AVALANCHE E LE 4
GIORNATE DI NAPOLI
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Avalanche
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Lo sbarco a Salerno del 9 settembre 1943 Comunque finisse questa non era la strada più corta per Berlino. Con un modesto fronte, visti gli spazi, qui si tenevano impegnate altrettante modeste truppe tedesche distolte a oriente o pescate chissà dove dai fondi di caserma. Se all'atto pratico il fronte italiano non contava nulla ben altro era il suo valore didattico. L'Italia era e sarebbe diventata la scuola guida per lo sbarco alleato in Normandia. Per quello bisognava essere preparati al 100% e per l'epoca (non prima di un anno) chiudere la tenaglia su Berlino (salvo che non ci arrivassero prima i Russi). Ma c’era ancora tempo, visto come combattevano gli Americani e come rispondevano i tedeschi. |
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Winston Churchill, an advocate of invading the "soft underbelly of Europe" wondered about future Allied movements in the Mediterranean. He questioned whether the capture of Sicily would be a "springboard or a sofa." Complicating the issue was the fact that the Americans and British did not strategically agree on the next point of attack. The British thought that it was essential for a victory in Sicily to be followed by another Mediterranean operation. The Americans, however, were afraid that an Italian campaign would postpone a future cross-channel attack. A conference in Washington in May allowed the Allies to hammer out their global strategy for the next year. During the Washington conference the British won the argument for an Italian campaign. The Allied leaders decided upon several strategic goals. First they wanted to exploit any success of the Sicily landings. Second they agreed to follow up the invasion of Sicily. This had a double objective of eliminating Italy from the war and engaging as many German divisions as possible to keep them from the Eastern Front. Third, they concurred that a cross channel attack would take place in about one year. The final decision for the next operation came just two weeks after the landings in Sicily. They selected Salerno as the next target. From Salerno they could capture Naples and its airfields. From here the Allies could operate bombers against Germany. The Allies would call this Operation "Avalanche." |
Una scheda del film n. 4 è visibile al link http://digilander.libero.it/freetime1836/cinema/indicecinema.htmL'8 settembre, in corrispondenza dell’annuncio dell’armistizio (firmato il 3), una forza navale alleata composta da oltre 400 navi, 100.000 soldati inglesi e 70.000 americani puntava verso il golfo di Salerno per il terzo dei quattro grossi sbarchi previsti nel mediterraneo (Nord Africa, Sicilia, Salerno, Anzio). Anzio verrà dopo e se ne aggiungerà un quinto in Provenza dopo la Normandia. Salerno, come periferia di Napoli era da sempre negli obiettivi dei bombardieri. La città era pesantemente colpita con centinaia di vittime nonostante si vivesse nelle cantine, nelle gallerie e nelle grotte. Solo 2 mesi prima la squadra di calcio era stata promossa in serie B e si era tenuta una gran festa. Salerno da semplice città in guerra assunse un aspetto lunare. Nel giro di poco più di due mesi subì ferite tali da sconvolgerne la fisionomia: i bombardamenti distrussero o procurarono gravi danni ai 2/3 delle abitazioni, mentre si dissolveva quasi del tutto ogni forma di vita sociale e culturale. Gli alleati destinati allo sbarco vivevano le ore di tensione che precedono l'inizio delle operazioni completamente all'oscuro di quanto era accaduto in quei giorni (erano imbarcati da giorni). A smorzare la tensione era giunto alle 18,30 l’annuncio dell’armistizio di Eisenhower che levava di mezzo gli italiani (ma non i tedeschi). “Qui è il gen. Eisenhower. Il governo italiano si è arreso incondizionatamente a queste forze armate. Le ostilità tra le forze armate delle Nazioni “Unite” (ma erano le alleate) e quelle dell’Italia cessano all’istante. Tutti gli italiani che ci aiuteranno a cacciare il tedesco aggressore dal suolo italiano avranno l’assistenza e l’appoggio delle nazioni alleate” (non era vero, ma per il momento bastava) Alle 19,45 quello del maresciallo Pietro Badoglio capo del governo dalla caduta di Mussolini “..... Esse [le forze armate italiane] però reagiranno ad eventuali attacchi di qualsiasi altra provenienza”. |
