepibile. Qualcuno probabilmente mette dentro tutte le migrazioni di tedeschi (morti compresi già contabilizzati nel 1944 quando un milione di persone, di origini "tedesche", migrate anticamente nell'Europa orientale, seguì le armate in ritirata del Reich oltre ai milioni di altre etnie affezionate).

In queste spoglie statistiche che ricomprendono 2 milioni di morti come un fatto casuale si nascondeva l'ennesima tragedia della seconda guerra mondiale (già terminata) e non assurta agli onori della gloria perche operata nei confronti dei vinti. Sembra che fossero oltre 1.200 i campi in cui vennero stipati gli sfollati, più o meno provvisori, e molti di questi campi venivano gestiti dagli ex internati sopravvissuti all'olocausto per delega del comando Russo, per intenderci Ebrei che ora avevano la possibilità di rifarsi nei confronti dei loro aguzzini. Sack in -Occhio per Occhio- racconta la storia di una di queste, Lola Potok, direttrice del campo di Gleiwitz poco distante da Auschwitz. Lola era uscita dal lager che pesava 33 kg e la famiglia decimata. Nel suo solo campo da febbraio ad ottobre del 1945 Lola ne lasciò morire 2.400 (a Lamdorf su 8.000 ne sopravvissero 1576). Poi scappò negli Usa dove si fece seppellire dal silenzio e dall'oblio fino alla liberatoria confessione/racconto di Sack. Evito di citare i sistemi di tortura riportati sulla rivista perché sarebbero vietati anche ai maggiorenni deboli di stomaco. ......se ne era accorto anche Churchill se nell' agosto del 1945, non più cancelliere, aveva denunciato ai Comuni l' "enorme tragedia" in atto dietro la Cortina di Ferro a danno dei tedeschi, riferendosi soprattutto alla cacciata dall' Est europeo di oltre 10 milioni di tedeschi…. la stessa, la solita Croce Rossa ne rimase per l'ennesima volta fuori. Da questa contabilità sono esclusi i prigionieri di guerra veri e propri, poiché finora abbiamo parlato di civili, detenuti da entrambe le parti, Usa e Russia che diedero il loro ulteriore contributo al numero di morti (1 milione almeno di tedeschi morti). Per alcuni osservatori un anno in un lager nazista era meglio di un giorno in questi campi.

dal corriere della sera
... Non si puo' generalizzare partendo da un angolo di visione cosi' ristretto. E non si puo' lasciare in secondo piano, come fa Sack, il fatto che si trattava di campi voluti dal governo polacco, lo stesso che espulse milioni di tedeschi in condizioni di estrema brutalita' . Che Sack attribuisca tutti quei morti alla "vendetta ebraica"; o faccia confronti tra il numero dei tedeschi vittime dei campi polacchi con quello degli ebrei assassinati in alcuni dei piu' piccoli campi di sterminio nazisti; o metta queste atrocità sullo stesso piano della colossale macchina di morte nazista, diventa una singolare distorsione della verità storica: anche se i singoli fatti sono veri. Non accuso certo Sack di antisemitismo; ma si' di essere stato a tal punto ossessionato dall' idea inaccettabile che degli ebrei abbiano potuto commettere crimini cosi' orribili, da concentrare "sugli ebrei" ogni colpa, e da non riuscire a dare un quadro equilibrato di questa tragedia, e delle responsabilità del regime comunista polacco dietro quelle dei singoli, che non erano affatto tutti ebrei (la maggior parte di questi aveva già lasciato nell'autunno ' 45 l' Ufficio di sicurezza). L' effetto di questa ossessione e' che il libro, che pure voleva spiegare la psicologia della vendetta, e condannarla come "non ebraica", finisce per assumere cosi' accenti "antisemiti". Il che ovviamente non significa che non dovesse essere scritto e pubblicato. Arrigo Levi (Ebreo) Pagina 31 (20 settembre 1995)

Firestorm: la tempesta di fuoco sulle città tedesche http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/schede/atomicaihitler2.htm

