Mario Vercellino

(1879 – 1961)

 

           

 

Carriera
Comandante 1° artiglieria da montagna
1934 - Comandante Divisione Superga
1935 - Comandante della Scuola di Guerra
1940 - Comandante I Corpo
1940 - Comandante 6a Armata
1940-1941Comandante 9a Armata in Grecia
1941 - Aiutante di campo del re
1941-1943 Comandante 4a Armata in Francia (Nizza) fino all'armistizo


Fidèles à la parole donnée, nous n’avons jamais manqué aux accords réciproques d’armistice.Dans le but d’empêcher que le sol de France ne puisse devenir un nouveau théâtre de guerre, à cause de débarquements de forces militaires anglo-américaines, nous occupons temporairement la zone démilitarisée. Pas un de Vous ne doit penser à d’intentions hostiles de notre côté.” C’est par la lecture de ce texte imprimé sur des tracts, lancés à partir d’un avion italien au-dessus de la ville, que les Niçois apprenaient que leur terre était désormais occupée par une armée étrangère et ennemie. C’était le 11 novembre 1942. Le texte portait la signature de son auteur : le général Vercellino, commandant la IVe armée.
La Francia meridionale (Vichy) dal novembre 1942 era presidiata oltre che dai tedeschi anche da truppe italiane: ciò in conseguenza del fatto che all'atto dello sbarco americano in Marocco, le sue truppe (coloniali) avevano fatto comunella con gli alleati. Le forze italiane erano inquadrate nella IV armata del Gen. Mario Vercellino a St Jean (Sospello), composta da
I CdA (a Grasse) raggruppamenti sciatori alpini, Gaf, 223 e 224a costiera
XV CdA 201ª Costiera - tra Mentone e Punta del Mesco (La Spezia)
XXII CdA a Hyeres 48ª Div. Fanteria "Taro" - Bormes (in movimento verso la frontiera italiana)
Guarnigione di Tolone (circa diecimila uomini tra Camicie Nere, Marò del San Marco
Comando Militare Torino 2ª Div.Celere "Emanuele Filiberto Testa di Ferro" - Venaria Reale (in movimento verso Cuneo e Torino)
Riserva d'armata 5ª Div. Alpina "Pusteria" - Grenoble (in movimento verso il Piemonte) e 7ª Div. Fanteria "Lupi di Toscana" (quasi interamente su treni per essere spostata a Roma) per un totale organico di 100.000 uomini circa. I movimenti in corso prendevano origine dalle disposizioni segrete in funzione armistizio.
Da roma civica anpi: La notizia dell’armistizio le colse però nel momento peggiore, in quanto alcune erano in fase di trasferimento per rientrare in Italia e altre si trovavano già oltre il confine. Al loro seguito marciava un notevole numero di famiglie ebree che cercava scampo alla cattura da parte nazista. Il generale Mario Vercellino, comandante della IV armata, aveva ricevuto la "Memoria 44" e sapeva di doversi opporre al transito dei tedeschi o a loro eventuali azioni di forza, e aveva dato gli ordini relativi. Ma le colonne motorizzate tedesche, occupando i valichi alpini, i porti, i nodi stradali e ferroviari precedevano sistematicamente le nostre unità in lenta marcia di ripiegamento a piedi. In quella disperata situazione l’ordine di Badoglio di opporsi contro chiunque, anche se giunto troppo tardi, provocò numerosi episodi di resistenza: a Grenoble, a Chambery, al Moncenisio, al Col di Tenda, alla Stazione di Nizza e a Mentone. Il 12 settembre il generale Vercellino per evitare rappresaglie o danno alla popolazione civile, proclamò lo scioglimento della sua armata. Il proclama lasciava in balia di se stessi decine di miglia di uomini. Per molti di questi si aprì la via del ritorno a casa attraverso i monti, per molti altri che si trovavano ancora in territorio francese si offrì invece l’opportunità di passare con la resistenza dei Maquis. Dopo l'8 Settembre, i fondi della IV° Armata furono portati via e difesi dal generale a capo dell'Intendenza, ovvero Raffaello Operti, e servirono in parte a finanziare la Resistenza piemontese. Molti militari in transito sulle montagne del cuneese andarono a costituire i primi nuclei armati partigiani portandovi la loro esperienza

 

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