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FERDINANDO CORTES (1485 - 1547)
ebbe il comando per condurre una spedizione in Messico.
Nel 1511, sbarcato sulle coste dello Yucatan con soli 600 uomini,
venne a sapere dell'esistenza dell'impero azteco.
Riuscì in poco tempo a catturare e poi uccidere l'imperatore
Montezuma II e distrusse la capitale Tenochtitlán, sulle
cui rovine sorge oggi Città del Messico. Si impadronì
di una grande quantità d'oro e di gioielli, tassando il
popolo azteco.
In seguito fece arrivare numerosi coloni dalla Spagna, e la città
divenne presto il principale centro europeo d'America.
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FRANCISCO PIZARRO (1475 - 1541)
ebbe l'incarico dal re di Spagna Carlo I di conquistare e governare
il Perù.
Partì nel 1531 con solo 180 soldati, approdò in
Perù nel 1532 e l'anno successivo riuscì a catturare
con l'inganno e ad uccidere l'imperatore inca Atahualpa.
Fondò una nuova capitale, la città di Lima, e sequestrò
tutto l'oro e l'argento degli inca. La gloria di Pizarro non durò
molto: dopo qualche anno si scatenò una forte rivalità
con i suoi stessi uomini e venne ucciso proprio dai suoi compagni
di avventura.
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Una storia interessante riguarda POTOSÌ,
una città della Bolivia.
Nel 1545 gli Spagnoli scoprirono uno dei più ricchi giacimenti
d'argento del mondo proprio dentro al Cerro Rico, la montagna
che si vede nella foto.
Sebbene il Cerro si trovasse a 4000 m di altitudine, in poco tempo
sorse ai suoi piedi la città mineraria di Potosì. |
Alla fine del XVIII secolo Potosì era
il più grande e ricco centro dell'America latina.
La miniera d'argento, che sembrava inesauribile, finanziò per tre
secoli gli sperperi della monarchia spagnola.
Migliaia di schiavi, soprattutto africani, lavorarono in condizioni
terribili per estrarre l'argento, costretti a restare sottoterra
per 4 mesi. Al ritorno in superficie il corpo era duramente
provato e rischiavano la cecità. |
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Morivano molto giovani, per gli stenti o per la silicosi.
Un detto locale abbastanza macabro recita così: con l'argento del
Cerro Rico si sarebbe potuto costruire un ponte fino a Madrid, ma
con i minatori morti per estrarlo si sarebbe potuto costruire un
ponte fino a Madrid e tornare indietro a Potosì. Oggi il Cerro Rico
è un groviera di tunnel e gallerie. L'argento è ormai
esaurito e solo pochi minatori ci lavorano.
Le agenzie locali organizzano visite e fanno camminare i turisti
lungo alcuni tunnel e cunicoli. La città è molto bella,
ricca di chiese e monumenti del periodo coloniale. |
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