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Tour007 - Ungheria ; Romania |
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TOUR:

Veszprém Balaton ; Szeged ; Brasov ; Bran ; Sighisoara ; Mamaia ; Costanta

DATA:

2003 -> Agosto

GIORNI:

14
MEZZO:
Auto
ALLOGGIO: Appartamenti ; Residence ; Privati ;

NOTE:

 

 

 

 

 

Con la mitica Alfa 164 nera alla volta della Transilvania.
Viaggio:  
Anno 2003. Tutto parte per caso, o quasi. Nota è il mio interesse verso la Transilvania specialmente dopo la visione del film Drakula di B.Stoker, uno dei miei film preferiti. Quasi per scommessa, sicuro di un loro rifiuto, propongo a tre miei amici di unirsi per fare un viaggio in direzione Romania. Dopo dubbi, domande e compromessi questi accettano per mio totale stupore ed allora si parte con l'organizzazione. Dato che non si tratta di un viaggio propriamente "comodo" provo a contattare persone, grazie a siti come questo per condividere esperienze e soprattutto timori. Conosco Carmen, romena che abita a Firenze. Ci telefoniamo, ci incontriamo e lei gentilissima ci offre la sua totale e disinteressata collaborazione. Fatti i documenti necessari, interessati dei pericoli e contrattempi che si poteva incontrare io, Alessandro, Carlo e Francesco partiamo dalla Toscana con destinazione ultima Mar Nero.

Veszprém (1). Passato il confine austriaco entriamo in territorio ungherese verso sera ed affamati e stanchi decidiamo di fermarci in un hotel di questa città nei pressi del lago Balaton. L'indomani mattina ancora con il Gulash nello stomaco :) facciamo un giro per il centro. Costruita su cinque colline è denominata anche "antica città delle regine". Piccola ed abbastanza ordinata ma non così interessante da trattenerci oltre il pranzo. Decidiamo allora che data la bella giornata estiva non potevamo non fare una viita al lago tanto famoso dell'Ungheria, il Lago Balaton. Luogo di affollamento estivo specialmente di tedeschi oltre ch ovviamente di ungheresi non rispecchia ciò che avevo in mente. Non tanto nella vitalità del posto che non abbiamo tempo di assaporare ma in quanto a "acqua pulita" bhè lasciatecelo dire il nostro Trasimeno gli assoliglia molto. Il tutto non ci scoraggia e dopo una pausa sotto il sole ci tuffiamo imperterriti del pericolo e pronti per affrontare la traversata ungherese che ci porterà fino a Szeged. Sappiamo dove dovevamo arrivare ma non avevamo deciso le tappe intermedie quindi dopo aver approfittato per mangiare da uno dei numerosi venditori di cocomero che si trovano lungo le strade principali arriviamo.

