Andre' e Bernard

 

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Avvertenza: 

Queste fanfiction sono di genere Yaoi, vale a dire contenenti scene esplicite di sesso tra uomini. Chiunque si sentisse offeso da tale materiale è pregato di non proseguire nella lettura.

 

Bernard fissava André, che gli dava le spalle. Rosalie era appena andata via, in casa non c'era nessuno, pensava provando un fremito d'inquietudine. "Ti supplico, unisciti a noi…" ripeté ancora una volta. Ancora silenzio. Dopo un po’ udì la voce di André, bella e triste, dire: "No, Bernard. Il mio compito è un altro". Continuava a dargli le spalle. Il mio compito è un altro… si trattava di Oscar, ancora una volta. Come sempre. Si avvicinò silenziosamente ad André. I loro corpi si toccavano quasi. "Andrè…" sussurrò Bernard "Ti prego… non sprecare la tua vita in questo modo". "Non sai di cosa stai parlando" rispose l'amico quasi con dolcezza, e si voltò. Erano vicinissimi, adesso. Bernard aveva sognato quel momento tante volte, da quando si era reso conto di pensare all'uomo che aveva ferito molto più di quanto avrebbe dovuto. Molto di più. L'immagine dell'amico si era impadronita dei suoi pensieri senza che se ne rendesse conto, ed alla fine aveva occupato i suoi sogni. André taceva, e Bernard pensò che era davvero bello, bello da spezzare il cuore. "La ferita…" mormorò "Ti fa ancora male?" "No, non preoccuparti…" rispose André accennando un sorriso. Uno dei suoi meravigliosi sorrisi, così rari e così belli. Bernard non poté trattenersi ed alzò una mano a sfiorargli il viso. "Perdonami…" mormorò. André rimase immobile, sentiva che all'improvviso qualcosa nell'atteggiamento dell'amico era cambiata, qualcosa d'impercettibile, che ancora non riusciva a definire. Bernard si fece più vicino, fino ad abbracciarlo. E sussurrò nuovamente nel suo orecchio: "Perdonami…". Rimasero immobili. André non sapeva cosa fare. Sentiva il calore del corpo dell'amico contro il suo. Quanto tempo era passato da quando qualcuno lo aveva abbracciato? Non se ne ricordava. Si rese conto che il suo corpo soffriva di solitudine, di mancanza di calore da troppo tempo, ormai. Istintivamente strinse Bernard a sé, e dopo un po’ sentì le sue labbra sulla guancia, leggere come un soffio. Che stava succedendo? Tentò di scostarsi, ma Bernard lo trattenne. "No, aspetta… " mormorò "Io… io volevo solo…solo… " e premette improvvisamente le labbra sulle sue. André si sentiva paralizzato, mentre il suo cuore batteva come impazzito. Questo… questo andava oltre ogni sua immaginazione! Avrebbe voluto divincolarsi e correre via, ma qualcosa lo tratteneva. Perché non riusciva a muoversi? Le labbra di Bernard erano calde sulle sue, il suo bacio era gentile… la sua mano sfiorava i suoi capelli… era assurdo! Sentì una mano scivolare verso il basso, fermarsi tra le sue gambe. No! Lo scostò violentemente e rimasero a fissarsi. André era sconvolto, ora. Bernard lo stava guardando con... con desiderio! Sentì uno strano calore avvolgerlo. Un misto di repulsione ed eccitazione. Mai nessuno lo aveva guardato così, prima. Si, qualche ragazza, talvolta, ma non con la disperata intensità con cui il suo amico lo stava fissando adesso. "Ora me ne andrò… " pensava André, ma non riusciva a farlo. Ora capiva come si sentisse un coniglio di fronte ad un serpente. La mano di Bernard era ancora tra le sue gambe, si stava muovendo in una lenta carezza. Con orrore si rese conto di essere eccitato. Più provava orrore a quell'idea e più si eccitava. Chiuse gli occhi per non vedere e si abbandonò a quel tocco, mentre Bernard spiava il suo viso, eccitato dal suo respiro sempre più affannoso. Lo desiderava da impazzire. Non era come con Robespierre, come quegli amplessi in cui alla fine si sentiva sempre usato, solo un oggetto nelle mani di quell'uomo che ammirava, temeva, ma che non riusciva ad amare davvero. Robespierre lo affascinava, certo, ma non aveva mai provato lo struggimento che stava provando ora, il desiderio di dare piacere, l'incanto di quel momento, la sensazione che avrebbe ricordato ogni singolo istante per sempre. Sentì il respiro di André accelerare, gli sbottonò i pantaloni ed afferrò il suo pene con la mano. Lo accarezzò lentamente, ritmicamente. Era bellissimo. Lo baciò di nuovo, stavolta con passione. Sentì la bocca di lui aprirsi, accettare la sua lingua. Lo sentì rispondere, prima timidamente, poi senza più controllo. "Che sto facendo?" pensava André disperato, mentre allacciava le braccia attorno al collo di Bernard per attirarlo più vicino. La sua mente aveva smesso di