LE TAPPE DELLA UE
 
L'Unione europea è frutto di un lungo processo politico ed economico, le cui tappe fondamentali coprono cinquant'anni di storia.
L'idea di una Europa unita è nata dall'esigenza di trovare forme di collaborazione sovranazionali anche se contrastata dalla gelosa conservazione dei poteri dei governi dei singoli Paesi. Infatti, ancora oggi, nonostante l'avvento della moneta unica (Euro) ed i progressi nel processo di integrazione, esistono divergenze fra gli Stati sui ruoli politici, sociali e culturali nell'Unione Europea. E' però importante sottolineare che, mentre nel ventennio precedente la Seconda Guerra Mondiale l'idea dell'Europa unita era ristretta al ceto intellettuale con forti dosi di utopismo, subito dopo il conflitto bellico il concetto comincia a realizzarsi concretamente pur con diversi filoni di pensiero; fra il modello federale, quello confederale e quello funzionalista, prende sicuramente piede quest'ultimo che vede consolidata l'antica forma di Stato Nazione e, allo stesso tempo, intuisce l'esigenza di una stretta collaborazione in settori come quello importantissimo dell'economia. Infatti, i funzionalisti, pur non contrastando l'integrazione politica e culturale, hanno sostenuto che questa debba scaturire spontaneamente senza alcuna forzatura, conseguente comunque alla comunanza di interessi in campo economico.
E' utile evidenziare le tappe più importanti che hanno permesso il raggiungimento di tale traguardo.
 
 
1948
Con il Trattato di Bruxelles nasce l'Organizzazione europea per la cooperazione economica (OECE).
E' la prima organizzazione europea dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
L'OECE ha il compito di coordinare gli aiuti economici forniti dagli Stati Uniti a sedici paesi europei, per favorire la costruzione nel Dopoguerra.
 
 
1950
A cinque anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale le tensioni tra Francia e Germania sono di nuovo forti e la Guerra fredda fa continuamente temere l'esplosione di un conflitto tra paesi dell'Europa occidentale e paesi dell'Europa orientale.
Per evitare di rivivere gli errori del passato e creare le condizioni per una pace duratura, Jean Monnet, Robert Schuman (ministro degli Affari esteri francese) e Konrad Adenauer (cancelliere tedesco) elaborano un accordo.
Il Piano Schuman suggerisce ai paesi europei di stabilire una politica comune per il mercato del carbone e dell'acciaio. Tale proposta viene formulata dalla Francia il 9 maggio 1950 e accolta con favore dalla Germania, dall'Italia, dai Paesi Bassi, dal Belgio e dal Lussemburgo: tale data segna la svolta decisiva nella costruzione di una politica comunitaria ed è celebrata ogni anno con la Festa dell'Europa.
 
 
1951
Si realizzano le proposte di Schuman: nasce la Comunità europea del carbone e dell'acciaio (CECA), alla quale aderiscono Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi.
 
 
1952
Il consiglio nordico raggruppava Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia e Islanda.
 
 
1955
Nasce la UEO (unione europea occidentale) per coordinare la politica militare degli stati Europei membri della NATO.
 
 
1957
La CECA si occupa di un settore economico importante, ma ristretto: quello del carbone e dell'acciaio.
Nel 1957, con i Trattati di Roma, i sei paesi della CECA fondano altre due comunità europee: la Comunità economica europea (CEE) e la Comunità europea per l'energia atomica (EURATOM).
L'obiettivo è quello di creare un mercato comune e di ampliare le possibilità di sviluppo e di scambio. Grazie a questa scelta tra il 1958 e il 1970 i paesi della CEE aumentano notevolmente il volume degli scambi commerciali ed aumenta di conseguenza il benessere dei cittadini.
 
 
1960
Nasce I'EFTA, per favorire gli scambi fra i paesi europei occidentali non aderenti alla CEE .
 
 
1962
Nasce il Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e di Garanzia (FOEGA).
 
 
1968
Si realizza l'unione doganale.
 
 
1973
Con l'adesione di Danimarca, Gran Bretagna e Irlanda i paesi della CEE diventano nove.
 
 
1974
Viene creato il Consiglio europeo, al quale partecipano i capi di stato e di governo dei nove paesi membri della CEE.
 
 
1979
Si svolgono le prime elezioni del Parlamento europeo con suffragio universale.
 
 
1981
Ingresso nella CEE della Grecia.
 
 
1985
Belgio, Germania, Francia, Lussemburgo e Paesi Bassi firmano gli accordi di Schengen, destinati ad abolire i controlli alle frontiere comuni.
 
 
1986
Con l'ingresso nella CEE di Spagna e Portogallo, i paesi membri diventano dodici.
 
 
1987
Entra in vigore l'atto unico europeo elaborato dal Parlamento Europeo, il suo obiettivo era di completare entro il 31 dicembre 1992 la costituzione di un grande mercato interno.
 
 
1991
Cessa di esistere il COMECON, in seguito alla dissoluzione dell'Unione Sovietica e altri paesi di quest'area; soprattutto i più sviluppati chiedono di entrare a far parte dell'Unione Europea. .
 
 
1993
Entra in vigore il Trattato di Maastricht: la Comunità europea, che aveva obiettivi di tipo economico, si trasforma in Unione europea, che ha obiettivi molto più ambiziosi in materia di politica estera, giustizia, sicurezza, immigrazione, identità culturale.
Il Trattato di Maastricht getta anche le basi per l'introduzione della moneta unica europe: l'euro.
 
 
1995
Con l'ingresso di Austria, Finlandia e Svezia, i membri dell'UE diventano quindici.
Entra in vigore l'accordo di Schengen per la libera circolazione delle persone
 
 
1998
Nascita ufficiale dell'euro, la moneta unica europea; vi aderiscono 11 paesi, ai quali successivamente si unirà la Grecia.
I 12 paesi dell'euro si sono conformati a una serie di criteri economici, che hanno lo scopo di garantire una sana gestione finanziaria e la stabilità della moneta unica.
Diventa operativa la Banca centrale europea (BCE).
 
 
2002
Introduzione dell'euro nei 12 paesi che vi aderiscono: Austria, Belgio, Finlandia, Germania, Grecia, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna.
Ne restano fuori Danimarca, Regno Unito e Svezia.