Lago Balaton - Vista al tramonto

Szeged (2). L'immense pianure del sud dell'Ungheria hanno termine in questa città quasi al confine con Romania ad est ed ex Jugoslavia a sud. Qui quasi nessuno parla inglese e ci sono molti turisti provenienti da Belgrado. Nel marzo 1879 la piena del fiume Tisza che attraversa la città, distrusse quasi tutto risparmiando solo 300 delle 5500 case dell'antica città reale del sale. Grazie, per così dire, a questo per la sua ricostruzione la maggior parte delle nazioni europee raccolse fondi che permise la realizzazione di una città moderna quale è oggi. Noi non lo sapevamo ma quando abbiamo conosciuto delle ragazze della zona (che fatica con la lingua!!!!) ci hanno spiegato (in unghero-inglese-ostrogoto!) che Szeged è una città universitaria. Bene, ma l'inglese? Vanno bene le nostre difficolta da italiani ignoranti ma qui nessuno lo parla ed allora diventa diffile credere a due ragazzi italiani che ci hanno detto di essere lì per fare progetto Erasmus in un posto dove era isolati linguisticamente. Pensar male si fa peccato ma spesso ci si prende!!!! Ragazzi non ce la raccontate giusta. Le principali curiosità sono intorno alle 5 piazze della città, tra le quali Széchenyi tér, il polmone verde, dove si trova il municipio, Dugonics tér, anche luogo d'incontro tra studenti dove si trova la fontana musicale. Dopo peripezie che ci hanno costretto a tirar tardi, abbiamo chiamato un taxi per le nostre amiche (un genio ci aveva bloccato la macchina nel parcheggio dell'appartamento) e eravamo di nuovo pronti per continuare il nostro percorso. Dopo qualche difficoltà per uscire dalla città vista la mancanza di segnali stradali arriviamo al confine con la Romania. Un pò di fila e sorprendentemente nessun imprevisto per l'attraversamento se non una nostra stupida risata quando ci hanno chiesto : "Avete armi?". Non ci sembrava di avere la faccia da cacciatori. Oltrepassato il confine notiamo subito che entriamo in un altro mondo. Difficile descrivere se non lo si vede e vive. Come termine di paragone una loro città è paragonabile ad un nostro paese e un loro villaggio ad una nostra frazione di circa trent'anni fa. Appena in Romania telefono alla mia amica per sapere se ci aveva trovato qualcosa a Brasov e lui mi conferma che è tutto ok e che la proprietaria della casa ci avrebbe atteso nella piazze centrale per portarci nel nostro appartamento. Poco dopo il confine ci fermiamo in un area di sosta (e non in un villaggio come ci hanno scoraggiato a fare) per fermare un pò lo stomaco dalla fame. Qui conosciamo un romeno che vive a Torino che ci chiede quale fosse la nostra direzione. Saputo che andavamo a Brasov ci dice di seguirlo che ci avrebbe fatto strada indicandoci anche le zone dove c'era la polizia. La Romania è piena di polizia lungo le strade principali pronta a fare multe specialmente per eccesso di velocità e soprattutto agli stranieri. All'inzio avevamo dubbi sulla effettiva disponibilità del nostro aiutante ma invece si è risultato utile considerando che da dove eravamo mancavano ancora circa 5 ore di viaggio per Brasov. Senza nulla pretendere arrivati vicino alla città, ci saluta e ci augura una buona permanenza.

Brasov (3). Piccola, pulita ed affascinante. Riassumo così la città che ci ospita. Essendo estate molti sono andati al mare ma non per questo ci mancano le persone da conoscere e posti da vedere. Luogo a noi preferito è un pub (consigliatoci) in cui si può stare tranquilli e divertirsi. E' inutile dire che economicamente la Romania è vantaggiosa e anche se a noi italiani ci "conoscono" e tirano a tirar i prezzi verso l'alto rimane comunque difficile dire la frase "abbiamo speso molto". Poco conveniente, ma questo è in tutti i paesi cosiddetti poveri dormire in hotel classici magari prenotari in agenzia che ti fanno spendere come se tu fossi in un posto economicamente molto diverso e non in rapporto l costo della vita locale. Sitemati nel nostro appartamento vicino al centro e fatta conoscenza con la proprietaria ed il figlio decidiamo di fare un giro per la città. La sera si conclude tutto molto presto e per trovare vita bisogna entrare nei locali. Brasov si può dividere in due parti: la città vecchia, per lo più barocca e la distesa di palazzi e fabbriche circostanti. Vicino c'è anche Poiana Brasov, una famosa stazione di villeggiatura montana dove ci sono molte opportunità per sciare e fare escursioni ma non è questa la stagione per fare la prima e noi evitimo la seconda.

Brasov - Piazza Centrale

Decidiamo le notre di escursioni da fare. Prima tappa citta di Sighisoara (4). Percorrendo la strada da Brasov verso sud arriviamo alla città Natale di Vlad Tepes l'Impalatore, noto al mondo con il nome di Dracula. Oggi la casa natale è diventata un risotorante simbolo dello sfruttamento di immagine ed il richiamo turistico che questo nome evoca.* La città vecchia (o cittadella) domina i quartieri più moderni. Qui si eleva la Torre dell'Orologio, dove ogni giorno a mezzanotte una delle sette statue di legno emerge dal campanile. La cosidetta Chiesa sulla Collina la si raggiunge tramite la Scalinata degli Studenti, una rampa di scale coperta in legno con 175 gradini e 29 pianerottoli risalente al 1642. La città bassa è meno pittoresca e non attrae particolarmente la nostra attenzione.

