LA SECONDA GUERRA MONDIALE

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IL MEDAGLIERE DEI REGGIMENTI  D'AFRICA

IL MEDAGLIERE ARIETE 1942-43

 

7° Reggimento Bersaglieri

 

"Fiero Reggimento per compagine di spiriti e di cuori, in venti mesi di durissima, estenuante campagna, si prodigava con suprema dedizione, offrendo in ogni circostanza prove di leggendario valore. Costantemente aggressivo nelle azioni offensive, primo tra i primi a raggiungere e mantenere gli obbiettivi fissati e duramente contesi dall'agguerrito avversario, tenace nella difensiva sostanziata da arditi, violenti contrattacchi, audace nel contenere lembo a lembo a potenti Unità corazzate durante tormentosi ripiegamenti, teneva ovunque, e particolarmente nella crisi, in pieno onore il prestigio delle armi italiane, superbo nelle epiche, impari lotte come nel sacrificio. Tre volte decimato, tre volte ricostituito, fu sempre pari alle sue glorie tradizioni."Africa Settentrionale aprile 1941-maggio 1943

"ARIETE"

  

  8° Reggimento Bersaglieri

 

Strumento di guerra nel quale agilità e potenza sono contemperate e fuse, animi e corpi protesi in ferreo blocco al sacrificio ed alla gloria, in circa due anni di guerra sanguinosa in territorio desertico ha dato prove fulgidissime di eroico valore. In continuo contatto con un nemico più forte ed implacabile ha opposto alla maggior forza il coraggio, alla implacabilità la fermezza stoica e ne ha avuto, in ogni confronto, schiacciante ragione. Mai arrestato dal piombo avversario nelle sue marce vittoriose ha sempre saputo, opponendo le sue armi ed i suoi petti, stroncare inesorabilmente le iniziative del nemico. Il sangue generoso dei suoi ufficiali, sottufficiali, bersaglieri, continuatori eroici di una tradizione che non ha mai macchia, ha irrorato e fecondato le sabbie del deserto. El Mechili, Tobruk, Passo Alfaya, Sollum, Capuzzo, Bir el Gobi, Dahar el Aslagh, nomi legati alle glorie della Patria, sono le tappe gloriose del Reggimento, due volte sacrificatosi nell'estremo olocausto, due volte risorto nel nome dei suoi eroici Figli caduti. Lo stesso nemico ha espresso la stupita ammirazione per i fanti piumati del Reggimento, espressione purissima delle virtù guerriere dell'italica stirpe. (Africa Settentrionale, aprile 1941 - settembre 1942)

8° Reggimento Bersaglieri

 

Dopo aver dato all'azione comune eccezionale contributo di fede e di sangue, in sette giorni di titaniche gesta, respingeva le preponderanti forze avversarie e manteneva le proprie posizioni oltre i limiti delle possibilità umane.  (Battaglia del Mareth (Tunisia) marzo - aprile 1943)

 "ARIETE"

132° Reggimento Carri

Poderoso strumento di guerra, fuso in un unico blocco di macchine, energie e cuori, iniziò sul suolo marmarico la sua vita di dedizione, di sacrificio e di vittoria recando con la più severa preparazione, l'ardore puro dell'ideale e della giovinezza. Tappe di conquista e di gloria, lotte titaniche di corazze contro corazze. Bir el Gobi, Sidi Rezegh, munitissimi capisaldi smantellati e travolti, Quota 204 di Ain el Gazala, El Duda, Bir Hacheim, Dahar el Aslagh, infaticabile pulsare di motori, ansia ardente di incalzare sempre più il nemico battuto nelle nostre terre ed in ritirata verso est oltre i confini, da Tobruk ad El Alamein. Affrontò sempre un avversario agguerrito e superiore per numero e potenza lottando incessantemente in ambiente neutrale fra i più inospitali della terra; due volte si immolò nella gloria dell'offerta estrema, due volte risorse più forte per virtù di capi e generosità dei gregari. Nell'unità morale dei Caduti e dei vivi dimostrò saldezza e compagine degne dello spirito eroico della razza e delle tradizioni millenarie dell'Esercito Italiano. (Bir el Gobi, 18 novembre 1941 - El Alamein, 3 luglio 1942)

32° Reggimento Carri

 

