CARLO GELOSO            

Carlo Geloso è nato a Palermo il 20 agosto 1879. Entra alla scuola d'artiglieria e partecipa al conflitto libico e alla Grande Guerra col grado di Maggiore. Promosso colonnello nel 1926, comanda l’artiglieria del III C.d.A (1931) poi con la promozione a generale la divisione Granatieri.

Ricopre anche cariche di capo di S.M. d'armata. Al termine del conflitto Etiopico viene nominato Governatore dei Galla Sidama (1936-38). E’ stato comandante superiore in Albania dal '39 al '40 e comandante dell’11a armata nel conflitto con la Grecia di cui diventa anche Governatore militare.

Il generale Carlo Geloso era stato sostituito da Visconti Prasca perché non andava d’accordo ne con Jacomoni ne con gli albanesi (anche se per ironia della sorte sarà proprio Geloso ad occupare la Grecia da Governatore). Era un uomo molto fiero della sua prestanza fisica che contrapponeva all’aspetto mediocre che avevano Soddu e Roatta. Geloso a Roma studiò il primo piano di invasione della Grecia che prevedeva l’impiego di 11 divisioni oltre a due reggimenti di cavalleria e uno di granatieri. Cinque divisioni da impiegarsi nell’attacco in Epiro, una per occupare Corfù, due per la zona di Coriza e tre alla frontiera con la Jugoslavia. Da questi studi nacque un piano d’azione che fu denominato Emergenza o Esigenza G che ridimensionava le unità previste da Geloso a 8 divisioni !!! più alcuni reparti autonomi. Questo piano sconclusionato fu approvato nonostante che lentamente tutti i presupposti che lo potevano rendere attuabile fossero caduti. Nella primavera del 1941 non ne basteranno 30 !!!!! di divisioni.
Viene arrestato prima dai tedeschi poi dai sovietici nel 1946. Morirà a Roma il 25 luglio 1957. 

Il suo nome viene inserito con quelli di altri per crimini commessi in Etiopia, ma non se ne fece nulla. In una clausola del Trattato di pace era stato indicato come, tra Italia ed Etiopia, vi fosse stato un ininterrotto stato di guerra dal 3 ottobre 1935 al 10 febbraio 1947 !!! . Stabiliti così nuovi “confini” ai crimini, nel maggio 1948 il governo etiope poté inviare alla Commissione delle Nazioni Unite una lista indicante i nomi di 10 presunti criminali di guerra. Il 23 novembre 1948 l’Etiopia chiedeva ai governi del Regno Unito, della Francia, dell’Urss e degli Usa di informare il governo italiano che, in base all’articolo 45 del trattato, era tenuto a consegnare le soprannominate persone accusate “di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità”. Il governo inglese, ritenendo “inopportuna” tale pretesa (presumibilmente giudicando con il metro tipico d'una potenza coloniale) da parte di un Paese sino a ieri colonizzato di processare anche quel Badoglio che era stato un fondamentale interlocutore degli Alleati, ammonì l’ambasciatore Abebe Retta di non perseverare in simili iniziative. Come ultimo atto d’accusa, il Governo etiope diffuse una pubblicazione di 69 pagine, edita dal Ministero della Giustizia, intitolata Libro Verde. Nel testo erano raccolte le “prove documentarie costituite da telegrammi e messaggi contenenti le direttive impartite dai capi del governo italiano circa la loro politica di terrorismo, assassinio, uso di gas ecc., che costituiscono i loro crimini di guerra ed i loro crimini contro l’umanità”. Per quando riguarda Francia, Stati Uniti e Gran Bretagna, l’Italia riuscì ad ottenere la loro rinuncia all’applicazione dell’articolo 45. Gli americani, il 14 agosto 1947, si erano pronunciati in tal senso precisando che, dopo aver concluso i processi in corso presso i tribunali americani in Italia, acconsentiva a che i restanti fossero celebrati dalla magistratura italiana. I governi di Londra e di Parigi si dimostrarono disponibili a rinunciavi “a condizione però che il governo italiano desse una prova concreta della sua buona volontà, iniziando subito i processi contro i maggiori responsabili di crimini di guerra e condannandoli”. Il Ministero degli Esteri italiano rassicurò le autorità dei due paesi che questi sarebbero stati sottoposti a giudizio. la conclusione come sappiamo fu quella dell'Armadio girato.

Sue opere
La 65ª divisione (15 luglio - 31 ottobre 1917) Roma: Tip. Regionale, SM 1934
Le battaglie di Gorizia e della Bainsizza  - Roma Tip. Del Littorio 1928
La campagna Austro-Serba del 1914 - Roma: Tip. Regionale, SME 1948
 


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