Bran (5). Seconda escursione decisa è il castello di Dracula a Bran. Questa cittadina è la meta turistica più frequentata della Romania a soli 28 km a sud-ovest da Brasov. Situata nella via principale per entrare al tempo nel regno di Valacchia. Arroccato su uno sperone di roccia, il castello emerge dal bosco con file di torrette e bastioni, quale ideale incarnazione della magione descritta nel racconto di Stoker. Dopo un lungo restauro, il castello dovrebbe essere simile a quando vi dimorò la regina Maria di Romania. Da qui è comodo anche come punto di partenza per escursioni nei monti circostanti tra cui i bellissimi Monti Fagaras.

Passando per Ploiesti ed aggiurando Bucarest (Bucuresti) da nord, dopo Brasov e dintorni, ci dirigiamo alla volta del Mar Nero. Durante il tragitto possiamo ammirare zone di estrazioni di petrolio, carri fermi al semaforo come fossero automobili, strade che facciamo fatica a definire percorribili tanto che per non distruggere la macchina dobbiamo fare slalom tra buche e polvere. Tutto questo diventa difficile descrivere se non lo si vive e vede di persona.

Bran - Castello Dracula

Constanta (6). Caotica città di riviera e principale porto della Romania, questa è Constanta. Il centro è una mescolanza di di resti greco-romani, moschee turche e moderni viali. Arriviamo e dobbiamo subito risolvere il problema alloggio. Vediamo lungo le strade che ci sono persone che sventolano chiavi di casa ed allora ci rivolgiamo ad una di esse dopo che anche il tourist information ci dice che è tutto pieno e che molte di quelle persone erano affittacamere privati. Ci porta a metà strada tra il centro ci Constanta e Mamaia (la zona balneare). Purtroppo in realtà anche questo aveva finito le stanze e di propone di trasformare il grande soggiorno con divani letto nella nostra dimora.
Accettiamo, sia per l'economicità sia per le poche alternative ma anche per la stranezza della cosa che ci intrigava. Prepariamo il covo e poi via verso Mamaia. Per entrare in questa lingua di terra c'è una sbarra e si paga il pedaggio e controlli anche se un pò "a vista"! Questo è giustificato per rendere sicura la parte più turistica di Costanta e devo dire che effettivamente sembrava di essere in un altra zona. La prima uscita non è stata fortunata perchè veniamo avvicitati da quello che chiamano il problema locale, gli zingari o come dicono Gipsy. Non ci lasciamo scoraggiare e la nostra serata prosegue in riva al mare al "Cafè del Mar" dove la musica la fa da pardona. Conosciamo delle ragazze che poi ci spiegheranno come funziona la vita da quelle parti. Mamaia è così diversa dalla "vecchia" Costanta. Qui locali e musica in spiaggia, hotel e turismo, nel centro invece la storia, Tomis. I giorni e le sere seguenti, saranno spiaggia, mare e divertimenti serali tanto che decidiamo di prolungare la nostra presenza di un giorno.

Contanta - Mamaia

Nel ritorno dato che il viaggio si presentava lungo decidiamo di ripercorrere la solita strada dell'andata. Tappa di riposo a Brasov, con visita al ormai nostro locale abituale per saluto al proprietario ed alle cameriere :) poi dopo aver dormito in un monolocale in quattro ripartiamo alla volta di Szeged in quanto avevamo lasciato qualcosa in sospeso. Torniamo nel nostro affittacamere dell'andata (anche se le stanze erano diverse) e poi a cena a mangiare Gulash!!!! Sistemato ciò che avevamo lasciato a metà, anche se in maniera rocambolesca (ci siamo visti pure un allenamento completo di una squadra di basket femminile) ripartiamo senza sosta verso l'Italia.
Il viaggio è stato complessivamente lungo, interessante ed in parte pericoloso ma sicuramente è stata una buona esperienza da viaggiatore e di vita. Molte cose si dicono di questi paesi e soprattutto in Romania abbiamo vissuto e non solo visto storie di vita molto persanti che ci hanno un pò maturato ed in parte fatto prendere le distanze su chi in questi posti ci si butta in stile falco. Abbiamo capito che si le cose si possono ottenere in molti modi e non è detto che la strada più breve per ottenerla sia la migliore, non siete daccordo con me?
   
Da segnalare:  
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