LA SECONDA GUERRA MONDIALE

 H O M E

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EL ALAMEIN

BERSAGLIERI DELLE SABBIE 

 

La 1a e 2a battaglia

 

Un generale Inglese “ Quando noi davamo un ordine ai nostri poteva succedere qualche cosa o non succedeva niente.
Quando Rommel dava un ordine ai suoi qualche cosa succedeva sempre, e soprattutto succedeva subito “

     

KLOPPER SI ARRENDE A ROMMEL A TOBRUK 21 GIUGNO - ORE 2: il comandante della piazza di Tobruk, gen. H.B. Klopper, promette al suo superiore, il gen. Ritchie, che resisterà “fino all’ultimo uomo e all’ultima cartuccia”. ORE 6: il gen. Klopper chiede a Ritchie l’autorizzazione ad arrendersi. ORE 8: Klopper invia una delegazione(con bandiera bianca) per chiedere a Rommel i termini della resa: 

  “..entro la fine del mese saremo al Cairo” Gli italiani erano scettici e accoglievano le esternazioni di Rommel col dovuto peso !!!. La nostra condizione non era mai stata cosi precaria. Chiedere a questi uomini di continuare a combattere ed attaccare equivaleva a candidarsi al suicidio. I reggimenti, le divisioni erano numeri sulla carta o nelle menti degli Stati Maggiori. I battaglioni erano ridotti a 200 uomini e li comandavano dei capitani e dei tenenti. Il XX C.d.a. aveva 8 battaglioni con meno di 2.000 uomini complessivi !!!. L’asse era in svantaggio numerico su tutto, specialmente su quelle maledette autoblindo che te le trovavi ovunque come i pidocchi. Nelle artiglierie c’era un certo pareggio, ma era dovuto solo alle obsolete italiane ancora numerose (in alcuni casi si trattava di pezzi di preda bellica del 15/18 e Rommel se ne era accorto). Per gli aerei non si presagiva nulla di buono. Acqua un litro al giorno: enterocolite, scorbuto, ittero catarrale, tifo petecchiale e tutto quello che comportava non lavarsi, anche in campo tedesco. A Tobruk restava il battaglione S. Marco di Marina e reparti incompleti. Mussolini aveva chiesto a Hitler di prendere Malta prima di prendere Tobruk .

“E' mio avviso, e certamente anche il vostro, che bisogna consolidare, e, al più presto, ampliare i risultati raggiunti. Al centro del nostro quadro strategico sta il problema di Malta, a proposito del quale abbiamo preso a suo tempo le note decisioni. Ora, per mantenere i risultati conseguiti in Marmarica e provvedere alle future esigenze, occorre poter eseguire con sufficiente sicurezza i necessari trasporti. L’occupazione di Malta, oltre a risolvere il problema dei traffici nel Mediterraneo, ci restituirebbe la piena disponibilità delle forze aeree”.

Padrini del piano (operazione “C. 3”) che prevedeva lo sbarco a Malta sono il capo di S.M. Ugo Cavallero e il feldmaresciallo tedesco Albert Kesselring. Il piano è stato studiato fin nei minimi particolari e ora i soldati del corpo da sbarco, dopo un meticoloso addestramento sono stati trasferiti in Sicilia in attesa dell’ordine di partenza. Ma Rommel vuole la precedenza: dapprima chiede (e ottiene) da Hitler di poter attaccare Tobruk (gli italiani si accontentano dell’impegno formale del comandante tedesco che una volta conquistata la piazzaforte africana Rommel si fermerà per dare la possibilità di realizzare lo sbarco) poi, una volta conquistata la città, dichiara (e lo fa sapere ad Hitler) che non intende fermarsi:

Tobruk prima della caduta era accreditata di truppe (30.000 in guarnigione) col morale alto, 3 milioni di razioni viveri, 7.000 tonn d’acqua, 7 milioni di litri di carburante (Rommel non li vedeva in un mese, ma se ne salvarono 2 milioni), 150.000+140.000 colpi d’artiglieria e controcarro. Koppler si arrese alle 9,30 fra la incredulità generale. Molti soldati continuarono a combattere per altre 24 ore.

La battaglia in mare di mezzo giugno

 

"Io proseguo per Suez" dichiara "e spero che gli italiani mi seguano"

Per tagliare la testa al toro, Rommel si rivolgeva sempre direttamente a Hitler saltando il comando supremo italiano da cui formalmente dipendeva. Faceva balenare davanti agli occhi di Hitler una incredibile avanzata verso Suez e una (impossibile) occupazione dei pozzi petroliferi del Golfo Persico. Hitler, molto sensibile al fascino del suo prediletto e soprattutto entusiasmato dalla grandiosità del piano propostogli, finiva per sposare l’alternativa del comandante dell’Afrikakorps alle insinuazioni di Mussolini. Si trattava però, a questo punto, di calmare e persuadere l’alleato italiano che gli aveva appena inviato il messaggio in cui chiedeva espressamente Malta. Ma Kesselring, il diplomatico, dopo la caduta di Tobruk interviene personalmente presso Mussolini e Cavallero, affinchè l'offensiva venga condotta fino in Egitto, malgrado la paurosa deficienza delle scorte di carburante, non solo in Libia ma anche in Italia.

http://www.trentoincina.it/mostrapost.php?id=270 

Mussolini scriveva a Hitler il 21 giugno

 

