I
S.A.S ITALIANI
del F.(Folgore)Recce Squadron
1a parte
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A half-Italian
officer attached to 1st Canadian Division, found eight (8) parachutists
of the Italian Folgore! Division in the mountains in Calabria. In the
confusion following the Italian armistice, they had been left to their
own devices. The men resented their treatment by the Germans, despised
the corrupt fascist authorities and were disgusted at the poor
leadership in their own army. They had sub-machine guns and two trucks,
and declared themselves ready to fight the Germans. "Isolani found the
staff at HQ Eighth Army "cheerfully and refreshingly unconcerned with
the political implications of co-belligerence", and persuaded them to
integrate the group into 13th Corps.
Un ufficiale
d’origine italiana, distaccato alla 1a divisione canadese, ha trovato
otto (8) paracadutisti della Divisione Folgore (Nembo) sulle montagne
Calabresi. Nella confusione seguita all'armistizio si erano allontanati
dal loro dispositivo di difesa. Gli uomini al primo impatto erano
risentiti della mancata collaborazione dei tedeschi e dello stato in cui
versava il loro esercito dopo la caduta del regime fascista. Rifocillatili Kym Isolani
(a sx profilo) li ha poi condotti al comando dell'VIII armata alleata
e li ha convinti, indipendentemente dagli accordi armistiziali di
cobelligeranza e indifferente alle eventuali implicazioni politiche, ad
entrare negli esploratori del XIII Corpo Inglese. |
Questo è
quanto riferito dal rapporto di Kym Isolani ufficiale inglese
dell’Intelligence al primo contatto con gli uomini
del Cap. Gay e da qui parte il nostro racconto di quei momenti cruciali
seguenti all'8/9 |
Piano di Zillastro (metri
1.053 Reggio Calabria) |
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L'8 settembre 1943, sullo Zìllastro, l'VIII battaglione paracadutisti del
185° reggimento della Nembo (184a Divisione, il resto era in Sardegna) si scontrò con i reggimenti
canadesi "Nova Scotia" ed "Edmonton". La Nembo, la penultima divisione
parà allestita, non aveva avuto un impiego sui teatri bellici europei per
la necessità di difendere il territorio italiano già minacciato. Non era
possibile, per diversi motivi a quella data, impiegare grandi unità di
soldati italiani fuori dai confini. La Nembo affronta quindi il suo primo
ciclo operativo alla frontiera giuliana contro le bande partigiane
jugoslave, poi in Sicilia e Calabria (alle dipendenze della 211a Divisione
(il XXXI Cda comprendeva le Divisioni Costiere 211a, 212a, 214° e 227 e la
divisione Mantova), dislocandosi inizialmente nella zona di Melito di
Porto Salvo e successivamente tra Cittanova, Piani di Milea (III btg.) e
S. Cristina d'Aspromonte (XI btg). La stessa strada che fece Garibaldi nel
1862. Mentre il III btg quasi al completo (ad esclusione di 20 elementi
dell’8° compagnia del cap. Gay) si unisce a unità tedesche in ritirata
(Il Cap. Sala del III btg. alle ore 22 del 9 settembre lasciava al suo
superiore, Magg. Massimino, questo messaggio: “…il nemico non deve avere
le nostre Armi e noi le portiamo in salvo perché alla Patria possono
ancora servire e la nostra fede e la nostra vita anche. “Per l’onore
d’Italia.” |
Casimir Peter Hugh Tomasi Isolani was born on
September 2 1917 in the Anglo-American Hospital near Milan. His father,
Count Umberto Isolani, an Italian infantry officer, had met his mother, an
Englishwoman, in the course of her nursing duties at the front. She was
determined that her son should not become indoctrinated by the fascists. "Young
Casimir, or Kym as he was known, was educated at Aldenham before going to
Clare College, Cambridge, where he took a First in Modern and Medieval
Languages. "At the outbreak of war, Isolani joined the Royal Artillery and
was appointed ADC to the brigadier commanding Admiralty Pier, Dover, who
put his name forward for intelligence work. Isolani was posted to the War
Intelligence Course at Matlock, Derbyshire, where he was trained in
intelligence-gathering, interrogation, air photography and captured
documents before being attached to HQ 11th Battalion Staffordshire
Regiment at Tiverton, Devon. The CO had some difficulty in defining
Isolani's duties and arranged for him to be billeted in a country house
and to take part in intelligence exercises. Isolani moved to 36 PoW Camp,
near Aylesbury, Buckinghamshire, as an interpreter. In 1943, he was
attached to HQ Combined Operations to gather information in advance of the
Allied landings in Sicily before being promoted captain and posted to 1st
Canadian Division. He was given the name of "Arnold" because he had been
an Italian subject until 1938, and risked being shot if he was captured.
