ALPHONSE JUIN  

 

 

 

Goumiers

 

Clark

   

Alphonse Juin nasce a Bona in Algeria il 16 dicembre 1888. Figlio di un gendarme, al termine degli studi superiori accede alla accademia di Saint-Cyr (1910). Comanda al primo incarico truppe coloniali prima di essere richiamato in Patria nel 14 al comando dei Tabors. In seguito a ferita perde l’uso del braccio destro. Ritorna in Marocco per la convalescenza e per ottenere il comando di un reparto operativo. Gli viene assegnata una compagnia di mitraglieri fino al suo incarico di Stato Maggiore alla 153° divisione di fanteria (1918) . Nel dopoguerra insegna alla accademia prima di riavere un comando sul Rif (montagne del Marocco) nella pacificazione di una rivolta interna. Promosso Colonnello insegna tattica alla scuola di guerra e ritorna in colonia col grado di Capo di Stato Maggiore Generale e generale nell’armata d’africa nel 1938. Nel 1940 all’atto dell’attacco tedesco è in Francia con la 15° divisione a coprire il settore di Dunkerque. Fatto prigioniero viene subito rilasciato su richiesta personale di Petain ai tedeschi. Messo a capo dell’armata coloniale di Vichy si arrenderà subito agli americani nel novembre 1942 e passerà a combattere le forze dell’asse in Tunisia. De Gaulle lo mette quindi a capo del corpo francese in Italia e sua sarà l’idea per battere i tedeschi asserragliati a Montecassino*. Nominato capo di stato maggiore della difesa nazionale dal 45 al 47 svolge anche le funzioni di ispettore e dal 1951 di comandante Nato per il centro Europa. Nominato Maresciallo di Francia, Alphonse Juin si mostra ostile alla politica di De Gaulle, ma si rifiuta anche di sostenere il Putsch dei generali. 
Le maréchal Juin réunissait toutes les qualités à la fois d’homme de terrain et de stratège. Il était l’un des seuls officiers généraux à tutoyer le général de Gaulle, dont il était camarade de promotion. Leurs rapports étaient néanmoins distants. Comme il avait demandé un jour à ce dernier de lui dédicacer sa photographie, de Gaulle s’exécuta en inscrivant au bas du portrait :"Au maréchal Juin, qui soit saisir la victoire quand elle se présentait" Mort le 27 janvier 1967.

"He was one of the finest soldiers", General Mark Clark "Meantime, the French forces had crossed the Garigliano (River) and moved forward into the mountainous terrain lying south of the Liri River. It was not easy. As always, the German veterans reacted strongly and there was bitter fighting. The French surprised the enemy and quickly seized key terrain including Mounts Faito Cerasola and high ground near Castelforte. The 1st Motorized Division helped the 2nd Moroccan division take key Mount Girofano and then advanced rapidly north to S. Apollinare and S. Ambrogio. In spite of the stiffening enemy resistance, the 2nd Moroccan Division penetrated the Gustave Line in less than two day’s fighting. 
"The next 48 hours on the French front were decisive.The knife-wielding Goumiers swarmed over the hills, particularly at night, and General Juin’s entire force showed an aggressiveness hour after hour that the Germans could not withstand. Cerasola, San Giogrio, Mt. D’Oro, Ausonia and Esperia were seized in one of the most brilliant and daring advances of the war in Italy, and by May 16 the French Expeditionary Corps had thrust forward some ten miles on their left flank to Mount Revole, with the remainder of their front slanting back somewhat to keep contact with the British 8th Army. "For this performance, which was to be a key to the success of the entire drive on Rome, I shall always be a grateful admirer of General Juin and his magnificent FEC." http://www.larchivio.org/xoom/deputati.htm  
  *All'alba del giorno scelto per l'attacco, il 14 maggio 1944, il generale Alphonse Juin inviò ai soldati marocchini della IIa divisione di fanteria (gen. Dody) e della IVa divisione da montagna (gen. Guillaume) il seguente proclama: 
«Soldati! Questa volta non è solo la libertà delle vostre terre (colonia francese, ma la liberazione non funzionava così con un proclama) che vi offro se vincerete questa battaglia. Alle spalle del nemico vi sono donne, case, c'è un vino tra i migliori del mondo, c'è dell'oro. Tutto ciò sarà vostro se vincerete. Dovrete uccidere i tedeschi fino all'ultimo uomo e passare ad ogni costo. Quello che vi ho detto e promesso mantengo. Per cinquanta ore sarete i padroni assoluti di ciò che troverete al di là del nemico. Nessuno vi punirà per ciò che farete, nessuno vi chiederà conto di ciò che prenderete».