funzionare, riusciva solo a percepire la bocca dell'amico sulla sua, ed il tocco della sua mano, tremendamente eccitante, che avrebbe voluto durasse per sempre, in quella strana dimensione irreale in cui sentiva di vivere in quel momento, dove tutto era lecito, tutto era permesso. Sfiorò la lingua di Bernard con la sua, disgustato di se stesso ed eccitato come mai nella sua vita. Si staccarono e si fissarono, ansanti. Gli occhi di Bernard sorridevano, vittoriosi. Il suo tocco si fermò ed André represse un gemito di protesta, ma l'altro gli prese una mano e se la portò sul pene. Bernard era eccitato da morire, come non gli era mai successo prima, neanche quando Saint-Just glielo aveva preso in bocca in quel vicolo buio, all'uscita da una riunione segreta. Si aprì i pantaloni e lasciò che André toccasse il suo pene eretto. André sentiva di muoversi come in un sogno. "Non sta accadendo, non sta accadendo realmente… " pensava mentre la sua mano si muoveva esitante. Vide gli occhi di Bernard socchiudersi, sentì un gemito uscire dalle sue labbra, ed avvertì un calore violento irradiarsi dal suo stesso ventre. "André… " lo sentì mormorare come una preghiera. Strinse il pene di Bernard nella sua mano, e la fece scorrere su e giù, affascinato dai brividi che scuotevano il corpo dell'amico. Bernard sentiva la testa scoppiargli. Sentiva che se fosse durato un attimo ancora sarebbe esploso, e non era quello che voleva, non ora. Afferrò la mano di André con la sua e lo bloccò. Gli sbottonò la camicia velocemente, febbrilmente, ed iniziò a baciare il suo petto, il suo ventre. André si sentiva senza forze, sentiva che non sarebbe riuscito ad opporsi a nulla. A nulla. Sentì le labbra di Bernard scendere più giù, soffermarsi alla base del suo pene. Avrebbe voluto colpirlo con un pugno ed allontanarlo perché provava orrore, ed avrebbe voluto afferrare la sua testa e costringerlo ad affrettarsi, a fare presto, perché non poteva più aspettare. Finalmente sentì la bocca di Bernard chiudersi su di lui, la sua lingua calda avvolgerlo, ed un gemito quasi di dolore gli uscì dalle labbra. Bernard avrebbe voluto morderlo, tanto lo desiderava. Doveva controllarsi. Lo stuzzicò con la lingua e lo sentì agitarsi. Era in suo potere, ora. Il bellissimo André adesso era suo, anche solo per un attimo; un attimo nel quale non avrebbe pensato al suo amore infelice ma a lui, solo a lui. E l'avrebbe ricordato sempre, di questo ne era certo. Doveva essere così. Afferrò il pene con la mano, seguendo i movimenti della sua testa, e con l'altra iniziò a toccarsi lentamente, perché la sua eccitazione era così forte da essere quasi dolorosa. André stava tremando, sentiva che stava per esplodere nella bocca dell'amico e ne provava orrore, ma non poteva impedirselo; gli afferrò i capelli e forzò i suoi movimenti, spingendo con il bacino verso la sua bocca. La lingua di Bernard lo stava facendo impazzire, ora stava gemendo forte ma non gli importava, non gli importava più di nulla, sentiva solo il rumore sordo del suo sangue nelle orecchie, solo quel movimento tormentoso, quel brivido che lo stava afferrando sempre più forte, più forte… lo stava succhiando, adesso, ed era più di quanto potesse sopportare, capiva confusamente che stava per venire nella bocca di un uomo, ma era inutile, inutile… Lanciò un grido ed arrivò all'orgasmo, il più intenso che avesse mai provato nella sua vita, il più tormentato, il più violento. Mentre sentiva André riversarsi nella sua bocca, finalmente Bernard si lasciò andare. Accelerò i movimenti della sua mano e venne, soffocando i suoi gemiti nel sapore dell'uomo che amava, ancora tra le sue labbra. Rimasero così per un po’, il viso di Bernard appoggiato al ventre di André, la mano di André nei capelli di Bernard leggera come una carezza, adesso. Dopo un po’, André tornò lentamente alla realtà. Sentì Bernard alzarsi e restare di fronte a lui. Non aveva il coraggio di aprire gli occhi. Ma doveva. Lo fece, e vide il viso dell'amico davanti a sé, lo sguardo velato da una strana tristezza. Fece per dire qualcosa, qualunque cosa, ma lui gli poggiò la mano sulla bocca e sussurrò: "Zitto. Non dire nulla. Non c'è niente da dire". Aveva ragione. Sentiva che le gambe non lo reggevano più, la testa gli girava. Chiuse gli occhi e si appoggiò a Bernard senza volere. Lui lo cinse tra le braccia continuando a rimanere in silenzio. Per un attimo, un attimo solo, tutto poteva cessare di esistere. Le loro esistenze incerte, il dolore che forse li attendeva… la probabile fine.

 

 

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