Bollettino straordinario n. 754 del 21 giugno 1942 
"Dopo gli accaniti combattimenti di ieri, che hanno troncato la resistenza nemica, stamane 21 alle ore 7, un parlamentare inglese si è presentato al comando del nostro XXI° Corpo d'Armata per offrire la resa a nome del comandante la piazzaforte di Tobruk. Le truppe dell'Asse hanno occupato la piazzaforte, la città e il porto. Sono stati catturati 25.000 prigionieri, fra cui parecchi generali. Bottino importante, da precisare."

a fondamento di queste esigenze sta il problema della Nafta: la recente battaglia (Due convogli inglesi non avevano raggiunto Malta) ha imposto un consumo di 15 milioni di litri…i nostri depositi sono vuoti….per un attacco a Malta sarebbero necessari 40 milioni di litri (e chiuse chiedendone 70)…sono fiducioso Fuhrer che nonostante le gravi difficoltà…il vostro personale intervento condurrà a felice soluzione questo problema…(annoso problema)

  I tedeschi non ne avevano per loro, aspettavano il solito carico dalla Romania e dalle fabbriche di benzina sintetica, figurarsi la cessione agli italiani. Mentre gli inglesi decifravano Enigma con Ultra, i Fellers continuavano a dire che l’8a armata britannica era ridotta a 5 divisioni, che per noi erano ancora molte, e 127 carri che erano veramente pochi, ma sempre più dei nostri. Secondo i commentatori la Raf era a terra e le artiglierie nulle. Nulla di più falso, perché proprio questi due elementi furono la chiave di svolta della prima El Alamein combattuta nell'arco di 60 giorni. Il 24 Giugno Rommel con 50 carri (+Ariete 10 e Littorio 30 ma questa fresca di arrivo e coi serbatoi vuoti) si pose all’inseguimento degli inglesi in territorio Egiziano. La fortificazione di Marsa Matruh si pose come primo ostacolo sulla strada costiera. Un’altra Tobruk ?. So che sarà un osso duro -diceva Rommel- ma lì c’è materiale per una intera armata (si attaccava contando sulle munizioni dell’altro). …. Gli inglesi si preparavano a vendere cara la pelle un’altra volta. Churchill chiese ad Auchinleck la difesa ad oltranza, in attesa del convoglio americano che stava circumnavigando l’Africa. Le informazioni che arrivavano a Auchinleck davano un Rommel forte di 200 carri .

Le orecchie tedesche

  Forse contando quelli che avevano perso loro e i tedeschi, in riparazione presso le officine campali si poteva arrivare a tanto. Quell’estate si diceva che più della metà dei soldati dell'asse viaggiava su automezzi inglesi. Da qui anche l’esigenza di coprire i cofani di bandiere con la svastica, per le identificazioni aeree (si vedono spesso nelle foto). Gli inglesi dubbiosi di resistere in un simile posto (Marsa Matruh) imbastirono intorno alla città anche una serie di errori strategici, che portarono alla perdita di molti uomini compresa la 29 brigata indiana che si stava ritirando su Fuka. Gli assediati filtrarono per loro fortuna, a piccoli gruppi, attraverso le larghe maglie dell’asse e riuscirono in buona parte a salvarsi. Gli inglesi si fermarono solo in vista di El Alamein (in arabo "due bandiere), sconosciuta fermata nel deserto della ferrovia Alessandria Tobruk (Sidi Rezegh). Situata sul Golfo degli Arabi, la località distava 180 chilometri da Marsa Matruth e 105 da Alessandria.
     

BREAKOUT

Dopo i combattimenti di Tobruk una unità neozelandese si trovo vicina alla distruzione e "Breakout" è la storia del loro salvataggio.

90/53 su Breda catturato

"Any lack of compassion was born out of desperation and inflamed by the frantic getaway."

 