Nei giorni che seguirono fino alla caduta di Esperia (il 17 maggio) 7.000 "goumiers" sopravvissuti (erano partiti all'attacco in 12.000) devastarono, rubarono, razziarono, uccisero, violentarono. Circa 3.500 donne, di età compresa tra gli 8 e gli 85 anni, vennero stuprate. Vennero sodomizzati circa 800 uomini, tra cui anche un prete, don Alberto Terrilli, parroco di Santa Maria di Esperia, che morì due giorno dopo a causa delle sevizie. Molti uomini che tentarono di proteggere le loro donne vennero impalati. In una relazione degli anni '50 si legge: «circa 2.000 donne oltraggiate, di cui il 20 % affette da sifilide, il 90 % da blenorragia; molti i figli nati dalle unioni forzose - Il 40% degli uomini contagiati dalle mogli, l'81% dei fabbricati distrutto, sottratto il 90 % del bestiame, gioielli, abiti e denaro» 

Alberto Moravia ci scrisse un libro e Vittorio De Sica ne ricavò un film, La Ciociara, con Sofia Loren, primo premio a Cannes e Oscar, dove si mostra lo stupro delle due protagoniste, madre e figlia. Dopo più di cinquant'anni si torna a parlare di «marocchinate». Con questo brutto termine vengono indicate quelle donne, ma anche bambini di entrambi i sessi, uomini, religiosi e in qualche caso animali, vittime delle violenze dei soldati marocchini del Corps expeditionnaire francais (Cef), comandati dal generale Juin. 
Se sulla verità dei fatti ci sono le prove sul vero testo del proclama di Juin si avanzano ancora dubbi. Del resto era gente che si capiva già con una occhiata. 

But the first 4 documented rapes, made by Marroquins of the 573th company, happened on 11 Dec. 1943 (before the fall of Cassino). Because of the lust of those troops, de Gaulle pushed for arrival of more North African prostitutes, but only 171 arrived. 
I primi 4 stupri documentati ad opera della 573a compagnia marocchina risalgono all’11 dicembre 1943, a sbarco avvenuto e prima della caduta di Montecassino. De Gaulle aveva cercato di far arrivare prostitute dal Nord Africa, ma ne arrivarono solo 171. 

 Una scheda del film n. 12 è visibile al link http://digilander.libero.it/freetime1836/cinema/indicecinema.htm

Vittorio De Sica ne ricavò un film, La Ciociara, con Sofia Loren, primo premio a Cannes e Oscar,

**(non è vero uno solo venne giustiziato per questi reati, il cronista li confonde con gli altri reati militari soggetti alla pena capitale). Tale stato di cose, alla vigilia della presa di Roma indusse il vaticano a chiedere agli alleati di far entrare in Roma solo truppe cristiane. 

  But the worst crimes (plunder, murders, thousands rapes, even of men!) happened in the days following the fall of Cassino. The number of rapes is in the order of the thousands, from a maximum (probably excessive) of 60,000 to a minumum of about 10,000. Among the murders, one of the most horrible was that of don Alberto Terrilli, priest of Santa Maria di Esperia, who died after having been beaten and sodomized for hours. The French officers, and of course the Anglo-Americans, were apalled by the behaivour of their soldiers, but often they didn't have the power (or the will) to stop them. Nevertheless, by 1945, 360 North Africans were put on trial by the French, and some ** were sentenced to death. To this number we have to add those executed shortly after they were discovered (for example 15 North Africans on 26 June 1944 

Resti dell'abbazia di Montecassino                      vecchia stampa di Montecassino

Art. 76 del trattato di pace
L'Italia rinuncia, a nome del Governo Italiano e dei cittadini italiani, a far valere contro le Potenze Alleate ed Associate ogni reclamo di qualsiasi natura che risulti direttamente dalla guerra o da misure prese in seguito all'esistenza dello stato di guerra in Europa dopo il I° settembre 1939  (questo mise la pietra fine ad ogni giustizia, chiuse tutto)

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