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In parole povere come disse un ufficiale "Cercate di tergiversare, non irritate i tedeschi e trattate bene gli inglesi che stanno per arrivare". Alle 3,30 a.m. del 9 settembre
il gen. Mark Clark diede il via all’operazione
“Avalanche”. Due corpi, uno Inglese Mc
Creery (46 e 56a div fanteria e 7a corazzata) rinforzato dai ranger di Darby e uno statunitense Lucas (3/34/36/45a div. fanteria) con Jolly
la 82a aviotrasportata dirottata all'ultimo momento (doveva
essere a Roma). Mentre i paracadutisti si
impadronivano di Taranto e il resto delle forze risaliva da Reggio
Calabria, i primi uomini della flotta di invasione sbarcavano sulla
costa fra Paestum e il Sele (Fiume) senza incontrare resistenza. Dalle foto
la loro sembrerebbe una comitiva che scende dal battello turistico di
Capri. Un
commando sbarcato a sud di Paestum aveva dato l’ok a proseguire |
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Office of Strategic Services, or OSS (aka
secret) The first OSS Operational Group (OG) unit dedicated to missions behind the lines in Italy was ready in the Spring of 1943. However, the OSS OGs played only a marginal role in the landings at Sicily and Salerno. … Meanwhile the invasion of Salerno had begun. In the three (2) months following the Sicily Invasion, Oss Italy had augmented its capabilities in order to play a larger and more effective role in the first invasion of the Italian mainland. Fifth army (5a armata) troopships approaching the Salerno beaches carried an Oss contingent. Donald Downes. Oss representative with G2 (5a) had arranged for forty agents to accompany the invading troops on condition that this group would assist the Army’s Counter Intelligence Corps and other military security units. Shortly after the landing, small detachment were set up to provide combat intelligence to frontline troops through use of agents recruited on the spot. Other agents were infiltrated through the lines for distances of ten to fifty miles. …They demonstrated their value for the first time during the landing at Anzio in January 1944 when they provided intelligence to the Allied Command about the German counterattack which gave the Allies time to organize and to resist on the beach-head. OSS support activities in Italy at that time proved important because until June 1944 the Italian front was the only one where OSS agents could actually operate behind the enemy lines. One of the OSS’ most important tasks was to cut vital German supply lines that reinforced the Gustav and later the Gothic Line. Because the railway that constituted the main German supply line was riddled with tunnels that ran through the mountainous coast between Genova and Livorno, Army Air Force bombings were not an effective way to disrupt the lines. Therefore, one of the OSS missions was to blow a tunnel, 15 miles northwest of La Spezia harbor, effectively cutting the important railway line which ran from north to south along the western shore. This was the objective of the ill-fated “Ginny Mission.”http://www.ossinitaly.org/Missions/missions.html |
