GLI INVISIBILI DELLA RESISTENZA

I LINCOLNS, DONOVAN E MONTINI, TOMPKINS, GOFF

I LINCOLNS - (Veterans of Abraham Lincoln Brigade VALB)   Irving Goff
Brani tratti da un testo di Pietro Ramella
Il ritiro dei volontari delle Brigate Internazionali, deciso unilateralmente nell’ottobre 1938 dal Governo
repubblicano spagnolo, comportò, ove possibile, il loro ritorno ai rispettivi paesi di provenienza. Eccettuati che in pochi, negli altri stati i veterani furono soggetti a dure forme di repressione da parte delle autorità, che li accusarono di aver combattuto in un esercito straniero e, come in Svizzera e Finlandia, condannati a pene carcerarie. Anche la libera e democratica America non fu da meno, i reduci della Brigata Lincoln , i cosiddetti Lincolns, al loro arrivo al porto di New York trovarono ad attenderli “more cops than people”. I doganieri ritirarono loro i passaporti per violazione della legge sulla neutralità del 31 agosto 1935, mentre gli agenti della FBI presenti in massa li sottoposero a stringenti interrogatori, ma non contestarono loro, al momento, la violazione di una legge del 1818 che proibiva l’arruolamento di cittadini americani in eserciti stranieri.....
I Lincolns dovettero anche affrontare violente polemiche interne per gli sviluppi della situazione
internazionale specie in occasione della firma il 23 agosto 1939 del Patto di non aggressione tra l’Unione
Sovietica e la Germania nazista, contrasti che si riaccesero al momento dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. “Questa non è la nostra guerra, la guerra europea non è una guerra antifascista ma una guerra imperialista” per suffragare questa tesi i comunisti ricordavano l’ignavia verso la Repubblica spagnola della Società delle Nazioni e del Comitato di non intervento controllate appunto dagli stati coinvolti nel conflitto.
Erano contrari a queste tesi gli ebrei, in maggioranza comunisti, che denunciavano la persecuzione dei loro correligionari in Europa da parte dei nazisti, mentre i trotzkisti lo erano per avversione a Stalin responsabile delle atrocità compiute in Spagna nei confronti dei loro compagni e quanti non erano allineati alle tesi del Partito Comunista.....Un altro fatto che venne a turbare l’atmosfera attorno ai Lincolns fu il contenzioso che nacque tra l’associazione dei veterani ed Ernest Hemingway, scrittore che era stato molto vicino ai volontari americani e li aveva visitati più volte nel corso dei suoi tre viaggi in Spagna durante la guerra; i suoi detrattori sostenevano che queste visite erano motivate dal fatto che la cucina del battaglione era migliore di quella degli hotel spagnoli. Aveva sponsorizzato raccolte di fondi durante il conflitto ed al ritorno dei feriti pagato di tasca propria le loro cure. Il motivo del contendere fu il romanzo For Whom the Bell Tolls? ed il film che ne derivò. Il romanzo fu criticato anzitutto perché non faceva riferimento alla brigata ma ad un singolo americano, che si identificava in un Lincolns, Irving Goff, comandante di un reparto di guerriglieri che avevano operato dietro le linee nemiche, sabotando ferrovie e ponti, liberando prigionieri, eliminando o catturando ufficiali nemici di grado superiore. Per Hemingway l’americano Robert Jordan è un eroe romantico venuto a combattere in Spagna per puro idealismo che si assoggetta alla disciplina comunista perché il fine di tutto era vincere. Affrontando criticamente la strategia militare della Repubblica, descrive la leadership comunista come brutale, dura e opportunistica mentre Jordan compie il suo dovere fino all’estremo sacrificio della vita, la burocrazia militare lancia un’offensiva che sa destinata a fallire, in ciò Hemingway vede le cause del collasso della Repubblica. Il libro non piacque ai Lincolns, non solo perché criticava la leadership comunista ma perché sottintendeva che i volontari americani erano andati in Spagna per scopi ambigui ed avventuristici. “Ciò che emerge dal vostro libro, scrissero in una lettera aperta al romanziere, è un quadro così drasticamente distorto e mutilato da denigrare la causa per la quale noi abbiamo combattuto, che la maggioranza dei popoli democratici sostennero, e che voi stesso avete onorevolmente sostenuto sia con i vostri scritti che con il vostro personale impegno”. Elencando tutta una serie di particolari i Lincolns accusarono Hemingway di aver descritto con morbosità le atrocità della parte repubblicana; di aver usato i nomi reali di André Marty, l’organizzatore delle Brigate Internazionali, descritto come un pazzo assetato di sangue....
L’occasione per una nuova manifestazione pubblica fu la stipula l’11 marzo 1941 del Land-Lease Act che concedeva agli alleati di ottenere aiuti senza limitazioni strategiche o militari e con termini di pagamento a lungo termine. Diversi di loro però erano contrari a questa politica di neutralità soprattutto per l’atteggiamento anti-sovietico della Germania nazista, malgrado il patto di non aggressione. Alcuni veterani in aperto contrasto con il Partito Comunista si arruolarono nell’US Army, ebbero una reprimenda, ma non vennero espulsi. In quel periodo, Milton Wolff fu convocato da William Donovan, consigliere per gli affari europei del Presidente Roosevelt, che lo mise in contatto con due ufficiali inglesi dell’Intelligence Service. Essi dissero a Wolff che volevano reclutare degli elementi provenienti da Grecia, Jugoslavia, ed Ungheria per inviarli in questi paesi ad appoggiare i movimenti di resistenza e pertanto chiedevano se tra i veterani della Lincoln non c’erano uomini disposti ad arruolarsi. Wolff prese tempo perché doveva avere il benestare dei vertici del Partito, che con suo stupore ottenne, malgrado la politica ufficiale fosse contro la partecipazione americana alla guerra. Contattò allora sei compagni che avevano combattuto nelle file della guerriglia in Spagna, tra cui Irving Goff....
 

