Un'amica inglese
parte V
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Il cuore di André stava battendo all’impazzata, ma quel suo strano atteggiamento era necessario.
Oscar era libera poiché lady Pamela aveva pagato il suo riscatto, e ora quest’ultima aveva la sua parola riguardo al loro futuro. Lui aveva promesso di non lasciarla… sapeva che era la cosa più importante che potesse prometterle… molte volte lei aveva parlato della sofferenza dovuta alla solitudine… e di come si sentisse ‘viva’ ora che aveva una persona a cui dedicarsi… nessuno lo aveva forzato… ma era stata la scelta giusta, Oscar era libera!
“Oscar, in quest’ultimo periodo sono accadute molte cose. Credo che alcune di esse ti potranno sembrare strane… ma… le cose non stanno più esattamente come a Parigi…” disse, abbassando gli occhi.
“André, io non capisco… Sei stato ferito, fuori conoscenza per un lungo periodo.. dimmi cos’altro ti è accaduto.. Ho fatto un lungo viaggio per incontrarti… non sono degna di una spiegazione?” replicò, mentre i suoi singhiozzi rendevano le parole una tortura. “Non ti ricordi di me? Sono Oscar… la tua Oscar”.
André ebbe l’impulso di tendere il braccio e accarezzare il suo viso, ma, improvvisamente, una voce di donna disse:
“Madamigella de Jarjayes… non sapevo che avessimo il piacere di una vostra visita…”
“Lady Pamela”, rispose Oscar, rabbiosamente, nascondendo le sue lacrime, “se fosse stato per voi, la mia visita non avrebbe mai avuto luogo! Ho provato a venire a rendervi omaggio, ma pare che non abbiate voluto incontrarmi… ora è facile capire il perché!”
“Vi sbagliate, sono felice che voi siate qui. Potrete partecipare alla nostra vacanza… che peccato che noi partiremo per la Scozia la prossima domenica e che quindi possiamo trascorrere tanto poco tempo insieme…”
“In
Scozia?! Cosa andate a fare in Scozia… André!”
esclamò Oscar, stordita.
“Oscar, non ho avuto il tempo di raccontarti tutte le novità” rispose lui, arrossendo. “Pamela… lady Pamela, mi ha proposto di accompagnarla in Scozia per qualche settimana… Ho accettato, poiché ora lei ha un posto molto importante della mia vita… Devi scusarmi, non credevo che una cosa simile potesse accadere così rapidamente, invece…” concluse in fretta.
Lei scappò via, verso l’alto cancello, ora aperto. Voleva andare lontano da loro, sola con la sua sofferenza. André! No, André, non sai cosa stai facendo, mormorò a sé stessa. E, invece, se fosse stato vero amore? L’aveva dimenticata, non era così importante per lui!
Cadde a terra su un campo sconosciuto, con il viso nell’erba fredda e umida, singhiozzando senza controllo.
Nello stesso momento, André, ancora vicino al lago, era assorto nei propri pensieri. Lady Pamela era tornata a casa. Lui era voluto rimanere da solo. Stava male: aveva ancora negli occhi lo sguardo di Oscar… nelle orecchie il suo urlo di gioia, quando lo aveva visto vicino al lago. Oscar… la sua Oscar! Aveva dovuto combattere contro se stesso per evitare di abbracciarla… di baciare le sue labbra, accarezzare i suoi capelli… ma lui non era ricco, tutto il patrimonio che aveva era il proprio onore e, se avesse perduto anche questo, sarebbe stato davvero meno di niente! Oscar stava soffrendo, lui lo sapeva, ma era libera, salva… senza lady Pamela non sarebbe stato così. Aveva solo un modo per ripagarla… e ora le aveva dato la sua parola. Chiuse gli occhi. La sua mente corse di nuovo a Oscar… aveva detto ‘la tua Oscar’…. i suoi meravigliosi capelli biondi… ma, specialmente, i suoi occhi…
Il mal di testa gli impediva di pensare… era stanco. La sua mente era confusa… una spessa nebbia copriva tutti i suoi pensieri.
Lady Pamela si trovava nel suo boudoir, davanti alla finestra. Attraverso il vetro, guardava il parco.
Amava Thornfield… ricordò che era la residenza preferita di suo marito. Lui amava quella campagna selvaggia, gli scontrosi abitanti del villaggio… suo marito… quando erano soli, lei riusciva a catturare uno sguardo nei suoi occhi…. Sorrise: lui era sempre dolce e affettuoso con lei. La amava. E… André? Lei non aveva mai visto quello sguardo nei suoi occhi.