In July 1943, he took part in a landing near Pachino, Sicily. His landing
craft got stuck on the sandbanks but the defences were lightly manned and
there were few casualties. Isolani was ordered to reconnoitre the fishing
port nearby. Returning by dinghy to his motor launch he came under heavy
machine-gun fire. Ten days later, near Piazza Armerina, he was run over by
a Canadian carrier which was trying to avoid an enemy air attack. His
ankles were crushed and he was evacuated to a hospital in Tripoli. In
1944, Isolani entered Rome with S Force, a group formed to take over and
run the media. He worked for the Psychological Warfare Branch and was put
in charge of “Italia Combatte”, which broadcast to the partisans in
northern Italy. He transmitted instructions for sabotage operations and
also for the killing of notorious SS officers.
continua sotto |
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L’ultima frase, riportata poi su una fascia nera cucita sulla
manica dei Suoi ragazzi, assurgerà poi a simbolo collettivo di fede per
tutte le FF.AA. della R.S.I. Queste le origini del Reggimento Folgore
della Rsi), il
comando e i resti del reggimento, ad esclusione dell’VIII, riescono a
raggiungere la Puglia. (A gennaio del 1944 il reparto viene assegnato al
1° Raggruppamento motorizzato poi da marzo 1944 alla IIa brigata del C.I.L).
Dal piccolo nucleo del III trarrà vita il Folgore Recce Squadron
inquadrato direttamente nelle unità inglesi che risalgono la penisola. L’VIII btg ha invece la sfortuna di imbattersi alla vigilia dell’annuncio
dell’armistizio, come detto l’ 8 mattina, con unità canadesi. Il 3
settembre le forze britanniche erano sbarcate (operazione baytown) sulla
costa calabra fra Bagnara, Villa San Giovanni, Reggio e Melito di Porto
Salvo. Avanzando sulla litoranea orientale (1a Div. Canadese) ed
occidentale (5a Div. Britannica) costringevano le forze dell’Asse, fra
queste la Nembo a ripiegare lungo la difficile dorsale appenninica.
The Second Brigade now moved into the lead,
striving to reach Cittanova, a large town on Route 111, one of the lateral
highways which crosses the Aspromonte from coast to coast. When the
Princess Patricia's Canadian Light Infantry were slowed by demolitions
along Route 112, Brigadier Chris Vokes sent the Loyal Edmonton Regiment
cross-country along a doubtful track which might lead to Cittanova. The
Eddies also ran into Italians troops, a hundred German-trained
paratroopers of the elite 184th (Nembo) Division, who surprised the
Canadians by putting up a spirited fight. Il non poter scendere dalla più sicura dorsale (il transito era più
difficile ma nessun alleato si sarebbe mai arrischiato a salire lassù)
sulle strade della costa, era un segno negativo che stava ad indicare che
erano già stati sorpassati. L'XI contrastò i canadesi nella zona di
Gambarie ma fu costretto a ripiegare per evitare l'accerchiamento.
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L'VIII,
nella giornata del 4 settembre, ebbe scontri di pattuglie fra Bagaladi e
S. Lorenzo dopodichè ricevette l'ordine di ripiegare in direzione di Platì.
Il ripiegamento dell'VIII avvenne fra i sentieri e le mulattiere
dell'Aspromonte, non essendo più sicure in quel momento anche le strade
ormai percorse dalle Jeep alleate. Il giorno 7 il reparto raggiunse la
strada provinciale fra Platì e S. Cristina d'Aspromonte, che trovò già
occupata dalle forze canadesi dirette verso Delianuova. All'alba dell'8
sui piani dello Zillastro, poche ore prima dell'annuncio dell'armistizio,
l’VIII battaglione, per rompere l'accerchiamento decise di affrontare il
combattimento ed attaccare i canadesi del "Nova Scotia" ed "Edmonton". Al
termine degli scontri, dopo un duro corpo a corpo, i paracadutisti vengono
sopraffatti. La sorpresa dell'annuncio fatto a sera
e l'assenza di qualsiasi ordine da parte dei comandi superiori crearono un
grande disorientamento fra i paracadutisti e turbarono gli animi di molti.
Fu così che il III del 185° scelse di continuare a combattere a fianco dei
tedeschi e continuò il ripiegamento verso la Campania con la 29a Div.