Irving Goff figlio di ebrei emigrati da Odessa nel 1900 crebbe nelle strade di Brooklyn e Long Island. Atleta, oggi diremmo palestrato nel senso originale, lavorava come acrobata e ballerino prima di iscriversi al Partito Comunista Americano. Goff arriva quindi in Spagna nel 1937 dove si unisce alla Brigate internazionali in qualità di autista. A fine anno decise di sposare una guerra diversa e si offrì per missioni pericolose dietro le linee nemiche. Divenne pratico di esplosivi, sotto la guida di un russo, nel far saltare ponti e strade:

ricordava "I froze up; my mind went blank. A second or two at most, but it felt like two hours... Your mind tells you... you're in a dangerous position; you're encircled by the enemy, and that was an overwhelming impact on your nervous system”.

Il suo capolavoro il ponte di Albarracin da cui Hemingway trasse il racconto per il romanzo”per chi suona la campana” “For Whom the Bell Tolls”. Goff letto il romanzo qualche anno dopo si arrabbiò molto non ritenendolo attinente. Goff prese parte anche alla battaglia di Teruel e nel maggio del 1938 in una operazione anfibia (Carchuna) dove nell’omonimo carcere fortezza erano detenuti 300 partigiani. A settembre con lo sbandamento dei repubblicani i lincoln vennero ritirati dal fronte e ritornarono in America. Goff comunque continuò la sua campagna antifranchista. Nel 1941 venne avvicinato da Milton Wolff, suo ex comandante per entrare nei primi reparti dell’OSS addestrati in Inghilterra.
On Goff's advice, Wolff invited other Lincoln veterans to participate in the group, including William Aalto, Milton Felsen, Mike Jiminez, Vince Lossowski and Alfred Tanz. After the attack on Pearl Harbor, the OSS leader General William Donovan turned the project into a wholly American operation. In 1942, Goff was transferred to North Africa, where he was put in charge of training Spanish recruits to operate behind German lines. Here, he was promoted by Donovan to second lieutenant.

Goff ha quindi raggiunto il nord africa dietro lo sbarco americano e si prepara per sbarcare sul continente europeo per operare dietro le linee nemiche. Gli eventi si susseguono velocemente e nel settembre 1943 gli alleati sono già a Napoli con le loro organizzazioni. Per le sue esperienze sia militari che politiche venne indicato come ufficiale (Tenente) di collegamento col Partito comunista e “sbarcato” oltre le linee con le sue azioni riferite principalmente a dotare di ricetrasmittenti i comandi (30 radio). Gli operatori dovevano anche occuparsi di dare notizie meteorologiche ristrette locali per i caccia e gli aviolanci. Da quel momento i tedeschi non furono più un segreto per lui.
With multiple teams behind German lines, he could count on fourteen separate radio reports every day. "We had guerrillas operating on every highway, every railroad, every German convoy. We had identifications, the material in every car on every highway reported through the network of radios".
Dopo la guerra diresse la sezione del PC a New Orleans favorendo e spronando i neri ad andare a votare. Goff morirà nel 1989 a Los Angeles. E’ sepolto all’Arlington National Cemetery.

