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Inventa una fiaba in cui ci siano oggetti animati.

CIOCCOLATINO PICCOLO E IMPAURITO

di Valentina La Cava

 

Una volta, tanto tempo fa, viveva una strega, che per fare l’esperimento “trasforma cose” prese come cavia un cioccolatino. Appena iniettò al cioccolatino la pozione magica, gli spuntarono prima un piede e poi l’altro, una mano e poi l’altra, un occhio e poi l’altro, il naso e poi la bocca. La strega era molto felice e con una bottiglia piena della pozione magica salì sulla scopa e volò via. Il povero Cioccolatino aveva paura e tanto caldo, perciò decise di andarsene. Scese dal tavolo con un salto e con un salto dalla finestra si inoltrò nel bosco. Calò la notte e il nostro piccolo amico, sempre più impaurito e infreddolito, disse: “Ho tanta paura e tanto freddo, perché la strega ha scelto me?!”. E si mise a piangere gocce di crema. Il giorno dopo Cioccolatino aprì gli occhi e vide il bosco piccolo come una macchia verde, si voltò e vide un corvo che l’aveva preso per portarlo dai propri cuccioli. 

Cioccolatino pensò un po’ come fare e poi gli venne un’idea. Si mise ad agitarsi e, poiché il corvo stava volando sotto il sole, Cioccolatino iniziò a sciogliersi e così cadde nella gabbia di un leone dello zoo. Cioccolatino, dopo che si fu ricomposto, scappò dalla gabbia del leone di fretta e furia. All’improvviso vide una luce bianca e, per vedere cosa fosse, si inoltrò in un altro bosco. Quando si avvicinò vide che si trattava solo di una lucciola, e sconsolato andò via. Dopo tanto cammino Cioccolatino arrivò e New York, lì andò a visitare Stor Boch, il museo delle bocce più famose. Cioccolatino invidiava tutti i ragazzi che si divertivano e desiderava tanto essere come loro. Per un giorno intero Cioccolatino fece anche un po’ di corsa, poiché era inseguito da una bambina che voleva mangiarlo. Un giorno Cioccolatino, in una tana di topo disabitata, espresse un desiderio. Disse: “Signore aiutami, io vorrei tanto essere un umano”. Il Signore da lassù disse: “Povero Cioccolatino”. 

Il giorno dopo Cioccolatino si trovò steso a terra in un bosco. Impaurito disse: “Cos’è successo!? Ma io mi sento strano, sono diventato un ragazzo! Evviva, come sono felice! Grazie Signore!”. Cioccolatino tornò a New York, si laureò, si sposò e ora si chiama John.

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