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Nella giornata del 9 e del 10 settembre non ci fu nessuna consistente reazione dei tedeschi per ributtare a mare gli alleati che costituirono una testa di ponte lunga 100 km e profonda 10. L'artiglieria tedesca taceva e la Luftwaffe sembrava scomparsa. La mattina del 12 la situazione registrò un drammatico mutamento: i tedeschi scatenarono il contrattacco. Truppe fresche e bene armate attaccarono di sorpresa il settore Nord e poche ore dopo la controffensiva, condotta con estrema violenza, si estese a tutto l'arco del fronte. Cos'era successo?. A Roma la situazione si era normalizzata e tutti gli uomini e i carri armati disponibili erano finiti a sud. Sotto l'urto dei tedeschi, l'intero schieramento alleato vacillò, sbandò. Molti vennero catturati. Neanche l’intervento di parà americani nelle retrovie tedesche cambiò la situazione. Alexander, il capo dei capi, non vide altra soluzione che l’impiego della marina, delle grosse corazzate come in Sicilia. La gittata era sufficiente per colpire dal mare (a distanza di sicurezza da aerosiluranti) obiettivi nella testa di ponte. Il 14 settembre una potente squadra da battaglia lasciò Malta diretta a Salerno per dare manforte. Ne facevano parte anche le corazzate Warspite, Valiant, Nelson e Rodneu armate con cannoni da 381 mm !!!. I danni, enormi per i tedeschi, furono micidiali per la popolazione e il territorio sotto il tiro di tali calibri. Due giorni dopo Kesselring si ritirava «per sottrarsi all'efficace bombardamento da parte delle navi da guerra” a cui non poteva opporre nulla. Per gli anglo-americani la via di Napoli era aperta. |
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«Se a Salerno» commenterà Alexander, a operazione conclusa, «la marina e l'esercito non avessero potuto disporre della superiorità aerea, lo sbarco sarebbe fallito.» Avalanche fu dal punto di vista militare un successo, anche se politicamente e strategicamente non raggiunse gli obiettivi prefissati, ossia l'immediata liberazione di Napoli e la rapida avanzata su Roma. Per liberare Roma occorrerà aspettare ancora 9 lunghi mesi e un altro disastroso sbarco. Per percorrere i 54 km che dividono Salerno da Napoli gli Alleati impiegheranno 22 giorni ( si fanno in bicicletta in una ora e mezza) ma una immensità se si pensa che i tedeschi questa volta non erano disposti a perdere Napoli o almeno a consegnarla intatta col suo porto. Uno dei primi provvedimenti emessi dall'autorità militare tedesca fu la coscrizione obbligatoria per il lavoro, dopo il solito coprifuoco. Al provvedimento di lavoro obbligatorio si presentarono in 150 su 30.000 (stima) …. |
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Roosevelt: " Noi dobbiamo sottoporre la Germania e l'Italia ad un incessante e sempre crescente bombardamento aereo. Queste misure possono da sole provocare un rivolgimento interno o un crollo" (lettera di Roosevelt a Churchill, del 25 luglio 1941. - Doc. 67, pag. 151 - Loewenheim- Langley- Jonas, Roosevelt and Churchill). - "...deve essere nostro irrinunciabile programma un sempre maggior carico di bombe da sganciare sopra la Germania e l'Italia" (Ib. del 31 ottobre 1942 , doc. 180, pag. 325) - "Bombardare, bombardare, bombardare ...io non credo che ai tedeschi piaccia tale medicina e agli italiani ancor meno ...la furia della popolazione italiana può ora volgersi contro gli intrusi tedeschi.." (Ib. del 30 luglio 1943, doc. 246 . pag 358). "Stiamo per invadere e conquistare, col ferro e col fuoco, un Paese [l'Italia] ricco di opere d'arte. Ma voi non fatevi scrupoli e portate a casa la pelle: nessuna opera d'arte può valere quanto la vita di un soldato" |
Incominciando da domani, per mezzo di ronde militari, farò fermare gli inadempienti. Coloro che non presentandosi sono contravvenuti agli ordini pubblicati, saranno fucilati dalle ronde.
Il Comandante di Napoli Gli scontri in strada, fra truppe tedesche di presidio e ex militari italiani o gente armata sul momento, portarono dal 28 settembre al 1 ottobre1943 a ...... Le Quattro Giornate di Napoli
Ai popolani di
Napoli che nelle ..... giornate..., laceri, male armati e soli
d'Italia francamente pugnando nelle vie, dalle case contro le migliori
armate d'Europa tennero da sé lontano l'obbrobrio….
imposta da un imperatore tedesco e da un paggio italiano. |
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Gennaro
Capuozzo - Nato a Napoli nel 1932, caduto il 29 settembre 1943.
Medaglia d’Oro al V.M.