Panzer. Durante il ripiegamento la notizia della fuga del Re a Brindisi
convinse il Cap. Gay, Comandante della 8a Compagnia del III/185° a
distaccarsi dal grosso del battaglione ed a rispettare le clausole
armistiziali e il giuramento fatto al Re. Tale esempio fu seguito solo in
parte anche dalla 7a Compagnia.
da Economia, politica, società in Calabria durante la seconda guerra mondiale di
Antonio Ambrosio . . Il 14 successivo (settembre 43) le avanguardie, senza
aver incontrato particolari resistenze, entrarono a Cosenza. Il
corrispondente del Times riferiva che la Calabria era "terra di nessuno",
con i tedeschi in ritirata e le truppe di "liberazione" fiancheggiate da
piccoli gruppi di soldati italiani !!!. |
Breve traduzione. Casimiro Isolani
era nato il 2 settembre 1917 all’ospedale anglo americano di Milano, da
una relazione fra il padre Conte Umberto, ufficiale, e una crocerossina
inglese. La famiglia lasciò l’Italia nell’immediato dopoguerra viste le
violenze politiche giornaliere che scorrevano il paese. Casimir Kym studiò
a Aldenham poi a Cambridge laureandosi in lingue moderne e medievali. La
sua preparazione lo fece da subito uomo di intelligence e uno dei primi
incarichi fu quello di interrogare prigionieri al campo 36 (parlava anche
italiano). Nel 1943 venne aggregato alla 1a divisione canadese per
rastrellare tutte le notizie utili allo sbarco in Sicilia. Nelle
operazioni di sbarco la sua unità venne lanciata in avanscoperta e venne
ferito. Rimessosi dalle ferite nel settembre 43 era di nuovo in linea coi
Canadesi. Fu lui come ufficiale di intelligence a venire in contatto col
gruppo del cap. Gay. Il nuovo incarico ricevuto ora lo porta al settore
propaganda o Guerra Psicologica dietro cui si nasconde sempre lo
spionaggio e controspionaggio alleato. Lavora al programma di radio Bari
“Italia Combatte”
che diffonde con programmi di intrattenimento avvisi e notizie per i
partigiani del Nord Italia.
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Appunto da
ilducenet.it
per inquadrare la situazione:
(ndr non entro nella veridicità del testo e tanto meno
nell'attendibilità dei suoi autori o opere citate, ritenendole opinioni
prettamente personali. Non conosco Carbone
(Illustre sconosciuto: nulla a che vedere col Gen. Carboni della difesa
di Roma)e la sua carriera e posso
assicurare che di orfani era piena l'Italia, ma sicuramente si trattava
di quelli della Grande Guerra, già grandicelli, e i fratelli di morti e dispersi se non
erano obbligati non ci andavano sotto le armi ) |
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(c'era un altro reparto che
vagava sui monti dell'Aspromonte)
Il 558° btg.
bersaglieri, a differenza del 585° armi speciali, era composto da due sole
compagnie che della baldanza bersaglieresca avevano ben poco. Si trattava
di soldati appartenenti per lo più a classi anziane, ammalati recuperati
dagli ospedali, militi reclutati “volontari per forza” ed abbastanza
depressi dopo il 25 luglio, senza alcuna motivazione ed anzi fortemente
scossi dal contatto con i reduci dalla Sicilia, convinti che la guerra,
ormai irreparabilmente perduta, era anche in procinto di finire.
Gen. Mario
Carbone “non vi era da
farsi illusioni sul 558° battaglione a Pietrastorta (ridotto a due
compagnie), benché di bersaglieri era un battaglione composto di orfani di
guerra, oppure di fratelli di morti, dispersi o prigionieri o reduci
temporaneamente inabili, che avevo armato ed era in corso di
addestramento... “
Non diverso discorso valeva per quella che veniva
pomposamente denominata 95a Legione d’assalto ccnn su due battaglioni
ridotti di 350 uomini ciascuno.
E’ sempre Carbone che parla:
“Nella Legione vi erano molti malarici, dei vecchi e dei giovanissimi ,
dei militi che si dichiaravano reclutati malgrado avessero il diritto a
non essere chiamati”
Non diverso discorso valeva per l’altro reparto
speciale il 23° gruppo cavalleggeri appiedati composto da quarantenni i
quali avrebbero dovuto sostenere il primo urto con il nemico e che si
arresero là dove erano schierati a Catona e Melito P.S. senza sparare un
colpo. In condizioni migliori era la divisione Mantova, schierata alla
strozzatura di Catanzaro, perché meglio addestrata e meglio equipaggiata,
ma anche presso questa G.U. il clima che si respirava non era certo di
“difesa ad oltranza”In questo generale marasma si salvavano soltanto il
185° reggimento Nembo ed il 585° reg.to Armi Speciali che il comandante
del XXXI Corpo d’armata, generale Mercalli, definiva
“solidi”.
