Il protagonista di questo film, Nino Garofano,
è un cameriere italiano da anni emigrato in Svizzera in
cerca di lavoro. Il protagonista si porta dietro i sospetti, i
dubbi e gli stereotipi di una cultura diversa, di chi deve guadagnarsi
tutto, dal rispetto al pane quotidiano. Infatti, per l'intera
durata del film lotta per una vita migliore in un paese ricco
e civile.
Per quanto riguarda il lavoro Nino non si risparmia, e naturalmente
da fondo a tutte le risorse possibili nel tentativo di essere
assunto definitivamente. In alcune scene, poi, possiamo trovare,
come nella scena dell'arancia, la forza di arrangiarsi del protagonista.
In questa scena il protagonista cerca di sbucciare un'arancia
con la stessa precisione del collega, ai suoi occhi sembra quasi
impossibile
allora si reca nel retro della sala dove trova
una buccia già aperta a fiore e a lui non resta che sbucciare
l'arancia a morsi e adagiarla dentro ad essa. Tra gli altri personaggi
troviamo anche il collega spagnolo e un giovane italiano. Nino
poi sarà licenziato a causa di un incidente casuale (aveva
fatto pipì per strada e una coppia di svizzeri lo aveva
fotografato di spalle in pieno flagrante)
Deve andarsene,
ma appena salito sul treno lo vediamo fuggire e rifugiarsi in
casa della sua dirimpettaia in cerca di ospitalità, essa
vive sola con suo figlio che tiene nascosto. Per qualche tempo
Nino convive con questa famiglia. Il protagonista si rivolge allora
a un industriale italiano conosciuto al ristorante. Esso ha mille
problemi famigliari e finanziari: separato dalla moglie, con due
figli viziati che vede di rado e sull'orlo del fallimento, gli
offre di lavorare per lui come uomo di fiducia. Tutto sembra andare
per il meglio, invece l'industriale si ucciderà appena
sa dell'avvenuta bancarotta e Nino accetta di restare come clandestino,
senza documenti e senza soldi. La nuova residenza è un
pollaio dove altri italiani vivono uccidendo e spennando polli.
Uno dei momenti significativi è quando Nino e gli altri,
spiano affascinati i giovani figli del datore di lavoro nudi alle
spalle del pollaio. Grazie allo spettacolo di quei giovani biondi
decide di farsi biondo anche lui. Nino si sente finalmente uno
Svizzero, dunque più integrato che mai! Ma nel bel mezzo
di una partita (Svizzera/Italia) tutta la sua finzione crolla
in un attimo e liberando la sua gioia si svela per quello che
è e sarà per sempre. Questa volta Nino parte, non
se la sente di restare ancora: non ha più voglia di lottare.
Il treno parte, ma ecco che dopo qualche chilometro Nino ferma
il treno sotto una galleria e lui viene fuori dal tunnel guardandosi
intorno smarrito. Il suo orgoglio gli impone di non ritornare
a casa, in Italia, senza che abbia prima portato a termine gli
obiettivi che si era posto prima della partenza dal suo paese.
Non può ritornare a casa sconfitto e con le tasche vuote.
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