Vortex

parte II

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Continuano le mirabolanti avventure dei protagonisti dei manga più esaltanti in circolazione alla ricerca della pietra verde. Preparatevi ad eclatanti colpi di scena! Riusciranno i nostri eroi a tornare a casa in tempo per preparare l'esame di esegesi della critica dantesca (fortuna che non ce l'ho nel piano di studio, NdJ)?? Lo sapremo solo vivendo…

 

VORTEX 2:

DISPERSI IN UN VORTICE DIMENSIONALE, ECCETERA ECCETERA

 

"Orto mio!" esclamò Oscar "questa non ci voleva. Quel comò mi era costato un occhio della testa…"

"A ME era costato un occhio della testa" rispose André acidamente. In lui era ancora vivo il ricordo di quando aveva dovuto trasportare quel comò (che per la cronaca pesava 15 tonnellate) all'84° piano di palazzo Jarjayes, e, alla duecentesima volta in cui il mobile gli era scivolato, uno spigolo gli era entrato nell'occhio fracassandogli la cornea.

"Bene" aveva detto Bernard appena venuto a conoscenza dell'accaduto "un lavoro in meno." Ma torniamo a noi…

"Sei un tritacoglioni!" lo rimbrottò bonariamente Oscar, affilando il pugnale con cui intendeva sfregiarlo per sottolineare il concetto; ma non fece in tempo, perché una palla da basket cadde dal cielo con un'accelerazione costante di 130km/s2 e centrò André in pieno viso. Il quale, però ormai era talmente abituato a farsi spaccare il naso dai commilitoni e ad essere letteralmente preso a pesci in faccia da Oscar, che non fece una piega. Solo allora Oscar e André si resero conto che il mondo era cambiato intorno a loro. Il sole era scomparso e si ritrovarono in una landa desolata pavimentata di marrons glacée.

"Ma porc…" disse Oscar "questa roba si appiccica agli stivali! André, pulisci!" e il suo attendente si apprestò a levarle con la lingua i marrons glacée dalle suole. André, che faceva buon viso (o quello che ne restava) a cattivo gioco, si sottomise di buon grado all'ingrato compito; dati i continui maltrattamenti che subiva dalla donna che amava, infatti, i suoi gusti sessuali si erano ormai decisamente spostati nell'ambito masochista-feticista. Ma proprio in quel momento, sentirono un tonfo. Si voltarono di scatto, e videro un'intera squadra di basket, ultras e celerini inclusi, in cerchio attorno al famoso comò da 15 tonnellate.

 

"Presto!" disse Mitsui con ancora addosso la maschera da uomo tigre "Dobbiamo sollevare questo comò! C'è il signor Anzai lì sotto…"

"Per me ci può anche restare" disse Rukawa con la sua solita sensibilità, ma in quel momento accadde il miracolo: il Luigi XVI smise di affondare nel lardo di Anzai e poi schizzò via con un imprevedibile effetto molla. Nessuno avrebbe mai immaginato che sarebbe uscito dalla dimensione dei marrons glacée per precipitare contemporaneamente sulle teste di Oliver Hutton, Tom Becker e addirittura di Mimì Ayuhara, liberando in un colpo solo l'umanità da tre piaghe viventi.

"Oh oh oh! Buoni questi marrons glacée!" furono le prime parole di Anzai, e Mitsui dalla felicità tentò di infilargli la lingua in bocca, cosa impossibile a causa della maschera da uomo tigre e dei marrons glacée con cui Anzai si stava ingozzando. In quel momento sopraggiunse Oscar con la spada sguainata, e André attaccato al suo piede a fare cose strane allo stivale. Oscar intimò:

"Nome! Cognome! Residenza! Che ci fate qui? Che ci FACCIAMO qui?"

Hanamichi e gli altri non poterono fare altro che stringersi nelle spalle. L'odore dolciastro della nuova dimensione cominciava ad essere nauseante, e a poco a poco tutti cominciarono a sentire l'impellente bisogno di vomitare; tutti tranne Anzai, che continuava a mangiare, avendo scoperto che sotto lo strato di marrons glacée ce n'era uno di frittelle come quelle che vendono alle fiere (Meglio che non ci pensi troppo =__=… NdJ).

"Uhm… dunque c'è questo sotto la crosta terrestre" pensò.