Al III° Battaglione M 13
Durante due mesi di tormentato periodo d'operazioni in Africa Settentrionale lanciato contro un avversario che alla preparazione ed all'esperienza univa una schiacciante superiorità in armi corazzate, si impegnava oltre ogni limite di resistenza e di sacrificio. Nella difesa di Bardia sacrificava un'intera compagnia distrutta carro per carro, in lotte impari ed estenuanti ed infliggendo sanguinose perdite a uomini e mezzi avversari. Mutilati in questi suoi elementi, il battaglione continuava sempre in attacco e sempre dominato dallo stesso indomito spirito offensivo, anelando unicamente ad affermare, a costo della propria distruzione, la superiorità del soldato italiano ed imponendosi all'ammirazione dell'avversario. Consapevoli del loro destino e ben più grandi della loro sfortuna, i Carristi del III° Battaglione M 13 sapevano immolarsi serenamente alla pura bellezza del dovere e dell'Onore, talché la loro Unità veniva praticamente tutta distrutta. (Egitto - Marmarica, 9 dicembre 1940 - 8 febbraio 1941)

"ARIETE"

132° Reggimento Artiglieria

Reggimento di artiglieria di una Divisione Corazzata partecipò alla conquista della Cirenaica, alla battaglia della Marmarica, all'avanzata in Egitto, scrivendo pagine di dedizione, di eroismo e di gloria, per l'ardore profuso nella lotta, compensando sempre deficienza di mezzi con ferrea volontà di vittoria. Con il fuoco preciso dei suoi cannoni appoggiava ed accompagnava Carristi e Bersaglieri alla conquista dell'obiettivo, incurante di ogni azione avversaria terrestre ed aerea tendente ad arrestarne lo slancio. In azioni ove la battaglia si frantumava in episodi di epica lotta di mezzi corazzati, in fraterno concorso con i Carristi, schierava i suoi semoventi spesso davanti ai carri stessi, arrestando con tiri ravvicinati l'impeto avversario ed unendosi poi agli stessi carri per inseguire l'avversario in ritirata od opporsi in un granitico blocco a protezione delle nostre colonne. Con il suo eroico comportamento perpetuava le gloriose tradizioni dell'Arma. 
(Africa Settentrionale, aprile 1941 - settembre 1942)

1° Reggimento Artiglieria Celere


Durante 18 mesi di operazioni in territorio africano i suoi gruppi davano continue, luminose prove di ardimentoso comportamento e aggressività. Ricostituitosi dopo la durissima battaglia della Marmarica, riaffrontava la lotta con intrepidezza degna delle sue secolari tradizioni. Per oltre due mesi le sue batterie raggruppate od isolate, su di un percorso di 700 chilometri, hanno sanguinosamente e valorosamente cooperato con i tanti della Divisione "Brescia" ai vittoriosi successi conseguiti in numerosi combattimenti dividendo con essi onore, gloria e sacrificio. Alla fine, in impari lotta contro un avversario sempre rinnovantesi, lottando gagliardamente e con sublime sacrificio di uomini e pezzi contribuiva a rintuzzare i contrattacchi e mantenere salde le estreme posizioni conquistate. Luminoso esempio nei capi e nei gregari di quelle alte virtù che sono retaggio dell’Arma. El Mechili - Ain el Gazala - Segnali - Tobruk - Marsa Matruch - El Alamein (A.S.), 26 maggio -30 luglio 1942. data del conferimento: 7/12/51

Con labili schieramenti e armi venerande, in tre anni di lotta compirono titaniche gesta. Nell'arsura e nell'aspro, la volontà tesa come arco in difesa, l'ala dell'elmetto in gara con l'ala dei venti nell'attacco, mai furono visti bersaglieri in fuga, neppure quando, nudi come il deserto, furono assaliti da un numero sterminato di Sherman" e di Hurricane", neppure quando, fatti bersaglio a disintegrante fuoco dalla terra, dal mare, dal cielo, ogni buca era inferno ed il combattere follia. Dopo tante giornate di gran costanza, contrassalti con l'eterna baionetta sono ancora sferrati da pugni di bersaglieri, che hanno deciso di battersi fino all'ultimo fiato. Tutte le forze e tutte le speranze gettate nel rogo. E come le tigri, che ferite e ingabbiate divengono più terribili e il disperato dibattersi ne prolunga l'agonia, i bersaglieri, ridotti a reliquie e rinserrati in un lembo di terra incessantemente arato dalla morte, confermano l'abbagliante tradizione di un Corpo la cui virtù più si esaspera e meglio si rivela nella disgrazia. Trentacinque mesi di sabbia e di coraggio, si risolvono in un lago di sangue, in un volo di melanconiche piume e d'oneste illusioni.