 

 

Partigiano "Cateta" Castellarano:

 "Vede Don Alberto

i nostri nemici non

sono più i tedeschi,

ne i fascisti che sono

alle corde. I nostri

nemici sono i ricchi,

i proprietari terrieri.

Noi lottiamo e

combattiamo contro

i signori, contro i preti"


 

Con l’inizio della battaglia d’Italia i Lincolns vennero trasferiti a Napoli dove aveva sede il comando dell’OSS (Office of Strategic Services). Goff , posto a capo della Compagnia D, grazie al credito che poteva vantare come riconosciuto valoroso combattente nelle file repubblicane in Spagna entrò facilmente in contattato con il Partito Comunista Italiano con cui concordò che in cambio della segnalazione di nominativi da istruire e mandare al Nord dietro le linee nemiche, i comunisti avrebbero potuto usare la stessa rete per trasmettere messaggi alle loro formazioni partigiane (Op. Appomatox). La compagnia D chiamata scherzosamente “chain Goff o communist desk” iniziò ad istruire agenti che poi erano paracadutati nell’Italia del Centro-Nord, agenti che trasmisero utili informazioni al comando americano, in particolare su dislocazione, consistenza e movimenti delle truppe tedesche. La Compagna D doveva inoltre sovraintendere al traffico di messaggi da e per l’Italia occupata, compresi naturalmente quelli di pertinenza dei comunisti. Questo rapporto privilegiato mise in allarme i servizi di sicurezza dell’esercito americano, che ignorando di proposito gli accordi intercorsi ed approvati a suo tempo dal comando di reggimento, misero sotto inchiesta i sei e chiesero il loro rimpatrio.
Donovan tentò in tutti i modi di difendere i suoi giurando sulla loro lealtà, comprendendo che la questione non era politica ma piuttosto un regolamento di conti con servizi che egli con la sua iniziativa aveva scavalcati e superati in fatto di informazioni fornite, Tutto fu inutile, la pregiudiziale comunista ebbe il sopravvento ed i Lincolns vennero rimpatriati e nel luglio 1945 congedati. Secondo Peter Carrol furono non meno di 425 i Lincolns arruolati nelle forze armate americane, mentre un centinaio servì nella marina mercantile, di cui 70 caddero sui diversi fronti....
La riconoscenza nei confronti dei veterans andò scemando e nel 1947 La VALB fu catalogata dal Dipartimento degli Interni tra le organizzazioni di dubbia lealtà verso la nazione. ed in base al Taft-Hartley Act fu imposto ai responsabili di consegnare alle autorità l’elenco degli iscritti, i documenti contabili e la corrispondenza. Con la guerra di Corea, i Rosenberg e il Maccartismo tutto venne cancellato. ...Il 14 ottobre 1998 a Seattle nei giardini dell’Università dello Stato di Washington è stato inaugurato un monumento dove un pugno chiuso spicca tra le parole ai “Voluntarios Internacionales de la Libertad”, di seguito il saluto della Pasionaria “Voi siete la storia, voi siete la leggenda”, la storia delle Brigate Internazionali: “40.000 volontari internazionali vennero a difendere la Repubblica Spagnola, quando Franco, Hitler e Mussolini l’attaccarono. Fra loro vi furono circa 3.000 giovani americani, la Abraham Lincoln Brigade, ed oltre la metà di loro è sepolta in terra di Spagna. Undici studenti di questa Università di Washington parteciparono allo storico conflitto”.
  Donovan e Montini

William Joseph Donovan (January 1, 1883 – February 8, 1959) was a United States soldier, lawyer and intelligence officer, best remembered as the wartime head of the Office of Strategic Services (OSS). He is also known as the "Father of American Intelligence" and the "Father of Central Intelligence (padre della CIA)

