I libri
La Mandante
Romanzo modenese
I Libri di Bruno Zucchini
A) Vista dai vinti - La guerra civile nel modenese - Gli anni dal 1943 al 1946 |
B) Modena vista da destra - gli anni dal 1947 ad oggi |
C) I modenesi in Camicia Nera - gli anni dal 1919 al 1943 |
D) La Mandante - Romanzo modenese |
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A) Vista dai vinti Sito internet: http://digilander.libero.it/modenainguerra
oppure: http://digilander.libero.it/modenainguerra/guerracivilenelmodenese
oppure http://virgilio.it/fratricidio
Per oltre venti anni le pagine di questo libro, pensate e scritte con lo
scopo di far conoscere all’opinione pubblica un quadro, accettabilmente
esauriente, del periodo della guerra civile in territorio modenese e fuori dai
luoghi comuni del più vieto conformismo “resistenziale”, sono rimasti chiuse in
un cassetto per le enormi difficoltà, sempre incontrate, a trovare editori
disposti ad assumersi la responsabilità nell’affrontare argomenti inerenti un
periodo storico visto, da sempre, in chiave manichea ed unilaterale e
strumentalizzato ai fini politici da una sola parte.
Si aveva intenzione, sin da allora, affrontando questo tema e rivisitando la
vasta messe di pubblicazioni della storiografia antifascista relativa al
microcosmo storico della Provincia modenese, di dare un contributo a superare il
discorso della guerra civile, affrontandolo anche dal punto di vista della parte
soccombente onde controbilanciare l’enorme pubblicistica proposta a piene mani
da coloro che, aggregandosi allo strapotere delle forze armate anglo americane,
i veri vincitori della seconda guerra mondiale, si sono trovati a beneficiare di
un risultato ottenuto scatenando all’interno della nostra Patria una lacerante e
sanguinosa lotta tra fratelli.
Per poterlo impostare, tale problema, era ed è ancor oggi opportuno, che anche
dalla parte dei perdenti si potesse, quantomeno, mettere sul piano della
discussione storiografica, una visione obiettiva e anch’essa sfoltita di tutti
gli aspetti agiografici della storiografia di parte fascista.
Nel nostro territorio pochissime ricerche sono state fatte da questa parte e
quel poco in forma ridotta e non completamente documentata oltre che limitata,
nella sua divulgazione, ad un ristretto settore dell’opinione pubblica che in
realtà, quel periodo storico lo conosce per averlo vissuto sulla propria pelle.
Il nostro è un tentativo di divulgare la storia di quegli anni, da un punto di
vista il più possibile obiettivo, essendoci basati fondamentalmente su notizie
di cronaca, per contrastare l’imperante storiografia “resistenziale”
sovvenzionata e manipolata, in grandissima parte, dal Partito Comunista.
Il crollo del comunismo in Europa e nel mondo, ma non ancora del tutto digerito
in Italia, che solitamente arriva con anni di ritardo ai grandi appuntamenti
della storia, ha portato molti storiografi ed ex-intellettuali della sinistra,
sempre opportunisti in verità, alla ricerca del superamento e della discussione
critica del periodo storico della Repubblica Sociale Italiana e di converso
della resistenza
Sito internet: http://digilander.libero.it/modenainguerra
B) Modena vista da destrasito internet: http://digilander.libero.it/scioperogiallo/index.htm
Nell’anno 1977, nel pieno del periodo buio per l’Italia, dopo il secondo
dopoguerra, del terrorismo, della feroce lotta tra opposte fazioni, tra rossi e
neri, con l’aumento esponenziale dei delitti politici in una situazione di vera
“guerra civile strisciante”, vede la luce in Francia un testo che lascerà un
segno non indifferente in tutta la cultura della destra europea. “Vu de Droite”
a cura del filosofo Alain de Benoist, il caposcuola dei nuovi orientamenti della
destra francese e della « nouvelle ecole » darà un notevole contributo al
risveglio della destra italiana che, come disse Adriano Romualdi, “si era
fossilizzata nelle trincee di retroguardia, incapace di agitare il grande mito
del domani, il mito dell’Europa seppellita sotto un cumulo di qualunquismo
borghese”.
