LABITOUR |
I MIEI VIAGGI
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Tour013 - Francia ; Spagna ; Portogallo | | ||
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TOUR: |
Carcassonne ; Tolosa (Tolouse) ; San Sebastia (Donostia) ; Pamplona ; Bilbao (Bilbo) ; Oviedo ; Leon ; Santiago de Compostela ; Porto ; Coimba ; Cascais ; Lisbona (Lisboa) ; Toledo ; Saragozza (Zaragozza) |
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DATA: |
2005 -> Agosto | ||
GIORNI: |
16 | ||
MEZZO: |
Auto | ||
ALLOGGIO: | Ostello ; Appartamento ; Hotel | ||
NOTE: | 6.000 km on the road!!!! |
Viaggio: | |
Anno
2005. Siamo agli inizi di luglio ed ancora l'indecisione regna sovrana
quando spunta fuori l'idea di noleggiare un auto ed andare dove ci porta...l'Alfa.
:) Dopo attente valutazioni crediamo che la cosa migliore sia noleggiare
a Firenze una 147 Diesel ed affrontare i molti chilometri in piena libertà.
Unici punti di sosta sicuri e prenotati sono una notte a Carcassonne,
tre a San Sebastian e poi il vuoto con l'intenzione di decidere momento
per momento secondo un percorso immaginato: Nord Spagna-Portogallo-Centro
Spagna e rientro. Partiamo da Firenze di primo mattino. |
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Carcassonne - Vista aerea de La Cité
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Carcassonne (1). Traffico nella media e dopo aver attraversato praticamente tutta la Francia senza particolari difficoltà arriviamo a destinazione con la brutta sorpresa che ad attenderci c'è la pioggia. Non solo. Alla reception dell'hotel che avevamo prenotato ci dicono che non era arrivato il bonifico di acconto di pagamento a quel punto dico: "Ah Francese ce stai a provà!!!". Fortunatamente avevo con me la copia della ricevuta del pagamento da me effettuato e con molto "garbo" ed in incomprensibile francese (tanto anche se lo parli bene fanno finta di non capire lo stesso) gli dico: "Dacci la camera e vai a....". Per fortuna capisce che non è il caso di provarci oltre ed allora, sapendo del nostro giro, si salva dicendo: "Controllerò domani se è arrivato altrimenti quando ripassate mi pagherete". Se prima avevo dubbi, adesso sono più sicuro che era in malafede. La camera non è il massimo situata in una depandace all'esterno dell'hotel ma essendo sera, dovendo rimanere solo una notte e sapendo che Carcassonne è particolarmente appetita dai turisti, optiamo per rimanere comunque senza fare ulteriori polemiche. |
Nonostante la pioggia dopo aver mangiato qualcosa decidiamo di andare a fare un giro per ne "La Cité", la parte più antica cinta da mura. Oltre due milioni di persone all'anno visitano questa fortificazione medievale. Nonostante la pioggia che non ci fa trovare molte persone abbiamo però la fortuna di vedere tutto questo di notte con la bellezza dell'illuminazione fatta ad arte ed in maniera spettacolare. Con le sue 52 torri in pietra è una delle fortificazioni più grandi d'Europa. Finito il tuffo nel passato medievale ritorniamo a la Ville Basse, la parte bassa della città, dove noi avevamo l'hotel e dopo un giro senza particolari interessi decidiamo che la prima giornata era arrivata al copolinea. L'indomani mattina, freschi di una intera notte di riposo, ripartiamo con destinazione San Sebastian ma essendo in strada decidiamo di fare una lunga sosta pranzo e fare una visita a Tolosa (Tolouse) (2). Città vivace ed aperta, famosa per le industrie aerospaziali ed ospita più di 100.000 studenti. Fortunatamente nonostante il traffico ci sono molti parcheggi sotterranei o soprelevati e quindi lasciare la macchina non è stato un particolare problema. La piazza principale, Place du Capitole, oltre ad essere una vivace e pedonale zona di ritrovo ha sulle volte delle arcate del lato occidentale 29 immagini che raffigurano la storia della città e sempre su questa piazza si affaccia il Capitole, il municipio. In poche ore è impossibile vedere in pieno una città ma noi ci accontentiamo di dare un'occhiata furtiva a quello che passeggiando potevamo vedere. Ci dirigiamo verso il Vieux Quartier, il quartiere vecchio, caratterizzato da viuzze strette e Basilique Saint-Sernin, basilica un tempo importante tappa del Cammino di Santiago. |
