Nessuno tranne te

(Oscar in Normandia)

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Ah! Sono arrivata. Avevo proprio bisogno di una vacanza. Ecco, il mare con le sue onde sempre uguali... è quello che ci vuole per rilassarmi un po’. Cercherò di chiudere gli occhi e di riflettere sugli ultimi avvenimenti.

Non ci capisco più niente. Quello che è successo in questi giorni ha dell’incredibile!

Credo d’avere una crisi d’identità. Mi credevo capace di essere un uomo, è tutta una vita che cerco di convincermene: invece non lo sono. Infatti, mi sono innamorata di un uomo, il più bello e il più irraggiungibile: Fersen!

Pensavo di essere forte: invece ho ceduto alla tentazione di indossare abiti femminili... per lui. Chi l’avrebbe mai detto? Il colonnello delle Guardie reali vestita come una dama qualsiasi... Ballando con lui, ho creduto per un momento che potesse interessarsi a me: ed anche in questo ho sbagliato! Non mi aveva riconosciuta. Forse è successo dopo che sono fuggita... comunque mi ha rivelato che sono solo un’amica per lui (anzi, un”amico”!). Già, per lui non sarò mai una donna... degna di essere guardata da un uomo.

Mi credevo coraggiosa: invece sono scappata. Io che pensavo di tenere sempre tutto sotto controllo... non ho saputo dominare le mie emozioni. Ma del resto come avrei potuto? La situazione mi era già sfuggita di mano da quando ho tirato fuori dall’armadio quel maledetto abito... Non ero più il colonnello de Jarjayes, ero solo una donna innamorata, e quindi folle... Tutti sanno che l’amore fa fare pazzie. Già, ma tu, Oscar, non lo sapevi ancora... perché non avevi mai conosciuto l’amore prima d’ora. Non avevi potuto. Non avevi voluto. Non avresti dovuto conoscerlo!

Sei stata educata per combattere, non per innamorarti!

Era ormai passato un mese, ero tornata nel mio ruolo di colonnello, e pensavo che tutto fosse caduto nell’oblìo... Invece lui ha avuto il coraggio di farmi visita e di raccontarmi tutto quello che era successo! Mi ha detto: “Se avessi compreso prima che tipo di donna eravate, forse oggi noi...” Cosa volevi dire, Fersen? Che avresti potuto amarmi? Che tutto sommato non sono poi così male vestita da donna? Voleva forse essere un complimento, un modo per consolarmi?

Che stupido! Nessuno mi aveva mai umiliata così!

Come un fantasma che si materializza dal nulla, la mia parte femminile ricompariva, per vendicarsi di me... Già, la mia vera identità non è un abito, che posso richiudere nell’armadio quando voglio! Orami è venuta alla luce e mi perseguita... è un nemico troppo forte da combattere.

Che fai, Oscar, piangi? Come quella sera...

Sono scappata di nuovo, e l’ho pregato di tacere. Stava rigirando il coltello nella mia piaga...

Gli ho detto che la nostra amicizia poteva considerarsi finita, ormai. Non avrebbe potuto andare diversamente.

Sarò per sempre la sua migliore amica, ha detto. Sì, ma intanto io lo odio. È colpa sua se adesso sono ridotta uno straccio... .Colpa sua... o colpa mia? Di questo maledetto cuore di donna...

Anche alla Regina sono stata costretta a dire addio, dopo che le avevo giurato fedeltà fino alla morte. Un’amicizia così lunga e così forte... ma sarebbe impossibile per me vivere ancora accanto a quei due.

Così ho deciso di lasciare le Guardie reali.

Ma cosa farò adesso? Sono in attesa di nuovo incarico, di una nuova vita.

Ma c’è dell’altro... André. Mi ha sconvolta! Per vent’anni è stato il mio fedele servitore, nient’altro che un servitore per me. Ma no, so bene che non è vero: lui è sempre stato il mio migliore amico, o meglio, il mio SOLO amico! Sempre ai miei ordini, sempre al mio fianco, per proteggermi, per consolarmi, per salvarmi la vita quando se ne presentava l’occasione! E’ lui il solo al quale abbia qualche volta rivelato i miei pensieri.

Ma chi immaginava quale tempesta stesse sconvolgendo il suo cuore?

Anche quella sera, come sempre, mi ha detto sinceramente cosa pensava di me, ma stavolta così crudelmente da suscitare la mia rabbia: “Una rosa non sarà mai un lillà!”

Ha distrutto in un momento tutti i miei sforzi di una vita, ha gettato a terra la mia maschera di ufficiale, di “uomo duro”. Sai essere terribile, André!

Tu non hai mai creduto che io potessi diventare un uomo, anche se era mio padre a comandartelo. Ricordo che un giorno mi hai gridato di diventare una donna, ma io non ti ho capito. Forse ti sei anche preso gioco del mio modo di comportarmi, dei miei sforzi inutili per far dimenticare la mia vera identità. Però, mi sei sempre rimasto vicino, come un’ombra.