Ma c'era anche qualcun altro totalmente tranquillo: uno strano terzetto composto da un energumeno seduto poco lontano a giocare a scopone scientifico con un elfo, e un ragazza che stava facendo le parole crociate a schema libero. Vicino a loro, giaceva tramortito un cagnolino bianco dal chiaro aspetto francese, tanto che Oscar gridò:

"Un compatriota! Vive la France!" e si gettò a rianimare il piccolo Idefix tramite la respirazione bocca a bocca, cosa che ad André non era mai capitata, nemmeno quando era in punto di morte dopo essere stato costretto da sua nonna a passare la cera su tutti i famosi 84 piani di palazzo Jarjayes.

"Oscar, a me una cosa del genere non l'hai mai fatta" disse André graziosamente imbronciato, anche se, dati i numerosi lifting a cui si era dovuto sottoporre, che ridesse o piangesse era la stessa cosa.

"Ma stai scherzando???" gli rispose Oscar, che intanto, avendo mangiato bruschette all'aglio per colazione, stava portando più vicino all'altro mondo (Tutti: "ma non sono già all'altro mondo??" Justine: "eccheccazzo, non fissatevi sui dettagli!") il tenerissimo Idefix "e poi, André, scusa, mi sembrava che lo stivale ti bastasse e ti avanzasse…"

"Tsk, questa gente non sa proprio cosa siano le buone maniere, vero, Gatsu?" disse Pak, e poi aggiunse:

"Scopa! Mi devi 4400.779.976.098.098.478 €uro in monete da un centesimo, visto che le devo usare per il distributore di caffè in facoltà" (notoriamente Pak era iscritto da una trentina d'anni a ingegneria).

"Ma vaffanculo tu e tutti i tuoi parenti" disse Gatsu pacato, dimostrando la sua amicizia a Pak fratturandogli le ossa una a una, tanto sapeva che grazie alla polvere d'elfo si sarebbe rimesso a posto… Nel frattempo Caska aveva cominciato a emettere suoni gutturali e a piangere perché aveva finito la cinquantesima settimana enigmistica del giorno.

"E pensare che prima di quel fatto ignominioso non avevi nemmeno la quinta elementare…" disse Gatsu lasciando cadere Pak e carezzando i capelli di Caska, che rispose con la parola 3 del suo dizionario:

"Immanente."

Dopodiché, Gatsu si guardò intorno, e si trovò circondato da un nutrito gruppo di persone, visto che misteriosamente erano apparsi anche tutti i personaggi secondari, tra cui Tetsuo con cui il Guerriero Nero ingaggiò subito una gara di rutti che perse miseramente. Nel frattempo Oscar, incapace di scrollarsi di dosso la sua formazione militare, cominciò a inquadrare tutti i presenti, facendogli comporre prima la falange macedone, poi il femore croato, il coccige ellenico e infine la costola dannunziana (… brr, spero che conosciate quella storia per cui D'Annunzio… altrimenti scrivetemi che ve lo svelo NdJ). Anzai, intanto, era passato ben oltre lo strato delle frittelle, e aveva appena oltrepassato quello di savoiardi, pronto ad affrontare il nucleo ribollente di Nutella, quando improvvisamente i marrons glacée cominciarono a comporre figure vagamente antropomorfe. A quel punto, riprendendosi dalla depressione in cui era caduto per aver perso la gara col personaggio più trucido di Slam Dunk ("Va' là che ti piace una vita," Nd Chi mi conosce "Ehm… "NdJ), Gatsu disse:

"Raga, giusto per la cronaca, quella è la Mano di Dio, e d'ora in poi io me ne lavo le mani, non so se avete colto il sottile gioco di parole."

"Checcosa???" esclamò Sakuragi, presentendo che qualcosa di terribile stava per accadere e cominciando a valutare se il modo più adatto in cui trascorrere gli ultimi momenti di vita fosse dichiararsi ad Haruko o picchiare Takamiya. André invece era impegnato a scappare inseguito da Rosalie con un mattarello in mano, che l'aveva scambiato per quel fedifrago di Bernard (diciamocelo, si assomigliano parecchio…).

"Traditore! Puttaniere! Sempre all'uscita dell'autostrada a raccattare battone!"