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San Sebastian - Baia e Playa de Gros |
Dopo aver pranzato e visitato la città decidiamo di raggiungere San Sebastian (Donostia) (3). Arriviamo nel tardo pomeriggio e la nostra preventiva prenotazione ci fà restare tranquilli per la sistemazione. Troviamo parcheggio in Paseo Nuevo, una strada ai piedi del Monte Urgull ed andiamo a prendere possesso della nostra stanza. Carina, semplice e pulita e soprattutto centralissima, situata in Plaza de la Constitucion nella parte Vieja. Bene, questa volta è andata bene. San Sebastian forma una mezzaluna intorno alla splendida Bahia del La Concha ed è la più caratterstica tra le città basche. Qui si unisce la bellezza del mar Cantabrico e del verde circostante con la vivacità della città. Nella parte Vieja c'è la maggior concentrazione di bar per metro quadrato di tutta la Spagna. Giorno mare e sera a ritmo di musica, tapas e "chupiti" è il nostro soggiorno a Donostia (come si dice in basco). Un pomeriggio di particolare coraggio ci siamo spinti fino alla vetta del Monte Urgull sormontato dalle basse mura di cinta di un castello e dalla statua di Cristo che ricorda un pò Rio de Janeiro. Per brevità di sosta saltiamo le visite al Monte Igueldo e all'Isla de Santa Clara ma non l''Anoeta, lo stadio del Real Sociedad dove stavano preparando un concerto degli U2. |
Vista
la nostra sete di visitare decidiamo di dedicare un'intera giornata facendo
un escursione per vedere la città di Pamplona (Iruna)
(4). Il suo monumento più bello è la
catedral, la cattedrale che sorge su un altura all'interno dei
bastioni cittadini ma sicuramente l'evento che più è noto
di questa città è Sanfermines, la Festa di San
Fermin. |
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Pamplona - Plaza del Castillo |
Con l' inizio i primi giorni del mese di luglio, la corsa dei tori di Pamplona, la città si abbandona a baldoria e bevute. Essendo noi arrivati in Agosto possiamo solo immaginare il tutto ripercorrendo le strade dove i tori rincorrono la gente. Questi vengono liberati in Piazza Santo Domingo ed arrivano all'arena, per una lunghezza di circa 825 metri ed una durata di poco più di 3 minuti. La piazza principale è la Plaza del Castillo che delimita approssimativamente la parte vecchia e quella nuova. Ci alterniamo alla guida, io Alessandro e Daniele (Francesco farà il passeggero tutta la vacanza) ed arrivamo a Bilbao (5) soprattutto per vedere il Museo Guggenheim. Principale attrazione turistica, è definito uno degli edifici moderni più straordinari del mondo e per mia modesta opinione credo che si possa pienamente confermare. La struttura si ispira in parte ad un pesce ed in parte ad uno scafo di una nave. All'interno oltre a mostre permanenti ci sono creazioni sperimentali come la scultura in acciaio "Snake" realizzata nel 1996 appositamente per il museo che attraversandola si possono sentire gli effetti acustici che essa possa produrre. La nostra impressione è che meriti forse più il contenitore del contenuto. |
Lasciamo il Guggenheim Museum e ci spostiamo a piedi lungo il Ria de Biblao e arrivati alla stazione Renfe entriamo nel Casco Viejo, il centro storico. Una breve visita e poi di nuovo in macchina con destinazione Oviedo. Il panorama che si vede nel percorso che stiamo facendo è, per nostra opinione, quantomeno interessante. Entriamo nelle Asturie. Unica regione a sfuggire alla dominazione da parte dei musulmani, gli asturiani si sentono i veri spagnoli e le Asturie, dicono, sono la vera Spagna. Passando non si può non notare il Picos d'Europa, una catena montuosa che richiama numerosi visitatori e non solo spagnoli. Percorriamo per lo più strade "statali" e ci imbattiamo in numerose Sidrerie. Poco prima della mezzanotte riusciamo a trovare un hotel che ci ospita nel centro di Oviedo (6). Mentre Daniele e Francesco decidono che la serata si concluda io ed Alessandro optiamo per fare un giro in centro. Città piccola ma abbastanza curata ed attraversando le strade del casco antiguo, il centro storico, notiamo anche