Poco dopo le 24 del 28 giugno gli inglesi tentarono una sortita ad opera di un reparto maori che con le loro urla da battaglia crearono un attimo di panico fra gli avversari. Il combattimento che ne seguì fu un corpo a corpo spesso al di fuori delle regole o delle convenzioni di Ginevra "we went straight down the field through everything and everybody, like a pack of All Black forwards."siamo andati giù dritti per il campo come gli All Black contro tutto e tutti. La "All Black è la loro squadra di rugby quella dei Maori in maglia nera. Il giorno prima il Gen. Freyberg era stato gravemente ferito e passò il comando della divisione al Brigadiere Lindsay Inglis. Nel corso dell'operazione di sgancio (breakout) l'ambulanza o il mezzo improvvisato su cui stava Freyberg fu colpito due volte dal fuoco nemico. A un certo punto Freyberg si tirò su dal suo giaciglio e guardando fuori dal finestrino gridò: "Dio mio, un'altra Balaclava"!. Fini tutto bene ma a quali condizioni. La divisione non potè essere ricostituita subito per le perdite subite e la "mischia" sporca Maori si trascinerà per mesi e oltre fino alla fine della guerra. Durante i combattimenti infatti una unità medica tedesca identificata e segnalata era stata attaccata e medici e pazienti uccisi. La versione Neozelandese del tempo diceva che era l'unità medica ad avere attaccato. I fatti rimasero e simili comportamenti avvennero anche nei confronti di italiani,  quell'estate e successivamente, ma i crimini di chi vince la guerra sono di solito diversi da quelli di chi la perde. La cattura del Gen. Clifton durante l'Operazione Beresford (ai primi di settembre) rappresentò un punto cruciale per avere un chiarimento, tanto che lo stesso non si sa se per paura di ritorsioni o per vergogna d'essere stato preso dagli "spaghetti soldier" (gli italiani) voleva darsi ai Tedeschi. Alla fine poi ai tedeschi lo consegnammo visto che lo voleva tanto. Si sa che Rommel incontratolo gli chiese spiegazioni su quella notte di Giugno: A few months after the battle, Field Marshal Rommel, the commander of the German Africa Corps, raised these allegations with the newly captured New Zealander, Brigadier George Clifton. Clifton responded by explaining the circumstances of intense and confused fighting at night. Rommel, a honourable man and a vastly experienced front-line soldier, accepted this explanation. Pochi mesi dopo la battaglia, il feldmaresciallo Rommel sollevò questo argomento con il catturato George Clifton che disse di non sapere molto di quella notte confusa. Rommel da grande uomo d'onore passò sopra l'argomento e acettò quella (non) spiegazione. Clifton avrebbe comunque ammesso in separat sede "sono stati quei dannati Maori (i miei Killer come li definiva quando non lo sentiva Rommel)". Da altra fonte sappiamo che Clifton ha anche "accusato" Maori e Pakeha di ben altre nefandezze e violenze gratuite. 'That was the worst bloomin' slaughter I've ever seen in my life', recounted Bill Rickard. 'The fullas were coming out of the backs of those trucks and when they came out they were coming out on the end of bayonets. Man, I saw some Pakeha fullas there, Jeez, they were worse than the Maoris, they were getting stuck into those fullas. "What followed was an incident that was to incense Rommel and gave rise to charges in the German Press that the New Zealanders were gangsters fightingan uncivilised war." According to both sides it was chaos. Some of the Afrika Korps described the New Zealand division as behaving like "Bolsheviks drunk on vodka" and according to Brigadier JT Burrows (4 Brigade), "complained bitterly about the way the New Zealanders carried out their bayonet attack that night".Quello che era successo fini sulle pagine dei giornali tedeschi ed accrebbero la fama di Rommel come persona sopra le righe per la sua "cavalleria". Gli Zelandesi vennero descritti come gangster combattenti una guerra incivile o bolscevichi ubriachi di vodka (era gia successo a noi di trovarli in quello stato).

     

lapide del 7° bersaglieri

  Qui il 7° bersaglieri, che agiva sulla litoranea il 1° luglio pose la lapide. MANCO' LA FORTUNA......
La Littorio rifornita e l’Ariete, sotto la spinta degli improperi di Rommel che li voleva più sotto, arrischiavano in continuazione scontri con medie forze inglesi, meglio attrezzate (Muore il comandante del LI btg carri). Ad Alessandria d’Egitto e al Cairo s'era intanto diffuso il panico. La flotta usciva dal porto come la Raf si ridislocava dal Sinai alla Palestina. Negli uffici si bruciava tutto quello che non si riusciva a trasportare, quel mercoledì 1 luglio venne anche detto il mercoledì delle ceneri per la carta bruciata. L’area intorno a El Alamein si prestava per vari motivi ad un trinceramento e ad una difesa manovrata. 60 km a sud c’era la depressione di El Qattara impercorribile da grandi formazioni, e una serie di Doline (Deir) Dossi (Tell) e creste intransitabili (Ridge) che si intervallavano orizzontalmente alla costa. Gli inglesi trincerarono la stazione ferroviaria, da cui ricevevano rinforzi, e costruirono altre tre linee di difesa distanti tra loro 30 km, saturando tutto il valico. L’andamento andava da Nord a Sud piegando verso Est al vertice più orientale della depressione di El Qattara. La mattina del 1° luglio Rommel sferrò l’ennesimo attacco. Il piano era molto semplice impegnare al Nord gli inglesi e aggirarli da Sud, con la massa (si fa per dire) dei carri, cercando di tagliarli fuori sulla litoranea.

  Fatto questo la strada per Alessandria era sgombra. Gli inglesi erano si ridotti ma non in condizione di arrendersi. Evitarono qualsiasi manovra che li portasse in campo aperto allo scontro diretto, preferendo trincerare i carri in buche con funzione anticarro. Disposero di tutta l’artiglieria in posizione defilata per controbattere i tedeschi ed iniziarono a puntare esigue forze sulle fanterie italiane, che quando erano in difficoltà richiamavano truppe tedesche in aiuto. Rommel non aveva quindi mai a disposizione l’intera armata corazzata e gli inglesi non si fecero attaccare divisi, anche se la disposizione sul terreno era ancora quella. L’Ariete in un movimento notturno in zone sconosciute era finita a Deep Well, praticamente un bacile, una trappola sovrastata dagli inglesi. Erano le 4 del 3 luglio quando il Col. Gherardini dell’8° Bersaglieri ordinò al V Battaglione Ten. Gatti e XII Cap. Alterio di approntare capisaldi ignaro della situazione. Al chiarore dell’alba anche il Gen. Arena della divisione capì di essere in un mare di guai. Nessuno in quel momento poteva portare aiuto e vennero avanti la 4° corazzata da nord est e la 4° neozelandese da sud.
     