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Radio Bari ha mandato in onda le
prime parole dell'Italia libera. In mano ad un gruppo di giovani che
avevano in Benedetto Croce e nella casa editrice Laterza i loro punti di
riferimento, la radio aveva trasmesso l'11 settembre il primo messaggio
di Vittorio Emanuele III dopo la fuga da Roma. Punto centrale della
programmazione “ITALIA COMBATTE”: un panorama della situazione
politico-militare e della guerra partigiana, un canale di messaggi per
le azioni di guerriglia.
http://www.telestreetbari.it/content/view/395/5/ radio Bari Eiar
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E’ quindi il caso e le sensazioni di minori
ufficiali che facilitano l’approccio dopo giorni di vita alla macchia ?. In
entrambi i casi (Gay-Nembo e Cambiuzzi-Bersaglieri), si parla di fine settembre. Il fatto
che questi uomini abbiano potuto vivere alla macchia in zone controllate
dagli alleati la diceva lunga sulle loro capacità fisiche e individuali. I
casi ricadono sotto alleati diversi che non possono quindi aver preso
decisioni concordate e standard. Gli alleati non hanno in questo momento
alcuna esperienza di guerra partigiana o guerriglia, in un ambiente montuoso nuovo
per loro. Balena certamente nei comandi l’utilità di avere italiani
pratici della lingua, delle abitudini locali, che descrivano
il terreno di battaglia, individuino sia gli ostacoli naturali che
artificiali a cui il nemico si appoggia, che faccia da tramite con gli
amici oltre le linee e coi partigiani (ma questi non si sono ancora
costituiti) etc…. ed in grado di agire in maniera autonoma anche nelle più
difficili situazioni. A questi uomini verrà chiesto come esploratori di
vestire in borghese con risvolti pericolosi e curiosi come quando
finirono a pugni coi Polacchi che li credevano partigiani comunisti.
Il
tesserino dei Recce aveva la tripla lingua, polacco compreso, non per
essere riconosciuti nelle retrovie tedesche (qui era condanna a morte
sicura) ma in quelle alleate dalle quali partivano per le missioni dopo
un training.
Carlo Francesco Gay, ormai distaccatosi dal suo battaglione (III)
prese la strada di Benevento dove giunse il 12. Richieste di protezione
della popolazione di Castelfranco in Miscano (secondo una Fonte, ma sui
paralleli Castelfranco è all’altezza di Foggia) o altro che non ci è
dato sapere, fecero si che per diversi giorni restassero isolati. Come
da racconto dell’Ufficiale inglese, all’atto della resa agli uomini
viene chiesto di entrare a far parte degli esploratori del XIII corpo.
Siamo alla fine di settembre del 1943. A questa data tutta la Puglia e
la Campania da Napoli in giù è libera e il reparto rinforzato inizia le
proprie missioni nel versante Molisano. Il nome del reparto non era ancora F. Recce Squadron.
|
continua
The latter was carried out
within a few days by partisans or other irregular forces and resulted in
deteriorating morale among the retreating Germans. In 1945, after moving
to Florence, he announced the capitulation of the German forces in Italy
over the radio. Isolani was appointed head of the Allied Publications
Board in the Veneto before taking command of Civil Liaison with the task
of reintegrating partisans into civilian life. On demobilisation in 1946,
he was appointed MBE (military) and made an "Honorary Partisan". Isolani
joined the information section of the British embassy in Rome, where he
demonstrated that he was a first-class press attaché. But he was concerned
about his pension, and returned to London in 1961 to become Deputy
Director of the Institute for Strategic Studies. Two years later, Isolani
rejoined the Foreign Service with a nineyear posting as regional
information officer at the British embassy in Paris. In 1972, he moved to
Brussels as counsellor at the British embassy and to the UK Delegation to
Nato. On retiring to London, he spent some years working for the United
Nations University and was an active member of the Anglo-Italian Society.
A modest, retiring man, he had a Christian faith which deepened in his
later years. "Kym Isolani, who died on September 10 2004, was appointed
LVO in 1961 and CBE in 1975. He married, in 1943, Karin Zetterström, who
predeceased him; a son survives him."
Fu lui ad annunciare la
capitolazione dei tedeschi per radio. Nei mesi immediatamente successivi
venne dislocato nel Veneto sempre con incarichi di intelligence. Venne anche nominato partigiano onorario.