una certa quantità di bar e caffè. Fatta conoscenza di qualche "elemento" locale in cui notiamo l'orgoglio asturiano descritto sopra decidiamo che lasciamo al giorno dopo la visita culturale della città. Nel ritorno all'hotel facciamo caso che sparse per la città ci sono numerose sculture in bronzo e la più curiosa è certamente il Culis monumentalibus, un fondoschiena femminile alto 4 metri situato davanti al Teatro Campoamor. Come promesso al nostro risveglio dopo una non eccellente colazione facciamo il promesso giro della città. La struttura prevalente è sicuramente la Catedral de San Salvador, nel centro storico e le caratteristiche Plazas, le piazze di Oviedo. Il nostro tragitto adesso segna la tappa di Léon (7), ma solo per una sosta pranzo o poco più. Un tempo florida capitale del regno cristiano delle Asturie, oggi è un moderno capoluogo di provincia che conserva alcuni eccezionali monumenti, con un pittoresco centro storico punteggiato di piazze incantevoli nel Barrio Humedo a sud de la catedral, la cattedrale gotica simbolo di Lèon. |
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Santiago de Compostela - Cattedrale
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E' pomeriggio inoltrato quando arriviamo a Santiago di Compostela (8), dopo aver fatto i mitici ultimi chilometri del camino de Santiago incontrando molti pellegrini che a piedi o in bicicletta si dirigevano verso la città galiziana definita da molti una delle città più belle ed affascinanti del mondo. Ora a noi questa definizione ci sembra esagerata ma sicuramente la città per nostra sorpresa è molto viva (non esiste ora, compresa la notte in cui non si trovi gente in giro) e per certi verso misteriosa. A quanto narra la leggenda, le spoglie di Santiago, San Giacomo Apostolo, furono trasportate in una barca di pietra dalla Terra Santa da due discepoli dopo che era stato giustiziato a Gerusalemme nel 44 d.C. e seppellite qui che siamo a circa 17 km nell'entroterra. Nel 813 la tomba fu scoperta da un eremita guidato da una stella (da cui proviene il termine "compostela") simbolo della riunificazione cristiana. La catedral del Apostol, ospita quella che è ritenuta la tomba di san Giacomo che riteniamo giusto visitare. Facendo un giro nei dintorni della cattedrale si possono ammirare alcune belle piazze come Praza das Praterias e Praza da Quintana. La vivace Santiago adesso ci ospita per la notte. |
Vissuta in parte la sera e la notte in quella che dopo San Sebastian è sicuramente la città più caotica e frequentata del nostro viaggio fino ad adesso passango per Vigo lasciamo per qualche giorno il terriotorio spagnolo per arrivate in quello portoghese. Il primo approccio è buono anche se i numerosi incendi lungo l'autostrada ci fa ricordare che qui il rapporto verde/fuoco è molto stretto in questo periodo. Dopo poco più di due ore arriviamo a destinazione. Porto (9). Costruito sugli argini che sovrastano il Rio Douro, il suo centro (tutelato come Patrimonio dell'Umanità) è un intrigo di vicoli che arrivano fino al lungofiume dove si trovano numerose antiche imbarcazioni per il trasporto del vino. I sei ponte collegato Porto con Vila Nova de Gaia, sede di numerose cantine produttrici di Porto. Trovata una sistemazione in un hotel Ibis piuttosto comodo per arrivare nelle zone centrali prendevamo un taxi che ci risultava comunque economico. Dopo un giro per il lungofiume, pieno di locali, attraversiamo il fiume dal Ponte de Dom Luis I, un enorme ponte in metallo che sovrasta la città (nel vero senso della parola in quanto alcuni tetti sono stati "tagliati" per la sua realizzazione) e ci dirigiamo nella Ribeira, un quartiere con alti edifici color pastello, vicoli stretti, un vero tuffo nel passato. Arriviamo alla cattedrale, Sé, ubicata nella parte più alta della città e dopo un breve visita di rito all'interno vediamo che nel piazzale antistante ci sono dei trenini turistici che ti fanno fare un giro per la città. Vista la nostra pigrizia ed in parte stanchezza decidiamo di prendere la palla al balzo, tanto più che inclusa nella visita c'era anche l'ingresso in una delle più antiche cantine