Intervista a... sorpresa!!!

 

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Ugucciona presenta: “Il mistero del G8”

 

L'Ugucciona editore ha nuovamente l'onore e il piacere di presentarvi:

 

**Il mistero del G8… ovvero… FFSS: che mi portato a fare a Genova se non mi vuoi più bene?”**

 

Sono giunte ormai le vacanze estive e l’Ugucciona riposa bellamente sulla spiaggia. In occasione dell’imminente G8 di cui è accreditata giornalista (no, è che conosco un cardinale… che ha delle conoscenze in alto loco e allora…) si è trasferita armi e bagagli in quel di Genova. Con sè ha portato solo lo stretto indispensabile, ovvero costumi da bagno, pareo, vestito da Jeanne (che con ‘sto caldo fa perdere due kg in 20 secondi), guepieres a raffica, bandierone romanista e cellulare per ricevere i messaggini del suo… nuovo amante che si firma (chissà perché...) la tua mela.

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Mentre l’Ugucciona riposa spaparanzata al sole il cellulare squilla. E’ un sms. “Sarà della mia… melina” pensa, “giust’appunto avevo voglia di dare… due morsettini ad una mela ... di mia conoscenza…”

L’Ugucciona guarda il display... il numero che appare non le dice niente… ”Chi sarà?… speriamo non sia… la proprietaria ufficiale della mela…” Apre il messaggio.

 

Se vuoi informazioni fondamentali sul G…8 presentati al porto alle ore 12.00. Da sola, e senza macchina fotografica.

 

“Capperi!”, esclama l’Ugucciona, “… interessante…qui ci scappa lo scoop e pure il premio Pulizer… finora con le mie interviste ho portato a casa solamente… la Coppa del Nonno, che per altro mi si è squagliata subito…Devo andarci!”

 

A mezzogiorno in punto l’Ugucciona arriva al porto di Genova canticchiando “Onda su onda.” Nella folla delle persone pronte all’imbarco non le sembra di distinguere nessun personaggio interessante, quando una mano afferra il suo braccio e tenta di trascinarla via in mezzo alla folla.

L’Ugucciona comincia a correre trascinata dal losco figuro con un grosso cappello che gli copre in gran parte capelli e volto.

“Mi lasci!!! Mi lasci subito o chiamo aiuto!!!!” Ma niente da fare, il losco figuro la trascina via di malagrazia fino a giungere davanti ad una automobile. A questo punto il losco figuro si ferma e tira fuori un biglietto e lo mette nella mano dell’Ugucciona. L’Ugucciona legge il biglietto. C’è scritto sopra G8.

“Ho capito, devo seguirti, vero? E va bene, andiamo allora!”.

L’Ugucciona sale a bordo della spider rossa che parte a razzo e percorre le vie di Genova velocissima. Il misterioso conducente non rivolge nemmeno uno sguardo all’Ugucciona che tenta prima di parlare con lui. Poi, poiché non ottiene risposta si mette a fagli… le boccacce… ma niente, il conducente non le rivolge nemmeno un briciolo di attenzione.

Poi all’improvviso l’Ugucciona tira fuori dalla borsetta il bandierone romanista e lo sventola cantando: “Siamo noi, siamo noi, i campioni dell’Italia siamo noi…” Ormai è per lei quasi un riflesso condizionato… sono settimane che a Roma la gente gira in macchina strombazzando e sventolando bandiere e come l’Ugucciona sale su una macchina non può esimersi dal farlo.

Ma il conducente, nonostante l’Ugucciona abbia ora cominciato a saltellare rumorosamente sulla macchina, bandierone al vento al grido di “Chi non salta della Lazio è! è!”, non se la fila minimamente.

La pattuglia dell’autovelox invece non solo se la fila, ma al suo passaggio scatta una meravigliosa istantanea alla spider che sfreccia a 160 km orari. Nella foto l’Ugucciona è ritratta in posa plastica mentre con una mano sventola il bandierone e con l’altra fa il gesto di vittoria. Accanto a lei un incazzato conducente che, proprio per via del bandierone al vento, l’autovelox non l’aveva visto.

Nonostante i suoi sforzi però, l’Ugucciona non ottiene nemmeno uno sguardo dal misterioso conducente. Ripone la bandiera e tira fuori dalla manica allora con una strana bacchetta magica. “Pampulo pimparo parimpampu!” e l’Ugucciona si trasforma in Creamy. Ma niente da fare, nemmeno questo sistema funziona. Sta per trasformarsi in Jeeg Robot quando si ricorda che trasformarsi in un robot da un centinaio di quintali di peso dentro una spider rossa che va a 160 km all’ora per i vicoli di Genova potrebbe creare qualche problema di stabilità all’autovettura e così, esaurite le trasformazioni, l’Ugucciona si arrende e si gode il panorama.