Ten. Coglitore della compagnia cannoni dell'8° Bersaglieri  http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/ guerra2/41/diariobordoninono.htm  
Erano le 3 (di notte  del 4 luglio 1942) ... All’alba i contorni sono più nitidi e possiamo notare chiaramente che si tratta di una larga depressione sul cui bordo brulicavano uomini che non erano i nostri… Tutta l’Ariete era sotto attacco. Alle ore 13 il XX C.A riferì al comando superiore stamani alle prime luci dell’alba Ariete ha fronteggiato forte attacco…dopo strenua resistenza esaurite le munizioni et smontati tutti i pezzi residui Ariete ripiegano su Divisione Pavia. XII Bersaglieri est da considerarsi perduto.- L’Ariete alle 15 comunicava la propria consistenza, 6 carri, una compagnia del V e una del XIII con una sezione cannoni da 90.  Continua Coglitore

 

Ormai siamo perduti, non possiamo più combattere, non ci sono più munizioni. Di fronte a me ho i neozelandesi a 40/50 metri. ..Non intendo cadere in mano nemica. Un urlo a chi mi sente di seguirmi, carponi strisciando poi di corsa ci dirigiamo verso uno Spa (camion) che messo in moto parte subito. Mentre aumenta la velocità gli uomini saltano dentro come piovuti dal cielo io per ultimo salto sul predellino. Ci aspettiamo di essere colpiti da un momento all’altro. L’autista dello Spa dribbla i colpi di artgiglieria, ha gli occhi sbarrati e il piede a tavoletta sull’acceleratore. Un chilometro e siamo fuori da quella maledetta conca di cui in seguito appresi il nome Deep Well. 

 La Trieste che doveva seguire l’Ariete si era attardata e frammischiata alla Pavia, causa i bombardamenti e questa si era trovata isolata, in zona sconosciuta. Il ten Calabresi della 13 batteria. 

Era già piena luce quando raggiungemmo la divisione che si stava schierando in un punto a sud est dell’orlo…. Sparo due colpi che mettono in fuga due autoblindo. Uno dei serventi mi grida di guardare a tergo dove i bren carriers della fanteria giostrano fra l’altra bateria d 75. E’ una sarabanda drammatica. Vedo venire di corsa un gruppetto di bersaglieri. Uno di essi salta il muretto della piazzola e vedo nettamente sul suo collo il formarsi di due fori. Non esce molto sangue e lui comunque non se ne accorge. Devo dirglielo e fasciarlo. Non potrò mai rendermi conto come quel ragazzo possa essersi preso una pallottola entrata e uscita senza conseguenze. Dopo alcuni istanti tutta la batteria e il bersagliere ferito vengono fatti prigionieri

     
Ordine del giorno del 21 giugno 1942 di Rommel ai Soldati

La grande battaglia della Marmarica è stata coronata dall’espugnazione di Tobruk. Sono stati fatti in totale 45.000 prigionieri e distrutti o catturati 1.000 carri armati (cifra esagerata neanche comprendendo qualsiasi mezzo anche leggermente blindato) e 400 cannoni. Con il vostro incomparabile valore e la vostra tenacia avete inferto al nemico nella lunga, dura lotta delle ultime 4 settimane colpi su colpi. Il vostro spirito offensivo ha fatto perdere al nemico, il nucleo della sua armata campale, che era pronto a balzare all’attacco contro di noi, e soprattutto le sue ingenti forze corazzate. Il mio speciale riconoscimento ai comandi e alle truppe per queste eccellenti prestazioni. 
Soldati dell’Armata corazzata d’Africa 
Ora si tratta di annientare completamente il nemico. Non ci fermeremo finché non avremo distrutto le ultime parti dell’8° armata britannica. Nei prossimi giorni Vi chiederò ancora una volta grandi prestazioni per raggiungere con ciò il nostro scopo.  Erwin Rommel

  Rommel dopo la mancata sorpresa e la calorosa accoglienza dell’artiglieria inglese si poneva sulla difensiva aiutato da sagome finte di carri e 88. Più volte in questa estate rovente Rommel passò ore sdraiato sul terreno sotto i tiri d'artiglieria, in buche, lui che andava sempre in piedi sugli automezzi per essere visto meglio dagli uomini Questo colpo ci arrivò del tutto inatteso-disse Rommel- L’Ariete si era battuta a Knightsbridge sotto la nostra guida, sebbene subisse sensibili perdite. Ma l’Ariete non era morta, tempo una settimana ed era di nuovo in linea, coi suoi miseri quadri. Nei giorni che il reggimento aveva trascorso in fase di ricostituzione il morale aveva ripreso gradualmente quota. Il duro colpo aveva creato la sensazione che tutti i sacrifici fossero stati vani. La Raf arrivava fino li e non restava che nascondersi sotto terra per molta parte della giornata.  Gli Inglesi si erano spinti a dire: se senti un aereo in volo, puoi stare certo che è dei nostri. I bersaglieri dopo 18 mesi d’Africa sognavano l’avvicendamento, come avevano i tedeschi, una licenza e per ultimo verdura e frutta fresca. Le mosche egiziane erano più fastidiose di quelle cirenaiche e se ne accorsero presto i complementi che arrivavano a piccoli gruppi in aereo. Erano arrivati anche quelli della Folgore e un giorno i bersaglieri dell'8° li avevano incontrati al Passo del Cammello dove si diedero il cambio. La Folgore sarebbe poi rimasta là, senza camion al bordo della depressione fino all’annientamento. Là il nemico non poteva aggirarti, solo affrontarti. Il 5 luglio era arrivato anche Mussolini, ma non aveva visto nessuno dei reparti in linea e neanche Rommel che era stato nominato Feldmaresciallo. Mussolini non poteva essere da meno coi suoi generali che stavano sopra Rommel. Era indeciso per la promozione a Maresciallo su Cavallero e Bastico, poi la scelta cadde sul primo. In merito ebbe poi a dire....del resto anche Bastico sarà a suo tempo Maresciallo e dopo di lui altri e non escludo anche Navarra il mio usciere.... Il 9 luglio 1942 la fortuna girò le spalle ai tedeschi anche se l’armata Inglese era distrutta e nulla sembrava si frapponesse fra Rommel e Alessandria.