di Porto, la Real Companhia Velha. Ovviamente alla fine del giro abbiamo potuto fare degustazione di vari tipi di Porto e siamo ripartiti un pò più leggeri.:) Non potevamo lasciare la città senza aver fatto visita agli stadi del Boavista prima e del FC Porto poi anche in cosiderazione del fatto che a sorpresa quest'ultimo era campione d'Europa in carica. In occasione della "pausa pranzo" decidiamo come di consueto di approfittare per visitare una tappa intermedia del nostro percorso e questa volta la scelta è ricaduta in Coimbra (10). Pensando a Coimbra la prima cosa che deve venire in mente oltre al Fado (musica portoghese) è l'Università considerata la Oxford del Portogallo. A metà strada tra Porto e Lisbona offre sicuramente a chi la visita vivacità e fascino soprattutto nella Città alta. Essendo ad agosto e per poche ore possiamo limitarci solo a vedere gli edifici e le piazze e non poter gustare quella che durante il periodo accademico deve essere sicuramente un luogo di particolare interesse. Un tempo villaggio di pescatori, oggi luogo pieno di facoltosi turisti alla moda. Così ci viene presentata Cascais (11) nostra successiva meta per chi di noi voleva nella vacanza un pò di vita di mare. Situata a pochi chilometri da Lisbona, il soggiorno qui ci permette di visitare la capitale portoghese oltre che fare delle interessanti escursione nella zona. La spiaggia qui si chiama Praia de Ribeira ed è racchiusa tra piccole baie ma l'acqua non è un granchè. A due chilometri a sud caratterisco è il punto, chiamato Boca do Inferno, in cui il mare si infila in un abisso nella costa che nei momenti di tempesta crea uno spettacolo particolare. A pochi chilometro da Cascais la Praya do Guincho, spiaggia "lunga e selvaggia" è il paradiso degli amanti del surf e del windsurf (ha ospitato anche recenti campionati mondiali di surf) non poteva mancare all'appello. Come dei ragazzini, me compreso, quel mare ci appariva come un bel gioco con il quale giocare e non farsi scappare l'occasione di lottare un pò con le acque, anche se un pò pericolose e fredde tanto che la sera eravamo stanchi e "distrutti" ma... contenti. Una escursione che solo io ed Alessandro abbiamo deciso di fare è quella verso Sintra (12), passando per l'autodromo dell'Estoril. La guida EDT definisce Sintra come punto di raccordo tra "La bella addormentata nel bosco" e del "Signore degli Anelli". La prima deriva sicuramente dal Palacio Nacional de Sintra, il Palazzo Nazionale dai grandi camini bianchia forma conica, dal Castelo dos Mouros, le rovine del Castello che sorgono sulla montagna che sovrasta Sintra e dai bastioni si osserva un panorama magnifico ed infine dal Parque da Pena, pieno di laghi, piante esotiche ed enormi sequoie, felci e rododendri con all'interno il Palacio Nacional da Pena, con i bastioni e le torrette color lavanda, limone e rosa. Riguardo alla seconda associazione ovvero il "Signore degli anelli" è utile aggiungere una visita a Cabo da Roca, una scogliera a strapiombo alta circa 150 metri che si affaccia sul mare a circa 18 chilometri da Sintra. E' il punto più occidentale d'Europa e qui, io, chiedendo scusa a tutti viaggiatori, mi sono fatto certificare la mia presenza con una pergamena firmata e timbrata dalla Camara Mucipal de Sintra. |
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Lisbona - Tram n.28
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Escurzione
di un pomeriggio e visite di sera è come meta Lisbona (Lisboa)
(13). Dopo aver visitato i suoni dintorni adesso ci buttiamo nel cuore
della capitale portoghese. Partiamo con il salire nel famoso Tram
28, un tram di linea che ci porta fino al Castelo de Sao Jorge,
dal quale si può osservare tutta la città dall'alto. Entriamo
e ci godiamo il panorama passeggiando tra i bastioni. Una volta usciti
ci mettiamo in cammino alla volta dei quartieri Alfama (la vecchia
Lisbona, con la sua funicolare), prima e Baixa poi. Da non perdere
anche il Bairro Alto per chi vuole vivere la notte. Un altro
ottimo posto per poter passare la sera è sicuramente la zona delle
Docas che si trova lungo il fiume e sotto il Ponte 24 de Abril.