La matrice non solo americana ma anche ebraica del Piano Morgenthau spiega in buona misura il motivo di tale ennesima censura nei confronti di David Irving. Il testo consente di addentrarsi nello spirito vendicativo che nel 1944-45, animava quanti fra i vincitori si proponevano di punire gli sconfitti. Traspare da queste pagine il cinico lavoro diplomatico condotto da Henry Morgenthau, ministro americano del Tesoro e alto esponente della comunità ebraica newyorkese, nei confronti dell'inizialmente riluttante Winston Churchill al fine di ottenere l'approvazione dei piano. Strumento di ricatto nei confronti di Churchill erano gli aiuti di cui la Gran Bretagna, in bancarotta a causa della guerra, aveva disperato bisogno. Il vendicativo Piano Morgenthau prevedeva la trasformazione della Germania in nazione agricola e pastorale mediante la distruzione delle sue industrie. Ma non era solo uno strumento di vendetta. Intendeva anche favorire l'espansione comunista in Europa (il principale collaboratore di Morgenthau E CONSIGLIERE DI ROOSEVELT fu poi inquisito quale spia sovietica) e trarre dalla sconfitta tedesca il maggior vantaggio commerciale possibile. Il Piano prevedeva altresì risarcimenti a favore dell'Urss da effettuarsi mediante consegna di milioni di lavoratori forzati: cosa, questa, che avvenne puntualmente (lo era stato anche nei confronti del Belgio). Prevedeva inoltre il rifiuto di assistenza alimentare e sanitaria alla popolazione "a meno che ciò possa creare rischio di epidemie che minaccino le truppe d'occupazione !!!". (con Truman il piano fu addolcito).

Il piano Morghenthau ovvero la programmata eliminazione del popolo tedesco
Fonte: Claus Nordbruch, «The allied plan for the annihilation of german people», The Revisionist, 2 febbraio 2004.
Così scrisse nel suo diario il segretario al Tesoro di Roosevelt, il banchiere ebreo Henry Morgenthau jr. «Dobbiamo essere duri con la Germania, e intendo con il popolo tedesco, non solo coi nazisti», il giorno 19 agosto 1944: «Bisogna o castrare i tedeschi, o trattarli in modo che non continuino a riprodursi come hanno fatto in passato». Era la proposta apparsa nel 1940, un anno prima che gli USA entrassero in guerra, in un opuscolo intitolato «Germany must perish», la Germania deve sparire. Era stato scritto da Theodore Nathan Kaufman, presidente di un ente chiamato, orwellianamente, «American Federation for Peace». «La guerra attuale non è contro Adolf Hitler», scriveva il pacifista, «nè contro i nazisti. E’ una lotta tra la Germania e l’umanità (…). Di conseguenza, essa deve accettare di pagare la pena totale: la Germania deve perire per sempre! E in realtà, non nella fantasia». Kaufman passava subito a spiegare come: «La popolazione della Germania, se si escludono i territori annessi e conquistati, è di circa 70 milioni di individui, quasi egualmente divisi tra maschi e femmine. A raggiungere lo scopo della estinzione tedesca sarebbe necessario sterilizzare solo 48 milioni di individui (…)». «Prendendo 20 mila chirurghi come numero arbitrario, e assumendo che ciascuno esegua 25 operazioni al giorno, per completare la sterilizzazione servirebbe non più di un mese al massimo. (…) La sterilizzazione delle donne richiedendo più tempo, si può calcolare che l’intera popolazione femminile tedesca potrà essere sterilizzata entro tre anni o meno. La sterilizzazione completa di entrambi i sessi, non di uno solo, è da ritenersi necessaria a causa dell’attuale dottrina tedesca secondo cui una sola goccia di sangue germanico fa di un uomo un tedesco». «Naturalmente, dopo la sterilizzazione completa, in Germania non ci sarà più natalità. Con il normale tasso di mortalità del 2% annuo, la demografia tedesca diminuirà annualmente di 1,5 milioni di individui. Nel giro di un paio di generazioni l’eliminazione del germanesimo e dei suoi portatori sarà un fatto compiuto». Gran parte delle proposte del Piano Morgenthau furono inserite nella direttiva JSC 1067, emanata nel 1947 dal Comando Supremo che costituiva il governo occupante militare. Il Piano presentava però difficoltà pratiche che si rivelarono insormontabili. Non era facile trovare 20 mila chirurghi disposti ad operare 25 castrazioni al giorno; nè questa misura, nè l’allagamento delle miniere furono portati a termine, per difficoltà logistiche. La deindustrializzazione totale dovette essere rallentata perchè affamava la popolazione prigioniera, al punto da far temere epidemie da fame e denutrizione, nonchè ribellioni.
Eisenhower di suo praticò un mini piano per negligenza, lasciando morire di stenti almeno 800 mila tedeschi prigionieri nei campi di internamento occidentali.

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