alla memoria. Apprendista commesso, fu senza dubbio il più giovane degli
insorti napoletani che parteciparono al combattimenti contro i tedeschi
nelle quattro giornate del settembre 1943. Dopo aver combattuto in via
Santa Teresa, fu ucciso da una granata mentre lanciava bombe a mano
contro i carri armati tedeschi dal terrazzino dell’istituto delle
Filippine. Dice la motivazione della medaglia |
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Napoli, 12 settembre 1943 Hans SCHOLL Comandante di Presidio 1. Con provvedimento immediato ho assunto da oggi il Comando assoluto con pieni poteri della città di Napoli e dintorni. |
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L'insurrezione che permise la liberazione della città, nacque come reazione ai rastrellamenti tedeschi (che riuscirono comunque ad internare 18.000 uomini *), all'ordine di sgombero di tutta l'area occidentale e alla sistematica distruzione di fabbriche e installazioni portuali. Oltre il significato strettamente politico ne ebbe anche uno militare. Militare perché impegnò per più giorni e costrinse alla resa le forze tedesche rinfrancate dallo "stop" di Salerno. La presenza antifascista fu numerosa e significativa. Valga per tutti l'esempio di Antonio Tarsia che assunse la direzione del quartiere Vomero costituendo il Fronte Unico Rivoluzionario con l’aiuto di un giovane ufficiale, Vincenzo Stimolo e di un pittore, Eduardo Pansini. | |
Si chiudono con la rivolta di Napoli anche le ultime bellissime scene di "Tutti a casa" con Alberto Sordi l'invasione |
Dal sito romacivica anpi
http://www.liceopansini.it/html/adolfo_pansini.htm la violenza
contro la popolazione - Terra Bruciata di Gabriella Gribaudi
http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=933
...Ma è da segnalare anche la presenza di soldati e soprattutto di ufficiali in cui l'odio antitedesco era rafforzato da un forte sentimento di lealismo al re e alla monarchia. Più difficile invece il discorso sul rapporto tra rivolta e strutture antifasciste organizzate. Ad esempio il Cln di Napoli non fu presente in quanto tale perché la proposta di costituirsi in organismo insurrezionale, con funzioni di governo provvisorio, fu accolta con scetticismo dai suoi componenti. Per 4 giorni, dal 28 settembre all'1 ottobre 1943, i napoletani (ma solo qualche centinaio) scelsero la lotta aperta costringendo le truppe tedesche alla fuga. Resistettero al nemico artisti, poeti, scrittori, e cantanti come Sergio Bruni (che fu ferito). Nel corso di queste giornate, anche gli ufficiali del regio esercito (spariti in un primo momento) e gli antifascisti si unirono ai sollevati e si misero alla loro testa. Mentre l'opera vandalica si estendeva ai vicoli circostanti, altri reparti tedeschi attaccavano le batterie contraeree italiane e la caserme dei carabinieri Pastrengo e Zanzur che furono sopraffatte. Particolarmente aspro fu il combattimento, impegnato dai tedeschi, contro il 21° Centro di avvistamento arroccato al Castel dell'Ovo. Gli artiglieri e i marinai italiani si difesero sino all'ultimo; i tedeschi furono costretti ad espugnare il forte con i carri armati. Tratti prigionieri gli ultimi difensori, otto marinai e soldati furono fucilati di fronte al palazzo dell'Ammiragliato |
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*Nasce con le deportazioni di Napoli il braccio italiano della "TODT" già operante negli altri paesi occupati. I tedeschi utilizzavano da anni mano d’opera italiana (pagandola e continueranno ad utilizzarla nel periodo della R.S.I.). Todt, nome che si sente spesso riecheggiare nelle storie di guerra, era morto il 15 febbraio '42 e il suo posto era stato preso da Albert Speer, Ministro degli armamenti e delle produzioni di Guerra dal 2 settembre del 43. Con le fabbriche vuote gli operai dovevano essere trovati ovunque, ma si preferivano specializzati. Era questo il programma schiavi che portò anche Speer sui banchi di Norimberga (Processo ai criminali nazisti). Il controllo della mano d’opera, noi diremmo l’ufficio personale, era però rimasto in mano a Fritz Sauckel (fedele nazista della prima ora), su incarico personale di Hitler dopo la morte di Todt. Tutti i piani convergevano nel programma dei 4 anni, che secondo loro li avrebbe portati fuori dalla guerra, vittoriosi !!. Speer continuò quindi ad essere responsabile della pianificazione di tutte le produzioni dalla impostazione (materie prime) allo sviluppo (tecnologia e ricerca). Lo sdoppiamento delle responsabilità nel programma schiavi fu quello che evitò a Speer la corda al collo. Fritz Sauckel, nato nel 1894, imputato dei capi d’accusa 1, 2, 3 e 4, fu invece condannato alla pena capitale per i capi d’accusa 3 e 4. Il 17 settembre 1943 Keitel emanò anche per l’Italia un ordine rigoroso (il primo) con cui i comandanti in capo delle truppe tedesche furono invitati a dare la caccia ai lavoratori. Keitel riteneva - accanto agli internati IMI (ex militari rastrellati) - di ottenerne un altro mezzo milione per l'industria. L’impossibilità di trasferirli tutti in Germania e di sorvegliarli, farà si che molti riescano a fuggire. |