Lavorò come addetto stampa all’ambasciata inglese a Roma fino al 1961
quando ritornò a Londra per assumere la carica di direttore dell’istituto
di studi strategici. Fu poi a Parigi e a Bruxelles come consigliere
d’ambasciata e capo delegazione alla Nato. Morirà a Londra il 10 settembre
2004. |
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In Dicembre lo
squadrone (all’inglese, ma non ha nessuna attinenza con la cavalleria)
si addestra a Campobasso per compiere puntate oltre il fronte aiutati
dai partigiani della Maiella. A Pizzoferrato il 10 febbraio 1944 viene
ferito lo stesso Gay. Queste ricognizioni hanno uno stillicidio continuo
di caduti che richiede sempre nuove immissioni. Il reparto rinominato viene messo a casermaggio per addestrarsi a nuovi compiti.
Lezioni di sabotaggio e corsi da guastatore tenuti da inglesi. Nella
fase finale di Montecassino il reparto è in linea sulla direttrice Isola
Liri, Veroli, Alatri Agnani. Lo squadrone poteva contare su 4 plotoni
Parà, 1 autoblindato e uno mortai. Gli
alleati stanno ormai entrando in Toscana e il Recce conta al suo attivo
oltre 664 missioni con 20 caduti. La necessità di aver un organico più
ampio per più importanti azioni fa si che ai circa 200 uomini di Gay si
aggiunga un nucleo della 111 cp arditi alla macchia dal 8/9 ed operante come
Gruppo Bande Valenti nella Sabina. Durante la liberazione di Firenze uno
dei compiti affidati al gruppo è la caccia ai cecchini lasciati dai
tedeschi per ritardare gli alleati. Inutile dire che le perdite
aumentarono. Il ciclo delle missioni si fece ininterrotto nella speranza
di tallonare i tedeschi così da vicino da non permettergli di
trincerarsi in una nuova linea di difesa. In settembre lo squadrone venne
aggregato alla 6a corazzata inglese (quelli del pugno) che puntava sulla Romagna attraverso
il passo del Muraglione. L’inverno precoce bloccò tutte le operazioni.
L’inverno venne utilizzato per un nuovo ciclo addestrativi che diede i
suoi frutti in Gennaio nella zona di Casola Valsenio. Qui alla fine di
Febbraio si unirono nuovamente ai partigiani della Maiella che
risalivano lo stivale col corpo Polacco di Anders. Risale a questo
periodo lo scambio di una scazzottata per un disguido presto chiarito.
Le azioni di pattuglia continuavano nella zona di cerniera fra americani
e inglesi onde evitare infiltrazioni tedesche, ma anche per lanciare
quello che si credeva l’ultimo assalto al terzo Reich in Italia.
The Italians became known as F Recce Squadron,
and were put under the command of an Italian officer but were answerable
to Isolani. "Operations began in the Majella mountains north of the Sangro
river, and the force quickly grew to about 120 men. Isolani escorted small
groups through the Allied defences to the front line where they would
cross, wearing civilian clothes, on reconnaissance missions."On one
occasion, returning from an operation, his Jeep was fired on in error by
USAAF Mustangs. "We played hide and seek around a prickly pear bush," he
recalled afterwards, "until they eventually got bored and flew away." "Soon
the parachutists were trusted to go on armed patrols, and began to take
their first casualties. An officer and an NCO were captured and tortured
to death; then many were killed in the final battle at Ferrara.
Il 29 marzo 1945
venne comunicato che lo squadrone passava alle dipendenze del 15° gruppo
d'armate e il magg. Ramsey del 1° S:A.S ebbe la responsabilità operativa
della prossima missione. (Gli uomini dello squadrone per l'operazione Herring erano
definiti Italian S.A.S nella cartella del P.R.O di Londra
wo204/8024)
Da quel momento, conosciuti come
F. Recce Squadron, vengono impiegati sulla Majella coi partigiani di
Troilo. Il gruppo si è
rinforzato e conta ora 120 uomini. Isolani stesso come ufficiale di
collegamento li accompagna in alcune operazioni coperte. Le perdite anche
se isolate si susseguono. Catture con esito letale si hanno spesso in
quelle missioni dietro le linee nemiche. L’ultima operazione a cui
partecipano con un altro gruppo di parà degli arditi è sul finire della
Guerra nella zona della pianura Bolognese mantovana.....http://www.squadronef.it/
OPERAZIONE
(aringa) HERRING, l'ultima missione- 2a parte (da indice) |
http://www.comunicandonline.it/testi_com_2/storia_02.htm
la Rubrica Il Bersagliere a Radio Palermo |
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