Era giusto sposare qualcuno che non poteva ricambiarla? Inizialmente aveva sperato che la propria presenza potesse cambiare i suoi sentimenti, ma quella mattina…. E per quanto riguardava se stessa… era piena di disgusto: mai, prima di allora, era arrivata a pensare di organizzare un’azione criminale… un rapimento! E, inoltre, stava ingannando André, facendogli credere di aver ottenuto la liberazione di Oscar pagando un riscatto… sapeva che la promessa di André di rimanerle accanto era un ringraziamento per questo suo fantomatico intervento. Aveva davvero il coraggio di costruire il proprio futuro sulle bugie, sugli inganni? Non era degna, anche lei, di una felicità completa quanto limpida? Erano abbastanza l’affetto di André, la sua gratitudine, invece del suo amore?
Oscar stava preparando il suo bagaglio, voleva fuggire via. Dal mattino, non aveva mai smesso di piangere, di ricordare le parole di André: Pamela, aveva detto e, poi, lei ha un posto molto importante nella mia vita… cadde sulle ginocchia: il suo André l’aveva lasciata sola, mentre aveva detto che sarebbe tornato presto…
Ma… la sua partenza avrebbe chiuso la loro storia: non avrebbero avuto un’altra occasione… era sicura che fosse la scelta giusta?
Oscar si prese il capo tra le mani… non voleva commettere errori irreparabili, ma André era stato chiaro: la sua scelta era fatta… però… era come se quello non fosse il suo André, qualcosa doveva essere successo.. lei aveva visto che nei suoi occhi bruciava la stessa fiamma di Parigi… e, invece, lui era pronto a lasciarla… con la sola compagnia di quella donna.
Si sentiva rifiutata, ma i suoi occhi… gli occhi di André le avevano detto cose molto diverse dalle sue labbra…
“Va bene” si disse, recuperando la sua antica determinazione. “Devo fare un ultimo tentativo. Gli invierò una lettera, devo salvare il nostro amore… è troppo grande per morire senza una ragione…”
Nel pomeriggio, André raggiunse lady Pamela per il tè. Era preoccupato, la sua mente era completamente sconvolta, si sentiva stanco, stanco di pensare… di agire… e il pensiero di Oscar lo tormentava.
“André, come stai?” gli chiese lady Pamela.
“Non bene. Ho un orribile mal di testa”.
“Capisco. Spero, però, che tu mi possa ascoltare per un momento. Devo dirti una cosa importante” disse seriamente.
“Certo, Pamela. Dimmi… se posso aiutarti…”
“Caro André, capisco che la visita di madamigella Oscar deve averti causato una grande confusione. Il vostro incontro deve essere stato causa di dubbi… anche riguardo al nostro viaggio… di più, riguardo alla nostra vita futura…”
“Pamela…” la interruppe André.
“Aspetta, André. Non ho finito. So che mi hai fatto una promessa, ma io non voglio un marito che non mi ami come lo amo io. Voglio che tu sia sicuro della tua scelta, io accetterò qualsiasi decisione. E’ importante per te. Ma lo è anche per me. Prendi tempo per chiarirti le idee. Posso aspettare, sono abituata ad aspettare…” terminò in un sussurro.
“Hai ragione, la mia testa sta per esplodere, i miei pensieri sono incoerenti, ma io ho preso la mia decisione seriamente e responsabilmente… tu hai la mia parola e…”
“No, André. Non ho più la tua parola, sei completamente libero di decidere. Forse un giorno avrò il coraggio di raccontarti l’intera verità, ma ora è sufficiente che tu sappia di non avere alcun dovere verso di me. Spero solo che tu riesca a darmi la tua riposta domani. Questo è tutto” gli voltò le spalle, decisa a nascondere due lacrime che le scivolavano sulle guance.
Quando André tornò nella sua stanza, trovò un messaggio sul suo tavolo. Ruppe il sigillo e lesse:
Mio
caro André,
sono
pronta per tornare a Parigi. Non puoi capire quanto sono stata felice di
trovarti salvo e ristabilito.
Io
non voglio sconvolgere la tua vita, penso che tu sia l’uomo più degno di
felicità che io abbia mai conosciuto… ma capisco di non essere al corrente di
qualcosa di molto importante circa il tuo soggiorno a Thornfield. Ho visto
qualcosa nei tuoi occhi che non sei riuscito a nascondermi completamente:
ricordati che io ti conosce molto bene… Non potevo lasciare l’Inghilterra
senza un ultimo tentativo: la mia speranza è che tu possa ricordare le nostre
vacanze ad Arras, le nostre cavalcate a Versailles, la nostra ultima notte prima
della tua partenza per l’Inghilterra, e poi decidi se sono degna di conoscere
ciò che stai cercando di nascondermi.