Le contestazioni del sessantotto e degli anni a seguire si erano incanalate nei
binari del marxismo e la destra , sia politica che culturale si era lasciata
letteralmente “prendere in contropiede”.
Dopo alcuni anni anche da noi fu pubblicata, a cura di Marco Tarchi con la
collaborazione di alcuni altri, la traduzione di “Vista da Destra”, una vera
antologia critica delle idee contemporanee che ebbe immediatamente un grosso
successo specialmente tra i giovani del “Fronte”.
Quella scuola, che univa alle indiscusse doti di perspicacia politica, un
notevole rigore filosofico, fu il vero atto di nascita di una delle correnti di
pensiero più centrali del dibattito contemporaneo. Ebbe, tra l’altro, un seguito
con la pubblicazione della rivista ”Elementi”, una delle più prestigiose testate
del mondo della cultura di destra.
“Modena vista da destra”, pur avendo plagiato il titolo di quella pubblicazione,
non ha minimamente le pretese di ricalcare le difficili e impegnative strade
della filosofia e dell’analisisi sociologica del pensiero contemporaneo. Valenti
politologi, sia a destra sia a sinistra si sono cimentati e si cimentano su
questi temi e sul terreno della formazione della mentalità e dei valori.
Niente di tutto questo nelle pagine che seguono. Sono semplicemente il racconto,
se volete un po’ improvvisato, di un modenese che ha avuto l’opportunità di
frequentare, negli anni dal dopoguerra ad oggi, il piccolo e variegato mondo
della destra nella città della Ghirlandina, in maniera duratura ma non costante,
senza mai essersi impegnato a fondo nell’agone politico e per la sua
caratterialità e per il proprio profondo impegno profuso nei vari settori dove
ha operato e in particolare in quelli dell’educazione motoria e dello sport.
Il testo, di conseguenza, e diviso nettamente in due parti; nei capitoli della
prima si raccontano episodi, momenti di vita, aneddoti, vissuti dallo scrivente
dagli anni della sua giovinezza, della maturità e di quelli della cosiddetta
"terza età".
sito internet http://digilander.libero.it/scioperogiallo/index.htm
C) Modenesi in camicia nera
sito internet:
All’inizio dell’anno 2009, a distanza di sessantacinque
dalla caduta del Fascismo, epigoni del comunismo nostrano, ideologia crollata
ben più miseramente del “totalitarismo nero”, aggirandosi tra le bancarelle del
mercatino nel giorno del patrono, si sono accorti, scandalizzati e turbati, che
alcune di queste tenevano in bella mostra alcuni cimeli del “deprecato” periodo
fascista. Immediatamente è convocata una conferenza stampa dove due dei
rappresentanti del comunismo modenese ancora “choccati” dalla “repellente
visione” e dalla presenza d’orpelli del tramontato regime, dichiaravano,
letteralmente, alla stampa locale che riportava, il giorno dopo, la notizia a
caratteri cubitali:
“Quei banchi con in bella mostra quadri ed oggetti inneggianti il Duce erano una
presenza incresciosa. E’ inammissibile che nella nostra città, medaglia d’oro
della resistenza, sia consentita una cosa del genere. Per di più a pochi passi
dalle bancarelle, c’è il Sacrario della Ghirlandina.”
Anche il Segretario del Partito di Rifondazione Comunista ha parlato di
“Vergogna per Modena”.
