Il buio
Warning!!! The author is aware and has agreed to this fanfic being posted on this site. So, before downloading this file, remember public use or posting it on other's sites is not allowed, least of all without permission! Just think of the hard work authors and webmasters do, and, please, for common courtesy and respect towards them, remember not to steal from them.
L'autore è consapevole ed ha acconsentito a che la propria fanfic fosse pubblicata su questo sito. Dunque, prima di scaricare questi file, ricordate che non è consentito né il loro uso pubblico, né pubblicarli su di un altro sito, tanto più senza permesso! Pensate al lavoro che gli autori ed i webmaster fanno e, quindi, per cortesia e rispetto verso di loro, non rubate.
Il buio mi sta inghiottendo, Oscar.
Il buio dei corridoi del tuo palazzo, quel buio che ho visto tante volte passando da una stanza all'altra, la sera, e che da piccolo mi faceva tanta paura, anche se non te l'ho mai detto per paura che potessi darmi della femminuccia... tu...
Mi viene da sorridere se ci penso.
Eppure quante volte sono scappato da quel buio! Tutte le volte in cui mia nonna mi chiedeva di portare anche solo la brocca dell'acqua dalla cucina alla sala da pranzo, la sera. Obbedivo, ma mi si stringeva il cuore in una morsa fredda al pensiero di essere lambito dal buio delle stanze non illuminate, dal buio dei lunghi corridoi nel fondo dei quali immaginavo chissà quali misteriosi mostri nascosti nelle tenebre. E non bastava certo la luce di una candela a cacciare quei mostri e, insieme ad essi, le mie paure: è troppo debole la luce di una candela. Debole e ballerina. Sembrava piuttosto dare corpo ai miei fantasmi e motivazione alle mie angosce, proiettando ombre sinistre che deformavano il mio aspetto sulle pareti.
Quelle ombre! Come apparivo strano in quelle ombre che si allungavano sui muri arrossati da una luce debole e triste mentre, cercando di farmi coraggio, raggiungevo la mia stanza e il freddo rifugio del mio letto. Anche il mio letto era buio, sotto le coperte, ma quello era un buio sicuro: lì nessuno poteva prendermi. E anche il freddo a poco a poco andava via lasciando posto al tepore di un nido sicuro. Era un buio fermo e tranquillo, quello della mia stanza, del mio letto, che mi proteggeva da quello mobile e inquietante, del resto della casa,illuminato a tratti dalla luce ballerina.
Il buio mi sta avvolgendo Oscar, ed è un buio che non mi piace, perché non è il buio della notte, non è il buio che passa. Non è il buio della mia stanza, Oscar. E non ci potrà la potenza di mille candele per rischiarare questo buio che avanza sempre più velocemente. Ora il buio non sta più in fondo ai corridoi, non mi minaccia, non mi lambisce... mi raggiunge, Oscar, mi prende.
Fine
Mail to evapicciotto@iperattivo.it