Il frizzante Feydeau di "Sarto per signora"
L'Arena dell'11 febbraio 1999
Stasera e domani alle 21, va in scena al Teatro Camploy la compagnia La Maschera con "Sarto per signora", brillante vaudeville di George Feydeau.
La commedia è ambientata nella Parigi della "Belle Epoque", animata da serate mondane con fatui aristocratici e ricchi borghesi. Tutti allegramente passano il tempo tra balli, champagne e frivolezze, danzando incuranti sull'orlo del precipizio di una guerra imminente.
Come giocando con i personaggi l'autore descrive con leggera ironia relazioni amorose dalla trama complicata, in un abile intreccio che risulta l'elemento principale della commedia, e che vede alla fine -tra allegre baruffe ed equivoci di varia natura- trionfare l'amore.
Il regista, Francesco Puliero, sostenuto da un gruppo affiatato di attori, propone uno spettacolo divertente, riuscendo a mantenere il ritmo serrato del vaudeville, in una serie di colpi di scena e classici giochi di entrate - uscite che si avvalgono anche di una piacevole scenografia.
La componente cromatica delle scene e dei costumi contribuisce ad aumentare la vivacità dell'insieme.
In scena, tra gli altri, si distinguono Claudio Gallio, Francesca Spezie, Attilio De Checchi, Mariacristina Filippin.
Personaggi ed interpreti in ordine di apparizione:
Stefano ⇒ Eddi Rizzati
Yvonne ⇒ Mariacristina Filippin
Moulineaux ⇒ Claudio Gallio
Bassinet ⇒ Luciano Cambioli
Signora Aigreville ⇒ Francesca Spezie
Susanna ⇒ Mia Pozzi
Aubin ⇒ Attilio De Checchi
Pomponette ⇒ Teresa Zanella
Rosa ⇒ Mara Fedrigoli
Regia ⇒ Francesco Puliero
Scene ⇒ Renzo Tomellini
Luci ⇒ Marco Predicatori
Fonico ⇒ Massimo Sgarbi
Costumi ⇒ Sartoria Vita
Disegni ⇒ Giorgio Liorsi - Giorgio Tedeschi
La critica:
L'Arena di Verona del 17 giugno 1997
Debutto ok al Chiostro di S. Eufemia
Spettacolo ben confezionato dal... sarto di Feydeau
Francesco Puliero punta sul ritmo. In evidenza Claudio Gallio.
Il debutto è sempre un terno al lotto, ma in questo caso alcuni elementi volgevano a favore dell'evento: un regista con l'amore per il teatro segnato nei cromosomi, Francesco Puliero; un protagonista con solo due commedie alle spalle, ma con una invidiabile predisposizione alla recitazione (Claudio Gallio) affiancato da un gruppo affiatato: le scene, i costumi e le musiche di buon gusto.
A questo si aggiunge un pubblico doc, che è accorso numeroso al Chiostro di S. Eufemia fino a riempirlo, e che ha applaudito di buon grado il gradevole spettacolo. Il primo della rassegna estiva.
La commedia scelta per questo esordio era di sicura presa: "Sarto per signora" di Georges Feydeau, l'autore francese erede di Labiche che ha ripreso il vaudeville, raffinandone il senso degli scambi di persona e degli effetti scenici, in un preciso gioco di comicità e di stile.
Il regista è rimasto fedele a questo spirito ludico e irriverente, creando uno spettacolo frizzante, che ha puntato sul ritmo del testo, sulla battuta pronta, sulla coralità della vicenda. La compagnia ha seguito le sue indicazioni raggiungendo un buon amalgama con gli interpreti maschili in evidenza: il già citato Claudio Gallio ha dato al suo dottor Moulineaux varie sfumature di toni; Eddi Rizzati è stato un cameriere Stefano garbato e simpatico; Attilio De Checchi un Aubin dalla mimica prorompente. Luciano Cambioli, Bassinet, ci è parso un po' troppo sopra le righe, anche se i personaggi di Feydeau invogliano alla caricatura.
Le donne sono state al gioco delle intricate trame amorose, apportando una certa misura ai propri ruoli, per lo più evitando di scadere nella macchietta. Mariacristina Filippin ha dipinto con garbo la moglie tradita, Francesca Spezie è stata una suocera volitiva ed esuberante; Mia Pozzi una moglie, Susanna, attratta e respinta nell'abisso del tradimento; Mara Seghetti una Rosa gaudente; Teresa Zanella una Pomponette misurata.
Le scene, realizzate da Renzo Tomellini su disegni di Giorgio Liorsi e Giorgio Tedeschi, sono apparse curate con buon gusto con l'inserimento di porte dalla vetrate floreali -indispensabili per l'andirivieni di mariti traditi e traditori e di donne solo apparentemente fedeli nell'affollato intreccio di schermaglie amorose- che si rifacevano allo stile Liberty.
Il mondo della Belle Epoque è stato anche ripreso dalla colonna sonora di sottofondo, formata da famosi motivi tratti dal mondo delle operette.
La compagnia "La Maschera" esce quindi promossa da questo debutto sul palcoscenico ufficiale dell'Estate delle compagnie teatrali veronesi, dopo un tirocinio di due anni al circolo Anspi di Valdonega.
Silvia Siena.