Nel 1940/41 Donovan era in Inghilterra per testare la possibilità che la stessa resistesse agli attacchi nazisti finché gli Usa non fossero pronti o avessero l'occasione per entrare in guerra. Fu colpito dal loro servizio segreto (SOE) e dalla organizzazione dei commandos in operazioni coperte. Ritornato in patria ne propugnò uno similare che sarà peraltro addestrato all'inizio dagli Inglesi. Donovan compare in Italia dopo che la sua organizzazione vi opera ormai da mesi, quando a città eterna liberata ha un colloquio con Mons. Montini e Pio XII su cosa può fare la chiesa, con la capillare presenza, per l'esercito americano di qua e di la delle linee. L'ambasciatore americano in Vaticano Myron Taylor, l' ex presidente della United Steel, e il vice Harold Tittman gli hanno segnalato che Montini non è solo il consulente particolare di Pio XII, ma è anche amico di Alcide De Gasperi e del delfino Giulio Andreotti. Montini offrirà all' Oss un «servizio di informazioni riservate» della Chiesa tra le due Italie, atte però a impostare la strategia di contenimento del Pci da Roma a Milano.
In un rapporto del 6 ottobre del ' 44, Vincent Scamporino, capo del Si (Secret Intelligence) dell' Oss, scrive di Montini, definendolo «uomo di fiducia» di Pio XII: «Montini è figlio di un deputato di Brescia del Partito popolare, oggi Democrazia cristiana, da sempre antifascista e anticomunista». E aggiunge che mentre Morlion e i gesuiti, gli altri informatori di Donovan, vorrebbero in Italia un regime franchista, Montini si oppone. Alla fine della guerra, il presidente Truman sciolse l'Oss: Donovan tornò alla professione di avvocato.
Ambasciatore in Thailandia nel 1953, è scomparso nel ' 59.

Peter Tompkins    
Peter Tompkins (Athens, 29 aprile 1919 – Shepherdstown, 24 gennaio 2007) è stato un agente segreto, giornalista e scrittore statunitense. Nel 1944 ebbe un ruolo di particolare importanza durante l'occupazione nazista dell'Italia (da wikipedia).
Una guerra segreta che aveva come substrato il contrasto all’interno dell’OSS Statunitense fra il puritanesimo, e quindi l’intransigenza antifascista e antinazista, e la spregiudicatezza e il pragmatismo, legati alle esigenze politico-militari che comprendevano il principio del massimo risultato con il minimo sforzo, vale a dire ridurre al minimo le perdite umane, impedire la distruzione dell’apparato industriale italiano e soprattutto un’insurrezione guidata dai comunisti nelle zone fino a quel momento sotto controllo delle truppe tedesche e del governo fascista. Una simile situazione era connaturata con la nascita dell’OSS.
Scrive Aga Rossi e Smith: “ Gli uomini che si insediarono nei più importanti uffici amministrativi dell’ente erano, come Donovan e i suoi amici David Bruce e Allen Dulles, avvocati di grandi corporation, dirigenti del mondo degli affari e banchieri. Conservatori e tutti d’un pezzo, spesso repubblicani provenienti dalle più ricche famiglie del paese, erano uomini la cui presenza nei circoli ufficiali di Washington era rassicurante e che d’altra parte non erano sentiti come una minaccia dall’alto comando militare. Ma a livello operativo, Donovan scelse i suoi agenti con scarso riguardo alla posizione sociale o le convinzioni ideologiche. Singoli individui vennero selezionati per entrare nell’OSS in quanto sembravano ‘temerari ma con prudenza’ e promettevano di possedere una ‘audacia non priva di autodisciplina’, se ‘addestrati a prendere iniziative operative’. Di conseguenza, uomini di tutti i livelli sociali e di tutte le persuasioni politiche servirono l’OSS come agenti informatori o come ufficiali di collegamento con i vari movimenti di resistenza d’Europa e d’Asia.”
  Capitano Italo Americano Alessandro Cagiati (Oss): Visita a Roma di due emissari del Cln di Parma 28 novembre 1944.
Il capitano Pianzola (Esercito italiano) e don Anelli (parroco di Ostia parmense) hanno attraversato la Linea Gotica per conto del Cln di Parma e del Comando unico (quartier generale della zona di Parma), entità in contatto con noi tramite “Radio Renata”. Sabato mattina (25 novembre), don Anelli e io siamo stati ricevuti da
monsignor Montini, il prelato della Segreteria di Stato considerato più vicino al papa. Durante l’incontro, Montini ha rivolto a don Anelli una serie di domande sulla Resistenza nell’Italia settentrionale, in particolare sul ruolo svolto dalla Chiesa e dalla Democrazia cristiana. Montini ha poi espresso il desiderio di rafforzare i legami con le autorità ecclesiastiche al Nord (che potrebbero assistere gli Alleati da un punto di vista operativo), dando l’impressione, confermata anche da altre fonti, che la Santa Sede non ripone molta fiducia nel movimento partigiano. Questo, infatti, è dominato da elementi rivoluzionari e anticlericali. Il Vaticano è fortemente allarmato dalla possibilità che l’Italia diventi “rossa”.