 

Scriveva Fellers dal Cairo (vedi capitolo Enigma in schede)Artiglierie perdute 50%, morale a terra…marina impotente, carri da rimpiazzare 1460 !!!”.

  L’unico a dissentire di questo ottimismo era Kesselring « Non credo che Rommel possa andare oltre El Alamein». La compagnia “I “ "informazioni" di Mellenthin o NFAKp 621 o Horck Kompanie, l'orecchio di Rommel, si era spinta troppo avanti in previsione della avanzata delle forze dell'asse. Anche gli inglesi del servizio "Y" la percepivano a pelle dai furgoni radiogoniometrici irti d'antenne. I combattimenti andavano avanti stancamente e dopo pochi giorni gli inglesi, sempre in osservanza della nuova regola attaccare prima gli Italiani travolsero con  la 9a divisione Australiana la Divisione Sabratha e la retroguardia si ritrovò improvvisamente scoperta. "Tutti gli uomini validi in linea per tamponare la falla" , fu l'ordine. Fra questi, per difendere personalmente le attrezzature, anche la Horck del capitano Alfred Seebhom a Tell El Eisa. Seebhom fu travolto e gravemente ferito segue .
     

Stazione di El Alamein

Rommel: noi dovemmo riconoscere che le divisioni italiane non erano più in grado di tenere la linea…eccellenti ufficiali si adoperarono in modo straordinario per mantenere alta la forza di resistenza delle loro truppe…il vettovagliamento era così cattivo che dovevano spesso chiedere a noi. Nel campo italiano i soldati avevano un trattamento diverso dagli ufficiali, diversamente da noi. 

  27 GIUGNO 1942 – DIARIO di Rommel - (aiut.) Il signor Generale mi incarica di informarla che i suoi piani hanno ottenuto il via anche da Roma per diretto intervento del Fuhrer. Questi ha scritto una lunga lettera al signor Mussolini, evidentemente ispirata al rapporto del signor Generale. Kesselring, dopo la grave divergenza con il signor generale ha evidentemente influito a Roma per far prevalere la tesi della precedenza dell'attacco a Malta sull'offensiva dell'A. Korps contro l'Egitto ed il signor Mussolini ha scritto in questo senso ancora una volta a Berlino il 21 giugno. Ma la vittoria (di Tobruk) e i piani del signor generale hanno chiarito la situazione al Comando Supremo della Wermacht. Il Fuhrer ha sottolineato il valore storico di questa nostra vittoria militare - la lettera del sig. Mussolini è del 23 u,s. - che può avere un influsso decisivo sulla guerra in genere. Egli ha insistito sul concetto di sfruttare il successo e questa straordinaria occasione, creata dall'A. Korps, che difficilmente potrebbe ripetersi. E' pertanto necessario, come ha suggerito il signor Generale, incalzare il nemico, inseguirlo date anche le disastrose condizioni morali e materiali dell'VIII armata. Il Fuhrer ha fatto suo l'avviso del signor Generale. Facendo presente al Duce le sue riserve sui pericoli a cui si andrebbe incontro lasciando agli inglesi quel tanto di respiro da consentire loro di riordinarsi e ricevere rinforzi con la prospettiva di essere costretti a passare alla difensiva e perdere ogni possibilità di iniziativa. Solo l'inseguimento del nemico fino al cuore dell'Egitto potrà ottenerne la disfatta; e la caduta della Valle del Nilo rappresenterà la fine dell'Inghilterra. Il Fuhrer ha scritto testualmente: "I risultati di un simile colpo, saranno di effetto mondiale". Egli ha così suggerito al signor Mussolini il proseguimento a fondo delle operazioni fino alla distruzione completa delle forze britanniche, secondo i piani del signor Generale. Il Comando Supremo di Roma ha pertanto avvertito immediatamente che il signor Mussolini è d'accordo in linea generale, con i piani dell'A.Korps, dando perciò, il 23 stesso ordine di proseguire. Ieri il signor Generale era trionfante perché il Duce personalmente ha disposto che i nostri piani di marcia sino al cuore dell'Egitto vengano posti subito in atto. Senza alcuna limitazione fino al canale ed oltre. Il signor Generale è sicuro della provvidenza che favorirà le nostre armi."

  segue Morirà di li a poco senza confessare nulla. Tutti i documenti rinvenuti negli automezzi, furono passati al vaglio, comprese molte tracce delle intercettazioni italiane dei dispacci dell'americano Fellers. « E che razza di dispacci....... il più ampio e il più chiaro quadro delle forze e delle intenzioni avversarie che un comandante dell'Asse abbia mai avuto durante tutta la guerra». Dirà poi un americano per far pesare meno i rovesci inglesi in battaglia. Oltre alla Sabratha appena riordinata in linea dopo la battaglia del novembre 41 (e perde ora altri 1350 uomini), gli inglesi piombano sul comando del 7° bersaglieri e truppe Trieste per altri 500 uomini sulla litoranea.  Fu poi la volta della Pavia e della Brescia. Ogni attacco era comunque rintuzzato, ma le perdite dell’asse aprivano dei vuoti incolmabili, mentre gli inglesi sostituivano subito mezzi e uomini. Pescarono negli Australiani e Indiani per dare linfa fresca alle truppe. Ora i due contendenti come pugili suonati stavano sui rispettivi sgabelli, in attesa delle parole del manager. E il manager inglese si mosse.
     

