Come nasce un... "Errore"
(ispirazioni, citazioni e ringraziamenti)
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Giunta alla fine di questo lungo lavoro (ho cominciato a scrivere a gennaio di quest’anno… e siamo arrivati a giugno! ^__^) sentivo la voglia di prendermi un piccolo spazio personale per spiegare un po’ come è nata e si è sviluppata questa storia e per ringraziare le persone che mi hanno aiutato.
Come
è nato “L’errore”:
E’ nato come un gioco in verità, per assumere connotati sempre più seri, mano a mano che ricevevo impressioni positive sul lavoro svolto. Dopo le atmosfere tragiche di “Dieci giorni” volevo giocare un po’ e usare un registro più leggero e più comico rispetto alle fic precedenti. E, sono sincera, non sapevo quando ho scritto la prima parte che tipo di commenti avrei ricevuto.
In più avevo letto in quel periodo parecchie storie a sfondo “erotico” su Oscar e André (le storie di Monica-Windeyes ad esempio) e così, per gioco, volevo vedere se ero in grado di raccontare anche io un qualcosa del genere. Ma giacché ero io a scrivere e poiché, nonostante la mia “veneranda” età, in fondo sono molto timida rispetto a certi argomenti, “L’errore” si è trasformato subito in qualcosa di diverso da una novella a carattere erotico - e davvero l’erotismo è rimasto sullo sfondo. Solo sullo sfondo, in effetti.
Così, di volta in volta, nel racconto si sono alternati momenti di ironia e momenti drammatici e momenti di mistero e, perché no, anche di romanticismo e di passione, ovviamente.
Soprattutto il personaggio di Oscar in questa novella perde un po’ certe caratteristiche tipiche della sua struttura “tradizionale”. E’ “più umana” e più fragile di quanto non sia nel cartone animato. Più simile forse alla Oscar del manga della Ikeda, che sto leggendo in questo periodo, e molto simile, e lo è diventata sempre di più nel corso dei mesi, in ultima analisi, a me stessa. Spero che nonostante le mie proiezioni personali sul personaggio questa storia sia piaciuta.
Uno
cento mille errori:
Il tema del racconto doveva essere, quasi fin dall’inizio un gioco di parole. Come in “In vece del padre” il titolo aveva il doppio significato di 1) Oscar allevata per poter essere un giorno al posto del padre 2) Oscar che si comporta diversamente (invece) rispetto al padre e se ne distacca; anche in “Errore” il titolo aveva più valenze.
La parola errore viene utilizzata infatti dalla protagonista del racconto, Oscar, cambiando di volta in volta il suo significato. Così, se, nella prima parte, l’errore è costituito dalla notte di sesso “presunto” passata con André e la colpa dell’errore viene attribuita da Oscar al vino bevuto, progressivamente la stessa parola cambia di significato e diventa, nella parte quarta, l’errore di André che “avrebbe abusato di lei”, nella quinta parte è un errore perché si è concessa qualcosa di piacevole (la notte di sesso) alle spalle di un uomo innamorato di un’altra (André, di nuovo), nella nona parte l’errore diventa la paura di amare di Oscar. Ma, mentre Oscar va avanti nella sua elaborazione, il lettore non immagina che, in realtà, il vero errore che sia Oscar, sia André hanno commesso fin dall’inizio del racconto (e con loro il lettore ^___^) è stato proprio quello di pensare di aver fatto l’amore insieme quella notte. Cioè proprio lo spunto che all’inizio della storia dà l’avvio al racconto è un falso. E’ “L’errore” della storia. Quando scrivevo la seconda parte è nata l’idea del finale… con sorpresa.
Tutto il resto del racconto è costruito infatti in modo che il lettore pensi che del sesso tra i due ce ne sia stato, nonostante qua e là i personaggi ammettano di ”non ricordare proprio tutto” rispetto a quella notte. L’idea di base è che il sesso sia anche una questione di “testa”, di immaginazione. E che fantasticare di fare l’amore sia diverso dal farlo veramente. Soprattutto per una donna.
L’altra idea di fondo era descrivere un innamoramento (quello di Oscar, in questo caso). Che in fondo è la fase più bella di una storia d’amore….
La scena della taverna è ovviamente una rielaborazione in chiave sentimental-erotica della scena esistente nel manga e nell’animè. Ne “L'errore” la scena è però paurosamente retrodatata. La storia di "Errore" si svolge qualche mese dopo la partenza di Fersen per la Guerra di indipendenza americana nel 1780. Dunque quando si svolge “Errore”, Oscar ha 25 anni e André 26.
Altra citazione è la scena della nonna alle prese con Oscar davanti allo specchio. La scena è rielaborata ma è citata, ovviamente, dalla celebre “vestizione” di Oscar nell’episodio 25.
