Lettera aperta alle fan di Lady Oscar da un Ottusangolo sull'orlo di una crisi di nervi
Warning!!! The author is aware and has agreed to this fanfic being posted on this site. So, before downloading this file, remember public use or posting it on other's sites is not allowed, least of all without permission! Just think of the hard work authors and webmasters do, and, please, for common courtesy and respect towards them, remember not to steal from them.
L'autore è consapevole ed ha acconsentito a che la propria fanfic fosse pubblicata su questo sito. Dunque, prima di scaricare questi file, ricordate che non è consentito né il loro uso pubblico, né pubblicarli su di un altro sito, tanto più senza permesso! Pensate al lavoro che gli autori ed i webmaster fanno e, quindi, per cortesia e rispetto verso di loro, non rubate.
by
Ugucciona
Gentili Madamigelle, Gentili Dame,
chi Vi scrive, chi osa indirizzarVi una lettera è un uomo disperato. Vogliate accogliere questo mio scritto come uno sfogo. Il tentativo estremo di fare breccia nel Vostro cuore ed impedire una crisi di nervi del sottoscritto, ormai imminente.
Vi racconterò allora della mia triste storia, affinché possiate comprendere quanto mi angustia.
Un giorno mi giunse voce che al mio nome veniva spesso associato uno strano termine.
Da gran parte di Voi, appassionate fan di “Lady Oscar”, venivo denominato “Ottusangolo di Versailles".[1] Curioso nome, mi ripetevo all’inizio. Io sono straniero, ho studiato il francese e comprendo assai poco l’italiano, e così pensavo che “ottusangolo” fosse solo un simpatico soprannome. Suonava persino carino “ottusangolo”.
Poi però… mi sono accorto che anche qui a Versailles alcune dame di corte cominciavano ad osservarmi in modo strano… qualcuna rideva al mio passaggio, nascondendo il viso ilare dietro al ventaglio… “Ecco l’ottusangolo, ah ah ah” dicevano di nascosto le dame.
Poi, una notte di luna piena, anche Antonietta mia, sì, anche lei, la mia “trottolina amorosa”, la mia “farfallina svampita”… nell’intimità… arrivati all’apice della passione, mi ha detto: “Prendimi Otty!!!” “Otty?”, dissi, ma lei insisteva… Le chiesi spiegazioni, ma lei continuò a dirmi che ero il suo “cucciolo”, il suo “cucciolo peloso”. Strano, mi dicevo.
Poi, lasciandomi nei giardini di Versailles la sentii canticchiare una
canzone che non avevo mai sentito dalle sue labbra… “Hello Hans/ ma guarda
un po’/ Hello Hans / per chi mi hai scambiato / hello Hans / ”Sei proprio
tu?” / Non lo dire mai più!/ Davvero tu / sragioni più di me / come si fa?/
mio caro dolce Hans / allora io/me la prendo
un po’ con te/ che ottuso sei mio caro Hans…[2]”
La situazione si faceva sempre più ingarbugliata… certo Antonietta è
sempre stata una ragazza un po’ particolare… forse un po’ frivola… ma è
sempre tanto carina. Si dice che sia una spendacciona, che abbia dilapidato una
vera fortuna qui in Francia, ma sapete… I saldi sono saldi, cioè no, volevo
dire… i soldi sono soldi e in fondo…sono quelli del marito…
Scusate, sta suonando il telefono.