Prigionieri inglesi sfilano al fianco dei bersaglieri su un Camion Bianchi

Alla Vigilia di El Alamein i bersaglieri erano presenti in Libia con i reggimenti
battaglioni X – XI Truppe cda
Ariete battaglioni III-V-XII
 
battaglioni XXVIII-XXX-XXXII Truppe cda
VIII
Btg blindato Trieste
12°
Littorio Btg. XXI-XXIII-XXXVI
LVII
complementi ex 10° autonomo

  Via Auchinleck, considerato remissivo, ma in questo mese di luglio vero trionfatore della scena e entrata in scena di Montgomery. Un convoglio di 14 navi intanto, attraverso le colonne d’Ercole di Gibilterra, entrava nel mediterraneo con destinazione Malta. Non c’era altro sistema per far presto e"bene" prima di un’eventuale invasione tedesca. Non ‘c’era altro da fare per far si che dall'isola attrezzata come una grande portaerei si continuasse la caccia al naviglio dell’asse. Alla notizia che il convoglio scortato da 3 portaerei, 2 corazzate 6 incrociatori e altri minori era entrato nel mediterraneo, iniziò la caccia. Il giorno 11 U-Boat 73 silurava la portaerei Eagle affondandola. Nei giorni successivi oltre 5oo aerei, 6 incrociatori e 11 cacciatorpediniere e diversi Mas continuarono la caccia affondando 2 incrociatori, 2 cacciatorpediniere, 9 piroscafi e 44 aerei. I tedeschi persero 2 sottomarini e 18 aerei, gli italiani 32. A Malta arrivò solo una minima parte (32.000 tons e 11.000 di carburante). Malta serviva da portaerei e il carburante avio era indispensabile. La flotta di Alessandria che a Malta non poteva posizionare più di tanto, provvedeva alla sua copertura
Rommel intanto dava segni gravi di peggioramento della sua malattia; catarro gastrico e intestinale cronico, difterite nasale e disturbi di circolazione. Ne veniva consigliato l’allontanamento dal comando e dall’Africa, anche perché le sue previsioni militari viravano ormai sul fosco. L’ultima finestra per attaccare a luna piena era la fine di Agosto, ma elemento indispensabile era avere munizioni, carburante e inglesi non ancora assuefatti al deserto e privi dei nuovi Sherman, superiori ai carri tedeschi. Il 3 settembre era arrivato il primo dei convogli che avevano doppiato il capo di Buona Speranza con 100.000 tons di carico, 300 Sherman e 100 Priest. “Arrivavano materiali a montagne, accatastati dal Cairo ad Alessandria, davano l’impressione di una diga, oltre 1.000 carri armati e oltre 9.000 autoveicoli e automezzi che andavano ad equipaggiare le vecchie brigate e le 14 nuove…"

pezzo artiglieria inglese

  - Consistenza di divisioni tedesche 164 e 90° circa 10.000 uomini cadauno. Italiane: Brescia 4.300, Littorio 4.600, Trieste 5.300, Trento 5.200, Bologna 4.800 riserve inesistenti o sulla carta. La tenaglia che doveva stringere dal Caucaso e dalla Libia i campi petroliferi irakeni o si compiva ora o mai più. Nella notte del 31 agosto Rommel si rimise in marcia, pochi uomini in più del mese precedente, 2 divisioni gli italiani, la Pistoia e la Folgore. La prima sorpresa che si presentò agli attaccanti furono i campi minati, aperto uno, se ne presentava un altro. Razzi illuminanti che non si spegnevano neanche a terra (magnesio) illuminavano il campo di battaglia a giorno. Caccia bombardieri passavano ad ondate sopra le colonne bombardieri facevano il resto indisturbati da alta quota . 500 aerei compirono 2.700 missioni, con 35 aerei in volo in ogni ora del giorno. Due generali tedeschi scomparvero subito nella mischia. Alle normali mine gli inglesi avevano abbinato bombe da aereo e mine a contatore. Quando ritenevi di aver sminato un settore dopo un’ora riprendevano le esplosioni sotto le colonne. Una ruota dentata ad ogni pressione di passaggio sulla mina avanzava di un dente fino a che alla terza volta si innescava. In questi campi minati si infiammava intanto l’opera dei guastatori del genio (resti del XXXII E XXXI) di Caccia Dominioni. (il XXX era in Russia). La maggior parte delle mine però era anticarro e i soldati potevano anche camminarci sopra. 
Il 16 luglio Roosevelt contava le conseguenze di una sconfitta:
1-Perdita del Canale e della Siria
2-Perdita dei Pozzi petroliferi dell’Iraq
3-Saldatura con l’avanzata dal Caucaso
4-Saldatura coi Giapponesi passanti per l’India isolata
5-Africa Francese ancora incerta passa ai tedeschi (Algeria, Marocco, Senegal, Liberia etc)
6-Crollo di tutta l’area atlantica meridionale degli indecisi che passa al Reich. 