Quella sera, fuori di me per la collera, ti ho schiaffeggiato, e tu (che di solito reagivi immediatamente ai miei gesti rudi), invece mi hai stretto fra le braccia e mi hai baciata! Mentre stavo ancora cercando di capire ciò che succedeva, mi hai gettato sul letto, e mi hai strappato la camicia, scoprendomi il seno!

Ero stordita, arrabbiata, sconvolta, non sapevo più che pensare, non sapevo cosa avevi intenzione di farmi ancora! Ho pianto amaramente, sentendomi sconfitta, incompresa, tradita anche dal mio migliore amico, l’unico sul quale avevo creduto, fino ad allora, di poter contare! Quei momenti terribili sono stati interrotti dalle tue parole sorprendenti: “Scusami, Oscar. Ho vissuto con te per tanti anni, durante i quali non ho pensato che a te. Io ti amo, Oscar, ti ho sempre amata!”

Questo era ancora più scioccante per me. Ho continuato a piangere nel mio letto per tutta la notte.

Dunque per questo tu non avevi mai accettato che io vivessi come un uomo!

Ora comprendo tutte le attenzioni che avevi per me, il tuo attaccamento, la tua presenza costante al mio fianco, sebbene tu considerassi una follia la volontà di mio padre!

Sono sicura che tu non mi avresti mai rivelato il tuo segreto, se non ti avessi provocato, perché sapevi bene di essere solo un servo, mentre io sono nobile! Sai bene che fra noi due non potrà mai esserci un matrimonio, né una storia d’amore.

E poi... conosci i miei sentimenti per Fersen... ne sono sicura. Tu sai che mi sono vestita da donna solo per lui, che ho sofferto per lui, che ho lasciato le Guardie Reali per lui, perché hai sempre saputo tutto di me... mentre io non ho mai cercato di capirti. Ho addirittura sospettato che tu fossi un ladro, ho pensato che in caso di una sommossa contro i nobili mi avresti lasciata sola...

E nonostante ciò tu hai continuato ad amarmi. Hai addirittura sacrificato il tuo occhio sinistro per salvarmi!

Sai, André, ora ti capisco. Svanito il momento della collera e del rancore, ora riesco a immaginare la tua sofferenza, esasperata dal mio “non ho più bisogno di te”. Ormai so cosa significa amare senza essere amati. Quanto devo esserti sembrata crudele!

Ma come hai fatto a nascondere così bene i tuoi sentimenti? O forse... sono stata io che non ho voluto vederli, troppo impegnata com’ero a mantenere il mio ruolo di ufficiale o a sognare un amore impossibile...

Certo che la vita ci riserva delle sorprese, a volte! Avrei desiderato essere amata in questo modo da Fersen... avevo anche fantasticato che fosse tornato dall’America per me, per restare con me.

Invece sei tu a volermi bene. Un amore grande... come questo mare. Già... visto da qui sembra tranquillo, sempre uguale a sé stesso. Invece non puoi immaginare quanto è profondo, e con quale violenza si possano scatenare le sue tempeste! Il solo pensiero mi fa rabbrividire...

Le sue onde sono inarrestabili, non conoscono ostacoli. Così tu, André: inarrestabile anche davanti all’evidenza.

Ma come si fa ad amare senza speranza? Tu sei pazzo, André. Pazzo. Oppure... sai vedere più lontano di me. Dicono che l’amore rende folli. Ma chi è più folle, un innamorato o uno che si ostina a mentire a se stesso e agli altri, a negare la realtà e a voler vivere una vita non sua?

Forse chi sta per impazzire sono io. La mia sembra una situazione senza via d’uscita...

Forse una via c’è: me l’hai proposta tu, André. Probabilmente tu speri che io... ma no, è impossibile.

Ormai ho detto addio anche a te. Non posso continuare ad averti al mio servizio. Significherebbe approfittare dei tuoi sentimenti, sapendo che non potrebbero mai essere ricambiati, significherebbe alimentare in te delle false speranze!

Spero che tu possa rifarti una vita lontano da me, essere felice con un’altra donna, che apprezzi la tua nobiltà d’animo meglio di me...

Ormai ho deciso, cercherò di ricominciare tutto daccapo, di vivere seriamente come un uomo, anche se so che in questo ho già fallito, innamorandomi di lui... Ma d’altronde, ho fallito anche come donna, perché lui mi ha rifiutata... Fersen ha conosciuto di me solo l’aspetto “maschile”, al punto da chiedersi come mai Dio mi avesse fatta nascere donna!

In verità, nessuno mi ha mai considerata come una donna. Mai quel pazzo di mio padre. Troppo tardi Fersen.

Mai nessuno... tranne te, André... a cui ho dovuto dire addio!

 

 

Fine

Mail to mariaoscar@libero.it

 

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