Appena fuori da centro si trova la Torre di Belém che
noi abbiamo osservato solo passando in quanto l'ora tarda ci ha privato
di visitarla e di assaggiare i tradizionali "pastéis de Belém",
pasticcini alla crema molto leggeri. Ritorneremo, come detto, la sera
per vivere la notte di Lisbona ma anche di pomeriggio per visitare gli
stadi di Benfica,
più correttamente "Sport Lisboa e Benfica" e Sporting
Lisbona, ovvero "Sportig Clube de Portugal", dove si
preparava la sfida di Champions League tra Sportig e Udinese, fatto che
ci ha permesso di conoscere un pò di italiani. |
Vista
anche Lisbona adesso dovevamo decidere dove indirizzare il nostro viaggio.
Dopo aver messo alla votazione la maggioranza a deciso. Destinazione Toledo
(14) alla scoperta di Don Chisciotte della Mancha ed i suoi mulini a vento.
La città di Toledo è costruita in cima ad un'altura circondata
su tre lati dal fiume Tajo (Tago). Arriviamo nel tardo pomeriggio e posteggiata
l'auto e trovato l'hotel ci immettiamo subito in cammino alla scoperta
della città |
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Toledo - Alcazar
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Da non perdere è l'Alcazar del Toledo, la Cattedrale, definito l'edificio gotico tra i più belli al mondo, ed il Barrio Sefardì, il quartiere ebraico. Fortunatamente la città si visita bene a piedi, anzi l'auto può essere solo di ostacolo. Ceniamo in uno dei tanti ristoranti all'aperto e ci prepariamo per la spedizione del giorno dopo, la "Ruta de Don Quijote" (15). Partendo da Toledo, passiamo per Los Yébenes, dove vediamo i primi mulini fino ad arrivare a Consuegra ed i suoi mulini in pietra ed intonaco bianco, ciscuno con quattro grandi vele a reticolo, collocati in un altura sopra la città. Oltre i mulini che Cervantes immortalò nel suo "Don Chiscotte" c'è anche uno splendido castello. Parcheggiata l'auto ai piedi dell'altura, vista il divieto di salire a bordo, ci siamo fatti sotto il sole di un primo pomeriggio d'estate circa 20 minuti a piedi per arrivare in cima. Don Chisciotte questa me la paghi!!! :) Ripreso possesso del mezzo di locomozione e soprattutto del climatizzatore al suo interno iniziamo il nostro viaggio di ritorno cercando di capire quale poteva essere la nostra prossima e probabile ultima sosta. Intanto siamo partiti. Il paesaggio che attraversiamo è a dir poco pittoresco, accattivante e caldo. |
Ci fermiamo a fare uno spuntino in una specie di saloon stile vecchio west in cui la cameriera (niente male!!!) ci grida "chicos para beber?". Mangiato il nostro "bocadillo" (panino) e senza sete riprendiamo la nostra marcia verso nord. Superato Madrid ci dirigiamo in direzione Saragozza (Zaragoza) (16). La prima cosa che notiamo è la moltitudine di mulini a vento che sono posti nell'altura che precede la città. Questa volta sono mulini moderni che non hanno nulla a che spartire con quelli visti poco prima. Con i suoi duemila anni, Saragozza racchiude uno dei simboli più sacri dei Pellegrinaggi, Nuestra Senora del Pilar, la basilica che custodisce la colonna sulla quale pare che la Madonna sia apparsa al cospetto di San Giacomo (Santiago). La Basilica è costeggiata dal rio Ebro e dall'enorme Plaza del Pilar lunga circa 500 metri. Da questa piazza si aprono una serie di stradine verso la città vecchia ed in una di queste troviamo il nostro hotel per passare la notte. Da Saragozza ripartiamo la mattina convinti di passare la notte rimanente il Francia ma la nostra smania di viaggiare e la nostra indecisione su dove fermarsi ci porta dritti dritti, dopo un interno giorno di viaggio la mattina seguente davanti al casello di Firenze distrutti e pronti per almeno qualche ora di sonno concludendo così il nostro "peregrinare" tra Francia, Spagna e Portogallo di circa 6.000 chilometri. |
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