C’era di che toccarsi: non ci avevano pensato neanche i tedeschi. La sottovalutazione da parte del comando supremo del Reich ci fù sicuramente e nulla fu fatto per dare maggior peso alle divisioni di Rommel. Fin dall’inizio il basso profilo italiano fu anche quello tedesco. Solo l’anno dopo in Tunisia arrivarono quelle forze che avrebbero potuto rivoltare il risultato, ma era troppo tardi, troppo tardi anche in Russia. Gli americani stavano per calare l’asso. 
  Alam Halfa

Attorno ad Alam halfa, (costone roccioso che diede anche il nome alla battaglia), si concentrarono le difese di Montgomery, artiglierie e carri, che non erano per nulla modificate rispetto ai piani di Auchinleck. Le intercettazioni andavano a gonfie vele e Fellers era stato messo a tacere. Di pericoli su Malta non se ne vedeva e Rommel si stava preparando ad un grosso errore. Dopo 2 giorni di offensiva a Rommel restava benzina per 4o Km, tanta da ritornare alle basi di partenza. 3 petroliere italiane erano state affondate. Non restava altro che rifornire il fronte con aerei e sottomarini, dalle limitate possibilità di carico, una armata rimasta a secco. Ma era troppo tardi. Dai porti o aeroporti di sbarco metà del carburante se ne andava per i mezzi di trasporto, che dovevano percorrere anche 1.000 e più kilometri e per le perdite. Le polemiche sul ritiro-stop di Rommel si sprecarono e si sprecano ancora. Come primo provvedimento frammischiò gli italiani ai tedeschi, prescindendo dalle unità di appartenenza e di impiego. In caso di attacco inglese non voleva avere squarci nel sistema di difesa. Non esisteva una seconda linea, non esistevano supporti. StummeA chi gli disse che poteva ritirarsi come nel 41 rispose- dietro di me non c’e nulla, niente supporti, niente scorte per migliaia di Chilometri, quel poco che ho è qui- Niente sconfitte disse Alexander, (e questo è già un risultato). Nel momento favorevole Montgomery (di lui Rommel ebbe l’impressione di uomo cauto che non voleva correre rischi) pensa di ribaltare la situazione e lancia una offensiva limitata (Beresford - 6 settembre) che ha come unico risultato la disfatta e la cattura del generale Clifton da parte della Folgore. Dire a Rommel di attaccare di nuovo non se ne parlava proprio, c’era il rischio di sentirsi dare dell’imbecille, dopo tutte le parole che aveva speso sulla logistica e sui materiali, anzi sempre per la sua malattia lasciava il fronte in mano a Stumme il 22 settembre. Stumme era reduce da una figuraccia in Russia dove si era fatto rubare la cartella coi piani d'azione del Caucaso. Hitler lo aveva messo sotto corte marziale e aveva salvato il collo solo per l’intervento di Von Bock suo superiore.  Da galeotto (5 anni) adesso era di nuovo sugli altari. Morirà di un colpo apoplettico nel momento dell’attacco un mese dopo.

Il Ten. Colonnello carrista Salvatore Zappalà all'epoca della sua appartenenza al corpo

  Il generale Favagrossa (fabbricazioni di guerra) alla riunione dello stato maggiore generale ebbe a dire…se non si poteva fare assegnamento sulle forniture tedesche tanto valeva uscire dalla guerra, i cacciatorpedinieri che hanno scortato l’ultimo convoglio si sono riforniti direttamente dai serbatoi degli incrociatori alla fonda a Messina..(ben 27 navi mercantili furono affondate fino al 23 ottobre). Inutile accennare alla reazione dei presenti nonostante fossero gli stessi tedeschi a ribadirlo. Tutti dichiararono di impegnarsi ad aumentare le produzioni di guerra. Carri armati da 85 mensili a 125, differenza 50 (un battaglione, per fare una nuova divisione occorrevano 4 mesi), rimpiazzare 27 cacciatorpediniere e 50 sommergibili senza contare il naviglio commerciale. Dove trovare la materia prima ? Naturalmente in Germania a cui venne chiesto un incremento del 1000% delle forniture strategiche. (vedi scheda materiali e perdite) Diceva Rommel ad Haider alter ego di Favagrossa prima di partire – Se non arrivano i materiali indispensabili nessuno sarà in grado di resistere a Gran Bretagna e Usa messe assieme-. Stumme intanto si trincerava dietro campi minati, invertendo l’ordine di comportamento fin qui avuto. Inglesi armati di tutto punto dagli americani in attacco e tedeschi in difesa. Montgomery, da uomo cauto di poca capacità militare, avrebbe attaccato solo con una superiorità di 3 a 1 e questo giorno stava avvicinandosi. 
El Alamein - Operazione Braganza - fine settembre   Il NebelWerfer in azione in Africa

Non erra noto che i nebelwerfer fossero stati usati in africa prima del 1943, ma la testimonianza sottostante anche se incorretta ne darebbe la presenza sul fronte di El Alamein alla fine di ottobre. Si ricorda che Rommel, quando si prese le “ferie” per riposo e cura a metà settembre, andò dall’alto comando tedesco e da Hitler per chiedergli queste armi. Fino a quel momento l’equilibrio e la mobilita dei reparti non avevano reso urgente questa arma. Pensiamo al di là del numero delle canne che il testimone cita (8) che si tratti di uno dei modelli vecchi (o 41) a cinque o sei canne di 15 cm. In Sicilia (e Tunisia) vennero usate due varianti: il Nebelwerfer 41 che aveva 6 canne e sparava proiettili da 34 kg (150 mm) ad una distanza di circa 7 chilometri, ed il Nebelwerfer 42 con 5 canne da 210 mm che poteva sparare razzi da 114 kg ad una distanza di 8 km. Il 42 poteva sparare entrambi i tipi di razzi, grazie ad alcuni binari estraibili.  I lanciarazzi tedeschi i furono impiegati su tutti i fronti, almeno secondo quanto riportano i veterani alleati; è anche vero che il panico creato da questi "macchine infernali" poteva farli vedere anche dove non c'erano affatto. Sappiamo con certezza che il loro utilizzo in Sicilia contro gli americani ne meritò il nomignolo "Screaming Mimi", e "Moaning Minnie" a causa dell'agghiacciante rumore che emettevano i proiettili arrivando. *Esisteva anche un lanciatore da 10 pezzi,  omologo della Katiusha montato su vari automezzi o trainato. Il lanciatore del Nebelwerfer assomigliava invece al tamburo di un revolver. I razzi erano azionati da una batteria.