All’improvviso il conducente rallenta e giunge davanti al cancello di una bellissima villa sul mare.

“Oh! Ora sì, che si comincia a ragionare.” pensa l’Ugucciona.

Il misterioso conducente la fa scendere dall’autovettura e apre la porta della villa.

“Prego Contessa, dopo di lei”

L’Ugucciona entra nella dimora del misterioso individuo. E’ arredata in modo moderno e funzionale. La incurioscisce una spada conservata dentro una teca sopra l’ampio camino. Si avvicina.

Il giovane e misterioso individuo si toglie allora il cappellone. Davanti agli occhi del’Ugucciona si palesa la sua identità. Dal cappellone sollevato ricadono verso il terreno circa 5 kg di capelli color castano chiaro.

“Ma siete… il conte Girodel!!!!!!!”

“Per servirvi, madame la Contessa”, e Girodel bacia voluttosamente la mano della Contessa (che comincia a pensare… al triangolo… non l’avevo considerato… la geometria non è un reato…)

“Ma Conte… io non capisco… cosa avete a che fare voi con il vertice dei G8? Rappresentate la Francia forse?”

“Ehm… veramente io… era… l’unico modo per farvi venire fino a qui…”

“C… cosa?”

Girodel scoppia in lacrime. “Ecco, vedete… nessuno mi si fila… tutti a fare interviste ad André, ritratti ad André, lettere d’amore ad André, le fanfic sono tutte su di lui, o su Alain, persino su quell’ottusangolo di Fersen! E a me niente! Nessuno mi cerca, nessuno mi vuole! Io non ho fan che mi inseguono dappertutto! E’ un’ingiustizia!!!!”

 

L’ultima frase Girodel la pronuncia con un inquietante tono da Calimero pulcino nero. In più comincia a succhiarsi il pollice in modo inquietante. Sembra una regressione all’età infantile, L’Ugucciona lo guarda sconcertata. “Conte, posso avere l’onore di intervistarla allora?”

Alla frase dell’Ugucciona Girodel si rasserena e si mette seduto. L’Ugucciona fa altrettanto e tira fuori il suo taccuino.

 

“Conte… prima di cominciare… il pollice…”

Girodel smette allora di succhiarsi il pollice. L’Ugucciona parte allora con la prima domanda.

“E’ soddisfatto del trattamento riservatole da Riyoko Ikeda nel fumetto di “Lady Oscar”?

“La ringrazio per avermi posto questa domanda: assolutamente no.”

“Si spieghi meglio.”

“Quando ho firmato il contratto mi aveva detto: è la storia di Maria Antonietta, Fersen e Oscar. Tu sarai il primo co-protagonista della serie e avrai pure una storia con Oscar. E la ragazza è caruccia. Proprio molto carina. Io ho pensato “Certo, sono giovane, nobile e bello, mi danno pure una ragazza carina con cui recitare, la paga è buona, accetto, accetto con piacere!” Così ho accettato. Poi è arrivato lui!!!!! Era un attorucolo qualsiasi, doveva fare solo la comparsa (e infatti all’inizio compare molto poco). Faceva il giovane amico e servitore di Oscar. Cosa aveva più di me? Eh? Gli occhi verdi? Li ho pure io! Il fisico? Ce l’ho pure io!. Eppure, mano a mano che andavano avanti le riprese, quel ragazzo a spintoni si faceva sempre più largo, relegando me, il co-protagonista, nell’ombra. Alla Ikeda stava simpatico e piano piano gli allargava a dismisura la parte, ad Oscar stava fin troppo simpatico… mi diceva “Dai, Giro, in fondo è un orfano, la nonna lo picchia sempre, poi, poverino, ha perso un occhio… per me…” Già, l’occhio, da quando è rimasto ferito legioni di donne si sono innamorate pazzamente di lui ed è iniziata l’André-mania. Tutte sotto casa dell’Ikeda con i mazzi di fiori, i bigliettini, gli striscioni… sembrava di stare allo stadio. E per me? Niente. Persino Oscar ha cominciato a guardarlo con occhi diversi… Io la corteggiavo, perché ero veramente innamorato di lei, sulla scena e fuori e le dicevo “Cara, ma non è che Andrè ti piace?” e lei, infame mentitrice, “No, Giro ma che dici, siamo come fratelli, tu sei caruccio, a lui non ci ho mai pensato…” Ebbene, una mattina esco a comprare il giornale e insieme compro il volumetto 16 della Granata e che ti trovo, dico CHE TI TROVO? Oscar e André che trombano senza tregua!!! AAHHHHHH! Se ci penso …mi ribolle il sangue… a quel punto compro i volumetti precedenti che mi mancavano e scopro che: a) era da tempo che quell’infame di un servitore ci provava con Oscar, e lei, tutto sommato ci stava… ci stava di brutto… b) che persino quell’emergumeno di Alain era riuscito a baciarla. A Oscar? Ma che stavi a fà con me, Alain e André? La prova dei cocomeri???