Mi
trovo alla locanda “Le chiavi incrociate”, partirò domani a mezzogiorno, e
se qualcosa sarà così forte da riportarti da me, vorrà dire che il nostro era
vero amore, altrimenti accetta i miei migliori auguri per la tua futura felicità.
Oscar
Fu una notte orribile per tutti: una donna soffriva per il fallimento
delle proprie speranze, un’altra stava vedendo scomparire la propria unica
possibilità di felicità senza comprenderne la causa, rigettata in una algida
solitudine e un uomo stava combattendo tra le voci provenienti dal proprio cuore
e ciò che credeva fosse il proprio dovere.
La mattina successiva Oscar si svegliò più stanca di quando si era ritirata per andare a dormire. Tutto il suo bagaglio era pronto. Guardò la pendola nella hall: erano le 7 in punto. Uscì nel giardino: la sua impazienza, la sua paura di ciò che sarebbe stato a mezzogiorno, erano così forti che sentiva le sue gambe pesanti, le ginocchia tremare. Fissò lo sguardo sul maniero di Thornfield: l’alto muro grigio lo nascondeva quasi completamente. Era come una prigione che la separava dalla felicità. La pendola batteva le ore. Un minuto dopo l’altro: arrivarono le undici e dieci, e venti, e trenta. Da Thornfield, nessun segno.
“André, dove sei? E’ ora… hai solo venti minuti… non posso aspettare di più, mi ucciderebbe. André…”
Ma i minuti passavano e nessuno arrivò alla locanda delle Chiavi Incrociate.
Al dodicesimo rintocco, il suo cuore si fermò. Tutto era finito, il suo cuore era spezzato.
Salì sulla carrozza. Non si guardò indietro: respirava con difficoltà.
Quella mattina, quando lady Pamela raggiunse la sala da pranzo per la colazione, vi trovò André.
Al primo sguardo, comprese la sua decisione. Gli sorrise.
“Pamela, devo dirti…” cominciò lui, tristemente.
“Non una parola, André. Ho capito. Ti prego, regalami quest’ultima mattinata” lo interruppe, trattenendo le lacrime.
“E’ il mio più grande desiderio… Pamela, tu sei una delle migliori amiche che io abbia mai avuto, tu…”
“Sì, ma non la migliore” sorrise. “Non ti preoccupare André. Non desidero un amore dimezzato. Spero che ci sia un’altra possibilità per me.”
Anche André sorrise.
Uscirono per una cavalcata. Parlarono della campagna, di cavalli, dei ricordi che si erano costruiti in quelle ultime settimane… niente sul loro futuro, sulla partenza di lui…
Quando tornarono, era mattina tardi. Nell’ingresso André gettò un’occhiata all’orologio appeso alla parete: un quarto a mezzogiorno!
“Vai André” esclamò lady Pamela. “Sbrigati, devi raggiungerla… probabilmente è ancora alla locanda.”
André corse alla porta, ma improvvisamente tornò indietro, si inginocchiò, le prese la mano e la baciò.
“Buona fortuna, Pamela, e grazie per tutto quanto” disse.
“E’ stato un piacere, André, ma… devi andare, non perdere tempo!” gli replicò sorridendo.
Quando André arrivò alla locanda, Oscar non c’era più. Il proprietario disse che Mister de Jarjayes era partito poco prima. Quindi era tardi… si abbandonò su una sedia, la testa tra le mani. Lei era partita…
Oscar era sul ferryboat. Il Canale scorreva sotto il sole di giugno. Niente la toccava più, ora. Non aveva più desideri, speranze, prospettive per il futuro.
“Scusatemi, milord” sentì una voce dietro di sé. “Non eravate voi l’uomo che, appena qualche giorno fa, mi gettò le braccia al collo?”
Si girò sbalordita: di fronte c’era André, un sorriso divertito sulle labbra.
“André… André!”esclamò, le lacrime, ancora una volta, sulle guance.
“Sì. Sono io” la abbracciò. “Hai ragione Oscar… potrai mai perdonarmi per questi ultimi giorni? Un giorno ti racconterò…” Le sussurrò nell’orecchio.
“Oh, André… io non voglio sapere… Siamo insieme!” il viso affondato nella sua spalla.
“Non nascondere il tuo viso… voglio baciarti” mormorò lui dolcemente.
Oscar rise, ogni cattivo pensiero era stato cancellato: era felice… felice!
Il Canale scorreva indifferente, come sempre, ma anche i suoi passeggeri erano completamente presi da altri, dolci, pensieri.
Fine
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