Ed ecco che “uomini dell’OSS che erano conservatori liberali e comunisti lavorarono per assistere i gruppi partigiani e per combattere il nemico, contemporaneamente bisticciando spesso fra di loro”. Uno di questi uomini era Peter Tompkins, giovane e idealista che nel suo libro scrive: "Mi ero arruolato come volontario nell'OSS per una ragione semplice e del tutto politica: era necessario sconfiggere il nazifascismo, che, come democratici americani, aborrivamo per la sua ideologia. Il nostro intento era di aiutare a ristabilire in Italia e in Europa sistemi di governo democratici. Il Re e Badoglio con i loro dipendenti del SIM (ultimo servizio segreto monarchico), volevano al contrario mantenere una forma di governo simile a quello che avevano favorito e lasciato fiorire per vent'anni: lo stato fascista di Mussolini, ma senza Mussolini e i suoi fedeli ministri. In questo furono sostenuti da Churchill con l'apparente motivazione di un utile anticomunismo".

Proposta a Badoglio una nuyova organizzazione segreta, che rifiutò per favorire eventualmente il ritorno del Sim, Craveri e Tompkins dovettero accontentarsi dell'ORI, appendice dell'OSS, formata da volontari italiani in grado di operare anche autonomamente ma sempre sotto controllo OSS, con comandi talvolta autonomi od inseriti in missioni statunitensi. Il suo ridispiegamento (Tompkins aveva vissuto in Italia da giovane e conosceva perfettamente l'Italiano) operativo in Italia avvenne in coincidenza dello sbarco di Anzio nel gennaio del ‘44. Svolse la sua attività soprattutto con la collaborazione dell’organizzazione militare partigiana socialista, avvalendosi del futuro ambasciatore Francesco Malfatti di Montetretto e del ten. Maurizio Giglio (muore alle fosse ardeatine assieme ad altri 14 collaboratori). Grazie a Malfatti fu possibile costituire una rete informativa segreta per la raccolta di informazioni formata da una sessantina di uomini che, ventiquattro ore ventiquattro, sorvegliavano i movimenti delle truppe tedesche in entrata e in uscita da Roma, sulle vie consolari. Gli invisibili partigiani che ora stanno venendo alla luce. Accuserà nel dopoguerra l'OSS (oltre di aver arruolato mafiosi) di combattere il fascismo ma di tenergli una porta aperta col salvataggio di Junio Valerio Borghese oppure del generale delle SS Wolff ed altri nazisti. Da questa costola si dice nascerà Gladio.

  Nara scheda biografica di J.V. Borghese del 27 gennaio 1945 a firma di Carlo Resio, l’agente del Sis che partecipa al trasferimento segreto del principe Borghese da Milano a Roma, il 10 maggio dello stesso anno. Cfr. Nara, rg. 226, s. 108A, b. 206, f. jrx-1945.

In una nota del 2 aprile del 1945 (manca la collocazione), l’Oss segnala che “dopo un litigio tra Mussolini e il principe  Borghese, litigio causato dall’ordine di Fernando Mezzasoma di chiudere il giornale della X Mas (Decima Mas), i rapporti tra quest’ultima e il governo repubblicano sono peggiorati. […] La fonte riferisce inoltre che un ufficiale della X Mas ha rivelato che il principe Borghese inizierà presto negoziati con il governo del Luogotenente (il principe Umberto, ndr) per il passaggio della X Mas al movimento partigiano. Parlando con alcuni suoi amici, il principe ha affermato: ‘Rimanere nella X Mas è, al momento, la migliore assicurazione per il futuro’.”

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