Certo è che il senso del ridicolo, da parte dei vecchi arnesi del comunismo
nostrano, è difficilmente controllabile. Sono ormai decine di anni che a Modena,
in tutti i Comuni della Provincia e in tutta Italia e tutte le Domeniche o nelle
varie feste patronali, nei mercatini o nei mercatoni dell’antiquariato, o dei
“ferri vecchi” sono commerciati, busti, quadri, libri, bandiere, copricapo,
divise e quant’altro, facenti riferimento a quel periodo storico.
I denigratori del Fascismo e del suo Duce dovrebbero, al contrario, felicitarsi
ed essere soddisfatti nel costatare che le ”reliquie” del loro odiato nemico
sono diventati semplici oggetti d’antiquariato, a riprova che quel periodo fa
parte del passato. Viceversa, non trovando pariteticamente, (se non rarissimi),
oggetti del comunismo russo, come colbacchi, stelle rosse o effigi di Stalin (di
quello italiano proprio non esiste nulla, a dimostrazione della sua pochezza),
provano rabbia nel vedere una costante richiesta dei simboli del fascismo e non
dei loro, tanto che torna a rispuntare la furia iconoclasta, come quella che
imperversò nell’immediato dopoguerra. ……omissis……ò
Quello che a noi interessa è cercare di far capire, a tutti coloro che non hanno
vissuto quel periodo, che non può essere né completamente demonizzato né, tanto
meno, totalmente esaltato; per decenni nelle scuole italiane durante le lezioni
di storia, o nei testi di quella materia, venivano del tutto cancellati gli anni
del ventennio fascista, o ne venivano presentati solamente i risvolti negativi.
D) La Mandante - Romanzo modenese
sito internet: http://digilander.libero.it/labrigata
Due ragazzi, non ancora diciottenni, alla fine
dell’anno 1944 si trovano
proiettati, violentemente, in quel tragico periodo della storia italiana: il
primo a
Modena entra a far parte della Brigata Nera, mentre l’altra, una splendida
ragazza bolognese, si iscrive al corpo delle Ausiliarie, la formazione femminile
della Repubblica Sociale Italiana.
Inizia per loro un vero e proprio calvario, andranno incontro ad enormi
difficoltà: si incontreranno nel dopoguerra, dopo innumerevoli vicissitudini e
dopo un stupro di gruppo subito dalla ragazza, in una casa di tolleranza a
Modena. Supereranno quel difficile periodo per andare incontro, parallelamente,
a un periodo più fortunato delle loro vite.
Il racconto parte e si dipana attraverso fatti realmente successi ma
raccontati in forma romanzata.
Personaggi veramente esistiti si intrecciano con altri virtuali per andare
a raccontare un periodo della storia italiana, dal dopoguerra sin verso la fine
degli anni cinquanta.
Attraverso il racconto romanzato della vita dei due ragazzi,
incontreremo, fatti e avvenimenti realmente accaduti di quegli anni, dalle
vicissitudini del travagliato periodo del dopoguerra, con lo sterminio di
migliaia
di persone in Nord Italia, al delitto della contessa Pia Bellentani, dall’oro di
Dongo, al bandito Giuliano.
Prende il nome di romanzo modenese poiché tutta la prima parte si
svolge in quei territori e le violenze subite dalla protagonista, reali e non
virtuali,
sono state raccontate all’autore da chi le subì in prima persona.
Poi tutto il racconto si svolgerà tra le città di Milano, Roma e il lago di
Como.
La ricerca della vendetta., da parte di chi ha subito vessazioni incredibili,
è il filo conduttore di tutto il racconto.
Bruno Zucchini, insegnate in pensione, ha già pubblicato:
* Vista dai vinti: la guerra civile nel modenese;
* Modena Vista da Destra;
* Modena e i modenesi in camicia nera.
In copertina: disegno di un non ancora diciottenne Zucchini Augusto,
fratello dell’autore del libro, poi scomparso nel campo di concentramento russo
di Tambow nel febbraio del 1943: il disegno è probabilmente dell’anno 1938.
Euro 20,00
sito internet: http://digilander.libero.it/labrigata