Così ho approfittato di un momento in cui Oscar, presa dal sacro fuoco della rivoluzione si frapponeva tra la mia truppa e i rapresentati del terzo stato per fare l’uscita da martire che si sacrificava per lei ed ho rotto il contratto!”

 

“Ma poi lei è riapparso in tutte le versioni successive della serie, nel lavoro teatrale, nell’animè, nel film…”

 

“Ho accettato solo per il denaro! Io ho una moglie da mantenere! Ed è andata sempre peggio…”

 

“In che senso scusi?”

 

“Che a teatro mi interpretava una donna!!! (Orrore!!!) Che nel cartone mi hanno tolto persino il MIO bacio ad Oscar che agognavo da non so più quante puntate e nel film… nel film…”

 

Girodel scoppia a piangere… sembra Rosalie quando è di buon umore… comincio a tirare via l’acqua con i secchi dal salotto… prima di essere sommersa dalle sue lacrime…

 

“… nel film sono quello che ne è uscito peggio. Mi hanno fatto persino passare da imbecille, avido, viscido e sadico. E così ora non ho più nemmeno uno straccio di fan. Nessuno che mi vuole bene!!!!!!!”

 

“Mi dispiace, davvero, non sapevo che lei avesse un animo così sensibile. Ma ora, come si mantiene e come mantiene sua moglie?”

 

“Con la pubblicità degli shampoo. Ogni volta che vede una lunga chioma ripresa da dietro, può stare sicura che sono io. Per fortuna le case produttrici tirano fuori uno shampoo nuovo ogni giorno perciò ho pubblicizzato ogni genere di shampoo, dagli anti forfora a quelli per i capelli grassi, a quelli per i capelli secchi, alla mela verde, all’albicocca, alla papaya, alle proteine xyz…, sto a posto per l’eternità… così imparano i bambini che quando ero piccolo mi tiravano i capelli dai banchi dietro al mio!! Mi dicevano: “A belli capelli!” “A parruccò” “femminuccia!” Io con i miei capelli ci campo!!!”

 

“Capisco, effettivamente… ha dei gran bei capelli… (noto dei bigodini nascosti sotto un tavolo) ma mi diceva di sua moglie… i fan di Lady Oscar vorranno sapere chi è la donna che ha sostituito Oscar nel suo cuore…”

 

“E’ per questo che chiedevo che non portasse la macchina fotografica… gliela presento la mia passerottina, ma mi racomando… non lo dica a nessuno… deve rimanere un segreto tra me e lei… se lui lo venisse a sapere… Amoreeee! vieni!”

 

Rimango basita e stupita per la sorpresa… la giovane e deliziosa moglie di Girodel non è altri che… Diane!!!

 

La bella e dolce Diane mi stringe la mano e si va a sedere, tenera tenerella, accanto al suo consorte… sono una bella coppia… ma… ma… lei non doveva essere morta?

 

“Ehm… come potete immaginare… sono... stupita… ma lei non doveva…”

 

“Essere morta?”, risponde Girodel, “E’quello che abbiamo fatto credere a quel pazzo maniaco e pure un po' necrofilo del fratello.”

 

“Era l’unica soluzione” dice la giovane ragazza “Mio fratello… sa… non è mai stato… molto… normale… è una persona buona, gentile… ma… ha sempre avuto un affetto per me… un po’… morboso… e allora… anche lo psichiatra che lo aveva in cura ce lo diceva… di stare attenti… e così… per evitare che mi perseguitasse anche dopo il matrimonio… abbiamo fatto quella messa in scena con un cadavere rubato agli studi di x-files… e siamo fuggiti insieme…”

 

“Ma... sua madre, l’abbiamo vista tutti sotto shock per la sua morte…”

 

“Recitava, era d’accordo con noi”, mi risponde Diane, poi abbiamo gli abbiamo fatto credere che era morta anche lei, così Alain ha potuto ritirarsi in campagna e noi… abbiamo ricominciato a vivere!!!! Mamma è nel patio a dipingere, se vuole gliela chiamo…”

 

“No, non c’è bisogno”, risponde l’Ugucciona, certo sono una coppia molto carina… sì… meglio che Alain non lo sappia….

 

Intanto però il cellulare dell’Ugucciona squilla. E’ un SMS. L’Ugucciona guarda il display. E’ lui!!!

 

Una mela chiede urgentemente… le mie… cure… E’ il momento di andar via…

 

………. eh si sa… una mela al giorno… toglie Oscar di torno…

 

 

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