Dall’altra
stanza si sente la voce del Conte:
“Pronto, tesoro, dimmi… come cara? Che vuol dire? Ti serve la mia
carta di credito? No, dai Antonietta, chiedila a Luigi… come sarebbe hai
esaurito tutte le sue carte di credito? Tesoro… sì… ci sentiamo più tardi
eh… ora ho da fare…”
Scusate, stavamo dicendo? Ah sì, avevo notato un comportamento strano
anche in André ed Oscar, a dire la verità. In particolare mi ero accorto che
André era diventato stranamente più gentile nei miei confronti, da quando
questo curioso nome mi era stato attribuito. E’ curioso ma ultimamente è
proprio André che si preoccupa che gli incontri tra me e Antonietta si svolgano
regolarmente… fa lui tutte le telefonate che servono e imita alla perfezione
la voce di Luigi… chissà perché è così interessato a far sì che la
relazione tra me e Antonietta vada nel migliore dei modi? E tutto gratis! Non
chiede mai un soldo!. Chissà perché? E ancora fatto più strano tutte le volte
che Oscar cercava di invitarmi a casa sua per cena, lui si avvicinava a lei e le
diceva “ma cara, ricordati che il Conte Fersen in fondo è un caro
ottusangolo…” lei si voltava, lo guardava, rideva, dopodiché rimandava
l’incontro all’occasione successiva…
Un giorno l’ho sorpreso, André, con la sua solita mela in mano che
leggeva degli strani fogli stampati, e rideva, rideva di gusto. Sono riuscito
allora a sbirciare il titolo… “Bei Watch.[3]”
Che ignorante quell’André… non sa neanche l’inglese…
Continuava a ridere però. Ben presto mi resi conto che in tutta
Versailles giravano strani fogli, e non erano i soliti libelli sulla relazione
tra me e Antonietta… su quei libelli ero disegnato carino… alla fine mi sono
fatto coraggio e me ne sono procurato uno… lasciato incautamente da un nobile
in un angolo del boschetto delle rose. Ho letto, ed allora ho compreso… beh…
non subito… in effetti non capivo nemmeno allora...., ottusangoli, cani,
cenerentoli… ero tentato di chiedere spiegazioni… finché non ho ricevuto un
messaggio sul cellulare. Si trattava della Gialappa’s Band, che mi chiedeva di
partecipare, in qualità di noto “Ottusangolo di Versailles” ad una puntata
di “Mai dire Versailles No Bara.” Ho accettato, ma ho chiesto che mi venisse
mandata una cassetta di una puntata precedente. Ed è stato allora, amaramente,
che ho capito!
Io, un conte svedese, di nobile stirpe e lignaggio, laureato e
discretamente belloccio, definito un ottusangolo e quindi stupido, ottuso,
perfino cecato (vorrei farvi notare che qui di cecato ce ne sarebbe un altro…), e in più trattato come
un cane, con pulci, latrati e tutto il resto!!!!
Ma cosa ho fatto mai di male a Voi, mie giovani fanciulle, per meritare
questo epiteto terribile?
Forse non sono stato abbastanza galante con Voi?
La divisa da dragone non mi stava dunque bene? Non ero fichissimo con il
capello lungo modello “Europe-The final Countdown-erano svedesi pure loro”?,
la divisa modello “Salvate il soldato Forrest Gump… no, Ryan, tanto era
sempre Tom Hanks o ero io Forrest Gump? Boh!”, con il mio cavallo sul calare
della sera?
Ho pure centrato con un colpo solo la solita mela che quel fruttarolo di
André aveva lanciato ad Oscar! Vedi papà che le lezioni di tiro sono servite?
In America no, a dire la verità, io continuavo a cercare mele da colpire… ci
ho messo otto anni a capire che la guerra in America non era per il controllo
delle coltivazioni di mele…
Tuttavia, al mio ritorno mi sono riscattato. Per colpire le mele di André
sono uno specialista. E poi André, ma basta con queste mele! Non se ne può più!!!.
Fragole!, fragole, lamponi e ciliegie doveva regalare a Oscar… oppure ostriche
e champagne!!!!. La mela è salutare… mica afrodisiaca!!
Ma torniamo a Voi, gentili dame. Proprio non Vi piaccio? Sì è vero, lo
ammetto, non sono proprio… laureato… ma sto studiando con il Cepu per
diventare “Web engeneer”… mi hanno detto che ce la posso fare, nonostante
l’età e il mio Q.I.[4]!!
E poi al Cepu sono più bravo di Alessandro del Piero ed Enrico Papi.[5]
Io, a differenza di loro, ho già dato con successo i seguenti esami:
1)
Storia della parrucca
incipriata alla corte di Versailles e pulci comparate. Voto 27/30.
2)
Tecniche di raccolta delle
rose senza pungersi con le spine.[6]
30/30.
3)
Tecniche di incontro
furtivo nel Bosco di Venere 28/30.
4)
Tecniche di cornificazione
dei reali di Francia 30 e lode/30.
5)
Teoria e Pratica di
slacciamento e riallacciamento rapido di corsetti femminili. Voto 25/30 (Caro
André, tu non sai quanto sei fortunato! Vorrei vedere te a slacciare ad Oscar
quel popò di roba che si mette Antonietta, tra corsetti, guardinfante e
parrucca! Io ci metto un’ora a spogliarla e quando ho finito… è finita pure
la passione!. Mentre a te, basta strappare un pezzo di camicetta…e via…)
E poi mi si accusa di non aver riconosciuto Oscar a quel ballo a corte
vestita da donna.