Nell’ultima parte del racconto André chiama Oscar “ma petite”. E’ il modo in cui nell’edizione francese dell’anime, nell’episodio 20, lui la chiama affettuosamente, ma non senza una nota ironica, quando lei si lamenta con lui dei pettegolezzi a corte che sta creando la relazione tra Fersen e Maria Antonietta. E’ l’episodio in cui poi Oscar decide di ballare tutta la sera con la regina. L’André italiano non avrebbe mai usato un’espressione del genere. E a me è piaciuta.
Nell’ultimo capitolo, il brano in cui André dice che complimenti non avrebbe potuto farli ad Oscar se non… a rischio della vita, è una personalissima rielaborazione anche del recentissimo ascolto de “La storia di Lady Oscar” recitato da Massimo Rossi e Cinzia de Carolis nel lontano 1982.
Auto… citazioni: Laura mi ha fatto notare che la figura della nonna di André che si considera un po’ come la madre effettiva di Oscar l’avevo già utilizzata in “In vece del padre”… che ci posso fare… a me questa nonna-mamma è sempre piaciuta molto. ^___^
Quando, nella stanza di Oscar, nel vaso di fiori ci sono le due rose bianche che André aveva legato ai bigliettini, c’è un riferimento invece a “Dieci giorni”, dove una rosa bianca nella stanza di Oscar perdeva i petali mano a mano che si avvicinava la tragedia imminente (l’incidente in cui André e Oscar rischiano di affogare).
Curiosità: L’idea di André professore non è in realtà nuova all’interno delle ff dedicate a Lady Oscar. Ma ringrazio Laura e Daniela per avermi consentito di portarla avanti.
Quando ho scritto la scena dell’abbraccio con Oscar bagnata dalla pioggia sono stata fortemente tentata di far evolvere la scena in tutt’altra direzione… diciamo che intravedevo carrettate di limoni in arrivo (ero tentata cioè di far evolvere la scena in una direzione… erotica). Poi ho deciso di soprassedere. In realtà mi sembrava che la scena fosse già carica così… ma per i limoni c’è sempre tempo. ^____^
Ispirazioni musicali: Una canzone di Ron che si intitola “E’ l’amore” dall’album Angelo, Gino Paoli (ah, se lo sapesse mia madre…) de “Il cielo in una stanza”. Inconsapevolmente, invece, in un passaggio al termine della terza parte ho citato il De André della “Canzone di Marinella”.
Ispirazioni letterarie: i “pomeriggi” che André e Oscar vivono nella stanza a place Louis le Grand nascono da uno dei miei libri preferiti: il testo teatrale “Strano interludio” di Eugene O’Neil.
Da lì viene anche l’ispirazione per la scena di “seduzione” della taverna quando viene raccontata da Oscar. In quel punto del racconto Oscar è molto simile alla Nina di "Strano Interludio" quando seduce il suo amante. E, leggendolo a posteriori… c’è, nel testo del racconto, anche qualcosa di “A room of one’s own” di Virginia Woolf.
Ringraziamenti: A Laura, innanzitutto e soprattutto, che mi ha incoraggiato e gratificato enormemente per tutto il percorso di questo racconto… ^___^
Ha avuto la pazienza e la sopportazione di non conoscere il finale della storia (nonostante svariati tentativi di convincermi a dirglielo prima - sia telecom che omnitel ci sono grate da questo punto di vista… ^___^) quasi fino alla fine. E poi… è stata un’emozione fortissima per me vedere alcune scene di “Errore” diventare visibili, quasi reali attraverso i suoi disegni. Ed è stata una grande emozione sapere di averla in parte ispirata per il bellissimo prosieguo di "Rape".
Va detto poi che il contributo dato da Laura per l’ultimo capitolo è stato fondamentale. Alcune delle frasi più belle della decima parte sono sue. Proprio tutte sue!! Grazie ancora!.
Poi un grazie grande a tutti coloro che in questi mesi mi hanno scritto.
E’ grazie ai loro incoraggiamenti che questa storia è potuta andare avanti.
Con un bacino particolare a Macrì. E a Barbara… che ha praticamente deciso lei per la scena dell’assalto al forno in cui viene coinvolto, suo malgrado, André. Grazie!. Grazie a tutti!
Da
“E’ l’amore” di Ron (LP: Angelo)
Quando non sai cosa succede
Ti
senti strano, non riesci a dormire
Non
guardi più la televisione
Ti
va solo di uscire
Quando
cammini per strada
Cominci
a ridere e a parlare da solo
All’improvviso
senti un fischio all’orecchio
Di
solito è quello sinistro
E’
l’amore,
questo
dolore
E’
l’amore
che
ti fa vivere…
mail to: f.camelio@libero.it