svuota la lavastoviglie, pulisci l'affettatrice, la macchina del caffè e i pavimenti, manda via gli ultimi rimasti ancora accovacciati sulle sedie a far finta che non stai chiudendo. metti i pearl jam, canta off he goes, oppure i propellerheads e history repeating. ricalca mosse che conosci a memoria e cammina su impronte di sporco che sono solo la voglia di lasciare un segno. chiudi la cassa alle 20.03, la feltrinelli libri e musica sta chiudendo gli occhi e le serrande su di me, veloce, senza commozioni o titubanze, cala il sipario. euforia del primo attimo se quello che viene dopo è rimpianto. i miei sbagli annotati su un quaderno di esperienze e rabbia e indecisione, dondolarmi avanti e indietro, tra lavori e libri di scuola, tra cieli blu e bianco opaco. sgocciolano via attimi e persone. il mio mondo non esiste, sono solo frammenti, visi che riconosco e a cui soltanto dopo, come uno strappo violento, mi accorgo di voler bene.non andare via, perfavore. e se non torna. e se non ci rivedremo mai più. come se le parole davvero decidessero per il destino di persone che si incontrano casualmente. |