  I was forced out of my vehicle to run across areas, finding each one of the four Sergeants (section leaders) suitable locations. The noise of our engines together with our tracks over rocky ground and the illumination from the shelling gave the enemy some idea of our force and position, this invited more direct fire power. This came of in the form of the “Mini-Werfen”*, a barrel like cement mixer wound by a handle that fired eight sizable mortar bombs in succession each with its own hideous whistle that followed its passage before exploding on the ground adding to the “confusion and fear”. I will never forget, it was during this early stage that one of these bombs whistled down suddenly and landed right in front of me in the soft sand with a thud. There was no explosion, thank god it was a dud!.
I didn’t dwell, nor did I have time to think of the fatal consequences that might have been. In fact I preferred to feel my luck was in and it was a good omen. Later on I’m sure it gave me a source of courage at other “Tricky” times. Certainly a Sergeant and one or two others nearby at the time told me sometime afterwards, jokingly, that they were mighty pleased not to have to hang around looking for the pieces!!! Also later my batman Roy Saville (and also my gunner) was reported to have said “Thank Christ he had been allowed to remain in the carrier” rather than follow me around which is part of his normal duties when on foot on active service.
Trad. Sono stato costretto ad abbandonare il mio veicolo per cercare i quattro sergenti (section leaders). Il rumore dei nostri motori come quello dei cingoli sulla roccia e la luce degli spari avevano attirato l’attenzione del nemico he diresse su di noi i suoi colpi. Scoprimmo quindi che i colpi in arrivo venivano da un “mini-werfen” che sparava otto colpi in successione ognuno con il suo fischio veramente orrendo (lo chiamavano anche i gemiti di minnie). Non dimenticherò mai quando una di queste bombe fischiò di colpo e fini proprio davanti a me nella sabbia con un tonfo. Non c'era stata nessuna esplosione, grazie a Dio. Non ho avuto il tempo di pensare. Sono stato fortunato e i miei accompagnatori hanno detto di essere stati contenti di non dover raccogliere in giro i miei pezzi. I miei uomini rimasti sul mezzo (attendente e cannoniere) ringraziarono Dio per non avermi dovuto seguire.
La sicurezza degli inglesi era tale che tentarono con una grande operazione di commandos (Big Party) di scardinare l’intero fronte. Il risultato più grosso non sarebbe stata una nuova testa di ponte bensì l’ingresso in rada a Tobruk di una squadra navale per colpire tutti gli obiettivi militari in fase di ripristino. Dopo il fallimento della missione ad inseguire le camionette inglesi nel deserto ci si pose una improvvisata colonna, la colonna D’Antoni con destinazione Gialo. La colonna di soccorso D’Antoni era formata dal comando divisione Pistoia con una Batteria di Obici, Comando 35° Pistoia con 2 battaglioni, il 57° battaglione Complementi Bersaglieri, uno squadrone autoblindato del Monferrato 6 carri e 5 obici cingolati 75/18. Tramite Ultra gli inglesi erano venuti a conoscenza dell’arrivo della colonna. La sera del 20 la colonna entra finalmente a Gialo già abbandonata dalla mattina. Con base a Gialo ora gli aerei e le truppe mobili della colonna riprendevano la caccia al disperso in fuga. Stirling con gli sbandati rientrò per ultimo.  http://web.infinito.it/utenti/b/bersaglieri/deserto/lrdg.htm    messago di Alexander alle truppe inglesi
     

 

SPECIAL ORDER OF THE DAY..... (31.Aug.42)

The German/Italian forces are tryng to force their way into the Delta, to capture Cairo and Alexandria and drive us from Egypt. It is the duty of every officer and soldier to stand....and fight the enemy wherever he may find him, regardless of the cost. The results of the whole war may well depend on how we conduct ourselves in this great battle.As brothers in arms we must have confidence in ourselves, in each other..

SOLDIERS, DO YOUR DUTY (signed) Alexander General Commander-in-Chief, Middle East Forces. 

Le forze italo-tedesche stanno puntando sul Delta per catturare il Cairo e Alessandria e cacciarci dall'Egitto. E' compito di ogni ufficiale e soldato di resistere e combattere il nemico ovunque si trovi senza riguardo al costo. Il risultato complessivo della guerra può dipendere dal come noi condurremo questa grande battaglia. Come fratelli in armi dobbiamo confidare in noi stessi, nel nostro compagno e nelle nostre armi con la determinazione di vincere o morire. Questo sarà lo spirito dello scontro che ci darà la vittoria. Soldati, fate il vostro dovere firmato .....

     

  Bel sito con filmati  http://www.usmm.org/malta.html  http://www.isoliti4gatti.com/Pedestal.htm  http://www.maltaconvoyaug42.freewebspace.com/

  <<< Sir: Alan Brooke, Chief of Imperial Staff (capo di S.M. imperiale): Possiamo ringraziare il cielo che Hitler sprecasse a Stalingrado le forze che avrebbero potuto sostenere un ruolo assai più decisivo contro Persia e Iraq.

http://search.eb.com/normandy/articles/Brooke_Alan_Francis.html