E’ vero, non l’ho riconosciuta, l’ammetto… ma vedete… io non
so come spiegarvelo… Oscar di solito… l’avevo guardata bene… sembrava
così… piatta… davanti… e invece la dama che è entrata vestita di bianco
quella sera aveva due gran belle… mele… direbbe André… insomma… come si
fa a passare da una seconda scarsa (se tutto va bene) ad una quarta misura in
cinque minuti?
Potenza del corsetto? No, degli animatori
giapponesi.
Insomma, è vero, non l’ho riconosciuta… le lenti a contatto azzurre
graduate hanno fatto cilecca… ehm… forse questo non lo dovevo dire… io non
ho proprio gli occhi… azzurri… E in effetti non ci vedo proprio benissimo…
E poi non è vero che io non le avrei detto niente quella sera, io,
quando ho capito che era lei, stavo per chiederglielo, quando è fuggita…
io… stavo per dirglielo, sì! Stavo per dirglielo!
Dovevo assolutamente sapere chi era il parrucchiere che le aveva
pettinato così divinamente i capelli! Il mio non è così bravo! Ma lei è
fuggita, chissà perché, e mi ha lasciato questo interrogativo insoluto!! E
anche quando sono andato a casa sua, un mesetto dopo, per chiederglielo lei era
lì che diceva che la nostra amicizia era finita, piangeva… io non volevo
rubarglielo il parrucchiere… volevo solo il suo indirizzo!!!
E poi, Gentili Dame, diciamocelo, per quanto bellina, la vostra Oscar è…
è… veramente tremenda… un caratteraccio! Davvero non invidio André! Pensa
al mattino lei che si infila per sbaglio i pantaloni di André e se ne va
lasciandogli i suoi di almeno due taglie in meno! E poi bacchetta gli altri
tutto il giorno, sempre a bere la sera nei localacci, sempre a fare a botte con
chiunque per futili motivi. Si fa prestare i soldi dai suoi servitori, lei che
è ricca![7].
E poi, questa mania di affettare la gente con la spada!!!! Ci saranno pure altri
modi di divertirsi un po’ meno cruenti!!! Che so, un cinemino, una seratina a
teatro, un disco pub. No! Lei, integerrima, ai balli mascherati si annoia! Se
balla, per qualche assurdo motivo, lo fa con le donne!. Povero André!
No, no, no, mi dispiace mie giovani dame, tenetevela cara la vostra
Oscar. Io sarò pure Ottusangolo, sarò pure svedese, sarò pure cane, ma
stupido del tutto no!
Ma giacché sono diventato ormai lo zimbello del mondo intero, di una
sola cosa ora Vi prego… chiamatemi pure Otty… ma fatelo con affetto!.
Il Vostro fedele, BAU, Hansel, conte di Gretel, no cioè,
il
Vostro Hans Axel Von Fersen.
Mail
to
f.camelio@libero.it
Back to the Fun Corner's Mainpage
[1] Copyright Sonia.
[2] Copyright Sonia da una puntata di Bei watch pubblicata sempre su questo sito e su quello di Alex, La Leggenda di Versailles.
[3] Dato come un delirio estivo Bei Watch è diventata una vera e propria saga. Si tratta di una parodia di Lady Oscar basata sulla serie televisiva Bay Watch. Scritta a più mani, narra le vicende estive di André, giovane e ammirato bagnino, di Alain, suo amico e di Fersen-Otty, che da bagnino diventa progressivamente un cane. In pratica l’involuzione totale del conte svedese.
[4] Quoziente Intellettivo, che nel caso del nostro conte ammonta a 20 ovvero quello di un vegetale, sotto di lui solo le alghe… e Gigi Marzullo!
[5] Bella forza!
[6] Provare per credere, nell’ ottavo episodio della serie televisiva, Fersen raccoglie una rosa per Maria Antonietta senza pungersi minimamente con le spine… e sono tutti ammiratissimi a Versailles per questo gesto di inaudito coraggio…
[7] Nel manga Oscar chiede ad André di prestarle una moneta, quella che darà a Rosalie nel loro primo incontro. André scopre così che Oscar va in giro sempre senza soldi.