"Sì, magari…" mugugnò André maledicendo quella volta in cui si era fatto fregare da quelli che gli avevano proposto un ruolo da innamorato tanto bellino ma tanto sfigato (ecco cosa succede a rivolgersi a Wanna Marchi). La Mano di Dio, nel frattempo, si era manifestata nella forma dei soliti 5 allocchi: Phemt, Boid, Slan, e quei due personaggi talmente inutili che ho la forte tendenza a dimenticarne il nome (Conrad e Urbick! NdBerserkFansClub).

"Noi siamo la mano di Dio… ed esigiamo un sacrificio!" tuonò Phemt dopo essersi dato una controllatina al rossetto.

"Phemt caro…" disse Slan, tentando come al solito di sedurlo lucidandogli la corazza con le tette "non vorrei mai darti un dispiacere ma nessuno ci sta ascoltando… C'è un affollamento che nemmeno la spiaggia di Rimini a ferragosto…"

"Zitta!" la rimproverò Boid "vuoi forse svelare la tua vera identità?…"

"Oh sì, scusa…" si scusò timidamente Slan "sei sempre così cattivo con me… mentre io sono così gentile…"

"Taci bagascia! Nonostante gli occhi cuciti vedo chiaramente che in mezzo alla marmaglia ci sono quei soliti tre coglioni! Oggi sarà il giorno della resa dei conti…"

"Sì, sì, certo, come no…" mugugnarono i due tizi bassi (ovvero il pollice e il mignolo della Mano di Dio), scatenando l'ira di Boid che cominciò a prenderli entrambi a calci nel sedere. Phemt scosse la testa, e disse:

"Qui se non si prende in mano la situazione, va tutto a rotoli come al solito" e tuonò:"Ehi tu laggiù! E' venuto il momento di pagare il tuo debito con la Mano!!!"

"Mi dispiace, devo già un sacco di Euro a lui" disse Gatsu indicando Pak che si stava ancora ricomponendo "ripassa il mese prossimo, che prendo la tredicesima."

"COME OSI!!!" urlò Boid dopo aver massacrato i suoi degni compari "questa sarà la volta in cui la pagherai…"

Gatsu guardò l'orologio.

"Ecco, lui arriva sempre all'ora del tè…" e come da copione fece irruzione (non si sa da dove) l'ineffabile Cavaliere del Teschio, che piombò addosso alla Mano con la spada sguainata. Nel frattempo, gli altri cominciarono ad accorgersi dei nuovi arrivati.

"Dannazione… dei sovversivi!" disse Oscar digrignando i denti e con una faccia incazzata come nemmeno l'ispettore Callaghan nei suoi momenti migliori…

"No! Quei brutti ceffi mi ricordano il mio passato di teppista, vandalo e commesso viaggiatore! Quanti anni sprecati! Come soffro!" singhiozzò Mitsui, scoppiando in lacrime.

"Signor Anzai, io… io voglio giocare a basket!" urlò, ma Anzai ormai era tutto preso dal suo viaggio al centro della terrà e non se lo filò nemmeno di striscio. Nel frattempo, Caska, Alain e Tetsuo si erano defilati a fumarsi una canna, e Caska, ispirata dal fumo, in quattro e quattr'otto formulò la teoria della relatività senza averne mai sentito parlare prima.

Incredibilmente, lo Skull Knight sembrò avere la meglio, gettando addosso ai membri della Mano un secchio di Nutella bollente prelevato dal pozzo che Anzai aveva creato mangiando.

"Ah!!! Vi ho beccati, infami!!! La Nutella rovente scioglierà la maschere che avete indossato entrando nella Mano… e tutti conosceranno la vostra vera identità!!!"

"NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!" urlarono all'unisono… La verità stava finalmente venendo a galla, e probabilmente nessuno si sarebbe mai più ripreso dalle scottanti rivelazioni che sarebbero venute di lì a poco…

 

FINE DELLA SECONDA PARTE

 

E anche questo secondo capitolo è finito, io mi chiedo chi avrà la forza di leggere anche l'ultimo… Tutti i nodi vengono al pettine, disse un famoso parrucchiere poi ghigliottinato per far prima a sciogliergli, e questa storia non farà eccezione. Scopriremo finalmente l'identità dei membri della Mano di Dio e nuove, inquietanti realtà alternative si riveleranno per fornire ai nostri eroi prospettive di una vita migliore, città più sicure, meno tasse per tutti e impegni concreti!!! Stay tuned per il finale più aperto del mondo, roba che in confronto Evangelion è lineare come Cappuccetto Rosso!

 

 

Continua...

Mail to pollock_italy@hotmail.com

 

 

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